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8 fatti straordinari spiegati dalla scienza

I fantasmi di Edimburgo, il gatto che prevede la morte, gli Ufo dell’area 51, la Madonna che piange sangue, il ragazzo rapito dagli alieni: invenzioni o fenomeni reali?

Scopriamolo insieme.

 

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1. I fantasmi delle cripte di Edimburgo

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La prima volta che si è sentito toccare da mani invisibili, Patrick Zakhm è stato colto dal terrore.

Da esperta guida turistica stava conducendo un gruppo di persone in visita alle cripte di South Bridge che si celano sotto la capitale scozzese e vantano il titolo di luogo più infestato del mondo.

Ma non era preparato a un’esperienza così personale. Completate nel 1788, per oltre trent'anni le cripte furono una vera e propria città sotterranea che ospitava taverne, botteghe, bordelli e magazzini per materiali illeciti.

Molte persone qui vissero e morirono, altre furono assassinate e leggenda vuole che i loro fantasmi si aggirino inquieti sotto quelle volte di pietra. Il più raccapricciante è quello di Mr. Boots, così soprannominato per via del suono dei pesanti passi che sembrano fatti da grossi stivali.

Numerosi visitatori raccontano di esser stati spesso strattonati, spinti, toccati da lui. Secondo chi afferma di averlo addirittura visto, Mr. Boots appare come un uomo senza occhi e un perenne ghigno stampato sulla faccia.

Jack, invece, sembra essere uno dei fantasmi benevoli delle cripte. Si crede fosse un bambino perché la sua presenza è sempre accompagnata dal suono di una palla o dal guaire di un cane.

Ma si dice che nelle cripte si aggirino anche le ombre di una donna vestita di nero, di un calzolaio, di un’intera famiglia: tutti accompagnati da voci, suoni, passi, rumori.

Che cosa dice la scienza? 
Un recente studio condotto da alcuni ricercatori britannici coordinati dallo psicologo Richard Wiseman ha cercato di spiegare perché in certi luoghi le persone credono di vedere i fantasmi.
Lo studio, che ha utilizzato un centinaio di volontari, era volto a dimostrare l'importanza delle condizioni ambientali sugli avvistamenti, che sarebbero soprattutto dovuti all’azione dei campi magnetici.
Le strumentazioni installate nelle cripte di South Bridge hanno infatti rivelato che in alcune delle stanze sotterranee le variazioni dei campi magnetici sono leggermente più elevate rispetto ad altri luoghi dove non sono stati registrati avvistamenti spettrali.
Poiché è noto che l’applicazione di campi elettromagnetici a certe parti del cervello, come i lobi temporali, può distorcere le percezioni sensoriali, gli psicologi britannici ritengono che persone particolarmente sensibili possano avvertire varie impressioni fisiche, come sentirsi toccati o udire dei respiri alle spalle.
Naturalmente, a questa teoria non mancano le critiche. Poiché le esperienze allucinatorie indotte dai campi magnetici sono molto soggettive, essa non spiega infatti le sensazioni condivise da più persone contemporaneamente.

 

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2. L’uomo che legge i solchi dei dischi in vinile e il gatto che sente la morte

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- L’uomo che legge i solchi dei dischi in vinile

Arthur Lintgen, un medico americano che vive a Filadelfia, è diventato famoso nel 1978, quando rivelò di possedere un’incredibile capacità: era in grado di riconoscere un brano di musica osservando per pochi secondi i solchi del disco in vinile privo di etichetta sul quale era stato inciso.
A volte era persino in grado di individuare il direttore d’orchestra basandosi sulla particolare struttura del vinile dovuta alle diverse tecniche di registrazione delle case di produzione.
Che cosa dice la scienza?
Dopo averlo sottoposto a numerose prove, James Randi, l’illusionista che ha il compito di smascherare gli impostori per conto del Cicap, il Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale, concluse che il medico americano non aveva fatto ricorso a nessun trucco e che era dotato di un talento straordinario.
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- Il gatto che sente la morte

A Providence, nello stato americano di Road Island, la clinica per anziani Steere House dà alloggio dal 2005 a un ospite particolare. Si chiama Oscar ed è un gattone dotato di una specie di “sesto senso”.
Lui trascorre la giornata girovagando da una stanza all’altra senza fermarsi mai per molto tempo tranne che nelle stanze di alcuni pazienti: quelli che dopo poche ore passano a miglior vita.
Se si prova a tenere Oscar lontano dalla stanza dove vuole entrare, lui graffia la porta cercando di aprirla. Poi entra e resta accoccolato sul letto di quel paziente facendogli compagnia fino al suo ultimo respiro.
Dopo una cinquantina di casi, i medici ormai sanno che quando il gatto entra in una stanza e si ferma più del dovuto è il momento di avvisare i familiari.
Che cosa dice la scienza?
Forse il gatto, come accade anche per molti cani, avverte qualcosa che noi uomini non riusciamo a sentire. Il segreto della sua “preveggenza” potrebbe risiedere nel suo olfatto, capace di percepire i cambiamenti degli odori corporali di una persona, in particolare i segnali chimici sprigionati dalla prossima morte delle cellule.
Quello che non si riesce neanche a spiegare è il suo atteggiamento “pietoso” nei confronti del morente.
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3. Messaggi segreti alla radio e il volto del diavolo negli incendi delle Torri gemelle

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- Messaggi segreti alla radio

Chiamate Numbers stations, sono stazioni radio di origine sconosciuta che trasmettono a onde corte messaggi senza senso in codice morse, parole e serie di numeri.
Le prime documentazioni risalgono alla Prima guerra mondiale. Le voci trasmesse, generate da un sintetizzatore vocale, perlopiù con un timbro femminile, più rarament e maschile o infantile, usano un’ampia varietà di lingue.
Negli Stati Uniti, per esempio, sono più spesso udite in spagnolo, mentre in Europa sono in inglese, tedesco, francese o in lingue slave.
Un messaggio tipo ha una durata media di 45 minuti. L’inizio di ogni trasmissione comincia con una o più parole, per esempio: Atenciòn! 12345 – 45678 – 98765...
Che cosa dice la scienza?
La teoria più accreditata è che dietro le Numbers stations ci siano organizzazioni governative segrete che utilizzano la banda corta per comunicare con agenti dislocati in varie parti del mondo.
Ciò spiegherebbe perché siano usate le onde corte che, oltre a rendere difficile la localizzazione precisa del segnale di origine, hanno la capacità di raggiungere luoghi molto distanti. I governi hanno sempre smentito di averne fatto uso. In effetti, se ne fossero responsabili un dubbio verrebbe naturale: perché organizzazioni di così tanti Paesi dovrebbero servirsi tutte dello stesso metodo di trasmissione segreto?
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- Il volto del diavolo negli incendi delle Torri gemelle

L’11 settembre 2001 ha destato grande sensazione la foto scattata da Mark Phillips, un fotografo free-lance americano, durante l’attentato al World Trade Center di New York.
Tra le nuvole generate dagli incendi si era infatti formata per qualche istante l’immagine di un volto dall’aspetto demoniaco che il fotografo era riuscito a “fermare” con il suo obiettivo.
Diffusa dall’agenzia di stampa Associated Press 15 minuti dopo l’attacco, fu da molti ritenuta una manifestazione diabolica reale.
Che cosa dice la scienza?
La spiegazione di questo “tranello visivo” è la pareidolia (dal greco eidolon, immagine, e para, simile a), il processo tramite il quale la nostra mente cerca di interpretare forme casuali e indistinte utilizzando schemi riguardanti le esperienze di tutti i giorni.
Classici esempi sono la visione di animali o edifici fantastici nelle nuvole, l’identificazione di un volto umano nella luna oppure l’associazione di figure mitologiche alle costellazioni.
Nel caso dell’attacco alle Torri gemelle quindi, alcune persone, suggestionate dall’orrore dell’attacco, hanno sentito la necessità di dare una forma definita alle loro paure.
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4. La Madonna che piange lacrime di sangue e il ragazzo rapito dagli alieni

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- La Madonna che piange lacrime di sangue

Il 2 febbraio 1995 a Civitavecchia, Jessica Gregori, 7 anni, si accorge che alla piccola statua in gesso raffigurante la Madonna di Medjugorje collocata nel giardino di casa succede qualcosa di strano: dai suoi occhi stillano rosse gocce di sangue.
Dopo che nell’arco di pochi giorni la Vergine piange altre 14 volte, la famiglia informa le autorità ecclesiastiche e una folla di persone accorre.
La Madonna viene sequestrata dalla magistratura e inviata per esami al Policlinico Gemelli di Roma: i raggi X mostrano che la statuetta non nasconde al suo interno alcun marchingegno, mentre l’analisi del sangue rivela che è umano e maschile.
Per verificarne l’origine si chiede al padre di Jessica di sottoporsi all’esame del Dna, ma lui rifiuta al pari degli altri uomini della famiglia.
Che cosa dice la scienza?
Madonne che piangono sangue e olio profumato sono note in più luoghi. Secondo gli esperti, è possibile fare sgorgare lacrime dagli occhi di una statua senza che servano buchi o pompette nascoste telecomandate.
Per esempio, basta usare una statuetta cava fatta di un materiale poroso come il gesso e rivestita di smalto. Se si pone del liquido nella cavità interna il gesso si imbeve, ma la smaltatura impedisce che trasudi all’esterno.
Graffiando in modo impercettibile lo smalto sugli occhi, le lacrime si produrranno come dal nulla.
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- Il ragazzo rapito dagli alieni

Sono da poco passate le 23 di una sera d’estate del 1982 quando Valerio Lonzi, un quindicenne genovese che si trova in un campeggio di scout tra Chiavari e Sestri Levante, esce dalla sua tenda per una breve passeggiata.
Fatti pochi passi, vede un suo amico perfettamente immobile a pochi metri da lui con una torcia nella mano destra, un’accetta nella sinistra, la testa reclinata, mentre tre incredibili sfere luminose gli volteggiano intorno a mezz'aria.
Al suo arrivo, i globi si dirigono fluttuando verso di lui poi iniziano ad affievolirsi fino a scomparire. Anche se a loro sembra siano passati solo due minuti, i ragazzi tornano al campo dopo tre quarti d’ora e del tempo trascorso non ricordano assolutamente niente.
Quando però Valerio rientra dal campeggio la madre scopre che ha sulla schiena tre profonde cicatrici. Visto che non sa spiegare come se le sia procurate, il ragazzo è sottoposto a una seduta di ipnosi regressiva.
La storia che racconta è un classico da X-Files: piccoli omini grigi lo hanno portato a bordo di un Ufo per studiare il suo corpo cancellando poi ogni ricordo.
Che cosa dice la scienza?
Poiché non vi è alcuna prova che questi “rapimenti” siano davvero avvenuti, la comunità accademica imputa il fenomeno alla convinzione di essere stati in contatto con intelligenze extraterrestri.
Alcuni casi potrebbero essere spiegati con la creazione di falsi ricordi dovuti a sogni, altri a disturbi psicopatologici o ad allucinazioni.
L’ipnosi regressiva per la quasi totalità degli scienziati non ha validità perché l’ipnotista, senza volerlo, potrebbe indurre falsi ricordi nel paziente che non riuscirà più a capire se si è trattato di una esperienza reale o immaginaria.
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5. L’Area 51 e il segreto dei corpi alieni

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Molti cittadini americani sono convinti che in questa base miliare segreta, della quale il governo americano non ha mai voluto ammettere l’esistenza e tantomeno rivelare la localizzazione, si nascondano le prove schiaccianti dell’avvenuto contatto con civiltà di altri mondi.

Tutti sanno che questo mitico luogo è nascosto lì, nel cuore del deserto del Nevada, come anche i satelliti di Google Earth hanno dimostrato.

Ma che cosa esattamente succeda laggiù, dove a nessuno è dato di entrare, è oggetto solo delle più azzardate supposizioni. In quei cieli sono stati visti librarsi apparecchi incredibili, alcuni dalle forme talmente strane da farli sembrare dei dischi volanti.
Testimoni oculari più o meno credibili hanno raccontato di aver assistito, negli hangar e nelle stanze della base, a scene da fantascienza: corpi di alieni conservati in celle frigorifere, resti di veicoli spaziali, tecnologie di origine extraterrestre.

Che cosa dice la scienza?
L’agosto del 2013 la Cia lo ha finalmente ammesso: è vero, l’Area 51 esiste, ma lì dentro di astronavi aliene e di corpi extraterrestri non c’è neppure l’ombra.
Secondo i dossier declassificati dei servizi segreti americani, più della metà delle segnalazioni di ufo a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta riguardavano in realtà velivoli sperimentali come gli U2 e altri aerei spia utilizzati durante la Guerra Fredda.
L’Area 51 sarebbe stata evacuata nel 1957 perché nella zona dovevano essere compiuti degli esperimenti atomici, ma riattivata pochi anni dopo per sperimentare altri prototipi.
Le sagome di quegli aerei erano così strane e futuristiche, la loro potenza e velocità così anomale, che chi li avvistava li scambiava per dischi volanti.
Questa operazione di trasparenza della Cia non riuscirà, però, a far uscire l’Area 51 dalle leggende ufologiche di cui è ammantata da decine di anni.

 

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