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5 invenzioni “intime” femminili

Lo sapevate che il periodo storico di circa 130 anni, che va, cioè, dal 1778 fino al 1908, si chiama "il secolo delle invenzioni" o anche "l'era delle grandi invenzioni"?

Il suo inizio, nel 1778, coincide con l'invenzione della prima vera macchina a vapore di James Watt, di grande uso industriale, e termina, simbolicamente, nel 1908 quando fu presentata una proposta per l'abolizione del British Patent Office (Ufficio brevetti britannico), con la motivazione che "ormai era stato inventato tutto". 

Tuttavia, pare che tale proposta, fosse una provocazione avente lo scopo di fare osservare che, dopo l'enorme esplosione di invenzioni degli ultimi anni, sarebbe stato quasi impossibile trovare qualcosa di veramente nuovo. In quella che fu chiamata "l'era delle grandi invenzioni" sono state ideate, per farci una piccola idea, la Stampa (1790), la Polvere da cannone, la Bussola, la Carta (1799) ecc.

E molte delle invenzioni, scoperte in era precedente, furono perfezionate, sempre nello stesso periodo,  e portate a un livello inconcepibile rispetto all'epoca in cui erano state inventate, come ad esempio gli orologi da torre, da tavolo e da tasca, la porcellana e le stoviglie, il vetro, la telegrafia elettrica, il termometro, i cannocchiali, i telescopi, il microscopio, il barometro, il parafulmine, l'elettricità statica, le macchine a vapore e tanti altri.

Nonostante nel 1908 molti pensassero che tutto era stato inventato, diverse scoperte (alcune importantissime e persino rivoluzionarie) seguirono negli anni successivi, come ad esempio la televisione, il laser, le reazioni nucleari, i microprocessori, il computer, solo per citarne qualcuna…

Oggi parleremo di 5 invenzioni riscontrabili nella vita quotidiana di milioni di persone, ma che, stranamente, (tranne qualche eccezione) poco discusse. Invenzioni molto importanti ma, soprattutto, utili e che riguardano la sfera "intima" di chi ne fa uso. Vediamole insieme.

1. Il reggiseno (1913)

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Fu Mary Phelps Jacob, una signora dell'alta società di New York nel 1913, ad inventare il reggiseno. Questa giovane donna, conosciuta con lo pseudonimo di Caresse Crosby, brevettò nel 1914 un nuovo modello costituito da due fazzoletti e uno stretto nastro, inventando il reggiseno moderno.

Fino a quei tempi, se una donna doveva partecipare a qualsiasi evento mondano e vestirsi elegantemente, doveva obbligatoriamente ingabbiare il proprio busto dentro uno stretto corsetto di ossa di balena. Tutto questo rituale, non soltanto costituiva un supplizio per le donne dell'epoca, ma si intravvedeva facilmente sotto un vestito fatti con tessuti leggeri.

La Prima Guerra Mondiale finalmente segnò la fine del corsetto. Fino alla metà degli anni Venti questo capo moderno ed innovativo  privo di stecche, morbido, corto, che appiattisce e separa il seno con naturalezza, ha sostituito del tutto il corsetto e veniva indossato sotto gli abiti da ricevimento e da cocktail realizzati in stoffe leggere e semitrasparenti. Negli anni ’20 si portavano reggiseni particolari, simili a quelli romani, che appiattivano.  Il termine reggiseno è entrato entra nel dizionario francese nel 1923. 

Dal 1926 si assiste alla modernizzazione del capo, i modelli dovevano essere in grado di sostenere le forme, separarle, si studiano e si creano le prime fibre sintetiche. Nel 1930 fu scoperto il nylon, tessuto leggero e brillante, non si consumava, si asciugava facilmente, non richiedeva stiratura. Tessuto che, attraverso un successo strepitoso, rivoluzionò la moda.

2. L'assorbente interno (1929)

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Nel 1929 un dottore di nome Earle Haas di Denver, Colorado (Stati Uniti), nel tentativo di trovare un assorbente che potesse essere prodotto in quantità industriale, ha inventato il moderno tampone con il relativo applicatore, brevettandolo nello stesso anno.  Il nome che si leggeva sul brevetto, il quale fu depositato in data 31 novembre 1931, era alquanto enigmatico ed incomprensibile (per paura di censure dalla morale del tempo) in quanto viene chiamato "accessorio catameniale", parola greca che significa "katamenios: mensile".

Solo in un secondo tempo verrà registrato come Tampax. Ma questo prodotto non viene elogiato e gradito dal pubblico fino a quando una donna, l’immigrata tedesca Gertrude Tenderich, compra il brevetto nel 1933. Tre anni dopo fonderà la Tampax. 

Si narra che sin dai tempi di Cleopatra le donne si servissero di tamponi interni di rotolini di papiro, una pianta palustre molto comune nel Delta del Nilo. Nell’antica Roma, invece, le donne si servissero di bande di stoffa o di tamponi di lana soffice, e nell’antico Giappone  venivano utilizzati tamponi di carta.

Il primo tampone di successo ideato in Europa in data 13 marzo 1950, fu l'O.B. (dal tedesco Ohne Binde, senza pannolino), oggi di proprietà di Johnson & Johnson. In quella data fu venduto in Germania per la prima volta un pacchetto da dieci tamponi. Nel nostro paese, invece, il primo assorbente italiano ad essere venduto potrebbe essere il Lines Lady nel 1964.

3. Il nylon (1930)

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Nylon è il nome commerciale di un polimero a base poliammidica, inventato da Wallace Hume Carothers, 41 anni, il chimico di punta della neonata azienda Du Pont de Nemours, e realizzato negli Stati Uniti. Passeranno un bel po' di anni ( il 16 febbraio 1937) prima che brevetterà la sua invenzione e successivamente lancerà anche il Lycra.

Il nylon, uno dei prodotti che ha fatto la fortuna della Du Pont, è un materiale leggero come la seta e resistente come l'acciaio. Tutto è partito, infatti, dalla ricerca di un materiale sintetico in grado di poter rivaleggiare in tutto per tutto con la seta. Bisogna riconoscere che Wallace Hume Carothers, con la sua invenzione, fece centro e ottenne subito un successo straordinario planetario.

Purtroppo il suo inventore non potrà vedere mai questo successo sbalorditivo, in quanto porrà egli stesso fine alla sua vita dopo lunghi anni di depressione. Si suicida il 29 aprile 1937, due mesi dopo aver brevettato la sua rivoluzionaria invenzione.,In principio la "seta sintetica" non fu usata immediatamente per fare calze.

Soltanto nel 1959 Allen Gant Sr, proprietario della Glen Raven Mills (un'industria tessile del North Carolina) disegnò il primo collant, sprigionando e rendendo libere le donne dalla oppressione dei reggicalze e di tutti gli accessori inutili e perditempo. L'apice di successo dei collant e del nylon si avrà negli anni 60, ed in particolare quando Mary Quant lanciò la mini gonna.

4. La pillola anticoncezionale (1951)

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La pillola anticoncezionale nacque nei laboratori Syntex a Città del Messico, grazie a un giovane chimico di nome Carl Djerassi, il quale per primo sintetizzò una molecola (lo steroide sintetico), chiamato Norethindrone, che si dimostrò molto efficace come contraccettivo.

Djerassi voleva sviluppare un pogestinico sintetico per le irregolarità mestruali. Il suo prodotto si è rivelato un potente inibitore dell’ovulazione.

Contemporaneamente Frank B. Colton, nei laboratori della Searle, Città del Messico, sintetizzò un’altra versione dei progesterone sintetico, che chiamò noretinodrel. Questa formula della Searle venne utilizzata su larga scala a Puerto Rico, nel 1956 mediante test e successivamente è stata chiesta l’approvazione alla FDA (Food and Drug Administration) per la commercializzazione del suo prodotto.

La prima pillola fu resa accessibile al pubblico nel maggio del 1960 e il preparato si chiamava Enovid.

Secondo le statistiche il paese europeo in cui si fa più uso della ‘pillola’ è l’Olanda seguita dal Belgio e dalla Francia. In Italia ancora viene usata solo dal 19,7 per centro delle donne.



5. Il Viagra (1991)

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Si potrebbe pensare che il Viagra sia un'invenzione tipicamente con 'target' maschile. Ma la domanda che dobbiamo porci è se effettivamente il suo uso abbia reso migliore la vita degli uomini o delle donne. Domanda sicuramente di ardua risposta che lasciamo ai posteri.

La storia del Viagra è molto emblematica. Ha inizio nel 1986 nei laboratori del Pfizer Central Research di Sandwich, in Inghilterra, dove Peter Dunn e Albert Wood scoprirono che l'inibizione di un enzima chiamato PDE5 presente nella muscolatura liscia dei vasi sanguigni è in grado di diminuire la resistenza vascolare riducendo la massa delle piastrine, il cui a accumularsi all'interno di vene e arterie ne può procurare l'occlusione, parziale o totale. Si pensa subito  che questa sia stata una grande scoperta e si cerca di studiare i possibili benefici ed effetti di un farmaco capace di impedire la chiusura delle arterie coronarie, la causa dell'infarto del miocardio.

Ma dopo anni di lunghi lavori la sperimentazione arriva alla sua conclusione nel 1991, a causa dei suoi esiti negativi. Sempre in quell'anno accade però un evento sorprendente. Alcuni uomini partecipi alla ricerca riferirono di un effetto collaterale consistente nell'aumento della tendenza all'erezione. Si scoprì così che il Sildenafil, il cui nome commerciale più diffuso è Viagra, è in grado in larga percentuale di casi (70 - 80%) di risolvere o migliorare la disfunzione erettile (a volte detta anche impotenza).

E 5 anni dopo, nel 1996, negli Stati Uniti venne brevettato per la prima volta il citrato di sildenafil, messo a punto dalla casa farmaceutica americana Pfizer. Ebbe un enorme successo in tutto il mondo. Pensate che nel 2003 sono già 200.000 gli uomini in Italia che fecero regolarmente uso della pillola dal caratteristico colore blu.

In realtà e per completezza, la storia riporta anche un altro padre di questo farmaco: Nicholas Terrett che, assieme ad Andrew Belle e David Brown, studiava il Sidenafil come possibile medicina per il cuore. Per il resto, unica cosa certa su questo farmaco, resta la casa farmaceutica: tutti questi chimici lavoravano per la Pfizer Pharmaceuticals nel Kent, in Inghilterra.






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