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10 cose che ci rendono unici al mondo

“Sei una persona davvero speciale!”. Se qualcuno ci ha lusingato con questo complimento, dobbiamo credergli, perché le sue parole trovano conferma nella scienza.

Siamo circa 7 miliardi di esseri umani nel mondo e, secondo alcune stime, negli ultimi 50mila anni ne sono vissuti e morti circa 100 miliardi.

Ognuno è ed è stato diverso da chiunque altro e lo stesso vale per chi dovrà ancora nascere. Certi caratteri biometrici (dal greco bìos, vita e métron, misura) grazie ai quali ci differenziamo sono noti da tempo: le impronte digitali o l’iride, per esempio.

Altri sono diventati famosi negli ultimi decenni perché rappresentano le grandi scoperte della biologia recente: il Dna e la varietà dei batteri intestinali.

Alcuni invece sono meno conosciuti e ancora da indagare a fondo: lo sapevate, per esempio, che non esiste un battito cardiaco uguale a un altro? Tutto ciò significa che esiste una quantità enorme di variazioni all’interno del modello che chiamiamo “uomo”.

Ecco 10 cose che ci rendono unici al mondo!

 

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1. Impronte digitali e odore

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- Impronte digitali, non cambiano mai

La loro forma e dimensione sono determinate geneticamente, ma si modificano durante la vita fetale fino al settimo mese di gravidanza a seconda della pressione delle pareti dell’utero materno e di come gorgoglia il liquido amniotico.
Ecco perché, anche se le impronte digitali di due gemelli identici sono molto simili tra loro, hanno minime differenze.
Sono i dermatoglifi (dal greco derma, pelle e glìfo, incidere), creste e solchi cutanei che, assumendo forme e rapporti reciproci diversi, disegnano figure varie sull’ultima falange delle dita delle mani, sui palmi o sulle piante dei piedi.
Le impronte non cambiano per tutta la vita. In caso di tagli, la pelle ricresce con le medesime caratteristiche.
Secondo uno studio dell’Università di Manchester, in Inghilterra, i dermatoglifi limitano la presa nelle mani perché riducono l’attrito.
impronte digitali

 

 

- Odore, 44 sostanze ci rendono speciali

Il nostro odore ci contraddistingue. È emanato da diverse sostanze secrete dal corpo e digerite dai batteri sulla pelle.
Alcuni scienziati austriaci, per la prima volta, hanno analizzato il sudore ascellare di 200 volontari e hanno trovato che in un miscuglio di 5mila sostanze, ogni campione di sudore ne conteneva circa 44 che variavano molto da un individuo all’altro e potevano essere usate per creare un profilo chimico individuale.
Dodici sostanze indicavano invece le differenze tra gli odori di uomini e donne.
Negli Stati Uniti si sta lavorando a una nuova tecnologia che potrebbe presto consentire di raccogliere l’odore emanato da una persona e di usarlo per identificarla con sicurezza.
odore

2. Dna e cuore

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- Dna, la nostra carta d’identità

Tutti gli esseri umani hanno il 99,5 per cento del loro Dna in comune. Solo il restante 0,5 è sufficiente a motivare le differenze individuali.
Vi sembra poco? Il genoma umano, cioè l’insieme del nostro materiale genetico, contiene circa 3,2 miliardi di paia di “lettere”.
Le “lettere” sono basi azotate (molecole contenenti azoto) che tengono uniti a due a due i filamenti del Dna nelle nostre cellule e sono soltanto quattro: adenina, citosina, guanina e timina.
Lo 0,5 per cento che ci differenzia corrisponde a circa 16 milioni di paia di “lettere”.
Quindi il numero di combinazioni possibili è quattro elevato alla potenza di 16 milioni: la probabilità che due individui abbiano il medesimo genoma è zero.
Vale anche per i gemelli identici: al concepimento sono geneticamente uguali, ma subito dopo il loro genoma inizia a differenziarsi e più invecchiano più saranno visibili certe differenze.
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- Cuore, non esiste un battito uguale all’altro

Alcune aziende stanno sperimentando apparecchi da indossare, per esempio braccialetti, che registrano il battito cardiaco come un elettrocardiogramma e lo usano come password per aprire porte o pagare con il bancomat.
Perché anche il nostro battito è unico.
Un elettrocardiogramma registra tre picchi: l’onda P, corrispondente all’impulso che contrae le camere superiori del cuore (gli atri), l’insieme di tre onde Qrs, che rappresenta la contrazione delle camere inferiori (i ventricoli), e la piccola onda T, che corrisponde al rilassamento del cuore dopo la contrazione dei ventricoli.
Poiché ogni cuore è diverso per dimensioni e forma, l’altezza, la lunghezza e la distanza dei picchi variano da persona a persona.
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3. Andatura e viso

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- Andatura, rivela chi siamo

Nel 90 per cento dei casi è possibile distinguere una persona solo da come cammina.
Merito della piccola differenza di lunghezza tra una gamba e l’altra, della muscolatura, del peso.
Al computer, l’andatura si può misurare con software che convertono in numeri i movimenti di fianchi, ginocchia e piedi.
Un’altra tecnica di misura consiste nel camminare sopra a un tappeto munito di sensori di pressione che registrino il calpestio: all’Università di Shinshu (Giappone) stanno pensando di usarla per identificare i passeggeri in aeroporto.
E se applicassimo alle gambe i sensori di movimento degli smartphone, questi potrebbero misurare velocità, accelerazione e rotazione.
L’idea è di usare la tecnica come antifurto per cellulari: il telefonino funziona solo se dall’andatura riconosce di essere nelle mani del legittimo proprietario!
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- Viso, non è uguale neppure in un sosia

È intuitivo che non esista un volto uguale a un altro, anche se a volte non sono così distinguibili.
Uno studio condotto da ricercatori norvegesi dell’Università di Gjøvik ha analizzato diverse migliaia di volti e ha trovato che il 92 per cento ha avuto un sosia difficile da distinguere sia per gli esseri umani sia per i software di riconoscimento facciale.
Inoltre, si è capito che i capelli ci danno un grande aiuto nel riconoscere le persone.
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4. Occhi e orecchie

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- Occhi, diversi in 200 punti

L’occhio sinistro è differente dal destro ed entrambi sono unici al mondo per un insieme di caratteristiche dell’iride.
Una rete intricata di muscoli, legamenti, vasi sanguigni e cellule pigmentate che si forma prima della nascita in modo casuale e determina colore, profondità, solchi, creste e macchie.
Ogni occhio si distingue per oltre 200 punti unici rilevabili dai sistemi di riconoscimento dell’iride come quelli che sono usati negli aeroporti: fanno la scansione dell’occhio e rielaborano l’immagine con l’aiuto di un software concentrandosi sui dettagli di creste, solchi e macchie.
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- Orecchie, prova in tribunale

Negli Usa e nei Paesi Bassi alcune persone sono state condannate in tribunale sulla base dell’impronta dell’orecchio lasciata sulla scena del crimine.
Questo sistema di riconoscimento è contestato, perché l’impronta varia a seconda della pressione esercitata sull’orecchio e della posizione.
Nel mondo non c’è un orecchio uguale all’altro e il sinistro è un po’ diverso dal destro.
Le orecchie dei gemelli possono variare anche molto. L’orecchio evolve da 6 piccole protuberanze ai lati della testa circa 5 settimane dopo il concepimento e i geni stabiliscono la forma.
Tuttavia l’ambiente uterino, per esempio il modo in cui il feto è sdraiato nell’utero materno, influisce sull’aspetto finale.
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5. Batteri e voce

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- Batteri, ognuno ne ha un chilo “unico”

Mille grammi di batteri nell’intestino, 200 sulla pelle, 20 in bocca e sulle mucose genitali, 10 nel naso: oltre un chilo di microorganismi, che gli scienziati chiamano microbiota, popola il nostro corpo e ci difende dalle infezioni.
Ognuno ospita una collezione diversa di microrganismi, che variano anche nel corso della vita.
Oggi la scienza ne studia il patrimonio genetico, il microbioma, perché nel nostro corpo 3,3 milioni di geni sono dei batteri e solo 23mila sono umani.
Medici dell’Università di New York hanno scoperto che toccando con il polpastrello la tastiera di un computer, vi trasferiamo un’“impronta digitale di batteri” che sopravvive fino a 2 settimane.
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- Voce, dipende da 5 fattori

Quando parliamo, il suono che produciamo è la somma di molte componenti: il rumore che fa l’aria quando vibra attraverso la laringe, il modo in cui rimbalza attraverso la bocca e il naso e come si traduce in parole grazie alla forma del palato, della lingua, delle labbra e delle guance.
Poiché è molto improbabile che due persone abbiano laringe, bocca, naso, denti e muscoli uguali, la voce è unica e facile da riconoscere.
Possiamo cambiarla come desideriamo a seconda delle circostanze e gli imitatori sono i più bravi a farlo, perché hanno molto senso musicale.
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