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Gli animali dal morso letale

C’è un laboratorio in Inghilterra, dalle parti di Liverpool, che contiene abbastanza materiale tossico da sterminare l’intera città.

Si chiama Alistair Reid Venom Research Unit ed è popolato da alcuni dei serpenti più velenosi del mondo, 250 esemplari appartenenti a 40 specie diverse, accomunate da un’unica caratteristica: il loro morso è letale per l’essere umano.

Qui il ricercatore Nick Casewell “munge” i serpenti, ovvero li immobilizza, li obbliga a mordere una fiala ed estrae il loro veleno.

«Dall’altra parte della strada c’è un ospedale con gli antidoti per tutte le specie che abbiamo qui», dice. Lo scopo del suo lavoro? Sintetizzare un antiveleno universale, un antidoto che reagisca alle tossine comuni a tutti i veleni di serpente e ne blocchi il funzionamento.

Ma, in realtà, i rettili striscianti non sono gli unici animali capaci di produrre sostanze potenzialmente mortali per l’uomo.

Negli Stati Uniti, per esempio, per ogni vittima di morso di serpente altre dieci persone vengono uccise da una puntura di scorpione, e le spiagge dell’Australia sono costellate di cartelli che mettono in guardia contro un piccolo polpo blu e giallo, grazioso ma letale. Per non parlare delle meduse…

Oggi vi presentiamo gli animali dal morso letale. Una sola goccia basta per uccidere: molti veleni prodotti dagli animali sono da record. E l’uomo ancora cerca un antidoto “universale”!

 

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1. Creature velenose

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  • La rana brucia
    L’unico gruppo di animali in cui non sono presenti esemplari in grado di inoculare veleno sono gli uccelli e fino a due anni fa si pensava che lo stesso valesse per gli anfibi.
    La foresta amazzonica brulica di piccole rane la cui pelle è estremamente tossica (e che gli indigeni usavano per avvelenare le loro frecce), ma gli studiosi ritenevano che nessuna di queste specie fosse in grado di iniettare volontariamente veleno in una preda.
    Nel 2015, però, il ricercatore brasiliano Carlos Jared stava raccogliendo rane in una riserva naturale nel Sud-est del Brasile quando una di queste (rana di Greening, foto sotto) gli ha dato una piccola “testata” sulla mano.
    Il risultato? Un dolore intensissimo che gli ha paralizzato il braccio per 5 ore. Per fortuna le spine di questa rana sono troppo piccole per iniettare una dose di veleno letale per un essere umano.
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  • Timido e pericoloso
    I veri re del veleno restano comunque i serpenti: molti sono potenzialmente letali per l’uomo, senza contare quelli il cui morso è “solo” estremamente doloroso.
    Circa 600 specie conosciute sono velenose, e 200 di queste sono considerate “importanti dal punto di vista medico” (il loro veleno è studiato per ricavare cure alle malattie del sistema nervoso).
    Ogni anno, tra Asia e Africa, 95.000 persone muoiono a causa dei serpenti, e oltre 300.000 sopravvissuti rimangono invalidi o sfigurati, spesso perché non è stato individuato per tempo l’autore del morso e quindi la ferita non è stata trattata di conseguenza.
    Ci sono serpenti come il mamba nero (nella foto sotto) le cui neurotossine portano al collasso cardiorespiratorio nel giro di tre quarti d’ora e altri come il bungaro che portano al soffocamento in pochi minuti (tanto che durante la guerra del Vietnam fu soprannominato “il serpente dei cinque passi”, quelli che si riuscivano a fare prima di crollare stecchiti).
    Nessun serpente, però, ha un veleno potente come quello del taipan dell’interno o serpente fiero, un rettile australiano lungo fino a due metri. È venti volte più letale di quello di un cobra reale, contiene neurotossine, emotossine e miotossine, un cocktail che colpisce sistema nervoso, sangue e muscoli in un colpo solo: il suo morso se non trattato all’istante con un antidoto è letale nell’80% dei casi.
    Fortunatamente si tratta di un animale molto timido, che preferisce scappare di fronte alle minacce e che di rado aggredisce l’uomo.
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2. Morte a otto zampe

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Altri animali sono troppo piccoli per essere interessati a noi, ma con loro è meglio non incrociare mai la strada: ragni e scorpioni.

Esistono più di 40.000 specie conosciute di ragno al mondo, e altrettante migliaia non ancora identificate, e praticamente tutte sono velenose.

La maggior parte non produce abbastanza veleno da preoccuparci, ma alcune come il ragno violino e la vedova nera hanno causato centinaia di morti nell’ultimo secolo.

Nessuno, però, è pericoloso come il ragno delle banane (nella fotto, sotto), un nome collettivo che indica gli appartenenti al genere Phoneutria (Sudamerica), aggressivi e armati di una neurotossina che causa vomito, diarrea, tachicardia e shock anafilattico (per fortuna l’ultimo decesso risale al 1996, quando fu sviluppato un antidoto efficace).

Il dettaglio più curioso del morso del ragno delle banane, però, è un altro: l’azione del veleno può causare, nelle vittime di sesso maschile, casi di priapismo (ingrossamento del pene), che durano parecchie ore, sono estremamente dolorosi e possono portare all’impotenza.

E peggio dei ragni sono gli scorpioni. Ne esistono 1.500 specie, 50 delle quali sono potenzialmente letali per l’essere umano: alcune di queste, come Androctonus australis (Africa e Medioriente, nella foto piccola, in alto a sinistra), causano svariate vittime ogni anno.

Lo scorpione giallo, invece, produce un mix di neurotossine che portano alla morte per edema polmonare; e anche in caso di puntura non letale, c’è un alto rischio di sviluppare la pancreatite.

Originario del Nord Africa, è arrivato, a causa di appassionati poco attenti, anche negli Usa.

 

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3. Insetti e tentacoli

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  • Anche i nostri cugini...
    E gli insetti? Ce n’è almeno uno la cui puntura può essere devastante: la formica proiettile (America centrale, nella foto sotto), il cui veleno, nelle parole di chi l’ha provato sulla sua pelle (lo scienziato ed esperto di punture d’insetto Justin Schmidt), «causa ondate di dolore bruciante e divorante che prosegue ininterrotto per 24 ore».
    Gli unici che non sembrano preoccuparsene troppo sono i Satere, un gruppo etnico brasiliano il cui rito di iniziazione per giovani guerrieri prevede proprio di infilare un guanto di foglie all’interno del quale ci sono decine di formiche proiettile.
    Viene spontaneo, ripensando ai Satere, chiedersi chi glielo faccia fare, ma anche noi occidentali non siamo immuni al fascino delle scelte autolesioniste.
    Come quella di adottare un loris lento come animale da compagnia. Il suo aspetto “simpatico” l’ha reso una star, ma questo piccolo primate del Sud- est asiatico condivide con l’ornitorinco e qualche talpa il titolo di “mammifero velenoso”.
    L’arma segreta del loris si trova nell’incavo del gomito, dov’è nascosta una ghiandola che secerne una tossina, che viene poi portata alla bocca dall’animale stesso e attivata dalla saliva durante il morso.
    Questo veleno è ancora poco studiato (c’è chi suggerisce che non si tratti di vero veleno, e che le vittime umane del loris siano morte per allergia alle sue tossine), ma chi l’ha provato ed è sopravvissuto, come il biologo George Madani, che è stato ricoverato e trattato con adrenalina, racconta: «Sono stato morso da molti animali, ma quella con il loris è stata l’esperienza più dolorosa».
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  • Tentacoli che uccidono
    E tuffarsi sott’acqua non è certo più sicuro di camminare sulla terra: i polpi, per esempio, sono tutti velenosi, anche se solo uno tra loro è pericoloso per l’uomo.
    È il polpo dagli anelli blu (Australia, nella foto sotto): tra gli ingredienti del suo cocktail letale ci sono tetrodotossina (la stessa del pesce palla), ma anche istamina, triptamina, taurina, dopamina, sostanze i cui effetti collaterali includono nausea, arresto respiratorio, arresto cardiaco, paralisi totale, cecità, perdita del senso del gusto.
    E tutto questo avviene nel giro di mezz’ora al massimo. Al momento non esiste un antidoto efficace contro il suo morso. Per fortuna si tratta di un animale timido e poco interessato allo scontro...
    Lo stesso si può dire della vespa di mare, ma evitarla è molto più difficile.
    Questa medusa australiana dai tentacoli lunghi tre metri è quasi invisibile: ha le dimensioni di una palla da basket e 60 tentacoli sottilissimi, coperti di strutture chiamate nematocisti che si aprono al contatto con un altro corpo e rilasciano minuscole schegge avvelenate.
    Ciascuna di queste gronda un veleno che costringe le nostre cellule a rilasciare tutto il potassio che contengono, portando all’arresto cardiaco in due minuti: non a caso è nota come “la medusa più pericolosa al mondo”, e ha causato 60 morti nell’ultimo secolo.
    Simile, ma forse ancora più difficile da evitare, è la caravella portoghese, un idrozoo che vive nei mari tropicali, dotato di tentacoli lunghi 10 metri, parente di coralli e meduse, la cui “strisciata” sulla pelle umana può causare rigonfiamento dei linfonodi e indurre uno stato di shock.
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4. La creatura velenosa più pericolosa del mondo e i danni del veleno

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  • Il più letale di tutti
    La creatura velenosa più pericolosa del mondo, però, è un altro animale marino lungo appena 10 centimetri.
    Si chiama cono geografico (Conus geographus) ed è un mollusco gasteropode dell’oceano Indiano, una conchiglia che si nutre di piccoli pesci, che cattura con un arpione avvelenato.
    Produce tossine di ogni tipo che portano alla paralisi respiratoria e cardiaca nel giro di pochi minuti. Ha causato decine di morti nell’ultimo secolo, e non esiste un antidoto.
    C’è però un lato positivo: in dosi irrisorie, il veleno del cono geografico funziona come antidolorifico, con effetti simili a quelli della morfina ma molto più potenti e senza effetti collaterali. Insomma, se non ti uccide, ti cura...
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  • I danni del veleno nell'organismo umano
    L’organismo cerca di reagire al contatto con le tossine velenose, che in genere colpiscono soprattutto il sistema nervoso. Ecco gli effetti:
    - CERVELLO
    Stordimento, perdita di coscienza, sete.
    - VISTA
    Annebbiamento.
    - POLMONI
    Difficoltà respiratoria.
    - ALTRE ZONE DELLA PELLE
    Formicolio, sudore.
    - ZONA FERITA
    Gonfiore, emorragia, bruciore.
    - INTESTINO
    Diarrea.
    - CUORE E VASI
    Batticuore, sbalzi di pressione.
    - MUSCOLI
    Spasmi, perdita di coordinazione.
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5. I serpenti più velenosi del mondo

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Il veleno dei serpenti è stato studiato nel dettaglio, e i valori di LD50 (la dose minima necessaria a uccidere metà del campione studiato, espressa in milligrammi per chilo di peso della vittima) sono stati calcolati con precisione.

È invece quasi impossibile stilare una classifica attendibile della pericolosità dei veleni di tutto il regno animale.

Per molti motivi: innanzitutto, non è sempre facile estrarre il principio attivo. Inoltre, i test vengono condotti su animali da laboratorio, di solito ratti, un dettaglio che secondo alcuni rischia di falsare parzialmente i risultati (un veleno letale per i topi potrebbe essere quasi innocuo per un essere umano).

In più, c’è da considerare quanto veleno viene prodotto e inoculato: molti animali utilizzano tossine potenti, ma in dosi ridotte.

Ecco la classifica dei killer:

  • 1) Taipan dell’interno (Australia)
    Dose per uccidere metà vittime (LD50): 0,044 mg/kg
    Tossina per morso: 44 mg
    Taipan dellinterno

 

  • 2) Serpente bruno orientale (Australia)
    Dose per uccidere metà vittime (LD50): 0,053 mg/kg
    Tossina per morso: 2mg
    Serpente bruno orientale

 

  • 3) Serpente marino dal ventre giallo (mari tropicali)
    Dose per uccidere metà vittime (LD50): 0,067 mg/kg
    Tossina per morso: 4mg
    Serpente marino dal ventre giallo

 

  • 4) Serpente marino cornuto (Sud-est asiatico e Australia)
    Dose per uccidere metà vittime (LD50): 0,079 mg/kg
    Tossina per morso: 1mg
    Serpente marino cornuto

 

  • 5) Taipan della costa (Australia)
    Dose per uccidere metà vittime (LD50): 0,099 mg/kg
    Tossina per morso: 120 mg
    Bungaro fasciatoTaipan della costa

 

  • 6) Bungaro fasciato (India e Sud-est asiatico)
    Dose per uccidere metà vittime (LD50): 0,108 mg/kg
    Tossina per morso: 5mg
    Bungaro fasciato

 

  • 7) Krait cinese (Cina e Sud-est asiatico)
    Dose per uccidere metà vittime (LD50): 0,111 mg/kg
    Tossina per morso: 189 mg
    Krait cinese

 

  • 8) Serpente marino dal becco (G. persico, Madagascar)
    Dose per uccidere metà vittime (LD50): 0,1125 mg/kg
    Tossina per morso: 9 mg
    Serpente marino dal becco







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