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5 animali famosi impagliati

L'ambizione di custodire il corpo “per l'eternità” è stato spontaneo e congenito in varie culture durante i secoli. 

Molte popolazioni, infatti, usavano imbalsamare i propri morti, tra cui gli antichi Egizi, gli Inca ecc., fino ai giorni nostri, in cui questa pratica (da molti giudicata macabra ed inquietante) è stata riservata al corpo di molte persone illustri come ad esempio Evita Peròn, Stalin, Lenin, Mao Zedong e il leader nord-coreano Kim-Jong-li e tanti altri.

Quasi sempre, dietro quest'attività si nasconde l'ancestrale ambizione umana all'immortalità ed il terrore dell'inevitabile dissoluzione del corpo. Spesso, l'uomo ha cercato di condividere questo suo desiderio, di preservare il corpo “per l'eternità”, facendo impagliare o imbalsamare anche degli animali, i suo "migliori amici", i quali si sono distinti per diversi meriti durante la loro vita.

Oggi vediamo 5 di questi animali impagliati, esposti in diversi musei del mondo, e destinati a vivere in eterno insieme alla loro fama.

1. Comanche

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Quando Comanche, il cavallo dell'esercito statunitense, sopravvissuto al'ultima resistenza di Custer e considerato eroe nazionale, morì, si decise di impagliarlo.

Il lavoro fu affidato ad un naturalista della Kansas University, il professor Lewis Dyche, per 450 dollari. Gli organi interni di Comanche ricevettero un funerale militare. La carcassa impagliata fu mostrata alla Columbian Exposition di Chicago nel 1893, e poi collocata permanentemente al Museo di Storia naturale dell'Università del Kansas, a Lawrence.

Nel 1947, il generale Jonathan Wainwright tentò di aggiudicarsi Comanche per metterlo in mostra al Museo dell'Esercito di Fort Ridley, ma senza successo. Nel 1950, per salvaguardarne la pelle dallo stress dei fenomeni di contrazione ed espansione, Comanche venne collocato in una teca ermetica dotata di controllo igrometrico, con dipinta sullo sfondo una finta prateria assolata.

2. Barry

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Quando questo leggendario San Bernardo svizzero, che salvò tanti viaggiatori vittime di tempeste di neve e valanghe sulle Alpi, morì, nel 1814, un tassidermista lo impagliò e lo montò, e ancor oggi è visibile in ottime condizioni, al Museo Nazionale di Berna.

In un articolo apparso su “Alpenrosen” nel 1816, Meissner scrisse: “Durante 12 anni, Barry lavorò e fu fedele al suo servizio verso gli sfortunati. Da solo ha salvato più di 40 persone. Lo zelo che ci metteva era straordinario. Non si ha mai avuto la necessità di esortarlo al lavoro. Sentiva che un uomo era in pericolo, e subito correva in suo aiuto, se non poteva far niente, ritornava al convento e richiedeva del soccorso abbaiando.

Quando Barry diventò vecchio, e alla fine delle proprie forze, il priore dell’Ospizio, nel 1812, lo mandò a Berna tramite l’intermediazione di un domestico. Contornato da cure, morì nel 1814. L’anno seguente, venne esposto al museo di Storia.

3. Tim

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Tim era un cane bastardino. Dal 1892 fu "in servizio" alla stazione londinese di Paddington: con un bussolotto attaccato al collare, andava incontro ai viaggiatori che scendevano dai treni "chiedendo" un'offerta per il Fondo di assistenza alle vedove e agli orfani delle ferrovie Britanniche.

Tim morì nel 1902, dopo 10 anni di onorato servizio. Fu impagliato e il suo corpo, completo di collare e bussolotto per le offerte, fu collocato in una teca di vetro alla stazione di Paddington, dove a lungo continuò a svolgere la sua opera meritoria.

4. Trigger

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L'animale attore più celebre al mondo, Trigger, recitò con Roy Rogers dal 1938 al 1957 in 88 film ed oltre 100 show televisivi. Trigger era un cavallo palomino dal mantello color ocra dorato, caratteristico delle razze americane. Cavallo di intelligenza straordinaria, era capace di legare nodi coi denti e di contare fino a 20.

Alla sua morte, avvenuta nel 1965, all'età di 33 anni, Trigger fu impagliato e montato. E' tuttora in mostra al Roy Rogers Museum di Victorville, in California, insieme al cavallo di Dale Evans, Buttermilk, e al loro cane da pastore tedesco Bullet.



5. Bushman

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In 20 anni, oltre 3 milioni di visitatori ebbero modo di vedere il gigantesco gorilla Bushman al Lincoln Park Zoo di Chicago. Fu catturato in Africa occidentale equatoriale nel 1929, quando aveva un anno di età. Era stato venduto a Lincoln Park Zoo per la cifra di 3.500 dollari e quando era arrivato a Chicago, il 15 agosto 1930, pesava appena 30 chili.

E' stato definito dagli esperti come il più bel esemplare di gorilla in cattività, con un'altezza di 188 cm e con un peso di 550 kg. È morto il giorno di Capodanno del 1951.

Da vivo, Bushman cadeva spesso in depressione se i visitatori dello zoo lo ignoravano. Da morto, la sua carcassa impagliata e montata, continua a stupire i visitatori da una teca di vetro ermetica satura di gas insetticidi nel Museo naturale Field di Chicago. 






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