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I 5 migliori film d’avventura di sempre

Da quando i fratelli Lumiere inventarono il primo proiettore cinematografico ad oggi, è straordinario ciò che si è evoluto nel corso degli anni e che ha perfezionato la loro creazione.

L’unica cosa immutata è la passione per il cinema considerato da tempo la settima arte.

Se un tempo bisognava recarsi al cinema, oggi possiamo scegliere di vedere un film a casa approfittando di uno dei tanti sistemi possibili.

Vedere un film comodamente accomodati sul divano insieme agli amici è certamente un’alternativa confortevole nonché economica per passare una piacevole serata.

Con l’avvento dei videoregistratori prima e dei lettori dopo, si è presa l’abitudine di noleggiare il VHS o il DVD per vedere il film preferito in tv ma, al di là dell’aspetto economico, c’è da considerare la scomodità di riportare quanto noleggiato entro il tempo previsto per non incorrere nelle penali e nelle more applicate per il ritardo.

Oggi invece, sottoscrivendo un abbonamento come questo, è possibile guardare i film in tv senza dover essere costretti ad uscire per prendere il DVD e avere l’onere di riconsegnarlo.

Anche se non esiste in realtà una precisa regola per dire quali sono i migliori (e peggiori) film di sempre, in quanto tutto è altamente soggettivo e mutabile a seconda dei gusti, possiamo elencare quelli che, a nostro avviso, sono i 5 film d’avventura da non perdere.

1. Lawrence d'Arabia (1962)

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Fu un colossal che ebbe un notevole riscontro a livello mondiale e tratta l’avventurosa vita del tenente T.E. Lawrence (interpretato magistralmente da Peter O’Toole) che, agli inizi del ‘900 ottenne la carica di osservatore del principe Faisal, capo di tribù araba.

La storia, vera, racconta la decisione del tenente dell’esercito di restare per aiutare Faisal e le cui gesta sono descritte da un giornalista inglese.

Girato in 70mm per sfruttare al massimo l‟orizzonte percettivo, è un inno alla gloria dell‟agente dell‟Intelligence Service che organizzo la rivolta degli arabi contro l‟impero turco, durante la prima guerra mondiale.

Ma è anche un inno al deserto, alle sue leggi, alla sua morale.

Il film nato da un’idea dell’ardimentoso Sam Spiegel, scritto dall’appassionato Michael Wilson e dal raffinato Robert Bolt, diretto da un David Lean all’apice della maturità tecnica ed espressiva, interpretato da un Peter O’Toole nel suo primo ruolo da protagonista davanti alla macchina da presa, proiettato in anteprima nel dicembre del 1962 e premiato da sette Oscar l’anno successivo, Lawrence d’Arabia è infatti un film che, come tutti i capolavori, travalica i limiti di qualsiasi genere a cui lo si potrebbe ascrivere.

Non a caso Steven Spielberg ha sostenuto che quella di Lawrence d’Arabia è “la migliore sceneggiatura della storia del cinema”.

Un film che come pochi altri celebra la potenza espressiva del cinema: mai il deserto era stato tanto affascinante, mai lo sarà altrettanto.

Titolo originale: Lawrence of Arabia
Paese di produzione: Regno Unito
Anno: 1962
Durata: 219 min
Colore: colore
Audio: sonoro
Genere: avventura, guerra, biografico
Regia: David Lean
Soggetto: Thomas Edward Lawrence (appunti)
Sceneggiatura: Robert Bolt, Michael Wilson
Produttore: Sam Spiegel
Fotografia: Freddie Young
Montaggio: Anne V. Coates
Effetti speciali: Cliff Richardson
Musiche: Maurice Jarre, Fred Gilbert
Scenografia: John Box
Costumi: Phyllis Dalton
Trucco: Charles E. Parker

Interpreti e personaggi:
Peter O'Toole: Thomas Edward Lawrence
Alec Guinness: Emiro Faysal (futuro Faysal I d'Iraq)
Anthony Quinn: ‘Awda Abū Tayy
Jack Hawkins: Gen. Lord Edmund Allenby
Omar Sharif: Sharīf ‘Ali ibn al-Kharīsh

 

2. Indiana Jones – I predatori dell'arca perduta (1981)

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Harrison Ford veste i panni di un professore di Princeton Indiana Jones che va alla ricerca di un reperto archeologico di estrema importanza ma, una volta trovato, è costretto a cederlo ad un suo rivale che gli tende una trappola.

Il film è stato candidato all'Oscar per le scenografie, gli effetti speciali, il montaggio, il sonoro, la fotografia, la regia, il commento musicale e infine come miglior film.

Ha vinto solo nelle prime quattro categorie, ricevendo anche un Oscar speciale per il montaggio del sonoro.

Indiana Jones - I predatori dell'arda perduta, rispetto al genere d'avventura, è un momento decisivo della storia del cinema:
- innanzitutto, introduce uno dei personaggi di maggiore impatto mai creati, Indiana Jones, che diventerà l'unico punto di riferimento per tutti i film successivi del genere;
- in secondo luogo, segna l'inizio di una collaborazione - quella tra George Lucas e Steven Spielberg, all'epoca tra gli enfant prodige del cinema americano - destinata a durare decenni e a cambiare profondamente l'industria dell'entertainment.

Il film ha incassato 389 milioni di dollari (oltre 1.5 miliardi attuali). Molti credono che le esigenze del pubblico col tempo cambino, eppure alcuni film dimostrano esattamente il contrario.

L'avventura, il sogno, la scoperta. Cambiano tante cose, alcune restano così com'erano trent'anni fa.

Titolo originale: Raiders of the Lost Ark
Paese di produzione: Stati Uniti d'America
Anno: 1981
Durata: 110 min
Colore: colore
Audio: sonoro
Genere: avventura, azione, commedia
Regia: Steven Spielberg
Soggetto: George Lucas
Sceneggiatura: Lawrence Kasdan
Produttore: Frank Marshall
Produttore esecutivo: George Lucas e Howard Kazanjian
Fotografia: Douglas Slocombe
Montaggio: Michael Kahn e George Lucas (non accreditato)
Effetti speciali: Industrial Light & Magic
Musiche: John Williams
Scenografia: Norman Reynolds

Interpreti e personaggi:
Harrison Ford: Indiana Jones
Karen Allen: Marion Ravenwood
Paul Freeman: René Belloq
Ronald Lacey: Arnold Ernst Toth
John Rhys-Davies: Sallah

 

3. Cast Away (2000)

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Chuck Nolan (Tom Hanks) è un funzionario di una importante azienda di spedizioni per la quale sta monitorando alcuni dati, spostandosi dagli USA dove vive e ha una definita situazione sentimentale in Russia.

Durante il volo l’aereo sul quale viaggia, precipita su un'isola deserta ed inospitale dove è l’unico superstite.

Durerà quattro anni la sua esperienza dove deve provvedere alle cose più elementari per sopravvivere.

Cast Away non si può dire altro che è un film a cinque stelle: a partire dall’eccellente interpretazione di Tom Hanks, che per calarsi nei panni del superstite ha perso più di venti chili, fino ad arrivare alla trama, vissuta dallo spettatore dal primo secondo di pellicola fino all’ultimo, Cast Away può essere definito un film di impatto emotivo superiore.

Degna di nota è la scena dell’incidente aereo: una scena talmente caotica da proiettare lo spettatore all’interno del film, fino a fargli vivere la sensazione di vuoto nello stomaco durante la caduta nel vuoto.

Per dare tempo a Tom Hanks di perdere circa 20 chili, il film è stato girato in due periodi di tempo diversi, uno a distanza di mesi dall’altro. Nella prima parte di riprese sono state girate le scene della vita nella civiltà, nella seconda parte le scene da superstite sull’isola deserta.

Un film eccezionale sotto ogni aspetto.

Titolo originale: Cast Away
Paese di produzione: Stati Uniti d'America
Anno: 2000
Durata: 143 min
Colore: Colore
Audio: Sonoro
Genere: drammatico, avventura
Regia: Robert Zemeckis
Sceneggiatura: William Broyles Jr.[1]
Fotografia: Don Burgess
Montaggio: Arthur Schmidt
Effetti speciali: Ken Pepiot, John Frazier
Musiche: Alan Silvestri
Scenografia: Rick Carter

Interpreti e personaggi:
Tom Hanks: Chuck Noland
Helen Hunt: Kelly Frears
Nick Searcy: Stan

 

4. Alive (1993)

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Il film narra la vera storia di un velivolo che nel 1972 volando da Montevideo diretto in Cile, precipita in uno spazio nevoso sulle Ande.

Tra i sopravvissuti, una squadra di rugby che rientrava dopo una partita.

Le vicissitudini patite dai pochi superstiti vedono il dramma consumarsi ogni giorno così come l’affievolirsi delle speranze di salvarsi fino a quando, un paio di loro, decide di affrontare un lungo ed impossibile viaggio alla ricerca di aiuti.

Alive è diretto da Frank Wilson Marshall e interpretato da Ethan Hawke.

La pellicola, adattamento del libro Tabù - La vera storia dei sopravvissuti delle Ande, scritto da Piers Paul Read, si basa sulla vera storia del noto disastro aereo delle Ande, avvenuto nel 1972, che causò la morte di 29 persone mentre altre 16 riuscirono a sopravvivere, nonostante una condizione climatica difficile, grazie a degli atti di cannibalismo perpetrati verso i cadaveri dei loro stessi compagni di viaggio e amici.

Una storia toccante a cui viene dato maggior valore grazie alla testimonianza diretta di uno dei superstiti, Fernando Parrado, che ha aiutato la produzione nella ricostruzione della storia, compresi i dettagli più cruenti.

Roberto Canessa, un altro sopravvissuto, in un'intervista rilasciata all’Associated Press nel 2012 disse “Penso che avere mangiato carne umana sia la più grande tristezza della mia vita, ma salvare una vita lo giustifica e mi piace pensare che se a morire fossi stato io, i miei compagni avrebbero fatto lo stesso”.

Alive è una sorta di generatrice di miti sulla vita e sulla morte: esseri umani stretti mano nella mano verso il superamento di ogni proprio limite.

Titolo originale: Alive
Paese di produzione: Stati Uniti d'America
Anno: 1993
Durata: 125 min
Colore: colore
Audio: sonoro
Genere: avventura, drammatico
Regia: Frank Marshall
Sceneggiatura: John Patrick Shanley
Fotografia: Peter James
Montaggio: William Goldenberg, Michael Kahn
Effetti speciali: Michael Lantieri, Lars Lenander, Jules Mann, Randy Shymkiw, Terry Sonderhoff, John Thomas, Dan Cervin
Musiche: James Newton Howard, Franz Schubert
Scenografia: Norman Reynolds

Interpreti e personaggi:
Ethan Hawke: Fernando Parrado
Vincent Spano: Antonio Balbi
Josh Hamilton: Roberto Canessa
Bruce Ramsay: Carlitos Paez

 



5. Papillon (1973)

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Altra vera storia, quella del prigioniero francese Henri Charrière, recluso all’isola del Diavolo nella Guaiana Francese.

La pellicola, interpretata da Steve Mc Queen e da Dustin Hoffman, racconta i tentativi di fuga di Papillon (il soprannome di Charrière) e la vera storia autobiografica.

Henri Charrière condannato nel 1931 ai lavori forzati per un omicidio, del quale si proclamò sempre innocente, fu imprigionato nel bagno penale della Guyana Francese, dalla quale tentò numerose fughe dai risvolti drammatici.

Tentò la prima fuga appena 42 giorni dopo essere arrivato nella Guyana Francese. Venne riacciuffato. In tredici anni di prigionia tentò nove fughe.

L'ultima evasione, dall'isola del Diavolo, lo portò fino in Venezuela, dove riuscì a stabilirsi, e a vivere da uomo liberò al fianco della sua compagna Rita.

La storia, che per quanto terribile, è vera ed autobiografica, descrive le condizioni e gli abusi che i carcerati di quell'epoca dovevano e potevano subire.

Tra i suoi mille tentativi di fuga, gli anni di isolamento, gli amici, i tradimenti, ci giunge un'emozionante ed insuperabile avventura pervasa dall'unica speranza che tiene in vita il protagonista: un'immane voglia di libertà, in grado di superare qualsiasi prigione o barriera.

Titolo originale: Papillon
Paese di produzione: Francia, USA
Anno: 1973
Durata: 148 min
Colore: colore
Audio: sonoro
Genere: avventura, drammatico, biografico, Carcerario
Regia: Franklin J. Schaffner
Soggetto: dal romanzo di Henri Charrière
Sceneggiatura: Dalton Trumbo e Lorenzo Semple Jr.
Produttore: Robert Dorfmann e Franklin J. Schaffner
Fotografia: Fred J. Koenekamp
Montaggio: Robert Swink
Musiche: Jerry Goldsmith
Scenografia: Anthony Masters
Costumi: Anthony Powell

Interpreti e personaggi:
Steve McQueen: Henri 'Papillon' Charriere
Dustin Hoffman: Louis Dega
Victor Jory: capo indiano
Don Gordon: Julot

 






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