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5 strumenti di marketing per le startup

In un momento di grande difficoltà e di forte necessità di rilancio a livello economico, sono le start-up a rappresentare il futuro del nostro Paese.

Ed è proprio in questo senso che sempre più attenzione si sta spostando verso questo importantissimo settore, con numerosi incentivi statali ed europei per favorire l’avvio delle start-up più meritorie, e per permettere all’economia europea di fare quel salto di qualità che, inutilmente, viene invocato da anni.

E allora vediamo di scoprire insieme 5 strumenti di marketing per portare al successo le start-up dei giovani imprenditori.

1. I social network

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In Inglese il termine network significa “rete sociale”, espressione che sta ad indicare in generale i gruppi di individui in relazione tra loro.

I social network sono servizi che permettono di instaurare reti sociali tra individui tramite internet.

I social network hanno avuto nel tempo un enorme successo perché le loro funzionalità permettono di:

  • comunicare con gli amici, i parenti, i conoscenti in un numero molto maggiore delle relazioni vis-à-vis in termini di quantità di persone e di frequenza;
  • fare conoscenza, anche se virtualmente, di nuove persone;
  • incontrare nuovamente persone con cui non si avevano relazioni da tempo;
  • condividere materiali di vari tipi (foto, video);
  • comunicare con messaggi sia pubblicamente sia privatamente;
  • partecipare a gruppi che condividono i propri interessi;
  • rimanere informati;
  • giocare.

 

In un clima così moderno e fortemente orientato ai nuovi strumenti di marketing del web, i social network si rivelano un potentissimo strumento promozionale per le giovani start-up che intendono comunicare il loro brand con modernità.

In questo senso, la regola è innanzitutto individuare il social network più adatto alla comunicazione aziendale, e ovviamente quello che ospita il target più indicato per l'azienda e per i suoi prodotti o servizi.

Fatto questo, servirà  necessariamente una figura professionale esperta di social media marketing.

2. I biglietti da visita

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Forse in pochi, ancora oggi, il biglietto di visita suscita un certo interesse proprio per le sue caratteristiche e la sua storia ultra secolare.

Piccolo com’è sembra una “cosina” da nulla, dalle innumerevoli possibilità di messaggio, la cui consuetudine sembra avere origini dalla Cina oltre duemila anni fa: usavano scrivere i loro nomi su lunghi ritomi rossi.

Gli antichi Greci usavano tavolette di metallo su cui stampavano la cera gli studenti, per comunicare con i maestri (Pericle usava tali tavolette per mandare messaggi alla fidanzata); mentre i Romani usavano le “schedulae senatoriale”.

In Europa sembra che questo tipo di biglietto sia apparso la prima volta in Francia nella prima metà del ‘600, sotto Luigi XIV (1638-1715), il Re Sole.

Nel corso degli anni il biglietto di visita è andato sempre più semplificandosi fino a perdere ogni traccia dell’antico splendore.

Diremo che, oggi come oggi, questo è un bene e aggiungeremo anzi che la bellezza di un biglietto di visita sta soprattutto nella sua semplicità.

Per quanto possa sembrare un elemento di marketing appartenente al passato, il biglietto da visita risulta ancora indispensabile in un sistema in cui i capitali vengono gestiti prevalentemente da persone over 50.

Dunque avere un biglietto da visita che trasmetta la brand identity della vostra startup è un elemento fondamentale, benché talvolta sottovalutato dai più giovani.

Va comunque ricordato che anche in questo caso si può modernizzare la procedura, individuando servizi di stampa dei biglietti da visita che forniscano la possibilità di personalizzare direttamente online la propria business card.

3. Il guerrilla marketing

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L’espressione “guerrilla marketing” è composta da due vocaboli:
1. guerrilla (in italiano, “guerriglia”): forma di lotta armata condotta da piccole formazioni autonome contro un esercito regolare, che prevede assalti improvvisi, imboscate e brevi scontri;
2. marketing: insieme di attività sociali e manageriali dirette a soddisfare bisogni ed esigenze attraverso processi di creazione e scambio di prodotto e valori.

Questa espressione fu coniata da Jay Conrad Levinson nel 1982 per indicare un insieme di strumenti di comunicazione non convenzionale a basso budget, il cui uso e finalizzato alla promozione di prodotti o marchi attraverso l’utilizzo di metodi e stratagemmi creativi che possano stupire positivamente il pubblico e catturare l’attenzione dei media.

Dalla definizione è possibile inoltre rilevare un secondo principio che diventa fondamentale se si vuol far sì che l’azione di guerrilla marketing abbia successo.

Ogni azione, infatti, dopo essere stata attentamente pianificata (perché, benché sia non convenzionale, sempre di marketing si tratta), deve potersi trasformare in un episodio che può essere considerato come notiziabile dai media.

Inondare specifiche zone della città con pubblicità curiosa, ironica e aggressiva? Parliamo di uno strumento particolarmente efficace, soprattutto per via di una promozione che si espande a livello geografico e che colpisce le persone mentre non si aspettano di trovare una pubblicità.

Sono davvero numerose le aziende e le start-up che hanno scelto una cartellonistica aggressiva e misteriosa per conquistare una ampia fetta di pubblico e per spingere il passaparola ai massimi livelli.

4. Il blog aziendale

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Il sempre maggiore utilizzo di Internet da parte di milioni di utenti e il proliferare dei blog personali, stanno rivoluzionando il modo di comunicare.

L'epoca della comunicazione unidirezionale, in cui l'azienda parla - con la pubblicità o con un sito informativo - e l'utente si limita ad ascoltare, cede lentamente il posto a una dimensione più simile al dialogo che al monologo.

Il blog è lo strumento per questa nuova forma di comunicazione e con esso nasce un nuovo mestiere della scrittura: il corporate blogger.

La comunicazione passa soprattutto dagli articoli e dai contenuti testuali, anche in un momento in cui i video stanno prendendo sempre più piede.

Per questo motivo, il sito web della vostra start-up dovrebbe sempre e comunque dotarsi di un blog aziendale, che possa trattare i temi relativi al vostro settore inquadrandoli da una prospettiva diversa da quella pubblicitaria.

Così facendo fornirete un vero e proprio servizio al vostro pubblico, che apprezzerà il fatto di non trovarsi di fronte ad una promozione nuda e cruda.

Il blog aziendale (corporate blog) può essere uno strumento utile per avvicinare i clienti all'azienda.

  • Le aziende che vogliano percorrere questa strada devono ricordarsi sempre il principio che "le aziende non bloggano: bloggano solo le persone".
  • Il blog aziendale sarà sempre e comunque condotto da una persona e rivolto a persone. Altrimenti si ridurrebbe a un sito pubblicitario, non un blog.
  • Il blogger deve essere creativo senza trasformarsi in un pubblicitario. Deve dare informazioni in modo semplice e accattivante, non inventare slogan!
  • Il blog è sempre e comunque una forma di dialogo, non é mai un monologo
  • Il corporate blog è, in parole povere, il diario quotidiano dell'azienda.




5. Il SEO (Search Engine Optimization)

Il SEO (Search Engine Optimization)-300x180

Google, Yahoo, Altavista sono tutti motori di ricerca che consentono agli utenti del web di ricercare informazioni, inserendo alcune parole chiave.

In realtà questo processo, che sembra semplice, nasconde al suo interno una serie di algoritmi che consentono di tenere in mano l’intero web.

Oggi esistono intere aziende che sono specializzate nel funzionamento dei motori di ricerca e che forniscono aiuto a coloro che possiedono un sito per farsi trovare nella rete Internet.

A tal fine le aziende applicano la Search Engine Optimization (SEO) che è l’attività attraverso la quale si cerca di aumentare il traffico e la popolarità di un sito web.

È statisticamente provato che gli utenti della rete visitano molto frequentemente i siti che si trovano nelle prime 20 posizioni dei risultati di ricerca, perciò aumentare il traffico di un sito significa farlo comparire nelle prime posizioni.

La maggior parte dei navigatori utilizza i motori di ricerca come punto di partenza per cercare prodotti, servizi e fornitori; per questo motivo, la visibilità del proprio sito web sui motori di ricerca risulta essere una strategia preziosa ed un'importante fonte di guadagno (grazie alla vendita di spazi pubblicitari collegati alle parole chiave delle ricerche).

Il posizionamento sui motori di ricerca (detto anche search advertising) consente al consumatore, attraverso la digitazione di parole chiave, di dialogare direttamente con le imprese e di ottenere un alto livello di personalizzazione della propria ricerca. Il consumatore può, in questo modo, arrivare ad un acquisto consapevole, comparando i prezzi, valutando la qualità dei prodotti e trovando eventuali offerte.

In una logica di marketing così profondamente digitalizzata, sfruttare le tecniche SEO significa ottenere grande visibilità sui motori di ricerca come Google. Che, in sintesi, significa sfruttare appieno il principale veicolo di promozione dei nostri tempi.

Ottenendo una delle prime posizioni sulle sue pagine, infatti, potrete acquisire una visibilità altrimenti impossibile, che vi renderà noti ad una fetta enorme di nuovi utenti. Una tecnica fondamentale per moltiplicare il vostro giro d'affari.






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