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Come vincere la paura di sbagliare

Già la sola parola – paura – sembra un ostacolo.

Chi pronuncia la frase: «Ho paura» accresce, in quel momento, la sensazione di essere in una situazione di passività, di soggezione o di blocco.

Del resto la paura rappresenta la condizione nella quale l’umanità, fin dai suoi albori, si è trovata: paura della natura, degli eventi, degli animali feroci, delle tribù nemiche. Paura di non farcela. Ecco: la paura primordiale è specificamente legata alla possibilità di non farcela.

Tuttavia è stata proprio questa paura lo stimolo per l’incredibile evoluzione della specie umana: per non soccombere gli uomini hanno dovuto ingegnarsi, gettare mente e cuore oltre il conosciuto, creare funzioni, aumentare la capacità intuitiva e realizzativa.

In pratica i nostri lontani antenati hanno trasformato la paura in uno strumento di affermazione individuale, sociale e planetaria. La paura di sbagliare è uno dei blocchi psicologici più difficili da superare.

Ma può essere smontato accogliendolo: spesso rivela una verità su di noi che non avevamo notato, altre volte proprio sbagliare si rivela la cosa migliore che ci potesse capitare.

 

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1. “E se poi non vado bene?” e il potere dei fallimenti

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  • “E se poi non vado bene?”
    Nella civiltà attuale, però, questa paura ancestrale e “sana” è stata affiancata da un’altra paura, più subdola, che dilaga e condiziona negativamente intere vite: quella di sbagliare.
    “E se poi sbaglio?», si chiede quest’uomo, come se non avesse sulle spalle una storia collettiva straordinaria, nella quale proprio l’errore è stato la chiave per adattarsi ed evolvere in un ambiente ostile.
    «Vorrei lasciare il partner. Dovrei cambiare il lavoro. Mi piacerebbe scegliere un altro indirizzo di studi. Sento la necessità di dire di no a questa richiesta. Ho l’impulso a dire di sì a quest’altra».
    Tutte affermazioni importanti, di fronte alle quali però invece dell’azione compare una tremolante domanda: «E se poi sbaglio?».

 

  • Il potere dei fallimenti
    L’antidoto a questo veleno moderno viene da un atteggiamento antico: quello di raccontare storie e miti.
    Le storie di oggi sembrano molto diverse dai miti degli antichi, ma non è così. Abbiamo sempre un eroe che deve affrontare il mistero della vita e trasformare se stesso, incontrando le forze della natura che sono anche dentro di lui e imparando a evolvere.
    E capita, nei miti moderni, di incrociare la stessa saggezza di quelli antichi. Chi non ricorda Yoda, il famosissimo maestro Jedi creato dal regista George Lucas in Guerre stellari, che dice al suo allievo Luke Skywalker: «Il fallimento il più grande maestro è”.
    È una frase centrale per la trama del film, ma lo è anche per lo sviluppo della nostra vita: il fallimento, l’errore, lo sbaglio, se riconosciuti e resi consapevoli, sono maestri di vita che ci indicano la via.
    Ci regalano la conoscenza di noi stessi e del mondo, ci regalano l’esperienza della realtà, ci fanno pensare a nuove soluzioni. È questo atteggiamento cedevole, non un coraggio fatto di forza e di opposizione, a vincere la paura e sbloccare la situazione.

 

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2. Sdrammatizza l’errore e le scelte decisive

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  • Sdrammatizza l’errore
    Il primo passo, dunque, è tornare a considerare l’errore non come un’eccezione ostile, ma come una possibilità naturale dalla quale apprendere.
    Si tratta di abbandonare l’atteggiamento cui ci ha spinto la cultura della prestazione, che si è sommata alle comodità derivanti dalla tecnologia.
    Un atteggiamento, tra l’altro, che ci induce a pensare che commettere uno sbaglio porterà sicuramente a un disastro.
    Quando è vero il contrario: facendo tutte “cose giuste” si finisce quasi sempre per essere infelici, chiusi in vite “perfette” che però non ci appartengono, e che quindi costituiscono, queste sì, un madornale errore, da cui imparare sarà ancora possibile, ma con ancora più sofferenza e fatica.
    Perché ciò che conta non è che le nostre azioni siano “giuste”, ma che lo siano “per noi”.
    Il secondo passo, quindi, è sdrammatizzare i momenti di scelta. Non scegliere per paura di sbagliare è il vero errore, che blocca sia la situazione specifica, sia lo sviluppo della personalità.

 

  • Scelte decisive
    Per vincere la paura di sbagliare, dunque, bisogna cambiare approccio.
    Innanzitutto, in tante situazioni, non ci si può affidare solo al ragionamento logico legato a costi e benefici, vantaggi e svantaggi: bisogna ridare valore alla componente intuitiva che arriva dall’inconscio, altrimenti la ragione, da sola, si perderà in mille pensieri senza uscita.
  • Perché il punto è proprio qui: per quanto sia importante fare le scelte giuste, la cosa essenziale è “come” le vivremo e le affronteremo, quali che siano.
    Scopriremo così che alcune scelte, che all’inizio sembrano sbagliate, se affrontate con mente aperta e curiosa e non aspettandosi sempre il peggio, si rivelano terreno di grandi scoperte e di grandi gioie.
    Occorre imparare a portare con noi gli errori come ingredienti fondamentali di una vita autentica e spontanea.
    “Sbagliando s’impara” sembra una frase banale, ma è concretamente vera, se si vive con lo spirito giusto.

 

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3. L'atteggiamento giusto - Fai della tua vita un gioco a cui non puoi mai perdere

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Quando ci si trova davanti a un bivio della vita, piccolo o grande che sia, e ci si blocca, si ha la sensazione di avere tutto da perdere.

Ma è il contrario: si ha tutto da guadagnare.
Purché si affrontino le situazioni con il giusto atteggiamento mentale, che è quello libero da aspettative: allora i risultati porteranno comunque a un arricchimento. Vediamo come.

  • Se ciò che ho scelto si rivelerà giusto (e quindi avrò la sensazione di aver fatto giusto), acquisirò questa esperienza come positiva e aumenterà anche l’autostima.
  • Se ciò che ho scelto si rivelerà sbagliato (e quindi avrò la sensazione di “aver sbagliato”) cercherò di capire dove e come, e acquisirò informazioni importanti su di me per fare scelte più mirate fin da subito.
  • Se ciò che ho scelto andava bene e ora va male (e quindi ho una sensazione mista e confusa sul giusto e sullo sbagliato) cercherò di capire cosa fare e, nel frattempo, acquisirò una visione più matura e complessa della vita, nella quale spesso gli opposti coesistono e si trasformano l’uno nell’altro anche al di là della mia volontà. E le mie scelte future saranno ispirate a questa visione.

Insomma, c’è sempre da arricchirsi, qualsiasi cosa accada. Altro che paura!

 

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4. Tieni al riparo il tuo processo di crescita da chiacchiere inutili

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LA GUIDA PRATICA
Tieni al riparo il tuo processo di crescita da chiacchiere inutili

  1. Non parlarne con nessuno
    Se vuoi vincere la paura di sbagliare, è fondamentale non dissiparla, raccontandola a chicchessia pur di sfogarti.
    Qui non serve lo sfogo, ma poter sentire cosa arriva dal profondo e riflettere bene, senza l’influenza, anche involontaria, di nessuno. Così capirai di cosa si tratta.
    Non dimenticare che la paura porta sempre con sé un senso, tutto da scoprire.
  2. Non chiedere consigli
    La continua paura di sbagliare, per quanto sembri paradossale, è una grande opportunità: quella di aumentare la conoscenza di noi stessi.
    Riuscire a vincerla o a estrarne un significato nascosto è qualcosa di impagabile per lo sviluppo della personalità.
    Quindi non delegare ad altri la soluzione del ristagno nel quale sei capitato. Non chiedere consigli: è una partita che devi giocare tu.
  3. Fai il punto sulle ambizioni
    Ambizione non è una brutta parola, se non è impregnata di narcisismo. Ambire a essere se stessi o a una vita autentica è un’ottima cosa.
    Ma a cosa puoi ambire se hai così paura dell’errore? Forse gli obiettivi non sono chiari. Serve allora una riflessione su ciò che stai inseguendo.

 

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5. Gli sbagli fanno bene, purché siano “i tuoi” sbagli e ferma un cammino che non è il tuo

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  • MANTIENI SEMPRE IL COPYRIGHT DEI TUOI ERRORI
    Gli sbagli fanno bene, purché siano “i tuoi” sbagli
    C’è chi si ritrova sul punto di lasciare il partner ma viene preso da mille dubbi e paure e ristagna in uno stallo pieno di sofferenza.
    Dietro queste paure, spesso, non c’è una mancanza di coraggio o di forza: c’è invece la consapevolezza che quella scelta corrisponde a ciò che vogliono i genitori o gli amici o l’ambiente, che non hanno mancato di far sentire la propria volontà, anche se non richiesta.
    Ma non corrisponde ai propri bisogni. Evidentemente c’è qualcosa che “trattiene lì” e va ascoltato e riconosciuto, prima di fare una scelta “di testa” ma non davvero matura.
    Del resto tutti ne abbiamo esperienza: se davvero si vuole lasciare qualcuno, il modo lo si trova.
    Una buona decisione infatti viene spontanea e, per quanto dolorosa, non è difficile da compiere. Se invece siamo bloccati da mille paure, forse non è così vero che “lo vogliamo”.
    La paura di sbagliare, il blocco, esprime qui il bisogno di fermarsi e di riflettere bene, per riappropriarsi di una decisione autentica, per avere il “copyright della propria scelta”, sia che sia giusta sia che sia sbagliata.
    Si può sbagliare, ma devono essere “i nostri errori”, non quelli di altri. Solo i primi ci fanno crescere.

 

  • UNA FRENATA CHE ESPRIME UN’ESIGENZA AUTENTICA
    A volte è provvidenziale: ferma un cammino che non è il tuo
    La paura di sbagliare può esprimere anche aspetti psichici inconsci. Ad esempio un netto ma ancora inconsapevole rifiuto per una situazione.
    Il terrore di sbagliare un esame all’università può rivelare il fatto che quel percorso di studio proprio non fa per noi, oppure che “il modo” in cui lo si sta affrontando è sbagliato: troppo narcisistico, troppo forzato, troppo carico di aspettative.
    Allora bisogna far maturare questa paura e farle esprimere il suo vero messaggio. Sarà una liberazione e la vita riprenderà a scorrere in modo autentico, anche se ancora da scoprire.
    Di fronte a una paura che non si riesce a vincere, dobbiamo pensare che dietro ci sia dell’altro: in questi casi è come se l’inconscio utilizzasse un elemento ufficialmente più accettabile, sia da se stessi sia dagli altri - il timore di sbagliare, appunto - per affermare un Grande No verso una situazione che non si ha il coraggio di esprimere, per timore di ciò che penseranno gli altri o delle aspettative che hanno proiettato su di noi.

 

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