Il Bassotto è un cane che si mostra acuto, volonteroso, esibizionista, testardo e indipendente, ma anche curioso, con una capacità d’iniziativa notevole, pieno di vivacità e d’energia.
Razza ineguagliabile per affettuosità e devozione nei confronti del proprio padrone e della famiglia.
Sarà bene rassegnarsi: con il cucciolo di Bassotto entrerà in casa un piccolo terremoto per la sua allegria spesso tumultuosa.
È un cane con il quale non ci si annoia mai che stupisce per la sua pronta intelligenza.
Conviene a un padrone un po’ energico, con un minimo di autorità naturale anche se per educarlo non occorrono particolari tecniche. Basterà, come con ogni altro cane, conquistare la sua fiducia e accordargliene altrettanta.
Ma c’è un piccolo segreto: è necessario che ogni insegnamento gli venga impartito sorridendo e scherzando in modo da fare leva sulla sua natura.
Bisognerà ottenere che occorra con prontezza al richiamo per evitare che, durante le passeggiate, si allontani troppo con il rischio che si trasformi in un tenace bracconiere, magari a danni di un pollaio.
È un perfetto cane da compagnia, date le sue grandi qualità caratteriali per stare a contatto diretto con i bambini e per tenere sempre in casa o in appartamento.
Il Bassotto, infine, è molto socievole sia pure con le sue preferenze e si mostra diffidente e ostile nei riguardi di alcune persone. In generale, è un buon avvisatore, e abbaia soltanto per buone ragioni.
Esso, anche se ben conosciuto e diffuso, resta sempre originale e sorprendente! Scopriamolo insieme.
1. Origine
Il Bassotto Tedesco è davvero un cane speciale, e lo dimostra.
Altrimenti, a quale titolo godrebbe del beneficio di disporre da solo di un gruppo nella classificazione delle razze canine (in passato l’undicesimo, attualmente il quarto)?
Non vi è cane più adatto, per la sua morfologia del tutto speciale, alla caccia sotto terra: può penetrare nelle tane più strette e la conformazione del treno anteriore ne fa uno scavatore notevole.
Tuttavia, il Bassotto non è un Terrier, dato che discende direttamente da cani da muta: caccia infatti la lepre e anche la selvaggina di grossa taglia.
Che questo rappresentante della specie canina — di zampe proporzionalmente più corte in relazione al corpo — venga qualificato come cane ‘da muta’ può sorprendere. Ma si ricorderà che si tratta qui di caccia alla posta e non di caccia a cavallo.
Un capo di selvaggina che si accorge di essere inseguito da un cane di piccola taglia, lento e molto rumoroso come il Bassotto, non si preoccupa particolarmente: fuggendo senza eccessiva fretta, non si rende conto che il Bassotto lo porta di sicuro a portata del cacciatore!
E, anche se il Bassotto non va classificato tra i cani da muta, la sua natura di cane da muta è tuttavia dimostrata dalla sua origine e dalla sua storia. È indiscutibile che siano esistiti abbastanza presto dei cani da muta bassetti.
Il professor Edmond Dechambre afferma che sono stati rinvenuti in una grotta neolitica di Vence ossa di cani bassetti. Si possono riconoscere senza ombra di dubbio bassetti nell’arte egiziana: i primi risalgono al Medio Regno, sotto la XII dinastia (quella di Amenemhat e di Sesostri, nel XX e XIX secolo a.C.).
Coincidenza indubbiamente curiosa, sembra che questo cane egiziano, soprattutto destinato alla guardia, venisse chiamato ‘tekal’. Non bisognerebbe però trarre la conclusione che esso sia l’effettivo antenato del Bassotto, poiché se ne sono poi perse le tracce.
Ci si troverebbe in grave difficoltà nello stabilire un legame storico tra il tekal e il Teckel (nome tedesco del Bassotto). Più seria è la pista del bassetto d’Europa, un cane da muta apparso nel Medioevo.
I cacciatori di questa epoca ben presto seppero trarre vantaggio da questi ‘mutanti’ (i bassetti presentano un’acondroplasia parziale che riduce la lunghezza dei loro arti). Questi cani non erano solo una curiosità della natura, ma potevano rivelarsi incomparabilmente utili per la caccia sottoterra.
Così, a partire dal XIV secolo, si trova in opere tedesche il termine Dachshund (alla lettera, cane da tasso), che è l’antico nome del Teckel. Questo impiego del bassetto è attestato da Jacques du Fouilloux, che scrive:
«Venuti dai paesi di Fiandre e d’Artois, gli uni hanno gambe arcuate e comunemente pelo corto, gli altri gambe diritte e spesso a pelo lungo come barbet. Quelli che hanno le gambe arcuate si insinuano più facilmente degli altri nella terra e sono più indicati per i tassi».
Artois e Fiandre non sono molto distanti dal luogo di origine del Bassotto, la Germania, paese che ignorava quasi del tutto l’arte della caccia con i cani e nel quale, indubbiamente, ci si è dedicati in particolare alla selezione di cani briquet e bassetti, più utili ai tiratori dei rapidi e grandi cani tutta foga.
In uno studio molto completo sullo stanare, René Depoux, presidente del Club francese del Bassotto Tedesco, cita parecchie raffigurazioni e descrizioni del XVIII secolo relative al Bassotto:
«Nel 1719, abbiamo la prima opera nella quale una parte importante è dedicata al nostro cane: Der Vollkommene Teutsche Jäger, edita da Flemming. Un’incisione pubblicata in Francia nel 1723 raffigura una caccia sottoterra con Bassotti: ciò sembrerebbe provare il fatto che gli allevatori tedeschi abbiano cominciato a esportare i loro cani agli inizi del XVIII secolo».
A sostegno di questa possibile ‘esportazione’ si ricorda il celebre dipinto di Jean-Baptiste Oudry (1686- 1755), il pittore dei cani e delle cacce di Luigi XV. Questo dipinto ha per soggetto uno splendido bassetto che mostra una sorprendente rassomiglianza con il Bassotto, mentre è abbastanza diverso dai Basset d ’Artois e di Normandia, in particolare per la forma della testa e il colore.
Lo sfondo, costituito da un fucile e da una lepre e un fagiano appesi a un chiodo, non lascia alcun dubbio sul lavoro svolto da questo cane. Se il Bassotto è un bassetto molto antico, di quale razza è la versione a zampe corte?
Tra i cani tedeschi si conoscono numerose razze che presentano analogie con il Bassotto: i cani per pista di sangue, come i Segugi di Hannover e di Baviera, e soprattutto i Bracken — termine che non bisognerebbe tradurre con Bracchi e il cui equivalente francese è, secondo il suggerimento di R. Triquet, Brackets —, che si collocano tra i cani per pista di sangue e il Bassotto per la lunghezza delle zampe.
Così, si possono menzionare il Deutsche Bracke, il Dachsbracke di Vestfalia e quello del Tirolo: sagoma, testa, orecchie, colori, comuni tra queste razze e il Bassotto, sono altrettanti argomenti a favore di questa filiazione.
I Bassotti sono tuttavia di forma più leggera, anche gli scomparsi Bassotti di tipo ‘pesante’(fino a 13 chili). Questa diversità potrebbe essere spiegata con l’apporto di sangue Pincher, cane stimato per il suo mordente e, per questa ragione, incrociato con il Bassotto allo scopo di utilizzare quest’ultimo contro il tasso.
2. Storia
Se la vocazione di cacciatore del Bassotto è molto antica, il suo ruolo di cane da compagnia non è certo recente.
Si può dire che sia iniziato al tempo del suo passaggio dalla Germania all’Inghilterra. Nel 1839 la regina Vittoria incontra il principe Alberto di Sassonia-Coburgo-Gotha.
Indiscutibilmente, i cani preferiti dal principe le piacciono subito, dato che ne porta via con sé uno, il famoso Dashy. L’anno seguente, quando sposa il principe, questi è scortato da una muta di Bassotti.
In seguito, la regina Vittoria accordò i suoi favori a molte altre razze, che contribuì a imporre in Inghilterra, ma il Bassotto Tedesco è stato il suo primo ‘amore’. Così, parallelamente ai suoi successi di cacciatore in Germania, il Bassotto divenne un vero cane da compagnia in Gran Bretagna.
Dal 1866 lo si vede apparire nelle esposizioni inglesi. Nel 1873 il Kennel Club lo riconosce ufficialmente come razza (dopo l’esposizione al Crystal Palace). Il Club britannico, fondato nel 1881, è il primo del genere al mondo.
Si può, infine, osservare che in un’esposizione speciale della razza tenutasi nel 1886 con la partecipazione di ben duecento concorrenti, il primo campione fu un certo Maximus, allevato da William Arkwright.
Perciò Stanley Dengerfield non ha forse del tutto torto quando afferma che «l’Inghilterra può aspirare al ruolo maggiore nello sviluppo di questa razza, che le deve la popolarità mondiale di cui gode». È dall’Inghilterra che i Bassotti sono arrivati negli Stati Uniti e nel Canada, a partire dal 1870.
Infatti, dapprima un certo dottor Tawdel ne importò alcuni per la caccia, quindi W. Loeffer cominciò a esporne a partire dal 1880. Nel 1895 venne fondato il Club americano della razza.
Se gli Inglesi hanno avuto un ruolo maggiore nei paesi anglosassoni, per il resto del mondo bisogna ridare il Bassotto... alla Germania. In questo paese, la sua vocazione come cane da compagnia si è rapidamente affermata, come rivela questa raccomandazione di von Daake, scritta fin dal 1860: «Il Bassotto va allevato come un cane da caccia».
Il Club tedesco viene fondato nel 1888 da Emile Ilgner, al quale si deve la prima opera dedicata al Bassotto (nel 1896). Con Teckel, o Dachshund — i due termini erano ugualmente impiegati, con una preferenza per il primo al nord e per Dachshund al sud —, bisogna qui intendere principalmente il Bassotto a pelo raso, indubbiamente la varietà originale.
Quelle a pelo duro e a pelo lungo non hanno tuttavia atteso l’avvento della cinofilia per manifestarsi. Il Bassotto a pelo lungo era già presente nel XVIII secolo: un’incisione di J. E. Ridinger (1698-1767), per esempio, mostra un esemplare con coda, zampe e fianchi ornati da frange.
È perché questa varietà di Bassotto è stata ospite di corti principesche e reali che ne conosciamo la storia. Grazie a ricerche di R. Klotz si sa che, sotto il regno di Johann Georg II (1660-1693), principe di Anhalt-Dessau, si incrociava già il Bassotto con piccoli Épagneul Tedeschi, allo scopo di conferirgli un carattere più docile.
Alla fine del XVIII secolo questi incroci portarono alla comparsa di una stirpe ben definita e rinomata, grazie al lavoro di un certo A. W. Leopold Wöpke, da cui il nome di "razza di Wöpke" dato a questi Bassotti a pelo lungo. Sembra, tuttavia, che questa corrente di sangue sia press’a poco scomparsa alla fine del XIX secolo.
La "razza di Rangger", dal nome di Joseph Rangger, della casa reale di Baviera, era pure un Bassotto a pelo lungo. Il re Massimiliano I di Baviera (1756-1825) apprezzava molto questo tipo di cane, che Rangger migliorò a partire dal 1858 e che sembra essere all’origine dalla maggior parte dei primi Bassotti a pelo lungo iscritti nei registri di un club speciale, riservato a questa varietà nel 1888.
Questo club peraltro venne rapidamente assorbito dal Club del Teckel. Uno dei primi allevatori fu il barone von Cram. Si può supporre che il Bassotto a pelo duro sia almeno così antico, ma è giocoforza constatare che i suoi antecedenti sono ben più incerti.
Tuttavia, tenendo presente la caccia al tasso, probabilmente non si è tardato a notare gli effetti benefici di incroci con Pinscher a pelo duro, a ragione rinomati per il mordente e l’animosità — questi cani, a lungo chiamati "griffoni di scuderia", hanno ricevuto in seguito il nome di Schnauzer (divenuto ufficiale nel 1907).
La prima menzione di un Bassotto a pelo duro risale al 1883: a quel tempo il capitano von Wardenburg espose un soggetto chiamato Mordax, noto come il risultato di un incrocio con un Pinscher a pelo duro.
In seguito la selezione di questa varietà ha fatto ricorso allo Schnauzer propriamente detto e anche a Terrier britannici (in particolare al Dandie Dinmont e forse allo Scottish).
Per un certo tempo, alcune particolarità di questi cani (la statura più alta sulle zampe dello Schnauzer, il pelo ‘morbido’ e il ciuffo sul cranio del Dandie) hanno potuto ripresentarsi nel Bassotto a pelo duro, ma questa varietà dopo numerosi decenni si è perfettamente stabilizzata.
Il primo standard della razza risale all’8 maggio 1925. Si può notare che prevedeva tre taglie: il tipo ‘pesante’, al di sopra dei 7 chili (e fino a 13 chili); il tipo ‘medio’, di peso non superiore ai 7 chili; il tipo ‘nano’, il cui peso massimo era fissato a 4 chili.
Il 9 maggio 1947 il Club tedesco del Bassotto modificò questa scala dei pesi nel senso di un alleggerimento generale. Così, il tipo ‘normale’ non doveva superare i 9 chili e il ‘nano’ i 4 chili al massimo a diciotto mesi; il ‘Kaninchenteckel’ (alla lettera, Teckel da coniglio) raggiungeva da parte sua un peso massimo fissato in 3,5 chili a diciotto mesi.
Queste varietà esistono ancora, ma, oggi, non è più il peso che permette di determinare se il cane è di tipo nano o Kaninchen, ma piuttosto la misura della circonferenza toracica: 35 centimetri per i primi e 30 per i secondi.
Dopo la seconda guerra mondiale, l'allevamento tedesco ha avuto uno sviluppo considerevole, toccando 10.000, 15.000 e poi 20.000 nascite e oltre all’anno. Al punto che la razza ha figurato come il cane più apprezzato in Germania subito dopo il Pastore Tedesco.
Come sempre, questo allevamento si è orientato verso una selezione molto rigorosa e ha prodotto linee di grande valore, capaci di brillare in tutte le discipline della caccia alla tedesca. Ed è noto che, in materia di polivalenza dei cani da caccia, i Tedeschi hanno esigenze molto precise e definite.
Ciò non toglie che in Germania si sia pure conosciuto un allevamento di massa, i cui intenti erano altri che la caccia. I suoi prodotti, che non erano necessariamente riconosciuti dal V.D.H. (Verband für Hundwesen, l’equivalente del nostro E.N.C.I.), erano iscritti da organismi ufficiosi, non accettati dalla Federazione cinofila internazionale.
Questo fenomeno ha avuto una grande importanza per il numero di questi cani che sono stati esportati, in particolare verso la Francia, durante gli anni Sessanta, quando la moda del Bassotto raggiunse il suo apice in territorio transalpino.
Un esempio può dare un’idea dello sviluppo dell’allevamento del Bassotto in Germania: il piccolo villaggio di Gerweiss, al centro di una delle principali zone di ‘produzione’ del Bassotto, ha potuto contare, in un certo periodo, quasi cinquecento allevatori specializzati nel Bassotto su ottocento abitanti!
Sempre a proposito della situazione della razza nel suo paese d’origine, è necessario fare un’altra osservazione: alla fine degli anni Trenta, la varietà a pelo raso era già raggiunta, se non addirittura superata, dalle altre.
Questa evoluzione si è accentuata negli anni Sessanta con uno sviluppo significativo del Bassotto a pelo duro e soprattutto un boom di quello a pelo lungo. Attualmente, il Pelo Duro è diventato la varietà più diffusa, e gli effettivi del Pelo Raso sono dieci o dodici volte meno di quelli delle altre due varietà.
Il Bassotto è ospite in terra di Francia dal 1900, quando i primi esemplari hanno cominciato a essere esposti. A lungo, il Bassotto vi è rimasto come cane per intenditori, cinofili o cacciatori, il cui scopo era di produrre bei cani derivati dalle migliori correnti di sangue e al contempo capaci di distinguersi nelle prove di caccia sottoterra.
Dopo la seconda guerra mondiale, gli appassionati di questo cane si sono interessati anche alle altre utilizzazioni previste nel suo paese di origine. È così che, a partire dal 1961, grazie in particolare all’opera di R. Depoux, sono state organizzate prove per ‘seguire la traccia di lepre latrando’, per ‘ricerca di un grosso capo di selvaggina ferito’, di ‘lavoro nel bosco’.
Queste prove, peraltro, sono state riconosciute dal Club tedesco e sono una testimonianza della perfetta collaborazione e identità di vedute tra le associazioni francese e tedesca.
Va segnalato, peraltro, che il Club francese è stato uno dei primi a dotarsi di una segreteria permanente, la cui organizzazione si è dimostrata sufficientemente solida per assicurare in particolare la gestione di un Libro delle origini di lavoro, strumento indispensabile per ogni sforzo razionale di selezione in questo settore.
Il Club ha saputo anche mettere a punto l’identificazione mediante tatuaggio (al posto dell’impronta nasale), metodo che è stato adottato dai pubblici poteri soltanto molto tempo dopo! Affermare che l’allevamento francese del Bassotto è rapidamente arrivato a un alto livello qualitativo corrisponde pertanto perfettamente al vero.
Parallelamente, il Bassotto — e principalmente la varietà a pelo raso — ha raggiunto un livello di notevole successo. Numerose personalità dello spettacolo hanno adottato questo cane dalla figura divertente e radicalmente diversa da quella di tutti gli altri cani, contribuendo così alla sua popolarità.
Beninteso, questo entusiasmo ha avuto come conseguenza la comparsa di soggetti la cui sovrabbondanza uguagliava la mediocrità, nonché di equivoci derivati da ignoranza a riguardo del vero temperamento del Bassotto.
Ed è una misera consolazione riconoscere che questa situazione si è ripetuta in numerosi altri paesi, compresa — come si è visto — la Germania. Non vi è dubbio che la caccia non costituisca l’unica utilizzazione del Bassotto, e neppure il suo sbocco esclusivo.
Lo stanare e la ricerca della grande selvaggina ferita, le sue grandi specialità, non interessano che un ristretto numero di appassionati: le sue attitudini alla caccia nel bosco e tra i cespugli sono innegabili, ma la concorrenza è aspra e la scelta molto ampia.
La morfologia e le caratteristiche del Bassotto non sono incompatibili con una funzione di compagnia, funzione nella quale questo vecchio cacciatore non è certo un novellino.
3. Comportamento
Il Bassotto comprende ventisette varietà! Tre categorie di peso, tre tipi di pelo, tre gamme di colore: ciò potrebbe indurre a distribuire i ruoli.
Certo, il Bassotto normale corrisponde meglio al cacciatore, il Bassotto a pelo lungo è più un cane da compagnia.
Allo stesso modo, si possono mettere in evidenza certe differenze di carattere tra il Pelo Duro e il Pelo Lungo.
Non bisogna, tuttavia, perdere di vista l’unità della razza, tanto più difficile da mantenere quanto più le varietà sono numerose e diverse le loro attitudini e utilizzazioni.
Questo preambolo è necessario per spiegare che le attitudini utilitaristiche devono manifestarsi in una certa percentuale di Bassotti, indipendentemente dalla loro taglia o dal loro pelo. Ecco perché vi sono dei tipi nani che riescono nelle prove più difficili e dei Kaninchen che partecipano con successo alle prove su tracce di coniglio loro destinate.
È sempre possibile — è un dato di fatto — ottenere, a partire da linee di lavoro, cani perfetti quanto a estetica e a equilibrio del carattere, facilmente accudibili da parte di una persona inesperta.
Inoltre, questi cani possono adattarsi ad ambienti molto diversi. È molto più difficile, quasi un’utopia, ottenere il contrario, ovvero ritrovare le attitudini al lavoro originarie, quando la razza è selezionata solo per la bellezza e nel ruolo di cane di lusso.
Al riguardo, l’esempio di Charles Huge è tipico. Questo cinofilo e allevatore belga, molto apprezzato, volle, all’interno del suo allevamento di Bassotti da esposizione, selezionare dei soggetti adatti ai concorsi di lavoro.
Dopo anni di sforzi senza successo, egli rinunciò e acquistò dei Bassotti da lavoro. La loro morfologia non era certo perfetta, ma, in poco tempo, potè ottenere degli elementi di prima qualità per le prove in tana e conquistare importanti primi premi nei concorsi!
Cominciamo a elencare ciò che un cacciatore può domandare a un Bassotto di valore. Il Bassotto è una delle tre razze (con il Fox-Terrier e il Deutsche Jagdterrier) regolarmente impiegata per cacciare gli animali da tana: la maggior parte delle razze di Terrier oggi non ne ha che il nome.
Il Bassotto in questo campo è molto apprezzato per le sue capacità di penetrare in tutte le tane, per la sua incomparabile attitudine a scavare, per il suo comportamento coraggioso e mordace, ma anche per la prudenza e l’intelligenza di cui dà prova all’occorrenza.
Il suo impiego come cane ‘da sangue’ è tradizionale in Germania e tende a diffondersi in Francia. Tuttavia, gli allevatori non riservano questa disciplina a una razza specifica. Le razze più diverse, affidate a mani esperte, possono dare eccellenti risultati.
In Francia, la cura principale è ‘preparare ’cani a questa specialità piuttosto che ‘trovare’ cani già adatti. In ogni modo i Bassotti vantano sin da cuccioli una naturale predisposizione per questa funzione. I guardiacaccia e le guardie forestali li utilizzano da molti anni.
L’opera "La Recherche du grand gibier blessé" (La ricerca della grande selvaggina ferita) afferma a proposito dei Bassotti: «La passione per la caccia, la ridotta altezza al garrese li predispone per la ricerca in tana. La voce molto alta, resistente, il naso al suolo, esso eguaglia sovente, se non le supera, le prestazioni dei cani da tana di Hannover».
Il Bassotto, a condizione di aver ricevuto una seria educazione, (fermarsi a un ordine, rispondere alla chiamata), può dare molte soddisfazioni nell’esplorazione dei ripari, delle siepi boscose e dei cespugli.
In questo è pari agli Spaniel, con una cerca più costante e rumorosa, e un buon pedinamento del coniglio. Più rara è la caccia della grande selvaggina (cinghiali, cervi) e del capriolo, che è invece molto praticata oltre il Reno (è il Pirsch), specialmente con i Bassotti.
Ancora, un cane nato da una buona discendenza, che abbia dato buone prove, può stupire per l’ampiezza delle sue capacità. È la stessa cosa per la caccia ‘in battute’. In Germania lo chiamano Dachshund, cioè cane da tasso, un nome che rivela senza alcun equivoco la sua capacità di affrontare un animale selvatico.
Infine, si utilizza la razza per la ricerca dei tartufi, oppure per l’individuazione degli spacciatori di droga (in Canada), perché la sua piccola taglia le permette di intrufolarsi dappertutto. Due utilizzazioni un po’ speciali, a dire il vero, ma si sarebbe potuta così impiegare se non avesse dato prova di grandi capacità di lavoro?
Rimane comunque il fatto che la maggior parte degli acquirenti di Bassotti ricerca in lui prima di tutto un buon compagno. Se volesse soltanto un cane originale e sottomesso, avrebbe altre scelte...
Ma, per coloro che desiderano un cane con una vera personalità e ne possiedono abbastanza per imporre una certa disciplina, allora il Bassotto è adatto a loro. In Gran Bretagna è certamente di temperamento meno forte.
Infatti la razza è esclusivamente da compagnia, e se il suo fisico non è stato manipolato dagli allevatori (si può osservare solo che è ancora più ‘raso terra’ del solito), il suo carattere è notevolmente giudizioso.
Tony Wilkinson, in una sua opera, affermava dei Bassotti che «grazie al loro umore sempre uguale, la loro educazione è una semplice formalità». Sul continente il Bassotto non ha certo la mente ottusa.
Al contrario, si mostra acuto, volonteroso, esibizionista, testardo e indipendente, però curioso, con una capacità d’iniziativa notevole, pieno di vivacità e d’energia. Sarà bene rassegnarsi: con il cucciolo di Bassotto entrerà in casa un piccolo terremoto per la sua allegria spesso tumultuosa.
È un cane con il quale non ci si annoia mai che stupisce per la sua pronta intelligenza. Conviene a un padrone un po’ energico, con un minimo di autorità naturale anche se per educarlo non occorrono particolari tecniche.
Basterà, come con ogni altro cane, conquistare la sua fiducia e accordargliene altrettanta. Ma c’è un piccolo segreto: è necessario che ogni insegnamento gli venga impartito sorridendo e scherzando in modo da fare leva sulla sua natura.
Bisognerà ottenere che occorra con prontezza al richiamo per evitare che, durante le passeggiate, si allontani troppo con il rischio che si trasformi in un tenace bracconiere, magari a danni di un pollaio.
Il Bassotto, infine, è molto socievole sia pure con le sue preferenze e si mostra diffidente e ostile nei riguardi di alcune persone.
In generale, è un buon avvisatore, e abbaia soltanto per buone ragioni. Esso, anche se ben conosciuto e diffuso,
4. La salute e le prove di caccia
- Check-Up
Il Bassotto è rinomato per la sua robustezza e longevità: vive normalmente una quindicina d'anni e gode di una buona salute.
Alcuni soggetti tendono a ingrassare. Ciò può dipendere da una mancanza di attività e di esercizio o dal fatto che sono molto capricciosi e ostinati e che i loro padroni, troppo indulgenti, danno loro cibi squisiti di vario genere sperando di avere un attimo di pace.
Si tratta, però, di una speranza fallace! La morfologia molto "vicina al suolo" del Bassotto lo predispone a due tipi di inconvenienti.
Il Bassotto teme l'umidità e il freddo, non quando va a passeggio o a caccia, ma una volta ritornato a casa, poiché il padrone non sempre riesce a rendersi conto del freddo e dell'umidità che regnano a livello del suolo e non avverte le correnti d'aria molto pregiudizievoli per il cane.
Si avrà perciò cura di asciugare l’animale e di tenerlo al caldo dopo un'uscita all'aperto in condizioni di cattivo tempo; andrà poi scelto con giudizio il posto dove il cane consuma i suoi pasti.
Più importanti sono i possibili problemi legati alla schiena. Il Bassotto è frequentemente soggetto a patologie discali. Questa predisposizione non è di natura genetica, benché dipenda dalla sua morfologia particolare.
In molti casi, la si può prevenire con una vita sana e sportiva e un po’ di educazione. Questo cane molto attivo, vivace, allegro, sollecita spesso al di là del ragionevole la colonna vertebrale.
Basta osservarlo: salta per attirare l'attenzione, si pavoneggia per reclamare una ghiottoneria, salta sulla sua poltrona favorita o si proietta fuori dall’auto; si precipita giù per le scale; si siede ora su una natica ora sull'altra; si acciambella per dormire.
Tutto ciò non va bene per la sua colonna vertebrale. Ben prima della vecchiaia, può trovarsi 'bloccato' da un’ernia del disco.
Il padrone del Bassotto starà perciò bene attento a non trasformarlo in cane ammaestrato, gli eviterà le scale e i salti; gli darà un’alimentazione equilibrata e in giusta quantità, per evitargli ogni eccesso di peso, inoltre, gli farà fare molto esercizio fisico, per irrobustirne la muscolatura.
Se, malgrado tutto, il cane rimane vittima di una compressione discale, è possibile ricorrere a diversi trattamenti per alleviarla durevolmente. Il ricorso alla mesoterapia dà in genere risultati eccellenti.
La chirurgia è un trattamento definitivo, perfettamente realizzabile da uno specialista. È necessario, tuttavia, che l'operazione venga effettuata alla prima comparsa dei sintomi. - Le prove di caccia
Il Bassotto è un cane da caccia di elevate prestazioni e davvero polivalente. Ciò si verifica in particolare in Germania, benché il tasso (al quale si deve il nome di Dachshund dato alla razza: infatti Dachs significa tasso) sia in questo paese una specie del tutto protetta.
Senza entrare nei particolari delle prove previste per i Bassotti, prove che sono tanto degli esami quanto dei concorsi, la loro semplice enumerazione basterà a dare un’idea dell’ampiezza delle capacità di lavoro di questi cani.
Sono naturalmente previste prove in tana, tanto naturale quanto artificiale. Esiste, però, anche la prova su traccia di lepre, destinata a mettere in risalto la sua capacità di seguire una pista molto tenue abbaiando.
Il Bassotto è uno degli specialisti della ricerca di capi di selvaggina di grossa taglia rimasti feriti seguendone la traccia di sangue, una disciplina alla quale in Germania viene attribuita un’enorme importanza.
Difatti in questo paese la selvaggina di grossa taglia viene esclusivamente cacciata alla posta (la caccia alla corsa, ossia con i cani, senza armi o altri arnesi, non esiste) ed è impensabile non controllare, dopo avere sparato, se l'animale è stato colpito o no e, quando lo sia stato, non cercare in ogni modo di ritrovarlo.
Il Bassotto è molto apprezzato per la finezza del fiuto, per la morfologia, che gli consente di seguire bene la traccia e di passare dappertutto, come pure per l'ostinazione.
Si conoscono prove su tracce artificiali e naturali, vecchie di almeno ventiquattr'ore. Esiste anche una prova nota come 'ricerca nel bosco e addestramento’. Si tratta di una prova completa, nella quale si esamina l'attitudine del cane a ricevere un addestramento spinto e le sue capacità nel braccare.
Infine, vi è una 'prova multipla’. Il Bassotto deve concorrere nelle tre prove prima citate e distribuite nell'arco di due giorni. Talvolta, come completamento, si aggiunge una prova, facoltativa, di lavoro in acqua!
5. Lo Standard del Bassotto
FCI Standard N° 148 / 09.05.2001 BASSOTTI
ORIGINE: Germania
DATA DI PUBBLICAZIONE DELLO STANDARD ORIGINALE VIGENTE: 13.03.2001
UTILIZZAZIONE: cane da caccia sopra e sotto il terreno
CLASSIFICAZIONE F.C.I.- Gruppo 4 Bassotti
Con prova di lavoro
ASPETTO GENERALE
Basso, dagli arti corti, allungato, ma di figura compatta, molto muscoloso, comportamento fiero della testa ed espressione vigile del muso; il suo aspetto generale è tipico del sesso di appartenenza. Nonostante gli arti corti, rapportati alla lunghezza del corpo, non appare sgraziato, appesantito o limitato nel movimento.
PROPORZIONI IMPORTANTI
La distanza dello sterno da terra è circa un terzo dell’altezza al garrese; la lunghezza del corpo deve rimanere in un rapporto armonico con l’altezza al garrese, circa 1:1,7 sino a 1:1,8.
COMPORTAMENTO/ CARATTERE
Di natura affabile, né pauroso né aggressivo, con temperamento equilibrato. Cane da caccia appassionato, perseverante, svelto e dotato di fine olfatto.
TESTA
Allungata, vista dall’alto e di profilo si restringe uniformemente fino al tartufo, senza terminare a punta. Arcate sopracciliari ben sviluppate. Cartilagini del tartufo e della canna nasale lunghe e strette.
REGIONE DEL CRANIO
Cranio: piuttosto piatto, si unisce armonicamente alla canna nasale, leggermente arcuata
Stop: solamente accennato
REGIONE FACCIALE
Tartufo: ben sviluppato
Muso: lungo, sufficientemente largo e forte; con ampia apertura, con commessura labiale che giunge sino al livello della verticale degli occhi
Mandibola/Denti: ben sviluppata l’arcata mascellare e l’arcata mandibolare. Regolare e completa chiusura a forbice. Ideale una dentatura completa (42 denti secondo la formula dentaria del cane), con canini robusti che si incastrano perfettamente
Labbra: ben tese, ben ricoprenti la mandibola inferiore
Occhi: di media grandezza, ovali, ben distanziati fra loro, con espressione sincera, energica, ma comunque amichevole, non penetrante. Di colore bruno, rosso scuro brillante, fino al bruno nero, con qualsiasi colore del mantello. Gli occhi gazzuoli, gialli o perlacei non sono desiderati, tuttavia, vengono tollerati nei soggetti arlecchino.
Orecchie: attaccatura alta, ma non troppo in avanti, sufficientemente lunghe, ma non in misura esagerata. Punte arrotondate, non sottili, né a punta e nemmeno grinzose. Mobili, aderiscono fortemente alle guance con il profilo anteriore.
COLLO
Sufficientemente lungo, muscoloso, senza giogaia, con nuca leggermente arcuata, portato libero ed alto
CORPO
Linea del profilo superiore: discende armoniosamente dalla nuca fino alla groppa leggermente inclinata.
Garrese: pronunciato
Dorso: partendo dal garrese, la linea dorsale si dirige dalle vertebre toraciche con linea orizzontale o leggermente inclinata verso il posteriore. Saldo e ben muscoloso
Regione lombare: ben muscolosa, sufficientemente lunga
Groppa: ampia e abbastanza lunga. Leggermente inclinata
Petto: lo sterno deve essere ben pronunciato e così sporgente che si vedano da entrambi i lati leggere rientranze. La cassa toracica, vista dal davanti è ovale; vista dall’alto e di lato è ampia in modo da garantire pieno sviluppo al cuore e ai polmoni; è ben estesa all’indietro. Se la spalla o l’omero hanno la giusta lunghezza e angolatura, l’arto anteriore visto di lato, copre il punto più basso della linea del petto
Profilo inferiore e ventre: leggermente retratto
CODA
Attaccatura non troppo alta, portata in linea con il profilo dorsale. Nell’ultimo terzo è ammessa una lieve curvatura.
ARTI
TRENO ANTERIORE
In generale: fortemente muscoloso, ben angolato, visto dal davanti anteriori diritti e asciutti, di buona ossatura, con piedi diretti in avanti.
Spalla: plasticamente muscolosa, scapola obliqua, aderente alla cassa toracica
Omero: della stessa lunghezza della scapola, posto quasi perpendicolarmente a questa. Di forte ossatura e ben muscoloso, aderente alle costole ma libero nel movimento
Gomito: né deviato all’interno è all’esterno.
Avambraccio: corto, tuttavia lungo tanto che la distanza da terra del soggetto risulti circa 1/3 della sua altezza al garrese. Possibilmente diritto.
Articolazioni del carpo: leggermente più ravvicinate rispetto alle articolazioni della spalla.
Metacarpo: visto di lato non deve essere né troppo diritto né marcatamente inclinato in avanti
Piede anteriore: dita strettamente unite fra di loro, ben arcuate, con cuscinetti forti, duri, ben ammortizzanti e unghie corte e robuste. Il quinto dito non ha alcuna funzione però può non essere tolto.
TRENO POSTERIORE
In generale: ben muscoloso, ben proporzionato rispetto al treno anteriore. Ginocchia e garretti fortemente angolati; gli arti posteriori sono tra loro paralleli, né troppo vicini né troppo lontani fra loro
Coscia: deve essere di buona lunghezza e ben muscolosa.
Articolazione del ginocchio: larga e robusta, con angolatura pronunciata
Gamba: corta, pressoché ad angolo retto con il femore, buona muscolatura
Articolazione del garretto: Garretto forte, nervoso e asciutto.
Metatarso: relativamente lungo, molto mobile, rispetto alla gamba, leggermente inclinato in avanti
Piede posteriore: quattro dita molto ravvicinate, ben arcuate. Si appoggia interamente sui cuscinetti solidi.
ANDATURA
L’andatura deve essere ampia sciolta ed energica, con buon allungo radente degli anteriori con forte spinta dei posteriori che trasmettendosi alla linea superiore, le imprime un leggero movimento elastico. La coda deve stare armoniosamente in linea con la linea dorsale, portata leggermente cascante. Nel movimento gli arti anteriori e quelli posteriori si devono muovere su piani paralleli.
PELLE: Molto aderente
MANTELLO
BASSOTTO A PELO CORTO
● MANTELLO
Corto, fitto, brillante, liscio ed aderente al corpo, fermo e duro. Non presenta zone prive di pelo.
● CODA
Sottile, coperta tutta di pelo, ma non in modo troppo abbondante. Non rappresenta un difetto una lunghezza maggiore del pelo nella parte inferiore della coda.
● COLORE
a) Soggetti unicolore: fulvo, fulvo-giallo, giallo, in tutti i casi con o senza peli neri frammisti. E’ preferibile un colore pulito ed il colore fulvo deve considerarsi più pregiato del fulvo-giallo e del giallo. Anche i cani con molto pelo nero frammisto appartengono a questa varietà e non a quella dei cani d’altri colori. Il bianco non è desiderabile, ma isolate piccole macchie non portano alla squalifica. Naso e unghie nere; è ammesso anche il marrone-rossiccio, ma non è desiderabile.
b) Soggetti bicolori: nero cupo o marrone, in entrambi i casi con segni di colore ruggine o gialli (focature) sopra gli occhi, ai lati della mascella e del labbro inferiore, sul margine interno delle orecchie, sul petto, nella parte interna e posteriore degli arti, delle zampe, attorno all’ano e da qui fino a da circa un terzo alla metà della zona inferiore della coda. Il naso e unghie neri nei bassotti neri, marrone in quelli marrone. Il bianco non è desiderabile, ma la presenza di singole piccole macchie non porta alla squalifica. Una focatura troppo estesa non è desiderabile.
c) Soggetti arlecchini (tirati o macchiati): il colore di base è sempre il colore scuro (nero, fulvo o grigio). Sono desiderabili macchie grigie o beige irregolari (non desiderabili grosse chiazze). Non deve prevalere né il colore scuro né quello chiaro. Il colore dei bassotti tigrati è fulvo o giallo con striature più scure. Il naso e le unghie si presentano come nei bassotti unicolori e bicolori.
BASSOTTO A PELO DURO
● MANTELLO
Ad eccezione del muso, delle sopracciglia e delle orecchie, tutto il corpo è ricoperto di pelo di copertura duro, uniformemente fitto e ben aderente e dotato di sottopelo. Il muso mostra una barba pronunciata. Le sopracciglia sono cespugliose. Sulle orecchie il pelo è più corto e quasi liscio rispetto al resto del corpo. La coda è dotata in modo uniforme di pelo ben aderente.
● COLORE
Prevalentemente color cinghiale chiaro fino a scuro e anche color foglia secca.; inoltre è ugualmente valido quanto precedentemente detto per i colori del pelo corto da a) fino a c)
BASSOTTO A PELO LUNGO
● MANTELLO
Il mantello liscio e brillante, dotato di sottopelo, aderente al corpo, si allunga sotto il collo e la faccia inferiore del corpo; supera il bordo degli orecchi; nella parte posteriore degli arti mostra un pelo palesemente più lungo che raggiunge la sua massima lunghezza nella parte inferiore della coda, dove forma una frangia a bandiera.
● COLORE
Vale quanto detto per il bassotto a pelo corto da a) fino a c)
TAGLIA
● Bassotto Standard circonferenza toracica superiore ai 35 cm. Limite massimo di peso circa 9 kg
● Bassotto Nano circonferenza toracica superiore ai 30 e sino ai 35 cm. misurata in esemplari di almeno 15 mesi.
● Bassotto Kaninchen circonferenza toracica fino ai 30 cm misurata in esemplari di 15 mesi almeno
DIFETTI
Ogni variazione delle caratteristiche sopraccitate deve essere considerata un difetto la cui valutazione dovrebbe essere in rapporto preciso con la gravità della variazione stessa.
• Gli M3 restano, nel giudizio,non considerati
• La mancanza di 2 PM1 non va considerata difetto.
• La mancanza di un PM2 (premolare 2) è da considerarsi difetto, anche quando non manchino altri denti (escluso M3); così pure è difetto una deviazione dalla corretta chiusura a forbice, ad es. la tenaglia.
DIFETTI GRAVI
• Costruzione gracile, troppo alto da terra o troppo rasoterra.
• Ulteriori difetti di denti non descritti tra i “Difetti” e i “Difetti eliminatori”
• Occhi gazzuoli in esemplari diversi dai soggetti arlecchini
• Orecchio appuntito, con molte pieghe
• Corpo appeso alle spalle
• Dorso insellato, dorso di carpa
• Regione lombare debole
• Groppa molto più alta del garrese
• Cassa toracica poco sviluppata
• Ventre retratto da levriero
• Soggetti mal angolati nel treno anteriore e posteriore
• Posteriore stretto, senza muscolatura
• Garretti vaccini, cagnoli
• Piedi deviati verso l’interno o troppo verso l’esterno
• Dita divaricate
• Andatura pesante, goffa, barcollante
DIFETTI DEL MANTELLO
1) Bassotto a Pelo corto
Pelo troppo sottile e fine; zone sulle orecchie prive di pelo (orecchie di cuoio), altri punti privi di pelo.
• Pelo troppo grossolano e troppo lungo
• Coda a spazzola
• Coda priva di pelo in parte o per tutta la lunghezza
2) Bassotto a Pelo Duro
• Pelo molle, sia lungo che corto
• Pelo lungo, scarmigliato in tutte le direzioni
• Pelo ricciuto o ondulato
• Pelo molle sulla testa
• Coda frangiata
• Mancanza di barba
• Mancanza di sottopelo
• Pelo corto
3) Bassotto a Pelo Lungo
• Mantello di lunghezza uguale su tutto il corpo
• Pelo ondulato o arruffato
• Mancanza di frangia sulla coda
• Pelo che non supera il bordo degli orecchi
• Pelo corto
• Forte scriminatura del pelo sul dorso
• Pelo troppo lungo tra le dita dei piedi
DIFETTI ELIMINATORI
• Carattere molto timoroso o aggressivo
• Enognatismo, prognatismo, arcate incisive deviate (chiusura incrociata)
• Posizione errata dei canini inferiori
• Mancanza di uno o più canini oppure di uno o più incisivi
• Mancanza di altri Premolari o Molari ad eccezione: i citati (sotto “Difetti”) due PM1 – oppure un PM2, senza tener conto degli M3
• Sterno rimontante
• Tutti i difetti della coda
• Spalle molto staccate dal tronco
• Metacarpi completamente deviati in fuori (knicken)
• Colore nero senza focature; colore bianco con o senza focature
• Altri colori da quelli descritti al paragrafo “colore”
N.B. I maschi devono avere due testicoli di normale sviluppo e ben discesi nello scroto