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Bugie e verità sulla memoria

La tua memoria: un archivio con una potenza pari a ben un milione di miliardi di byte.

La stima, frutto di uno studio di un gruppo di ricercatori del Salk Institute for Biological Studies di La Jolla, in California, ha infatti dimostrato che le capacità mnemoniche umane hanno connessioni con un’ampiezza che è pari a quella del web.

Non solo: il cervello è dotato di un’enorme plasticità ed è capace di riorganizzarsi nel corso di tutta la vita.

Smaltisce perciò vecchie informazioni inutili per evitare sovraccarichi e ne immagazzina di attuali, creando nuove reti (le sinapsi) su cui farle circolare.

Risultato: se te ne prendi cura, la memoria non rischia di lasciarti in panne, neppure con il passare degli anni.

Oggi scopriremo tutto quello che funziona per mantenerla inossidabile e cioè i veri amici della tua capacità di ricordare.

1. Zuccheri e sonno

Gli zuccheri sono il carburante-300x180

  • Gli zuccheri sono il carburante per mantenerla attiva

    FALSO
    Se consumati in eccesso, rappresentano addirittura una minaccia per l’archivio dei nostri ricordi.
    Uno studio effettuato da ricercatori dell’Università Cattolica di Roma, pubblicato sulla rivista Cell Reports, ha dimostrato che troppo glucosio impedisce la riproduzione delle cellule staminali dell’ippocampo (un’area del cervello), fondamentali per il corretto funzionamento dei processi mnemonici e addirittura, in grado di ripararne eventuali danni.
  • Un buon sonno è fondamentale per non dimenticare

    VERO
    Durante le fasi Rem, cioè quelle di sonno profondo in cui si concentrano i sogni, la mente si rigenera ed elimina vecchi dati per incamerarne di nuovi.
    Un recente studio americano, pubblicato sulla testata scientifica Sleep, ha dimostrato che quattro notti insonni causano un danno alla memoria a lungo termine, perché frenano la produzione delle cellule celebrali che contribuiscono all’archiviazione dei ricordi.
    Per non correre rischi, perciò, cerca di dormire sempre 7-8 ore per notte.
    Utile anche il sonnellino pomeridiano: una ricerca del dipartimento di psichiatria dell’Harvard Medical School ha attestato che, se fai una pennichella di 30-40 minuti, ricordi meglio quel che hai appreso al mattino.

2. Per fissare informazioni e la dieta mediterranea

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  • Per fissare dati e informazioni bisogna “ripassarli” per almeno 3 giorni

    VERO
    È il tempo necessario perché si consolidino e vengano archiviati nella memoria a lungo termine.
    Se per esempio vuoi memorizzare nuovi vocaboli di una lingua straniera, rileggili e ripassali mentalmente per più giorni consecutivi.
    Così, il tuo cervello innesca una cascata chimica e produce alcune proteine che modificano i neuroni, trasformando l’informazione in una traccia indelebile. In caso contrario, passano in quella a breve termine, da cui sfumano immancabilmente, nel giro di poco.
  • La dieta mediterranea la protegge

    VERO
    Secondo alcune ricerche sarebbe addirittura in grado di prevenire l’Alzheimer. Lo afferma uno studio della Swinburne University of Technology e della Deakin University di Melbourne.
    I suoi benefici sono legati agli antiossidanti dI frutta e verdura, che hanno un ruolo di primo piano nel regime alimentare della nostra tradizione e dai grassi polinsaturi, garantiti dal pesce.

3. Lo stress e il caffè

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  • Lo stress è un nemico della memoria

    VERO
    Indebolisce soprattutto la memoria a breve termine, utile per compiere le attività di ogni giorno.
    Se sei tesa, nell’organismo si innalzano alcune sostanze (acetilcolina, noradrenalina, dopamina e glutammato) che, quando sono in eccesso, mandano in corto circuito l’ippocampo, che funziona da filtro per le nuove informazioni.
    Qui, infatti, vengono immagazzinate prima di essere memorizzate. Lo stress cronico può addirittura provocare micro lesioni.
    Nei periodi di surmenage, perciò, è utile praticare tecniche di rilassamento, come la meditazione: questa attività aumenta le connessioni tra le aree cerebrali, accelerando il passaggio dei dati.
    Evita invece di ricorrere alle sigarette per allentare lo stress. Il fumo riduce il calibro dei vasi sanguigni che irrorano il cervello e lo manda a corto di ossigeno».
  • Il caffè indebolisce la memoria

    FALSO
    Al contrario: contiene sostanze in grado di influire su una proteina (la Creb), implicata nella registrazione dei ricordi.
    Attenta però a non esagerare: oltre le 2-3 tazzine al giorno, il caffè perde la sua funzione e provoca sgradevoli effetti collaterali come nervosismo e aumento dello stress ossidativo, che colpisce anche le cellule cerebrali.

4. La memoria delle donne e il suo allentamento

Le donne ricordano-300x180

  • Le donne ricordano più degli uomini

    VERO
    Lo ha dimostrato una recente ricerca del Brigham and Women’s Hospital di Boston. Il primato femminile sull’altro sesso, però, viene meno con l’arrivo della menopausa, quando le capacità mnemoniche delle donne perdono progressivamente smalto.
    La colpa: il calo degli estrogeni.
    La terapia ormonale sostitutiva, da sola, non basta per contrastare l’indebolimento della memoria, anche se può essere d’aiuto perché gli ormoni sessuali, anche di sintesi, influenzano la formazione di nuove sinapsi.
    Per mantenere al top la capacità di ricordare sono fondamentali sonno regolare, alimentazione sana, attività fisica, niente fumo e vita sociale, ricca di esperienze, anche quando si è over 50.
  • Va allenata dai primi anni di vita

    VERO
    Lo dimostrano i risultati di uno studio del Center for Neural Science della New York University: tra la nascita e i 4 anni, la memoria vive una vera e propria età dell’oro, perché la plasticità del cervello è al top e i neuroni imparano a fissare i ricordi.
    Per facilitare questo processo, perciò, ok a filastrocche, libri illustrati e racconti, da proporre al piccolo, sin dai primissimi anni di vita.





5. I videogiochi e l’attività fisica

I videogiochi la danneggiano-300x180

  • I videogiochi danneggiano la memoria

    FALSO
    Possono anzi rinforzarla, se utilizzati come antistress, magari dopo aver studiato, e per sessioni di non più di mezz’ora.
    I videogame agiscono sull’attività dell’ippocampo, un’area del cervello essenziale per la capacità di memorizzare e organizzare le informazioni. Inoltre, stimolano la flessibilità cognitiva, cioè l’abilità di trovare soluzioni a problemi diversi.
    Attenzione però a non esagerare: In questo caso possono diventare dannosi perché bersagliano la mente con troppi stimoli visivi e con un sovraccarico di dati che distraggono dalla focalizzazione, ingrediente necessario perché i ricordi si fissino.
    Ok a rebus, parole crociate o sudoku, oppure ai brain training, che sono un vero e proprio allenamento per il cervello, soprattutto se effettuati nei momenti di relax.
  • L’attività fisica aiuta la memoria

    VERO
     Aumenta la concentrazione nel sangue di una proteina (la BDNF) che migliora la salute delle cellule nervose e ottimizza la capacità di richiamare alla mente vecchi ricordi.
    Inoltre, fa produrre all’organismo endocannabinoidi, sostanze che facilitano la memorizzazione delle informazioni.
    Per questo, 30-40 minuti di attività aerobica al giorno (camminare a passo sostenuto, andare in bicicletta, per esempio) sono un rimedio salvamemoria a tutte le età.








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