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Chihuahua: il cane più piccolo del mondo

Il Chihuahua è il cane più piccolo del mondo  e porta il nome dello stato più grande della Repubblica del Messico (Chihuahua). Questo cane minuscolo e assai compatto, rappresenta senza alcun dubbio il tentativo più riuscito di modello ridotto della specie canina. Vediamo più dettagliatamente questa antichissima e magnifica razza. 
 

Curiosità: Il cane più piccolo del mondo è alto 10 cm e si chiama Milly. Stiamo parlando di un chihuahua femmina di Porto Rico, che in questi giorni ha fatto il suo ingresso nel Guinness Book dei primati 2014.  

FCI Standard N° 218 / 15.09.2010
CHIHUAHUA
ORIGINE: Messico
DATA DI PUBBLICAZIONE DELLO STANDARD ORIGINALE VIGENTE: 28.07.2009
UTILIZZAZIONE: cane da compagnia
CLASSIFICAZIONE F.C.I. : Gruppo 9 Cani da compagnia
Sezione 6 Chihuahua
Senza prova di lavoro

1. Origine

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Grazie alla sua fama di cane più piccolo del mondo, il Chihuahua gode di una solida notorietà. Ma le sue origini - come accade peraltro nel caso di molte altre razze canine - sono oggetto di controversia. L'ipotesi più comune lo fa discendere dal Techichi, un cane allevato dai Toltechi, popolo che precedette gli Aztechi nella zona centrale del Messico e la cui civiltà raggiunse l'apogeo verso il X secolo. Il Terchichi era un cane di piccola taglia ma vigoroso,
dall'ossatura forte, a pelo lungo e, a quanto pare, muto. La presenza del Techichi ai tempi dei Toltechi è attestata da incisioni su pietra, come si può vedere nel monastero francescano di Huejotzingo, situato tra città del Messico e
Puebla. Esso fu costruito verso il 1530 con materiali sottratti alle piramidi tolteche di Cholula; su numerosi blocchi si trovano incisioni raffiguranti o un atesta di cane o un cane a figura intera, che presenta evidenti analogie con i Chihuahua. Rappresentazioni simili si ritrovano in una regione vicina, lo Yucatàn, sede di una civiltà maya-tolteca, fra i resti delle antiche piramidi che furono costruite a Chichèn Itzà.

Nel XIV secolo gli Aztechi, la cui civiltà e i cui costumi sono decisamente meglio conosciuti, soppiantarono i Toltechi. Avendo essi pochi altri animali domestici, pare che il Techichi fosse assai diffuso, per ragioni utilitaristiche ma anche - e forse soprattutto - per motivi religiosi. Fra il 1519 e il 1525 Cortès e i suoi conquistadores annientarono la civiltà azteca, sterminarono le classi dirigenti e ridussero la popolazione in schiavitù. Gli ecclesiastici giunti al seguito dei conquistadores erano determinati a distruggere le antiche religioni e i loro miti. Non sappiamo quale fu la fine, in questo sanguinoso periodo, dei cani sacri, discendenti dell'antico Techichi e probabili antenati dell'attuale Chihuahua. Forse si mescolarono semplicemente agli altri cani. Gli Spagnoli, ignorando indubbiamente il ruolo di questi cani nei riti della religione tradizionale, non si accanirono contro di essi (dal punto di vista religioso, s'intende; in effetti, alcuni monaci stabilitisi nel Messico adottarono i costumi culinari delle popolazioni autoctone e allevarono i cani per nutrirsi). Per molti secoli i cani degli Aztechi sembrano essere usciti dalla storia e nessun documento ne fa menzione. Poi, verso il 1850, cercando vicino a Casas Grandes le rovine di un palazzo costruito dall'imperatore Montezuma, alcuni archeologi  portarono alla luce le prime rappresentazioni di cani risalenti al periodo azteco. Essi avevano un'aria molto simile a quella dei cani che i contadini messicani vendevano a quell'epoca ai turisti americani; trovandosi Casa Grandes nello stato di Chihuahua, si dedusse che esso fosse stato la culla di questi sorprendenti cani e se ne diede loro il nome: così nacque il Chihuahua, destinato  agrandi successi.

Per spiegare le differenze d'aspetto fra le antiche rappresentazioni azteche e il Chihuahua moderno si suppone che i cani aztechi siano stati incrociati con dei cani nudi. Padre Sahagun, un francescano vissuto all'epoca della conquista spagnola, segnala nei suoi scritti che esistevano, a fianco di un piccolo cane giallo molto apprezzato, dei cani nudi. Questi ultimi, originari dell'Asia, sarebbero giunti sul continente americano attraverso l'istmo che, nel punto dell'attuale Stretto di Bering, univa i due continenti in epoca assai lontana. Questa ipotesi è sostenuta dal signor de Blind, allevatore messicano che è divenuto una vera autorità in fatto di Chihuahua e che ha percorso a cavallo parte del Messico alla ricerca delle origini di questo cane.  Egli assicura che il piccolo cane nudo giunto dall'Asia, responsabile della diminuzione della taglia del Chihuahua, era simile al Chinese Crested Dog. Secondo altri esperti i cani nudi furono portati in Messico da navi che scaricavano ad Acapulco e in altri porti, spezie proveniente dall'Estremo Oriente: sarebbero dunque stati conosciuti grazie ai marinai cinesi. Qualunque fosse la loro provenienza, i cani nudi erano diffusi sulla frontiera tra il Messico e gli Stati americani del sud fin dalla prima metà del XIX secolo. Senza dubbio a causa del loro strano aspetto furono conosciuti prima del Chihuahua, che allora non era piccolo come oggi. Alla tesi di un'origine orientale del Chihuahua si rifanno gli specialisti americani e francesi; ma altre ipotesi sono state formulate.

Il Chihuahua potrebbe secondo alcuni avere origini europee: piccoli cani provenienti dal bacino Mediterraneo e dall'isola di Malta sarebbero stati diffusi in America dagli Spagnoli. E Goodchild, che sostiene questa teoria, ne vede una conferma in alcuni affreschi del Botticelli, in cui sono rappresentati dei cani analoghi ai Chihuahua. La dimostrazione appare però poco convincente. Esistono, infine, studiosi che mettono in dubbio la stessa presenza di cani in Messico prima dell'arrivo dei conquistadores; sostengono, infatti, che i nuovi arrivati assimilarono le specie che non conoscevano agli animali domestici dell'Europa e considerarono appartenenti alla specie canina il coati, l'orsetto lavatore e l'opossum. Sarebbe stato il caso di Cristoforo Colombo che, dopo aver scoperto l'Isola di Cuba, descriveva in una lettera al re di Spagna "una razza di piccoli cani domestici ma muti, che non abbaiano". Altre testimonianze, riguardanti cani che si arrampicano sugli alberi, appaiono evidentemente un po' fantasiose. Se si crede ad autorevoli studiosi come Jacques Soustelle, il cane ha avuto indubbiamente un importante ruolo nelle antiche civiltà del Messico: Toltechi, Maya, Aztechi (il dibattito non è comunque chiuso, poiché un archeologo messicano, Isaac Ochoterena, avrebbe dichiarato di non aver ritrovato nessuna traccia di cani in un'autentica tomba azteca). Al di là delle origini più o meno remote del Chihuahua, sono stati gli Americani ad aver creato la razza attuale (gli esemplari messicani sono anch'essi di stirpe americana), mediante un lavoro di selezione destinato a ottenere la più notevole tra le razze in miniatura. 

2. Storia

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Le classi dirigenti degli Aztechi erano particolarmente legate alla specie canina, carica di valori simbolici dal punto di vista religioso. Il cane era, in effetti, considerato come un animale psicopompo, vale a dire che svolgeva la funzione di condurre l'anima umana attraverso le tenebre fino alla sua destinazione finale. Senza cane l'anima degli Aztechi era condannata a vagare senza fine. E' dunque ovvio che gli Aztechi lo trattassero con particolare considerazione. Il cane da allora svolse questo ruolo in differenti mitologie, in cui si ritrovava  costantemente associato alla morte, agli inferi e al periplo dell'aldilà. Il popolo degli Aztechi allevava cani destinati ad accompagnarli e a guidarli nell'aldilà: "Si seppelliva con i cadavere" indica Raphael Girard "un cane del colore del leone, vale a dire del sole, che accompagnava i defunti, come Xoloti, il dio-cane, aveva accompagnato il sole nel suo viaggio sottoterra". Oppure si procedeva al sacrificio di un cane, di color rosso, sulla tomba del morto: prendendosi carico dei suoi errori, l'animale doveva aiutare il defunto ad attraversare i 9 fiumi che difendevano l'accesso alla dimora eterna dei morti, il Chocomemictlàn, il nono cielo.

Abbiamo una conferma astrologica dell'importante ruolo del cane nella religione degli antichi abitanti del Messico: la 13sima costellazione dello zodiaco azteco - in una civiltà che aveva acquistato una notevole conoscenza dei dati astronomici - è quella del Cane, costellazione chiave legata all'idea della morte ma anche a quella del rinnovamento. Ciò va messo in relazione con uno dei miti centrali della cosmogonia azteca: è grazie alle ossa rubate da Xoloti, il dio-cane, che gli dei crearono una nuova razza umana. Ciò nonostante, non tutti i cani venivano trattati con gli stessi riguardi nell'America precolombiana, se si considera che si mangiava volentieri la carne di certi cani che, secondo le descrizioni dei sacerdoti francescani, dovevano essere  cani nudi. Sembra d'altronde che il cane sia stato, con il tacchino, il principale animale domestico. Nel 1904 il primo Chihuahua venne registrato dall'American Kennel Club: si chiama Midget, termine che significa "minuscolo", e ciò sta a significare quale fosse la caratteristica più nota della razza già a quell'epoca. La razza comprende una varietà a pelo lungo e una a pelo corto che, in un primo momento, non erano separate. Sembra che i primi allevatori americani abbiamo considerato il Chihuahua a pelo lungo come quello originario: il riproduttore Caranza, uno dei moderni progenitori della razza, aveva infatti il pelo lungo.

Ma il club Americano del Chihuahua, fondato nel 1923, mise innanzitutto l'accento sugli esemplari a pelo corto, che attiravano maggiormente l'interesse del pubblico, e lasciò in ombra l'altra varietà. Gli esemplari di quest'ultima erano diventati assai rari quando, nel 1952, furono riconosciuti ufficialmente. In effetti, fra i primi campioni figurano esemplari brasiliani e colombiani, dei quali, però, non si conosce con certezza l'ascendenza; ciò ha introdotto alcuni specialisti a sostenere che l'attuale pelo lungo risulta dall'incrocio con molte altre piccole razze, in particolare l'Épagneul papillon. La tipica posizione delle orecchie nei Chihuahua (poste come le lancette di un orologio alle 10 e 10, quando si guarda il cane di fronte) è talvolta imperfetta negli esemplari a pelo lungo: attaccate alte, le orecchie di questa varietà sono appuntite, con frange molto lunghe anche alla loro estremità e non degradanti - ciò potrebbe effettivamente indicare un apporto dell'Épagneul papillon.

Il Chihuahua giunse in Europa solo dopo la seconda guerra mondiale. Nel 1956 J. Dhers, uno specialista che frequentava molto le esposizioni canine in Francia e all'estero, notava: "Ricordo in questa sede, unicamente a titolo informativo, un cane di cui nessuno ha parlato in modo preciso. Ne abbiamo visti esemplari molto diversi gli uni dagli altri in certe esposizioni; per quanto riguarda le fissazioni del vero modello tipo, fino a oggi è quasi impossibile, poiché non possono essere consultati documenti ufficiali né esiste alcuno scritto valido in materia. Il Chihuahua, molto raro in Francia, come in Europa, è d'altronde assi poco decorativo, per lo meno gli esemplari che abbiamo visto esposto sotto questo nome. Questo piccolissimo cane è, si afferma, originario del Messico. Lo si descrive vigoroso, resistente alle malattie, ma ciò non quadra con il suo aspetto fragile e le sue zampe esili". Si può notare come questo cane all'epoca fosse assai poco conosciuto anche fra gli stessi cinofili; tuttavia, con il passare del tempo, e soprattutto grazie alla sua ridottissima taglia, il Chihuahua ha conquistato simpatie in tutto il mondo, divenendo anche il beniamino di celebri star dello spettacolo.

3. Comportamento

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Molto piccolo il Chihuahua pesa mediamente tra 0,9 e 2 kg. Questo cane minuscolo e assai compatto, rappresenta senza alcun dubbio il tentativo più riuscito di modello ridotto della specie canina. La tendenza all'estrema miniaturizzazione di certe razze conduce, però, ad alcuni abusi: molti allevatori di piccole razze sono infatti affascinati dall'idea di ottenere la massima riduzione della taglia e del peso, anche  a motivo delle pressioni del pubblico che, bisogna sottolinearlo, generalmente desidera cani più piccoli possibile. Anche se qualche etto in più o in meno non fa gran differenza, quando si ha un braccio un Chihuahua bisogna sapere che pochi grammi rappresentano un terzo od oltre del peso totale dell'animale e sono essenziali per la sua resistenza e la sua salute, Si sono ottenuti anche esemplari di 450 grammi o meno, poveri esserini che l'uomo è riuscito a mantenere in vita per breve tempo e con grande fatica. L'ideale è arrivare a produrre cani fra 1 e 2 kg, perfettamente sani e robusti.

I migliori allevatori sono coscienti dei pericoli della riduzione eccessiva del peso dei Chihuahua al di sotto del chilogrammo. Condurre una vita sana e rustica, una vita normale da cane, insomma, con piccole passeggiate (l'ideale sarebbe disporre di un angolo di giardino in cui l'animale si possa divertire), è assai più utile al Chihuahua che essere confinato in un appartamento o rimanere nelle braccia della sua padrona; troppo coccolato, il cane diverrà fragile o sofferente, capriccioso, molto nervoso e inappetente.  Sul piano della salute, il solo vero punto debole del Chihuahua - e da questo punto di vista non è più favorito degli altri piccoli cani - è rappresentato dalla dentatura. I denti sono in effetti spesso coperti dal tartaro; questo inconveniente si evidenzia inizialmente con un alito sgradevole può provocare delle infezioni al cavo orale; talvolta si osserva, inoltre, un cattivo impianto di certi denti, soprattutto se le mascelle sono troppo strette. Si consiglia, dunque, di seguire attentamente lo spuntare dei denti e di far regolarmente controllare il cane dal veterinario. Il Chihuahua non teme il caldo e sopporta altrettanto bene il freddo, che non è temibile se la passeggiata è abbastanza lunga (si sa che le malattie da raffreddamento sopravvengono in seguito a bruschi sbalzi di temperatura, piuttosto che a temperature esterne molto basse).

Un piccolo cappottino non è dunque obbligatorio, ma è raccomandato per le brevi uscite igieniche nella cattiva stagione. Non bisogna però esitare a far uscire il cane quando piove: sarà sufficiente asciugarlo accuratamente al ritorno a casa. Molti Chihuahua soffrono per le unghie troppo lunghe, che crescono rapidamente quando il cane non fa del moto. Bisogna, dunque, fare attenzione a che non superino una lunghezza normale. Il Chihuahua apprezza molto la compagnia dei suoi "colleghi" cani, specialmente quelli della sua stessa razza. Ecco un'ottima occasione per fare capriole, saltare, correre insieme. Abbaia eccessivamente? Tutto dipende dai suoi padroni. Normalmente dotato di un buon equilibrio psichico - soprattutto se non è eccessivamente piccolo -, il Chihuahua è piuttosto silenzioso, salvo nel caso in cui lo spaventi un rumore insolito; abbaia allora in modo molto acuto e deciso. I cani difficili, astiosi, che abbaiano costantemente, appartengono sovente a padroni che trasmettono il proprio nervosismo ai loro compagni o che li fanno vivere in un ambiente troppo limitato (abbaiare è allora un mezzo per rompere la noia). Il  Chihuahua è comunque sufficientemente indipendente per sopportare un po' di solitudine senza piangere o fare danni.

Vivendo nell'intimità familiare il Chihuahua, molto influenzati dall'atteggiamento delle persone a cui sono vicini, possono dimostrare caratteri assai diversi; ve ne sono di particolarmente affettuosi e teneri, mentre altri sono veri "commedianti" molto giocherelloni. Si dimostrano perfettamente al corrente delle abitudini del loro padrone, al punto che se questi dimentica di prendere la medicina alla solita ora, il Chihuahua lo capirà e, a modo suo, lo farà notare. In effetti, la caratteristica peculiare della razza è costituita proprio dal carattere volenteroso e intelligente. Malizioso, furbo, molto osservatore, questo cane sa come nessun altro far agire la famiglia a suo piacere. Si possono trovare persino dei Chihuahua che dominano un altro cane, anche se molto più grande di loro. La sua piccola taglia ne fa un cane particolarmente adatto alla vita in appartamento. Lo si può far vivere come un gatto, se si desidera, mettendo a sua disposizione una cassettina per i bisogni.

Se, al contrario, il fortunato proprietario di un Chihuahua non vuole mai separarsi dal suo tenero compagno, dispone di una grande libertà di movimento: può tranquillamente e in incognito portar eil cane con sè in automobile, in treno, in autobus, in metropolitana o in aeroplano. Il cartello "vietato l'accesso ai cani" non sembra riguardare il Chihuahua: nella borsa o sotto il cappotto, esso capisce di dover stare zitto, e ciò permette al padrone di portarlo al cinema, a teatro, a visitare un museo o una mostra senza alcun problema. Gli alberghi e i ristoranti, poi, generalmente non rifiutano di accettare un cane così piccolo, perfettamente in grado di passare inosservato. Gli alimenti pronti non sono indispensabili in viaggio, dato le minime quantità di cui il Chihuahua necessita: 50 grammi al massimo di carne di buona qualità gli sono sufficienti, accompagnati da una piccola quantità di verdure e di latticini.

4. La riproduzione del Chihuahua

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Contrariamente a ciò che si potrebbe immaginare, tenuto conto della taglia di questi cani, il parto non comporta particolari difficoltà, a condizione che vengano prese alcune precauzioni. Questo è il motivo per cui l'allevamento del Chihuahua resta di competenze di specialisti, ed è necessaria una certa esperienza da parte degli allevatori per prevedere e prevenire eventuali complicazioni; occorre inoltre, poter contare sul tempestivo aiuto di un veterinario, se ciò si rende necessario. La futura madre non deve essere né troppo piccola né troppo gracile; al contrario è auspicabile che il padre unisca grandi qualità a una piccola taglia. E' inoltre opportuno conoscere la taglia degli ascendenti dei futuri genitori, quella dei loro collaterali e dei loro discendenti.

La femmina deve essere arrivata a maturità sessuale, sia fisicamente sia psicologicamente (troppo giovane, sarebbe eccessivamente allegra e non si occuperebbe dei suoi piccoli), ma è preferibile che abbia meno di 3 anni alla sua prima gestazione. Una gravidanza in occasione del secondo periodo di calori sembra essere l'optimum. L'età del maschio importa poco, poiché il Chihuahua resta vigoroso e fertile fino a età avanzata. La prole è poco numerosa (in generale non oltre i 3 cuccioli, ognuno dei quali pesa dai 60 agli 80 g, a seconda del numero). Le nascite con parto cesareo, poco frequenti, sono ciò malgrado indispensabili quando c'è un solo piccolo.

La possibilità di contattare rapidamente un veterinario è dunque in queste occasioni di vitale importanza; ma il suo intervento è necessario anche in caso di una nascita normale, per aiutare la madre se il parto dura troppo (è un caso che si presenta piuttosto di frequente) o per rimetterla subito in piedi (evitando, per esempio, una crisi di eclampsia). La cagna è in genere una madre eccellente: si occupa a dovere dei propri cuccioli e li difende gelosamente. Alcuni allevatori mettono i cuccioli nell'incubatrice, nella maggior parte dei casi a torto, perché i piccoli non sono particolarmente fragili e si mostrano subito molto vivaci e precoci.

Bisogna, inoltre, ricordare che il Chihuahua non è un cane da "covare" eccessivamente, né in senso letterale, né in senso figurato! Sarà, invece, assai importante controllare l'alimentazione dei cuccioli, abituandoli molto gradualmente, a partire dalla quarta settimana, a mangiare qualche grammo di carne tritata finemente, per realizzare lo svezzamento.





5. Lo standard del Chihuahua

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ASPETTO GENERALE
È un cane dalla costruzione compatta. Di grande importanza è il fatto che il suo cranio sia a forma di mela e che porti la sua coda, che è moderatamente lunga, molto alta, sia ricurva che arrotondata a semicerchio con la punta diretta verso la regione lombare.
 
PROPORZIONI IMPORTANTI
Lunghezza del corpo è leggermente superiore all’altezza al garrese. Si desidera  tuttavia un corpo quasi nel quadrato, specialmente nei maschi. Nelle femmine, a causa della funzione riproduttiva, è permesso un corpo leggermente più lungo.

COMPORTAMENTO – CARATTERE
Svelto, sveglio, vivace e molto coraggioso

TESTA
REGIONE DEL CRANIO
Cranio testa molto rotonda, a forma di mela (una caratteristica della razza). Stop molto marcato, profondo e ampio poiché la fronte è arrotondata al di sopra della base del muso.

REGIONE DEL MUSO
Tartufo sono permessi tutti i colori. Moderatamente corto e diretto leggermente verso l’alto. Muso corto; visto di lato, è diritto; è ampio all’inserzione e si assottiglia verso la punta. Labbra asciutte e ben aderenti. Guance solo eggermente sviluppate, molto asciutte. Mascelle/Denti chiusura a forbice o a tenaglia. Enognatismo, prognatismo o qualsiasi altra anomalia nella posizione della mascella superiore o inferiore, devono essere severamente penalizzati. Occhi larghi, rotondeggianti nella forma, molto espressivi, non sporgenti, perfettamente scuri. Gli occhi chiari sono permessi ma non ricercati. Orecchi larghi, eretti, largamente aperti; ampi all’inserzione, gradualmente si assottigliano verso la punta che è leggermente arrotondata. A riposo, sono inclinate lateralmente, formando un angolo di 45°.

COLLO 
Profilo superiore leggermente arcuato. Media lunghezza. Ha più spessore nei maschi che nelle femmine. Senza giogaia. Nella varietà a pelo lungo, la presenza di un collare con pelo più lungo è altamente desiderabile.

CORPO 
Compatto e ben costruito. Linea superiore orizzontale. Garrese solo leggermente marcato. Dorso corto e fermo. Rene fortemente muscoloso. Groppa ampia e forte; quasi piatta o leggermente inclinata. Torace cassa toracica ampia e alta, con costole ben cerchiate. Visto dal davanti, torace spazioso ma non esagerato. Visto di lato, arriva a livello dei gomiti. Non è a forma di botte. Linea inferiore e ventre: formata da un ventre ben rialzato. Un ventre rilasciato è permesso ma non desiderato.

CODA
Inserita alta, piatta in apparenza e di lunghezza moderata; larga alla radice, si assottiglia gradatamente verso la punta. Il portamento della coda è un’importante caratteristica della razza: in movimento è portata o alta formando una curva, o a semicerchio con la punta diretta verso la regione lombare, il che contribuisce all’armonia dell’insieme. La coda non deve mai essere portata fra gli arti posteriori né arrotolata sotto la linea dorsale. Il pelo della coda, secondo la varietà, è in armonia col pelo del mantello. Nella varietà a pelo lungo forma un pennacchio. La coda, a riposo, è pendente e forma un leggero uncino.

ARTI
ANTERIORI

Aspetto generale: gli anteriori, visti dal davanti, formano una linea diritta con i gomiti. Visti di lato sono verticali. Spalle pulite e moderatamente muscolose. Braccio: buona angolazione tra scapola e braccio. Gomito fermo e strettamente aderente al corpo, e che assicura libertà di movimento. Avambraccio: diritto e di buona lunghezza. Metacarpi leggermente obliqui, forti ed elastici. Piedi anteriori: molto piccoli e ovali, con le dita ben separate ma non schiacciate (non piede di lepre né piede di gatto) Le unghie sono particolarmente ben arcuate e moderatamente lunghe. I cuscinetti sono ben sviluppati e molto elastici Gli speroni non sono desiderabili.
POSTERIORI
Aspetto generale: posteriori molto muscolosi con ossa allungate; verticali e paralleli fra loro, con buone angolazioni al bacino, ginocchio e garretto, in armonia con le angolazioni degli anteriori. Metatarsi : garretti corti, con tendine d’Achille ben sviluppato; visti da dietro sono diritti, in posizione verticale e ben distanziati. Piedi posteriori: molto piccoli e ovali, con le dita ben separate ma non schiacciate (non piede di lepre né piede di gatto) Le unghie sono particolarmente ben arcuate e moderatamente lunghe. I cuscinetti sono ben sviluppati e molto elastici Gli speroni non sono desiderabili.

ANDATURA 
I passi sono lunghi, elastici, energici e attivi, con buon allungo e buona spinta. Visti da dietro, i posteriori dovrebbero muoversi restando quasi paralleli, così che le orme del piede posteriore vadano direttamente a cadere su quelle dell’anteriore. Aumentando la velocità, gli arti mostrano la tendenza a convergere verso il piano mediano (single track). Il movimento rimane elastico, sciolto e facile, senza visibile sforzo, la testa è rialzata e il dorso fermo.

PELLE 
Liscia ed elastica su tutta la superficie del corpo

MANTELLO
PELO
in questa razza vi sono due varietà di pelo 

  • Pelo corto: il pelo è corto e ben adagiato su tutto il corpo; in presenza di sottopelo, il pelo è un po’ più lungo; un pelo rado è accettato alla gola e al ventre; è leggermente più lungo sul collo e sulla coda, corto sul muso e gli orecchi. Il pelo è lucido e la sua tessitura è morbida. Cani senza pelo non sono ammessi. 
  • Pelo lungo: il pelo deve essere fine e serico, liscio o leggermente ondulato; è ricercato un sottopelo non troppo spesso; il pelo è più lungo, formando frange, agli orecchi, collo, sulla parte posteriore degli arti anteriori e posteriori, sui piedi, e sulla coda. Cani con lungo pelo fluttuante non saranno accettati.

COLORE 
Tutti i colori con tutte le possibili sfumature e combinazioni sono accettati, tranne il “merle”.

TAGLIA E PESO 
In questa razza non si tiene conto della taglia, ma solo del peso. 
Peso ideale: fra 1.5 Kg e 3 Kg. Un peso tra 500 gr. e 1,5 Kg è tollerato. I cani che pesano meno di 500 grammi e più di 3 Kg saranno squalificati.

DIFETTI : qualsiasi scostamento a quanto precede deve essere considerato come difetto che sarà penalizzato a seconda della sua gravità e delle sue conseguenze sulla salute e il benessere del cane.

  • Mancanza di denti
  • “ Doppi denti” (persistenza di denti da latte )
  • Orecchi appuntiti
  • Collo corto
  • Corpo lungo
  • Dorso arcuato o insellato (lordosi o cifosi)
  • Groppa avvallata
  • Torace stretto, cassa toracica con costole piatte
  • Coda: inserzione non corretta, corta o ritorta; 
  • Arti corti
  • Gomiti scollati
  • Posteriore con garretti chiusi

 

DIFETTI GRAVI

  • Cranio stretto
  • Occhio piccolo, infossato nell’orbita o sporgente
  • Muso lungo
  • Enognatismo o prognatismo 
  • Ginocchio non fermo

 

DIFETTI ELIMINATORI 

  • Soggetto aggressivo o pauroso
  • Qualsiasi cane che presenti, in modo evidente, delle anomalie d’ordine fisico o comportamentale, sarà squalificato,
  • Tipo “cervide” (cane di costruzione atipica o estremamente stilizzata, testa finemente cesellata, collo lungo, corpo sottile, arti lunghi) 
  • Soggetto che presenta una fontanella aperta
  • Orecchi cadenti o corti
  • Mascelle deviate
  • Corpo estremamente lungo
  • Mancanza di coda
  • Nella varietà a pelo lungo: pelo molto lungo, fine e fluente 
  • Nella varietà a pelo corto: chiazze prive di pelo (alopecia)
  • Color “merle”
  • Peso al di sotto di 500 grammi e superiore ai 3 kg. 

N.B. I maschi devono avere due testicoli d’aspetto normale completamente discesi nello scroto






Note

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