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5 incredibili immagini di morte

Direste mai che immagini che rappresentano la morte possano avere un loro, profondo, fascino?

In questo tour fotografico vi presentiamo 5 immagini molto forti, ma molto belle, suggestive e particolari. Le foto sono ispirate dal celebre libro "The Empire of Death" (di Paul Koudounaris)

 

1. Il massacro di Otranto (Italia)

Nel 1480, Maometto II, Sultano dei Turchi ha cercato in tutti i modi di conquistare il Mezzogiorno d'Italia, approfittando delle guerre tra Venezia e Napoli. Con una flotta di 200 navi e 18.000 soldati, e sotto il comando del Gran Visir Ahmet Pascià assediarono la città di Otranto, intimando alla popolazione di rinnegare la fede cristiana e di ribellarsi al re di Napoli. L'assedio durò 15 giorni e durante le diverse battaglie morirono più di 15.000 persone.

La popolazione si radunò nella cattedrale, e decise la resistenza a oltranza. L'11 agosto, i musulmani aprendo una breccia in uno dei punti più deboli delle mura, entrarono nella città devastando e massacrando tutto ciò che incontravano senza nessuna pietà. Un gruppo di fedeli cercarono rifugio nella Cattedrale, ma dopo la sua presa furono barbaramente sgozzati uno dopo l'altro, fino all'ultimo rifugiato.

Pochi giorni dopo, il 14 agosto 1480, Ahmet Pascià ha raccolto 800 persone (tra i superstiti)  e li minacciò di decapitazione se non avessero rinnegato la religione Cristian e furono portati, con la fune al collo e con le mani legate dietro le spalle, sul colle della Minerva, chiamato così da un antico tempio pagano. Consigliati da un artigiano di nome Antonio Pezzulla, gli 800 prigionieri opposero un temerario rifiuto.

Furono tutti uccisi, e il primo a cadere fu Antonio Pezzulla, che venne chiamato Antonio Primaldo, come colui che per primo era andato incontro alla morte. Dicono che il suo corpo, nonostante decapitato, rimase in piedi fino a quando l'ultimo degli 800 non fu caduto. Il 13 ottobre 1481 i corpi degli Otrantini decapitati vennero traslati nella Cattedrale di Otranto.

 

2. San Martino della Battaglia (Italia)

San Martino della Battaglia è una frazione di Desenzano del Garda, a pochi chilometri dalla bella Sirmione, dove si combatté la storica battaglia di San Martino, durante la seconda guerra d’indipendenza il 24 giugno del 1859. Questa battaglia si concluse con la vittoria degli eserciti francesi e italiani.

L'esercito francese, guidato da Napoleone III, sbaragliò l'oppressore austriaco a Solferino e  le forze del Regno di Sardegna, comandate da Vittorio Emanuele II, riusciva a dare una pesante lezione agli austriaci nella battaglia di San Martino. La battaglia, viene ricordata nei libri di storia come una delle più sanguinose che si ricordino nell'ottocento europeo. Attualmente, nel posto dove fu combattuta questa atroce e sanguinosa battaglia, dove più di 40.000 soldati persero la vita, vi è un ossario che conserva 2.619 resti mortali di soldati italiani e austriaci.

La vista di una immensa parete di teschi umani è davvero conturbante ed emozionanteL'ossario è ospitato nella cappella gentilizia dei conti Treccani.

 

3. L'ossario di Sedlec (Repubblica Ceca)

L'Ossario di Sedlec, è una piccola cappella cristiana, situata nel cimitero della chiesa di tutti i Santi costruita nell'anno 1400, che custodisce approssimativamente 40.000 scheletri umani.

L'ossario e' il piu' grande del suo genere in tutta Europa. Nel 1870, Frantisek Rint, un incisore al servizio del Duca di Schwarzenberg, ebbe l'idea di riutilizzare gli scheletri umani ammassati nei locali della chiesa, per creare lo "spettrale" abbellimento degli interni della cripta. Oltre a decorare le pareti e la volta con le ossa degli scheletri l'artista creò delle vere e proprie sculture.

Su tutte colpiscono maggiormente l'enorme candeliere composto da teschi ed ossa intrecciate tra loro ed un suggestivo stemma familiare gli Schwarzenberg creato anch'esso con i resti umani recuperati dall'ossario. L’ossario di Sedlec costituisce esempio di un’arte non proprio comune, che gli amanti delle storie d’orrore sicuramente potranno ammirare in tutto il suo splendore sinistro.

 

4. Martiri Cristiani - San Graziano (Waldsassen - Germania)


Waldsassen è una piccola città tedesca di quasi 8000 abitanti vicino al confine con la Repubblica Ceca, famosa soprattutto per la sua Basilica papale e la più antica Abbazia di Waldsassen.

All'interno della Basilica papale, in particolare, quello che colpisce maggiormente i suoi visitatori, fedeli e non, è un'insolita "presenza" fatta di 10 scheletri umani.

Sono scheletri di martiri cristiani, i quali sono stati riesumati dalle catacombe di Roma tra il 1688 e il 1765 e portati a Waldsassen. Vengono conosciuti come "i Corpi Santi" e ciò che li rende ancora più "insoliti" è il modo in cui sono stati vestiti, e cioè in abiti molto elaborati del 1700, coperti di gioielli preziosi in modo da farli sembrare dei re.
Tra questi martiri spiccano i SS. martiri Vitaliano, Graziano ed Alessandro.

 





5. Ossario di Hallstatt (Austria)

Hallstatt è un un bellissimo villaggio austriaco, stretto fra il lago con acque cristalline e la montagna, in riva al lago omonimo, di quasi 1.000 abitanti. Le sue origini si perdono nella notte dei tempi. Attraverso diverse scoperte  archeologiche effettuate sul posto, si scoprì che i più antichi insediamenti umani risalgono alla media età del bronzo (a partire dal  1500 a. C.). Addiruttura nel 1838, è stato ritrovato un piccone neolitico in corno di cervo risalente al 5000 a.C. 

Al di là dei magnifici e straordinari panorami selvaggi circostanti, la principale attrattiva del paese è la chiesa parrocchiale, circondata dal singolare e piccolissimo cimitero cittadino. Infatti, a causa del poco spazio nel cimitero di Hallstatt, in passato era adottata l´abitudine di riesumare le salme a dieci anni di distanza dalla sepoltura per trasportare le spoglie in un piccolo ossario entro una caverna. La particolarità è che, per mantenere viva la memoria dei cari defunti, al momento della riesumazione i parenti dipingevano artisticamente il teschio riesumato riportandovi il nome della persona a cui è appartenuto.

Adesso la piccola caverna-ossario contiene una suggestiva ed imponente collezione di oltre 600 teschi dipinti e colorati. Hallstatt, dal 1997 è nella lista dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO

 








Note

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