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Il kiwi: un frutto pieno di sorprese

Il kiwi è una robusta liana originaria delle fertili vallate dello Yang-Tze in Cina dove ancora oggi si trovano esemplari selvatici.

E’ motivo di stupore che una pianta da frutto, che giunge da un paese così lontano, si sia acclimatata così bene in Italia da dare al nostro paese il primato di secondo produttore di kiwi al mondo.

La nostra produzione di kiwi muove interessi notevoli e molte nuove varietà di questo esotico frutto sono nate proprio nel nostro paese.

E pensare che la coltivazione intensiva del kiwi è relativamente giovane in Italia. Infatti ha avuto inizio solo alla fine degli anni ’60 quando la pianta del kiwi iniziò a diffondersi in Lombardia.

Il frutto del kiwi è un frutto ricco di vitamine, soprattutto di vitamina C e di minerali, un vero scrigno di sostanze utili per la nostra salute.

E’ un frutto versatile che può essere consumato fresco ma può entrare anche in molte preparazioni, dagli aperitivi ai primi piatti, dai dolci ai liquori.

Oggi scopriremo tante curiosità su questo frutto ed in particolare la sua storia, il suo lungo viaggio dalla Cina alla Nuova Zelanda all’Italia, le sua proprietà, le diverse varietà e tanto altro ancora.

1. Il lungo viaggio del kiwi

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La pianta del kiwi, chiamata in botanica Actinidia chinensis, è di origine cinese.

Cresce ancora oggi selvatica in Cina, nelle macchie e nelle boscaglie lungo il fiume Yang-Tze dove si sviluppa come una liana rampicante che si abbarbica agli alberi e alle rocce di quelle lontane regioni.

Coltivata in tutta la Cina è apprezzata sin dal 1200 a.C. Infatti, durante il periodo della raffinata civiltà Ming, il suo frutto era considerato una prelibatezza degna delle tavole dei grandi signori.

I primi europei che vennero a conoscenza di questa pianta e del suo frutto furono i missionari inviati in Cina per convertire al cristianesimo quelle lontane popolazioni.

Nel 1897 il missionario francese Padre Paul Guillaume Farges, che era anche appassionato botanico e risiedeva a Sicuan, inviò al famoso vivaista francese Maurice de Valmorin un esemplare di una strana pianta che i cinesi chiamavano Mihoutao.

Fu quella la prima volta che la pianta del kiwi vide le coste europee ma rimase confinata fra le curiosità botaniche e non si apprezzarono le sue qualità come pianta da frutto.

Dobbiamo arrivare agli inizi del ‘900 perché la pianta di kiwi sia apprezzata per i suoi vitaminici frutti.

Questo fatto non successe in Europa bensì in un paese molto lontano da noi, la Nuova Zelanda.

Accadde infatti che nel 1904 un’insegnante neozelandese, che si chiamava Isabel Fraser, partita dalla Nuova Zelanda per andare a trovare la sorella missionaria in Cina nella zona di Ichang, riportasse in patria alcuni strani frutti che aveva visto in Cina.

II frutto del kiwi approdò in questo modo in Nuova Zelanda dove tramite i suoi semi se ne ricavarono delle piante che hanno rappresentato il materiale genetico di molte varietà ancora oggi coltivate.

Inizialmente anche in Nuova Zelanda, come era accaduto in Europa precedentemente, questa liana fu considerata una pianta ornamentale e prese il nome di “Uva spina cinese”

Nel 1928 avvenne una svolta nella coltivazione del kiwi.

L’esperto neozelandese in scienze agrarie Hayward Wright riuscì a sviluppare una varietà particolare di kiwi che produceva un frutto di maggiore pezzatura, di forma ovale e di sapore meno aspro.

Univa a queste qualità una caratteristica molto ricercata: la sua conservazione era di maggiore durata. Era nata la varietà Hayward, dal nome del suo creatore, che ancora oggi è una delle varietà più coltivate al mondo.

Nel 1934 un agricoltore, Jim MacLouglin, piantò alcune piante di kiwi nel suo terreno che si trovava nell’estremo nord della Nuova Zelanda.

Quella zona si rivelò ideale per la crescita e la coltivazione di questa pianta per il suo fertile terreno vulcanico e per il clima soleggiato che non manca di precipitazioni con inverni freschi ma non eccessivamente freddi.

La prima raccolta che venne venduta al mercato locale fu un successo e quindi le coltivazioni di kiwi si estesero.

Nel 1950 la coltivazione del kiwi era così estesa in Nuova Zelanda che non solo soddisfaceva la vasta domanda del posto ma veniva importata negli Stati Uniti e in Europa.

Quando la popolarità del kiwi neozelandese crebbe a livello mondiale si sentì l’esigenza di creare un’organizzazione che riunisse tutti i coltivatori di kiwi del paese perché avessero maggior potere contrattuale e per dare uniformità ai prezzi.

Nel 1970 venne quindi istituito il New Zealand Kiwifruit Marketing Board. Nel 1996 Board cambiò il nome in Zespri International Limited marchio che è conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo ancora oggi.

2. Dal nome "uva spina cinese" si passa al nome kiwi

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Quando questo frutto iniziò ad essere esportato fuori dalla Nuova Zelanda il nome di “uva spina cinese”, con il quale veniva comunemente chiamato, non si rivelò una scelta felice e neppure il nome di “melonette” come venne per qualche tempo denominato.

Allora venne trovato il nome di “kiwi fruit” cioè frutto del kiwi intendendo abbinare il kiwi frutto con l’uccello tipico della Nuova Zelanda e suo simbolo nazionale, il kiwi.

Nella foto qui accanto si può vedere questo strano uccello il cui corpo tozzo ha una certa somiglianza con la forma di questo frutto e il piumaggio, con il suo colore marrone, assomiglia a quello della sua buccia.

Facendo un’operazione pubblicitaria si volle caratterizzare un frutto, che non era nativo della Nuova Zelanda, come se lo fosse dandogli il nome di un animale che vive unicamente sulle sue terre.

Kiwi divenne così il nome di un frutto e di un uccello.

Nel giugno del 1959 il frutto del kiwi aveva trovato il nome che ancora oggi porta e con il quale è conosciuto a livello mondiale.

Agli inizi degli anni ’60 il nuovo frutto, il kiwi, aveva già un notevole successo negli Stati Uniti mentre contemporaneamente la pianta del kiwi, come pianta da frutto, si diffondeva in Europa.

In Italia le prime coltivazioni produttive di kiwi si ebbero tramite i vivaisti francesi alla fine degli anni ’60 dapprima in Lombardia, in Puglia e poi nelle altre regioni italiane.

Nel quinquennio ‘74-79 la produzione di Actinidia (nome scientifico del kiwi) subì un arresto a causa di coltivazioni impiantate in terreni non adatti oppure non ben condotte.

All’inizio degli anni ’80 si riaccese l’interesse per questa coltura che diede vita a iniziative consortili che contribuirono a diffondere capillarmente la produzione di kiwi in Italia. 

Furono questi progetti a far diventare il nostro paese il secondo produttore mondiale di questo frutto.

La regione in Italia che è la maggiore produttrice di kiwi è il Lazio con il 30% della produzione nazionale, seguono il Piemonte, l’Emilia Romagna e il Veneto.

Recentemente un grande sviluppo di questa coltivazione ha preso piede nel Meridione in particolar modo in Campania e in Calabria.

Circa il 70% dell’intera produzione di kiwi è destinato all’esportazione e le spedizioni negli ultimi anni hanno superato le 250.000 tonnellate.

I paesi dell’Europa del Nord sono i maggiori acquirenti per i kiwi italiani ma la Russia sta diventando un cliente sempre più importante.

Per quanto riguarda gli altri paesi la Cina rimane in una posizione dominante con le sue 466,667 tonnellate seguita da vicino dall’Italia con le sue 442.384 tonnellate.

Sono forti produttori di kiwi anche la Nuova Zelanda, il Cile e la Grecia.

3. La pianta di kiwi raggiunge i 10 metri di altezza

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La pianta del kiwi appartiene alla famiglia delle Actinidiacee e il suo nome scientifico è Actinidia chinensis.

E’ una pianta arborea e perenne con fogliame caduco che può raggiungere i 10 metri di altezza.

E’ provvista di un lungo fusto lianoso di colore bruno grigiastro e l’ancoraggio ai supporti avviene attraverso viticci che si trovano nella parte terminale dei lunghi rami.

Mentre il tronco possiede una corteccia ruvida e molto scavata, i giovani tralci hanno consistenza erbacea e sono coperti da una peluria rossiccia, così come i piccioli delle foglie, dei germogli e dei fiori.

Il suo apparato radicale è superficiale ed è costituito da radici numerose e fini. Le sue foglie, sorrette da lunghi piccioli pelosi, sono grandi, a forma di cuore, di colore verde scuro.

La pianta del kiwi è dioica quindi abbiamo piante femminili e piante maschili che si differenziano solo al momento della fioritura.

I fiori della pianta maschile sono più piccoli e spesso riuniti in grappoli così come puoi vedere nella figura qui sopra che raffigura una fioritura maschile.

Quelli della pianta femminile sono più distanziati e spesso sono singoli per permettere ai frutti di svilupparsi. 

I fiori sono appariscenti e pendono su un corto picciolo. Sono composti da 5 o 6 petali bene aperti, di colore bianco panna, con l’interno del fiore bene in vista. Sbocciano a fine maggio primi di giugno e vengono impollinati dagli insetti.

Le api, che sono gli insetti pronubi per eccellenza, non sono eccessivamente attratte dal polline di questi fiori che sono ricchi di polline ma contengono poco nettare.

Per questo motivo nei frutteti da reddito, si usa portare degli alveari all’interno del frutteto quando questo è in fioritura.

II frutto del kiwi è una bacca di forma allungata, con buccia di colore marrone chiaro, pelosa, con polpa di un bel verde brillante. 

4. Le diverse varietà

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Le sue varietà si distinguono in 3 tipi: cultivar a polpa verde, a polpa gialla e a polpa rossa.

1) Le principali varietà a polpa verde:
a)  La cultivar più diffusa fra le varietà a polpa verde rimane ancora la “Hayward” per l’ottima pezzatura dei frutti e soprattutto per la serbevolezza di questi ultimi. I suoi frutti maturano ai primi di novembre e la sua fruttificazione è costante e abbondante.
b)  La varietà “Abbot” è interessate per la sua precocità perché porta a maturazione i suoi frutti 10 giorni prima della Hayward.
c)  Un’altra ottima varietà a polpa verde è la “Bruno” apprezzata per l’ottimo sapore dei suoi frutti che purtroppo sono meno serbevoli di quelli di altre cultivar. Anche questa varietà è piuttosto precoce maturando a fine ottobre.

2) Le varietà a polpa gialla:
Sono essenzialmente due le varietà di questo tipo che vengono commercializzate e una di queste è un vanto dell’industria vivaistica italiana.
a) Si tratta della varietà “Soreli” che produce frutti che maturano precocemente, a fine settembre, hanno un’ ottima pezzatura, un peso medio sui 100 g, e un sapore eccellente. “Soreli” è una varietà che mostra già alla raccolta una polpa giallo brillante e una produzione media, per piante adulte, che si avvicina al quintale.
E’ particolarmente adatta per essere coltivata nelle zone Meridionali perché ha un fabbisogno di freddo più ridotto rispetto alla Hayward.
b) Un’altra ottima varietà a polpa gialla arriva dalla Nuova Zelanda con il marchio Zespri, il marchio che riunisce tutti i coltivatori neozelandesi di kiwi. “Zespri Gold” è la varietà gialla del kiwi verde neozelandese che ha già incontrato una favorevole accoglienza da parte dei consumatori di tutto il mondo.
Il kiwi giallo ha un sapore più dolce di quello verde e anche un gusto più delicato. In Italia è disponibile da novembre a gennaio ma nei vivai della Nuova Zelanda ne stanno testando altre varietà, sempre con polpa di colore giallo, per aumentare il periodo di produzione.

3) La più recente varietà a polpa rossa
L’ultima frontiera nella coltivazione delle piante di kiwi sono i frutti a polpa rossa. La polpa non è internamente di un rosso uniforme ma questi frutti hanno delle striature rosse all’interno della polpa stessa. Per il momento la maggiore produttrice di queste varietà di kiwi è la Cina seguita dalla Nuova Zelanda. E' una tipologia di frutto che ha incontrato una forte richiesta da parte dei consumatori e quindi c’è molto interesse per questo tipo di cultivar.
Da non molto una nuova varietà di kiwi rosso è commercializzata nel nostro paese. Si tratta della varietà “Enza Rad” che creata in Nuova Zelanda è commercializzata in Italia dalla Summerfruit Srl partner dell’azienda neozelandese.
Questa nuova varietà, ovviamente coperta da brevetto, ha già incontrato il favore del pubblico italiano per la dolcezza della sua polpa che è consistente e succosa. Anche il frutto è molto scenografico: la sua polpa a maturazione è gialla con la parte centrale, dove ci sono i semi, di un colore rosso intenso sfumato e questi colori rendono questo frutto estremamente attraente.
Attualmente questa è l’unica varietà di kiwi rosso, già presente sul mercato, di cui sia disponibile il materiale vivaistico che consente la creazione di impianti produttivi.



5. Le proprietà benefiche del kiwi

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Il kiwi è un frutto che possiede parecchie vitamine come la vitamina C, la vitamina E, la A e l’acido folico.

Inoltre possiede in buona percentuale numerosi minerali come potassio, magnesio e rame ed è ricco di fibre.

  • La vitamina C
    La caratteristica più saliente di questo frutto è che il kiwi è un vero e proprio contenitore di vitamina C infatti ne possiede in misura superiore alle arance e ai limoni. Riconosciuta come un potente antiossidante, la vitamina C gioca un ruolo di primo piano nel fisico umano in quanto potenzia le difese immunitarie contro batteri e virus.
    Ecco perché per prevenire e stroncare i principi di raffreddore si usa prendere spremute di arance, per il loro elevato contenuto di vitamina C.
    E’ altrettanto efficace consumare in abbondanza frutti di kiwi che contengono questa vitamina in misura ancora superiore. La vitamina C è molto delicata e si degrada con facilità in presenza del calore, della luce e dell’aria.
    Ecco perché il frutto del kiwi è dotato di una buccia spessa, di colore scuro, di una polpa di colore verde brillante dovuto alla grande quantità di clorofilla che contiene e che ha la capacità di proteggere la delicata vitamina C.
    La vitamina C è indispensabile per l’organismo umano anche perché combatte i radicali liberi così dannosi per il nostro fisico e favorisce l’assorbimento intestinale del ferro un minerale indispensabile per la formazione dei globuli rossi del sangue.
    Questa vitamina è un ottimo antiossidante che attenua le rughe e rallenta i processi degenerativi dovuti all’invecchiamento. Inoltre la vitamina C aiuta anche a regolarizzare il tasso di colesterolo.
    Questa utilissima vitamina, presente nel frutto del kiwi in grande quantità, interviene anche nel processo di deposizione del fosforo e del calcio nelle ossa e nei denti.
    Questi minerali essenziali per il rafforzamento della struttura scheletrica del nostro corpo sono contenuti in buone percentuali nella polpa di questo utile frutto.
  • Le vitamine A e E
    Queste due vitamine sono forti antiossidanti e costituiscono un’efficace difesa contro le infezioni e le tossine che possono aggredire il nostro organismo. Inoltre svolgono un’azione protettiva nei confronti dei tessuti genitali e ghiandolari.
    In particolare la vitamina A è molto utile per la vista e migliora la potenza visiva quando la luce è scarsa.
    La vitamina E è contenuta nei semi del kiwi che, piccolissimi e neri, vengono ingeriti insieme alla polpa. Questa vitamina si trova in genere in semi ricchi di grassi e di calorie invece nel frutto del kiwi non è così perché, pur essendo presente in buone quantità nei semi, questi contengono poche calorie e quasi nessun grasso.
    La vitamina E è fondamentale per la salute e la rigenerazione delle cellule, rinforza il sistema immunitario e rallenta i processi dell’invecchiamento. Inoltre riduce il rischio di malattie cardiache e aumenta la fertilità.
  • L’acido folico
    Il frutto del kiwi contiene anche una buona quantità di acido folico essenziale non solo per la riproduzione delle cellule ma anche per la formazione dei globuli rossi del sangue. Per queste sue due funzioni questo elemento, è particolarmente importante nelle donne in stato di gravidanza, nei bambini e negli adolescenti che sono nel periodo della crescita. Una carenza di acido folico durante il delicato periodo di gestazione può portare a disfunzioni nel neonato.
  • Per quanto riguarda i minerali nel kiwi sono presenti quantità importanti di magnesio e il potassio. I kiwi contengono parecchio magnesio che è importante per il corpo umano perché stimola l'attività del sistema nervoso ed aiuta il metabolismo sia energetico che proteico.
    Il potassio, che questo frutto contiene in notevole quantità, favorisce il buon funzionamento della massa muscolare, e anche del muscolo del cuore inoltre regola la pressione sanguigna.

 

ATTENZIONE!!!
E’ sconsigliato l’uso del kiwi a chi soffre di colite, di retticolite ulcerosa o a chi è affetto dal morbo di Crohn.
Inoltre quei soggetti affetti da allergie alle composite (Tarassaco, Artemisia,Camomilla) devono fare attenzione a mangiare questo frutto perché potrebbero essere allergici.






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