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Galateo: le regole più curiose (e meno note) da tutto il mondo

Paese che vai, galateo che trovi.

Chi è abituato a viaggiare sa benissimo che, per essere integrato in un posto, è fondamentale conoscere e rispettare le regole locali della buona educazione.

Sapere cioè cosa fare e cosa non fare quando si è “ospiti” di un banchetto straniero. Anche all’estero il galateo a tavola va rispettato, ma alcune regole sono leggermente diverse a quelle italiane.

Conoscere le usanze dei Paesi lontani dalla propria cultura, soprattutto a tavola, si rivela vincente nelle situazioni formali, ma può essere anche un modo di avvicinarsi a una cultura e comprenderne meglio tutti gli aspetti, anche quelli più intimi e nascosti.

Le abitudini del bon ton a tavola variano però da un angolo all’altro del globo. Quelle che noi consideriamo buone maniere a tavola in altri posti possono apparire grezze, snob o addirittura sgarbate.

I pasti rappresentano un rituale da condividere con i propri cari in ogni parte nel mondo, per cui non sorprende che ogni Paese abbia un proprio codice comportamentale a tavola.

Ecco le regole di bon ton più curiose (e meno note), da rispettare durante i nostri tour enogastronomici per evitare figuracce in tutto il mondo.

1. Giappone

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  • MANGIARE SENZA FARE RUMORE
    Fare il classico rumore del risucchio quando si mangia per noi è disgustoso, ma nel Paese del Sol Levante è considerato un segno di apprezzamento.
    Inoltre è un gesto utile, poiché così si raffreddano i cibi serviti molto caldi.
  • RIEMPIRSI IL BICCHIERE DA SOLI
    Versarsi da soli il vino a tavola è considerato un comportamento da alcolisti, e così ognuno lo versa a un altro commensale, secondo una prassi che rimanda anche al concetto di “collettività” (a cui ogni individuo è subordinato) che è alla base della società giapponese.
  • USARE LE BACCHETTE COME UNA FORCHETTA, INFILZANDO IL CIBO
    In Giappone inFIlzare il cibo è considerato un insulto verso chi lo ha preparato. Non solo: infilare la bacchetta in verticale nel riso è considerato un gesto di cattivo presagio perché rievoca un rituale funebre.

 

2. Cina

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  • RIPULIRE IL PIATTO
    In Cina sarebbe come affermare di essere affamati, e quindi di aver ricevuto poco cibo. Basta lasciarne anche una piccola parte per fare invece felice il padrone di casa.
  • TRATTENERE UN RUTTO
    Significherebbe “limitare” l’apprezzamento per quanto mangiato, così come trattenere eventuali “puzzette”...
  • GIRARE UN PESCE NEL PIATTO
    Significherebbe evocare l’affondamento della barca che lo ha pescato. E così, per mangiarlo, si deve prima consumare tutto un lato, levare la lisca e poi procedere con il lato in basso.

 

3. Cile, Portogallo e Corea del Sud

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  • CILE - MANGIARE CON LE MANI
    In Cile è buona norma non mangiare mai nulla con le mani, neanche le patatine, mentre nel mondo arabo è sì consuetudine farlo, ma solo a patto di usare tre dita, come si racconta facesse il profeta Maometto.
    Peraltro, le stesse dita si possono leccare liberamente.

 

 

  • PORTOGALLO - CHIEDERE IL SALE O IL PEPE
    Si farebbe passare il messaggio che il cuoco ha cucinato sciapo. E se in Portogallo tale buona norma è molto sentita, in verità appartiene anche al galateo di molti altri Paesi europei, Italia compresa.

 

 

  • COREA DEL SUD - MANGIARE PRIMA DEL PIÙ ANZIANO A TAVOLA
    Si tratta di una forma di rispetto: tra l’altro, quando una persona più anziana ci porge una pietanza, la dobbiamo, in segno di rispetto, accettare sempre, e prendendola con due mani.

4. Ungheria, India e Thailandia

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  • UNGHERIA - FAR TINTINNARE I BICCHIERI IN UN BRINDISI
    Si racconta che i soldati austriaci festeggiarono la sconfitta della rivoluzione ungherese del 1848 con un “tintinnar di calici”...

 

 

  • INDIA
    - RINGRAZIARE UN AMICO CHE CI HA OSPITATO A TAVOLA
    A meno che non si tratti di una situazione formale, in India l’invito a pranzo e a cena tra amici implica, sulla base del concetto di amicizia, una dedizione che non ha bisogno di ringraziamenti. Anzi, questi possono risultare offensivi!
    - MANGIARE CON LA MANO SINISTRA
    Tradizionalmente è adibita all’igiene delle parti intime, ed è quindi sconveniente usarla per portare il cibo alla bocca.
    La tradizione è diffusa anche in alcuni Paesi africani e mediorientali.

 

 

  • THAILANDIA - MANGIARE L’ULTIMO BOCCONE DI UN PIATTO PER PIÙ PERSONE
    Sarebbe un segno di grande ingordigia. D’altra parte, in Thailandia, fin da quando ci si siede a tavola, si cerca di esaltare il principio di comunità.
    Così, di solito non si ordina un piatto diverso per ciascuno ma si cerca di ordinarne uno solo, da condividere in pace tra tutti i commensali.





5. Francia e Italia

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  • FRANCIA - TAGLIARE L’INSALATA E LA BAGUETTE COL COLTELLO
    Un tempo i coltelli, fatti di argento, si ossidavano e annerivano, divenendo poco igienici, perciò era preferibile, quando possibile, non usarli.
    Quanto al pane, vi si aggiunge un simbolismo religioso: Gesù “spezzò” il pane con le mani.

 

 

  • ITALIA
    - AUGURARE BUON APPETITO
    Lo dice il galateo, poiché, soprattutto tra i nobili, sedersi a tavola era un’occasione di socialità prima ancora che di banchetto: il cibo doveva insomma essere in secondo piano.
    Il “buon appetito” lo si augurava, al limite, ai servi, a cui era concesso di mangiare gli avanzi.
    - ORDINARE UN CAPPUCCINO A PRANZO O A CENA
    In molte guide straniere si raccomanda ai turisti di non chiedere il cappuccino nelle ore pomeridiane o serali e, soprattutto, di non farlo durante i pasti principali, a meno che non si voglia essere presi un po’ in giro dagli italiani.








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