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Colesterolo: le mosse vincenti e i pericoli da tenere sotto controllo

Il colesterolo è il veleno della nostra epoca: si calcola che la maggior parte delle malattie cardiovascolari sia causata dalle placche-killer che ostruiscono le arterie.

Ma non solo, nuove ricerche hanno rivelato che il grasso nel sangue può determinare anche la formazione di alcune tipologie di cancro, oltre a ridurre la prontezza mentale e a rendere apatico e stanco il nostro apporto alla quotidianità.

Il risveglio è uno dei momenti che “parlano” più chiaro rispetto alla nostra condizione psicofisica generale. Stanchezza ancor prima di alzarsi, umore “ballerino”, un senso di pesantezza che ci accompagna per tutto il giorno e che mostra già di prima mattina delle “spie” ben precise.

Essere prostrati, con un senso di “prosciugamento” al primo risveglio può essere una delle “avvisaglie” più potenti che dimostra la presenza massiccia di colesterolo nelle nostre arterie.

Attenzione anche allo stato ansioso: una ricerca condotta negli Stati Uniti (Università di Oakland) ha rilevato che un sangue “sporco” può causare stati ansiosi che oscillano tutta la giornata.

L’altro grande organo che sconta l’ipercolesterolemia è il cervello: lucidità mentale e concentrazione sono due dimensioni che possono perdere anche il 70% della loro efficienza per l’eccessivo contenuto di grassi nel sangue.

Ecco perché a volte ci sentiamo “appannati”, e non dipende dall’atto digestivo o da momenti di abbuffate protratti nel tempo: la sensazione di ristagno mentale ha un’origine sospetta quando è protratta (accade nel 12% dei casi) ed è accompagnata da sregolatezze alimentari (16%) e da mancanza di esercizio fisico (13%).

Proprio lo sport è la grande chiave per ripulire le arterie e trasformare il colesterolo cattivo LDL in “buono” HDL: una persona su quattro lo pratica camminando “quando capita” che diventa “camminare molto, niente di più” nel 33% dei casi.

Due situazioni “a rischio” che sommate al 13% di chi si definisce totalmente sedentario, genera uno dei grandi fattori che innescano l’ipercolesterolemia. Mai dimenticare che l’accumulo di colesterolo ha radici anche nelle emozioni e negli stati d’animo che proviamo ogni giorno.

Ogni volta che diventiamo “rigidi” e neghiamo libertà alla nostra anima, ci esponiamo ai disturbi cardiovascolari, spesso legati all’accumulo di grasso nelle arterie.

Ecco dunque alcuni suggerimenti preziosi per stare meglio proteggerci nel tempo: per prima cosa è fondamentale capire che uno dei farmaci più importanti sono gli stimoli, intesi come nutrimento cerebrale e cardiaco. Ritrovare la passione perciò che facciamo, anche nelle piccole cose, è il nostro timone verso un processo curativo naturale.

Questo è solo il primo passo da attuare: comprenderemo anche quanto è importante affidarsi alla trasformazione silenziosa che è innato in ognuno di noi senza disturbarla attraverso la dipendenza da schemi fissi e relazioni sbagliate.

E quali sono i comportamenti sbagliati che fanno impennare il colesterolo? Tutti in teoria li conosciamo, quello che ignoriamo invece l’impatto che altri aspetti della nostra vita quotidiana hanno sulla nostra salute.

A farci passare dalla predisposizione allo sviluppo della malattia sono spesso atteggiamenti e abitudini che aumentano l’impatto dei fattori di rischio. Scopriamo allora tutte le mosse vincenti e i pericoli da tenere sotto controllo.

1. Informazioni chiare e buoni stimoli cuore e cervello

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  • Informazioni chiare e corrette!
    Sai quali sono i valori ideali del colesterolo? È il tuo medico che deve saperlo.
    Sarà lui a tenerli sotto controllo e a decretare cosa fare, quali farmaci assumere, quando preoccuparsi e quando lasciar correre.
    Quello che sappiamo del colesterolo spesso è frutto del sentito dire. La disinformazione nasce da un atteggiamento distratto e delegante, in fondo scaramantico: di queste seccature non voglio neanche sentirne parlare.
    Cambia atteggiamento e assumi una posizione più consapevole e attiva, affidati a fonti scientifiche divulgative, dai un’occhiata meno sbadata ai depliant che si trovano dal medico o in farmacia o agli articoli che pubblicano molti quotidiani sull’argomento.
    Un’informazione corretta e aggiornata è il primo passo della prevenzione. Confronta le informazioni che acquisisci con i tuoi comportamenti e divulga quel che sai tra familiari e amici. A furia di sentirsele ripetere, certe norme diventano abitudini.
  • Irrora di buoni stimoli cuore e cervello
    Il cibo che mangiamo non è l’unico a cui dobbiamo riservare attenzione.
    Anche il cuore e il cervello hanno bisogno di essere nutriti di “cibo” altrettanto sano e di essere protetti dal cattivo nutrimento che, esattamente come i grassi saturi, favorisce il colesterolo!
    Ma quali sono i cibi sani per cuore e cervello? Sono gli stimoli che fanno “carburare”, mettono in circolo emozioni, affetti e pensieri nuovi.
    Più tempo all’aria aperta, andare a trovare un vecchio amico che ci manca, prenderci un cane se lo desideriamo, andare a vedere una partita allo stadio, leggere un libro, ascoltare musica, far parte di un’associazione, scrivere, fare volontariato.
    Tutto quello che apre cuore e mente come interessi, hobby, passioni è prevenzione cardiovascolare.
    Per prevenire la demenza bisogna sollecitare il cervello ad apprendere compiti nuovi, anche se non hanno applicazioni pratiche: una lingua straniera di cui ti piace il suono, una tecnica di pittura, un nuovo programma al computer, l’uso di una macchina fotografica manuale o digitale.
  • Tutti i giorni fai diventare il “vuoto” un tuo alleato potente
    Ogni volta che ci sentiamo in preda del vuoto, proviamo ansia e una sensazione di disagio: così facciamo di tutto per riempirlo, compensando o ingannando quel “baratro”.
    Il risultato è che la quotidianità diventa sempre più convulsa e il nostro apparato cardiocircolatorio non impara ad assorbire energie rigeneranti che vengono dal non fare niente.
    Impara a convivere con un piccolo senso di smarrimento: è fondamentale per ricaricare e dar “fiato” a cuore e cervello.
  • Un piccolo appuntamento regolare
    Il colesterolo è asintomatico, non aspettare di scoprirlo per caso, programma con il tuo medico un check-up ogni sei mesi.
    Basta un semplice prelievo per renderti conto della tua situazione metabolica.
    Quando hai i risultati, leggili col tuo medico e fatti spiegare quel che non ti è chiaro. È un tuo diritto e un suo dovere!
    Tieni d’occhio anche i trigliceridi e la glicemia, sono i campanelli di allarme che si attivano insieme al colesterolo nel caso di un’alimentazione che non fa per te.

2. Affronta il sovrappeso tempestivamente e regalati la trasformazione silenziosa

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  • Affronta il sovrappeso tempestivamente
    E’ solo un kg in più, lo perderò da solo, o quando voglio. Non è così, ingrassare anche pochi kg è sempre un campanello di allarme.
    Vuol dire che qualcosa sta cambiando nel nostro organismo e di sicuro anche nella nostra vita.
    E’ buona norma perciò in un’ottica preventiva rimediare tempestivamente ai kg in più, cambiando alimentazione o tornando al nostro regime normale se sono frutto di un’alimentazione irregolare (orari sballati, pasti saltati, necessità di mangiare fuori casa).
    Se i kg in più sono tanti e ce trasciniamo da tanto tempo, a maggior ragione, dobbiamo evitare tassativamente di accumularne altri.
    Ogni kg di peso perso coincide con l’aumento del colesterolo HDL o buono.
  • Regalati la trasformazione silenziosa
    Cosa aumenta l’accumulo del colesterolo?
    Tenere alla larga stati d’animo che consideriamo dannosi e che invece sono fondamentali per un’armonia generale: l’ansia, la tristezza, il sentirsi vuoti, sono “spie” che spesso vengono compensate o zittite aumentando i ritmi, facendo finta che non ci siano.
    In questo modo le “stratifichiamo”, innescando processi di accumulo che si rispecchiano sulle nostre arterie.
    Il segreto è percepire queste emozioni senza giudicarle, percependole semplicemente, evitando di spiegarci cause e di calcolare conseguenze.
    Questo produce grande equilibrio e benessere e ci ripulisce cervello, cuore e tutto il sistema cardiocircolatorio.
  • Metti in scena le tue contraddizioni: sono la tua linfa vitale
    Hai solo voglia di un bicchiere di latte, ma a pranzo cosa c’entra?
    Quasi quasi inviteresti a pranzo il collega che nessuno calcola, ma non ti va di dare spiegazioni e di essere preso in giro, desisti.
    Vorresti vestirti in modo diverso dal solito? Non lo fai mai, hai troppa paura: al diavolo i timori! Ti senti di concederti un’uscita anche se domani ti devi svegliare presto? Fallo e basta.
    L’istinto va assecondato: non è vero che fa fare passi falsi, è la voce dell’inconscio, del corpo, ciò che è più vicino ai nostri bisogni più veri, perciò seguilo senza opporti.
    Tu non lo sai perché ma lui sì. La nostra anima sa cosa fare meglio di noi: l’importante è non ostacolarla con regole “a priori” e rigidità.

3. Fai un check-up e non bisogna mai sentirsi immuni o fuori rischio

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  • Fai un check-up... alla tua vita
    La scoperta di tassi di colesterolo alti deve essere sempre l’occasione per fermarsi un attimo e fare il punto sul modo in cui stiamo vivendo, sulle abitudini cui siamo più affezionati o di cui siamo vittime, sui ritmi, il livello di gratificazione e di frustrazione.
    È il momento di chiederci se stiamo vivendo una vita della nostra misura, tagliata addosso a noi o se stiamo semplicemente tirando avanti.
    Forse quello che scopriremo lo sappiamo già e lo consideriamo immodificabile, o semplicemente normale.
    Non è così: più siamo rassegnati ai problemi e all’insoddisfazione e più ci poniamo su un crinale discendente che accelera l’invecchiamento mentale e cellulare.
    Ricordiamo che lo stress è uno dei fattori che ossida le cellule. Il colesterolo alto ti sta dicendo questo:
    • Stai buttando via le tue doti
    • Hai molte più risorse di quel che pensi
    • Non fai fruttare quello che hai dentro di te
    • I tuoi bisogni trascurati sono vitali
  • Non bisogna sentirsi immuni o fuori rischio
    “Sono magro, non mi riguarda”, oppure “ancora ho un po’ di anni prima di preoccuparmi...”.
    Se chi rientra nelle cosiddette categorie a rischio ha più possibilità di scoprire e di diagnosticare in tempo l’ipercolesterolemia, chi non vi rientra potrebbe essere più a rischio degli altri perché solo per caso si sottoporrà a esami.
    Si può essere normopeso o addirittura magri e avere il colesterolo alto, perché non ingrassando spesso si indulge in abusi o alimentazione voluttuaria.
    Lo stesso rischio lo corrono i più giovani, attratti da cibo decisamente dannoso, un esempio per tutti i prodotti dolciari da forno a base di zuccheri e oli vegetali malsani come quello di colza, di cocco e di palma, onnipresenti per il loro costo concorrenziale ma apportatori di grassi saturi.
    Ma anche il cibo da strada, altrettanto povero da un punto di vista nutrizionale, è malsano. Un ceck-up all’anno è consigliato.
  • Liberati dalla “familiarità”
    Tutti in famiglia hanno il colesterolo alto, prima o poi toccherà a te.
    Non è detto, tu hai ereditato la predisposizione a sviluppare ipercolesterolemia non ipercolesterolemia.
    Piuttosto è sempre il caso di chiedersi quali abitudini malsane abbiamo ereditato dalla famiglia che possono accelerare il processo.
    Ad esempio un modo pesante di cucinare, di mangiare, di premiarci o dimostrare affetto col cibo, di reagire male a certi eventi, di sopportarne altri a denti stretti.

4. Mal comune mezzo gaudio, la mentalità bulimica e bloccare il potere delle immagini in movimento

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  • Mai dirsi sempre: mal comune mezzo gaudio
    Il tuo capo ti ha preso di mira, non te ne fa passare una, ti critica per ogni cosa, tu stringi i denti, è lui che ha il coltello dalla parte del manico.
    Lui non lascia la moglie ma neppure te, continua a promettere e a lasciarti sola, tu tieni duro, prima o poi dovrà premiare la tua costanza, la fedeltà...
    Tutte le situazioni caratterizzate da una tensione continua, che non crolla ma neanche si risolve, sono un attentato per il fegato, soprattutto se assumiamo una posizione di resistenza passiva: devo tollerare, devo farcela, non devo cedere.
    Lo stress cronico va interrotto appena ci rendiamo conto di far fatica a sostenere la tensione, in tempi brevi.
    Non è cedimento o debolezza ma una reazione legittima che va assecondata. Il coraggio non è sopportare ma dire no.
  • Mai bloccare il potere delle immagini in movimento: lasciale fluire
    Capita che mentre siamo in una determinata situazione immaginiamo qualcosa che apparentemente non c’entra niente: siamo in riunione e ci viene a trovare una fantasia di noi che facciamo sport, o l’immagine di un animale selvaggio, magari di un ricordo di quando eravamo bambini e giocavamo a calcio o praticavamo danza... scacciare questi “tesori” o distrarli con razionalità vuol dire interrompere un’energia curativa che il nostro cervello ha appena attuato, ripulendoci delle scorie dello stress e delle rigidità che ci auto-imponiamo ogni giorno.
    Lasciamo fluire il potere immaginativo, soprattutto di quelle “scintille” in movimento che fanno benissimo a cervello, cuore e arterie.
  • La mentalità bulimica
    Più abbiamo e meglio è. È questo un principio che ci fa sobbarcare responsabilità, compiti, che ci fa mantenere relazioni a perdere o ormai esaurite, che ci fa riempire il piatto di cibo, la cantina, le stanze e gli armadi.
    Attenzione però: lo stesso atteggiamento viene somatizzato dal corpo: più accumuliamo alla ricerca di soddisfazione, di pienezza, conferme, riconoscimenti per compensare la frustrazione di altre carenze che riteniamo al di fuori del nostro controllo e più il corpo tenderà a immagazzinare grassi, chili in più, colesterolo.
    Perché mente e corpo obbediscono agli stessi criteri e agli stessi input. Se l’ordine è trattenere, accumulare, il fegato riceverà lo stesso suggerimento e si ritroverà a smaltire cibo che non serve, grassi e a contrastare processi ossidativi.
    Quanti abiti di quelli che hai nell’armadio indossi? Quanti oggetti che ti circondano utilizzi? Metti via quello che non ti serve, regalalo, rivendilo, fai circolare energia nuova.





5. Mai opporsi agli imprevisti e alle novità, l’attaccamento agli altri e l’autosservazione

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  • Opporsi agli imprevisti e alle novità
    Quante volte ci capita di essere spaventati verso ciò che non conosciamo?
    Così ci chiudiamo e rifiutiamo di vedere il buono che ogni possibile cambiamento porta con sé: “io non lo faccio”, “adesso come mi comporto”, “questo proprio non ci voleva”... sono espressioni che denotano un disorientamento di fronte a qualsiasi imprevisto o cambiamento di “carte in tavola”.
    Invece è proprio qui che si impara a essere elastici: per elasticità cosa si intende una volta per tutte?
    Lasciarsi stupire dagli eventi, comprendere che il nuovo rigenera il vecchio, apportando un modo di essere inaspettato e potentissimo.
    Non a caso molto spesso quando si accoglie ciò che non ci aspettavamo, si scatenano energie sorprendenti che ci fanno sentire bene.
    Meno paura davanti all’inaspettato: ecco una vera e propria fonte curativa che sottovalutiamo ogni giorno.
  • L’attaccamento agli altri
    Lo stress affettivo è una delle forme più insidiose e sottovalutate di tensione che si somatizza spesso a livello epatico.
    Le relazioni fondate sul possesso reciproco, sulla dipendenza, sulla gelosia, il controllo, che siano relazioni di coppia, genitoriali o amicali sono causa di somatizzazione.
    Le ragioni che favoriscono la malattia sono tante: la prima è la frequenza e l’intensità del legame.
    Siamo sottoposti costantemente a tensioni, conflitti, paure, cattiva comunicazione. Il bisogno reciproco inoltre fa sì che, nonostante la sofferenza, non ci si possa sottrarre.
    Ecco allora un classico esempio di stress cronico, cui pian piano ci si abitua: è fatto così ma da solo non voglio stare.
    Stare male insieme a qualcun altro è anche una della ragioni più frequenti per lo sviluppo di disturbi alimentari.
    I soggetti più a rischio sono coloro che stabiliscono relazioni simbiotiche e totalizzanti che non tollerano i mutamenti e la distanza fisiologica che deve esserci in ogni relazione sana.

Osservati per ciò che sei e senza giudizi: così abbatti i “nemici” del cuore
- Ragionare per stereotipi (anche su se stessi)
“Vestirsi di rosso alla mia età è ridicolo...”; “Ci si innamora una volta sola”; “Ormai la mia parte l’ho fatta, largo ai giovani”.
Ti ritrovi a dire frasi come queste? Una mentalità rinunciataria accelera processi di invecchiamento, stasi, accumulo.
Se diamo al corpo l’input di tirare i remi in barca in breve compariranno lipidi e trigliceridi oltre i limiti.
Rivedi il tuo concetto di invecchiamento e asseconda desideri e spinte senza censure.
- Sfrutta ansia e panico: sono tuoi alleati!
Il rischio cardiovascolare è fortemente influenzato dall’ansia e dal panico, che rafforzano altri fattori di rischio come l’ipertensione.
Ma attenzione: invece di affrontarli subito con psicofarmaci, impariamo a sfruttarli... quando compare l’ansia significa che ci stiamo forzando a qualcosa che stressa anche il cuore.
Facciamo attenzione a quando si manifesta: è un indicatore molto prezioso.








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