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Come allestire un acquario: le 5 attività più importanti

Una delle prime decisioni che ci si trova a prendere quando si vuol comprare un acquario, è "quanto deve essere grande". Non solo esistono acquari di diverse dimensioni, ma vi è anche una vasta scelta per quanto riguarda la loro forma. Originariamente si poteva scegliere solo tra gli acquari rettangolari da soggiorno, ma oggi vi è praticamente un numero illimitato di forme possibili. Quadrati, triangolari, a colonna e a piramide: vi sono persino acquari sferici posti su piedistalli.

Quando si allestisce un acquario è una questione di gusto e di tasca; ad esempio gli acquari rettangolari tradizionali sono molto meno cari rispetto a quelli a forma piramidale. In tutti i casi bisogna tenere presente che non tutti i pesci possono essere tenuti in qualsiasi tipo di acquario. I labirintidi, ad esempio, respirano spesso in superficie. Per questi pesci, la respirazione attraverso le branchie non fornisce ossigeno sufficiente, così ogni tanto devono inalare l'aria oltre la superficie dell'acqua. Se il livello dell'acqua è troppo alta essi soffocano. I pesci che nuotano veloci e per lunghe distanze si sentono a proprio agio solo in acquari dalla forma allungata ecc.

Un'altra cosa fondamentale riguarda la posizione dell'acquario. Spostarlo di qua e di là non è una buona idea né per i pesci né per l'acquario stesso. Si dovrebbe perciò scegliere una posizione in cui si sia certi che l'acquario possa essere lasciato per anni. Bisogna, inoltre, tenere conto di una serie di fattori:

  1. la luce diretta del sole provoca sempre la formazione di alghe. Si può regolare l'esposizione luminosa con l'illuminazione artificiale (nella maggior parte dei casi è preferibile alla luce naturale).
  2. gli acquari non dovrebbero mai essere collocati vicino a porte o finestre. Spesso i pesci vengono spaventati dalle porte che sbattono (alcune specie di pesci possono persino morire all'istante per la paura) e il freddo proveniente dalle finestre aperte influisce negativamente sulla temperatura dell'acqua.
  3. occorre controllare che la superficie d'appoggio sia abbastanza resistente in quanto tutti gli acquari sono pesanti (un acquario di vetro pesa già abbastanza quando è vuoto e una volta riempita d'acqua e di ghiaia diventa ancora più pesante). Esistono in commercio basi per acquari progettate appositamente per sostenere tale peso per molti anni. 

In passato si potevano trovare acquari con le pareti e la parte posteriore in legno trattato: oggi, però, gli acquari sono sempre in plastica o vetro. L'acquario in vetro costituisce sempre un investimento migliore rispetto a un contenitore in plastica. Il vetro è più pesante, spesso più costoso e anche più fragile della plastica, ma ha il grande vantaggio di durare molto di più (la plastica si danneggia e si graffia molto facilmente). Un acquario è ben più di una vasca per pesci. Con un po' di ispirazione e creatività, può diventare la principale attrazione del vostro salotto.

Ma vediamo da vicino le 5 attività più importanti per allestire un acquario e che ogni acquariofilo principiante (e non) dovrebbe conoscere al fine di evitare errori che potrebbero compromettere il perfetto funzionamento del suo ecosistema e  per un buon esito finale.

1. La necessità del filtraggio

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Fatta eccezione per alcune delle specie più resistenti, la maggior parte dei pesci soffre in un acquario sporco. La contaminazione dell'acqua è infatti così pericolosa che può in breve tempo provocare la morte dei pesci più deboli. L'acqua della vasca di solito viene inquinata piuttosto velocemente da resti di cibo, escrementi e foglie in decomposizione. Nell'acquario (a differenza che in natura), non esiste un ricambio naturale dell'acqua, né vi sono correnti.

Se non si filtra artificialmente e non si sostituisce regolarmente almeno parte del volume idrico, i materiali di scarto continuano ad accumularsi e concorrono a creare un ambiante malsano, persino letale, in cui diventano predominanti ammoniaca e nitrati tossici. In quasi tutti gli acquari è perciò necessario un filtraggio efficace. A questa regola fanno eccezione gli acquari di dimensione medie o grandi, con vegetazione abbondante e in cui vengano tenuti pochi pesci.

Il massimo è 4-5 cm di lunghezza complessiva dei pesci ogni 10 litri d'acqua. Ciò significa che in un acquario che misuri 60x30x30 cm si possono tenere da 5 a 6 pesci adulti da 4/5 cm l'uno, purché comunque vengano somministrate delle quantità non eccessive di cibo. Negli acquari con vegetazione meno abbondante, il valore scende  a 1 cm per 10 litri d'acqua. Questa è naturalmente una possibilità che solo pochi hanno. Se si vogliono tenere più pesci è perciò indubbiamente necessario un filtraggio efficace e un ricambio regolare dell'acqua.

Ci sono diversi metodi per filtrare l'acqua dell'acquario. I tipi di filtro più diffusi sono i filtri a turbina, più potenti, in cui il componente filtrante si trova all'esterno dell'acquario, e i filtri ad angolo, in cui il componente filtrante di piccole dimensioni, si trova all'interno dell'acquario e solo il motore è esterno. I filtri contengono delle sostanze che trattengono lo sporco e fanno passare l'acqua. Dopo un certo periodo di tempo, all'interno del filtro iniziano a formarsi batteri che svolgono un'utile funzione: trasformano l'ammoniaca e i nitrati nocivi contenuti nell'acqua in sostanze innocue.

Se si sostituisce il materiale contenuto nel filtro ogni volta che è saturo di sporcizia, si gettano via non solo il contenuto del filtro, ma anche questi utilissimi batteri. E' perciò una buona idea mettere nel filtro ceramica porosa oltre al materiale filtrante: la superficie porosa della ceramica trattiene i batteri, anche se si sciacqua. Una volta ripulito il filtro e cambiato il materiale filtrante si possono reinserire le stesse pietre porose, in modo che i batteri possano continuare ad esercitare la loro azione benefica da subito.

2. Riscaldatori e illuminazione dell'acquario

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Se si allevano pesci che nel loro habitat naturale sono abituati a temperature dai 22 ai 30°C, non si può evitare, soprattutto nelle stagioni più fredde, di riscaldare artificialmente l'acquario. Il metodo migliore è costituito dall'impiego di elementi che combinino in un unico pezzo scaldacqua e termostato. Esistono in commercio riscaldatori di diverso wattaggio. Il wattaggio necessario dipende dalla capacità dell'acquario, dal tipo di isolamento termico (copertura) e dal locale in cui è situato l'acquario.

Se si tratta di una stanza non riscaldata e fredda, è necessario almeno 1 watt per litro d'acqua. Nelle stanze riscaldate mezzo watt per litro è più che sufficiente. Se si ha, ad esempio, un acquario che misuri 60x30x30 cm (54 litri di capacità) in un soggiorno riscaldato, sarà sufficiente un elemento da 25 a 30 watt. Se lo stesso acquario si trova in una stanza non riscaldata, è preferibile un wattaggio pari a 50-55 watt. Se la temperatura all'esterno dell'acquario si alza troppo, ad esempio durante un'estate calda, è consigliabile spegnere il riscaldatore (pochi pesci possono sopportare temperature superiori a 30°C per un lungo periodo di tempo). I

l punto migliore per posizionare lo scaldacqua è a pochi cm dal fondo, preferibilmente in posizione orizzontale, il che consente una migliore distribuzione del calore verso l'alto. Tutti gli acquari devono essere illuminati, soprattutto se si tengono dei pesci tropicali. Questi pesci sono abituati a 12-14 ore di luce al giorno. Esistono diverse illuminazioni per l'acquario, ma quella al neon è di gran lunga preferibile ed economica. Per gli acquari più piccoli basta una sola lampadina al neon, ma se l'acquario è più largo di 60 cm, o ha una profondità superiore ai 30 cm, è necessario installare1 o più neon per ottenere l'illuminazione ottimale.

Il neon deve essere sempre posto nella parte frontale dell'acquario, in modo che la sua ombra, dalla prospettiva di chi guarda, vada a cadere dietro i pesci e le piante. E' preferibile usare un wattaggio superiore al necessario anziché uno inferiore. Per un acquario standard che abbia un'altezza di 30 o 40 cm, sono sufficienti da 0,25 a 0,5 watt per litro. Se l'acquario è più profondo, si può anche regolare il wattaggio fino a 0,75 o 1 watt per litro d'acqua contenuta. Un acquario standard che misuri 60x30x30 cm può perciò essere illuminato con un neon di circa 27 watt. Considerando, infine, che i tubi di neon perdono intensità luminosa nel corso del tempo, si consiglia di sostituire tutte le vecchie lampadine con quelle nuove, almeno 1 volta l'anno.

Oltre alle lampade al neon, esistono le lampade al mercurio (HQL), che offrono una buona luce a fronte di un basso consumo e sono ottimali per grandi acquari aperti (presentano lo svantaggio di un prezzo elevato) e, infine, lampade alogene (HQI), che si usano solo in casi particolari, in vasche aperte e con elevate esigenze di illuminazione e in acquari d’invertebrati marini.

3. Ghiaia, sabbia e materiali ornamentali

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Nell’acquario il fondo svolge due funzioni: offre un supporto alle radici delle piante e funge da substrato per i microrganismi, la cui presenza è fondamentale per l’equilibrio biologico. Il materiale che ricopre il fondo nella stragrande maggioranza degli acquari è composto da ghiaia. La ghiaia è disponibile in diverse forme, colori e dimensioni. Il tipo di ghiaia che si impiega dipende non solo dai gusti personali, ma anche dalle esigenze dei pesci che si vogliono tenere nell'acquario. Alcuni pesci amano fare dei buchi o scavare sul fondo e, quindi, si deve dare loro la possibilità di compiere tale operazione.

Con alcune specie di pesci si dovrebbe sempre usare ghiaia liscia e a grana piccola oppure sabbia purificata. Ci sono anche pesci (ad esempio alcune specie di Corydoras), che amano infilarsi nel terreno a caccia di cibo e persino quelli che a volte si nascondono andandosi a seppellire sul fondo. Per questo tipo di pesci si deve assolutamente creare una base spessa e sabbiosa. Non usare mai sabbia normale, ma soltanto la sabbia purificata (priva di metalli pesanti e/o altre sostanze nocive) che si acquista nei negozi specializzati. Il colore scuro della sabbia e della ghiaia (rispetto a quello chiaro) fa sentire i pesci più sicuri e i loro colori acquistano più tono, in quanto la maggior parte di loro è abituata a fondali dal colore scuro.

Per ottenere l'effetto migliore la ghiaia  deve salire leggermente  verso la parte posteriore dell'acquario (sul retro può essere spessa 7 cm o anche di più). Questo accorgimento permette di conferire all'acquario una maggiore profondità prospettica e spinge lo sporco, che tende ad accumularsi nella parte  più bassa dell'acquario, verso la zona frontale. In questo punto di solito non crescono piante ed è più facile accedervi per fare defluire lo sporco all'esterno. I materiali ornamentali utilizzati in un acquario solitamente sono i sassi e le rocce, il legno di torbiera e tanti altri. E'consigliabile comprare i sassi e le rocce da un negozio specializzato perché alcune pietre reagiscono con l'acqua rendendola troppo dura (altre contengono metalli che possono risultare nocivi per la salute dei pesci).

Le pietre che si trovano nei negozi specializzati sono sicure per i pesci e non influiscono sulla composizione dell'acqua. Quando nel acquario si trovano dei pesci molto turbolenti (come i ciclidi grandi ad esempio)  è consigliabile incollare le pietre ivi presenti l'una all'altra con adesivi idonei, in quanto tali pesci possono far crollare la struttura intera mentre scavano di qua e di là nella ghiaia. Il legno delle radici, che viene commercializzato come legno di torbiera/fossile o mopane, è molto decorativo ed è dotato di forme circonvolute che offrono un rifugio ideale per i pesci più piccoli. Un problema molto comune legato a questo tipo di legno è che può far diventare l'acqua di colore arancione dopo un certo periodo di tempo. Si può evitare questo fenomeno trattando precedentemente il legno con un leggero strato di lacca trasparente al poliuretano.

Esistono in commercio, infine, molti materiali decoratici preconfezionati. La scelta spetta esclusivamente al proprietario dell'acquario. Prima di inserirli nella vasca, devono essere accuratamente lavati con acqua calda o con una spazzola senza detergenti o, altrimenti, bolliti. Non utilizzatene troppi: i pesci amano nascondersi, ma hanno anche bisogno di spazio per nuotare! Un esempio di materiale ornamentale utile e decorativo è costituito dai vasi di terracotta arancione, dove molti pesci si nascondono e depongono le loro uova. Per alcune specie (come la varietà Pelvicachromis) si dovrebbe sempre mettere uno di questi vasi come nascondiglio. Se non si amano il colore  e la forma di questi vasi si può usare la metà di un guscio di noce di cocco. 

4. Piante

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Ci sono alcuni acquari senza piante, ma la maggior parte della gente preferisce un acquario ricco di vegetazione. Prima di comprare piante occorre chiedersi che tipo di pesci abiteranno nell'acquario (alcune specie di pesci sono erbivori e considerano un'abbondante vegetazione un banchetto luculliano). La scelta della vegetazione non deve basarsi esclusivamente sulle esigenze dei pesci, ma anche sulla composizione dell'acqua necessaria per tenere i pesci prescelti alle condizioni ottimali.

Alcune piante richiedono un pH molto basso e altre preferiscono un pH più elevato. Se tali requisiti non sono corrispondenti, le piante oppure i pesci ne soffriranno. Si dovrebbe anche prevedere quanto cresceranno le piante. Ci sono alcune piante che vengono commercializzate come piante acquatiche ma che sono in realtà piante palustri. Sono belle da guardare, ma sono in parte adatte alla vita sott'acqua. Malgrado la loro grande adattabilità naturale, queste piante non possono dimorare nell'acquario per anni.

Le piante palustri possono essere riconosciute facilmente: se mantengono la stessa forma quando vengono tolte dall'acqua, non sono vere e proprie piante acquatiche. Le piante acquatiche sono spesso costose ed è questa la ragione principale per cui molte persone ne comprano solo qualcuna. L'acquario provvisto di una ricca vegetazione è inoltre molto più interessante dal punto di visto estetico. Inoltre, le scarse sostanze nutritive presenti nell'acquario vengono consumate dalle piante, lasciando meno nutrimento a disposizione delle alghe e concedendo ad esse meno possibilità di moltiplicarsi e far sentire la loro presenza. Più piante ci sono, più bello sarà l'effetto finale, purché le piante vengano disposte in modo gradevole.

Ci sono alcune regole empiriche in questo senso. Le piante che restano piccole dovrebbero essere messe in primo piano, le piante più grosse nella parte centrale e quelle più alte sullo sfondo. Bisogna ricordare che si può ottenere un paesaggio più ordinato se si mettono insieme dei gruppi estesi di piante della stessa varietà per farle crescere nell'acquario, anziché acquistare solo una pianta per tipo. Per gli acquariofili alle prime armi si consigliano varietà di piante meno esigenti, quali le diverse "cabomba", la maggior parte delle cryptocoryne, la "Samolus parviflorus" (lino d'acqua), le vallisneria, la "Lysimachia numularia", la "Cardamine lirata" e la "Lobelia cardinalis". Queste piante crescono bene anche con una composizione dell'acqua variabile e non sono molto sensibili alla temperatura.

La "Vesicularia dubyana" (vescicularia o muschio di Giava) è una pianta particolarmente versatile, molto ornamentale se messa a ridosso del pannello posteriore dell'acquario o su un pezzo di legno fossile ed offre anche riparo agli avannotti. Spesso come pianta sospesa si usa il ceratofillo. Le piante dei mitili sviluppano delle enormi radici e forniscono così  un rifugio ideale per i pesci piccoli o appena nati. L'unico svantaggio di queste piante è che in realtà sono destinate a vasche o stagni esterni e risentono un po' della luce al neon.

Oltre ad avere una funzione decorativa, nell’acquario le piante acquatiche sono importanti per altre ragioni: producono l’ossigeno necessario ai pesci e facilitano l’eliminazione delle loro sostanze di rifiuto (per esempio, i metaboliti). Inoltre, servono come supporto per deporre le uova o come nascondiglio per i pesci più timidi, oltre che come naturali confini territoriali. 



5. Composizione dell'acqua

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Chi intende dedicarsi all'hobby dell'acquario deve acquisire una certa familiarità con diversi termini chimici, quali ad esempio pH e dgH. Bisogna avere una certa comprensione di questi 2 principi se  vogliono tenere delle varietà di pesci che richiedono cure particolari o farli riprodurre.

Il pH indica se l'acqua è acida (pH inferiore a 7), basica (pH superiore a 7) o neutra (pH uguale a 7). In natura si trovano tutte le diverse combinazioni in questa scala di valori. Alcuni pesci sono abituati a un ambiente basico e altri che possono sopravvivere in acque sia con valori di pH elevati che ridotti. Ci sono anche alcune specie che possono morire se vengono tenuti in un'acqua il cui valore di pH è troppo diverso rispetto al pH presente nel loro ambiente naturale. In commercio esistono diversi additivi che modificano il pH. E' comunque consigliabile, se non si ha molta esperienza, allevare pesci che non hanno particolari esigenze in questo senso, oppure specie che siano abituate allo stesso pH dell'acqua di rubinetto della propria zona.

Ci sono diversi termini impiegati per indicare la durezza dell'acqua, ma quello che è più importante per chi intende acquistare un acquario è il dgH (durezza media). Il suo valore viene misurato in gradi. Con i valori da 0 a 4°dgH si indica acqua non dura, da 4 a 8° dgH acqua a durezza ridottissima, da 8 a 12° dgH acqua leggermente dura, da 12 a 18° dgH acqua abbastanza dura, e da 18 a 30° dgH acqua dura. Il valore di dgH, in realtà, esprime la quantità di sali di magnesio e solfati di calcio disciolti nell'acqua. L'acqua dura contiene una grossa quantità di calcio in soluzione. Si trova soprattutto nei laghi e nei corsi d'acqua con fondo roccioso in aree montagnose. L'acqua non dura o "molle" si trova soprattutto nelle foreste pluviali tropicali.

L'acqua del rubinetto deve essere modificata prima di essere versata nell'acquario, perché non bisogna dimenticarsi che è destinata a essere usata come acqua potabile. Ciò significa che nell'acqua non devono esserci sostanze che possono risultare nocive per chi la beve: vengono perciò aggiunte delle piccolissime quantità di cloro per eliminare i batteri presenti nell'acqua e renderla così potabile. Nell'acqua di normale consumo sono presenti anche tracce di metalli, asportati durante il passaggio del liquido dalle tubature dell'acquedotto. Queste sostanze non sono nocive per l'uomo, ma lo sono per i pesci. I pesci hanno sulle squame un rivestimento protettivo mucoso che, tra le altre cose, li protegge dai batteri dannosi e da altri organismi patogeni. Questo strato non riesce a resistere all'azione del cloro e dei metalli e ne viene gravemente danneggiato.

La durezza dell'acqua è facilmente regolabile a seconda delle necessità dei pesci presenti nell'acquario. Si possono usare diversi preparati. Ci sono in commercio sostanze chimiche speciali che si possono impiegare per convertire l'acqua del rubinetto in acqua adatta all'acquario. Tempo addietro gli appassionati di acquari facevano un largo uso di acqua piovana, ma oggi è opportuno usarla solo se viene raccolta in una zona in cui non vi siano fumi di scarico o impianti industriali nelle vicinanze. Altrimenti l'acqua piovana può contenere tante sostanze nocive quante ne contiene l'acqua di rubinetto.






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