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Insonnia: le 11 erbe e piante della buonanotte

Dormire bene è un toccasana per la nostra salute, garantisce il benessere psicofisico, mantiene in forma il cervello, ci aiuta a conservare una migliore forma fisica e, inoltre, potenzia le difese immunitarie e metaboliche.

Ecco perché dopo una notte di buon riposo ci sentiamo rigenerati.

La durata e la qualità del riposo può risultare alterata in diversi modi: possiamo fare fatica ad addormentarci o risvegliarci spesso nell’arco della notte, stare svegli a lungo o ancora destarci ben prima che suoni la sveglia. Ognuna di tali alterazioni può provocare danni alla salute.

Ognuno ha i propri ritmi e riti per addormentarsi, ma il sonno può essere disturbato da diversi fattori: l’ambiente in cui si dorme, e si vive, l’età, il cambio di abitudini, l’eco di pensieri, lo stress, l’ansia. L’insonnia e e disturbi del sonno sono una reazione psicofisica a sollecitazioni ambientali e a situazioni stressanti.

Oggi cercheremo di dare una risposta attraverso alcuni rimedi che la natura ci offre e che sollecitano i meccanismi di autoguarigione, senza ingannare il cervello con sostanze chimiche che possono creare dipendenza o avere effetti collaterali.

Scopriamo le 11 erbe e piante della buonanotte! Ecco il pronto soccorso naturale per riattivare le risorse interiori, spegnere le tensioni e i pensieri ossessivi che compromettono il riposo notturno!

1. Papavero e melissa

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  • Papavero per liberare la mente
    Il petalo del papavero (Papaver somniferum) contiene alcaloidi dall’effetto sedativo graduale.
    Le sue parti fiorite sono ricche di californidina, un narcotico naturale che nelle dosi consigliate non dà assuefazione.
    Questo rimedio rende meno agitata la fase di addormentamento e si rivela utile anche per chi è logorato da risvegli precoci.
    Uso e dosi - Assumere 20 gocce di tintura madre 3 volte al giorno, almeno 15-30 minuti prima dei pasti.
    Bere nell’arco della giornata l’infuso preparato con 20 grammi di fiori di papavero in un litro di acqua bollente, dopo averlo lasciato in infusione 10 minuti e filtrato.
    In alternativa mettere un grammo di petali di papavero essiccati in una tazza di acqua calda, lasciare 5 minuti in infusione: da bere tiepido anche due volte al giorno, una delle quali la sera.
    Controindicazioni - L’assunzione è sconsigliata in gravidanza e durante l’allattamento.

 

  • Melissa per preparare il sonno
    Le foglie di melissa sono ricche di acidi fenolici e di flavonoidi da cui derivano le sue proprietà sedative e ansiolitiche.
    Dall’azione spasmolitica, carminativa (combatte i gas intestinali) e coleretica (stimola la produzione della bile) può essere utilizzata anche nel trattamento della sindrome del colon irritabile, possibile causa di risvegli notturni, abbinata a finocchio e carbone vegetale.
    Sostiene anche le difese immunitarie indebolite dalla privazione di sonno e protegge dallo stress.
    Uso e dosi - Assumere in tintura madre, 20 gocce, 2-3 volte al giorno di cui una la sera, per almeno tre settimane.
    Controindicazioni - A causa della possibile interazione con farmaci antitiroidei è preferibile che persone soggette a ipotiroidismo evitino di usarla.

2. Biancospino e tiglio

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  • Biancospino per un riposo tranquillo
    Il biancospino (Crataegus oxyacantha) ha molteplici proprietà: i fiori e le foglie calmano il cuore, riducendo la frequenza dei battiti e l’eccitabilità cardiaca, e abbassano la pressione arteriosa.
    La vitexina, il principio attivo presente nel biancospino, agisce come spasmolitico, sedativo e ansiolitico naturale, azione utile soprattutto nei soggetti molto nervosi, nei quali riduce l’emotività, gli stati di ansia, di agitazione e angoscia, agendo anche sui sintomi d’insonnia.
    Serve a chi soffre di problemi cardiaci, ma anche di gastriti o ulcera peptica.
    Uso e dosi - Consigliabile l’assunzione in tintura madre, 20 gocce, 2-3 volte al giorno. Il periodo di cura ideale dura circa un mese.

 

  • Tiglio contro i risvegli notturni
    La pianta di tiglio ha numerosi principi attivi, flavonoidi, cumarine, oli essenziali, mucillagini, tannini e zuccheri presenti nelle foglie e nei fiori.
    Dalle proprietà rilassanti, calmanti, distensive ed espettoranti, questa pianta combatte i disturbi del sonno, il nervosismo (è molto rilassante un bagno serale con i fiori di tiglio) e l’ansia, ma anche i raffreddori.
    È un rimedio indicato anche per chi si sveglia nel cuore della notte con spasmi e gonfiore allo stomaco e per chi non riesce a prendere sonno, riversando sullo stomaco angoscia e stress.
    Dà sollievo in caso di tosse e la sua proprietà antispasmodica è impiegata contro la sindrome delle gambe senza riposo.
    Uso e dosi - Consigliato l’infuso, meglio se consumato dopo cena, da preparare con un cucchiaio di fiori lasciati in infusione in una tazza d’acqua calda per 5 minuti. Lasciare raffreddare, filtrare e bere.

3. Passiflora, lavanda e camomilla

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  • Passiflora per chi rimugina troppo
    La passiflora è uno dei rimedi fitoterapici più utilizzati nei disturbi della sfera nervosa e nelle principali manifestazioni dello stress, ovvero ansia, nervosismo, irritabilità e insonnia.
    Le foglie sono ricche di avonoidi e altre sostanze dall’azione sedativa, ipnotica e antispasmodica.
    È indicata in caso di difficoltà ad addormentarsi, soprattutto in persone ipersensibili ai cambiamenti. È un rimedio efficace per chi, appena si corica, comincia a rimuginare sui fatti passati o sul futuro.
    Dona una rilassatezza mentale che contrasta gli stati di iperattività cerebrale. Gli estratti di passiflora sono quindi impiegati in tutte le forme d’ansia e di difficoltà del sonno, anche in quelle associate alla menopausa e alla depressione.
    La passiflora rilassa e facilita il riposo senza annebbiare la mente né provocare sonnolenza di giorno.
    Uso e dosi - 40 gocce di tintura madre mezz’ora prima di andare a letto, oppure un cucchiaino tre volte al giorno. Per l’infuso: versare un cucchiaino di foglie secche in una tazza di acqua bollente, lasciare in infusione per 15 minuti, filtrare e bere.

 

  • Lavanda, contro l’insonnia da ansia
    Pianta con una forte azione riequilibrante, la lavanda offre beneficio se si soffre di insonnia provocata da ansia e depressione, casi in cui il sonno è molto spesso leggero e caratterizzato da risvegli anticipati, e se si è in preda a incubi e a frequenti sudorazioni.
    È il rimedio adatto anche quando palpitazioni e tachicardia accompagnano le notti insonni.
    Per le sue proprietà analgesiche, vasodilatatorie e antinevralgiche dona sollievo ai dolori muscolari che possono interferire con il sonno.
    Uso e dosi - 20 gocce di tintura madre per 2-3 volte al giorno per un periodo massimo di due settimane. Per l’infuso contro nervosismo e insonnia: versare 1-2 cucchiaini di fiori di lavanda in una tazza di acqua bollente e lasciare in infusione 10 minuti coprendo con un coperchio. Filtrare, e una volta tiepido, bere.

 

  • Camomilla, ma con infusione breve
    La camomilla, l’erba calmante solitamente più utilizzata per favorire il sonno, va usata con qualche precauzione.
    I suoi fiori hanno proprietà calmanti, ma la dose e il tempo di infusione devono essere limitati (non più di 5 minuti) altrimenti possono risultare eccitanti.
    Le sostanze contenute nel fiore agiscono in prevalenza sull’intestino svolgendo un’azione spasmolitica che facilita un sonno ristoratore.
    Uso e dosi - Non più di una bustina o mezzo cucchiaino di fiori per due tazze d’acqua, con un’infusione della durata di non più di 5 minuti.

4. Valeriana ed escolzia

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  • Valeriana, erba della tranquillità
    La valeriana, dall’effetto tranquillante e sedativo, agisce sul sistema nervoso centrale, favorendo il sonno.
    Questa erba riduce il tempo necessario per addormentarsi e migliora la qualità del sonno, soprattutto durante le prime ore della notte.
    La sua azione diminuisce nelle ore successive e non ha conseguenze diurne, non provocando sonnolenza prolungata.
    Il suo fitocomplesso può aumentare l’azione sedativa della melatonina sul sistema nervoso centrale, rendendo il rimedio adatto ai disturbi legati allo sfasamento del ritmo sonno-veglia, che si verificano anche nella terza età.
    L’azione calmante della valeriana ne rende utile l’impiego anche nei casi in cui dolori e crampi a livello dell’apparato gastrointestinale impediscono o interferiscono con il sonno.
    Uso e dosi - Per favorire il sonno si utilizza la valeriana come tintura madre, in pillole o in polvere.
    Trattamenti contro l’insonnia: 100 gocce di tintura madre la sera o 40 gocce, 3 volte al giorno; 2-3 grammi al giorno di estratto per preparare infusi con parti secche o decotti con le radici essiccate.
    Un litro di infuso nell’acqua della vasca garantisce un bagno rilassante.

 

  • Escolzia, per regolare il sonno
    L’escolzia, o papavero californiano, regola l’attività dell’epifisi e la secrezione della melatonina, l’ormone che dona sonni sereni e rigenera il buon umore.
    Questo fiore contiene importanti principi attivi denominati alcaloidi: la berberina dall’azione sedativa, la protopina antispasmodica, rilassante e antibatterica, la criptopina che agisce sul cuore con un effetto calmante e la chelidonina usata come antidolorifico e antispasmodico per il tratto intestinale e la colecisti.
    Nota anche per la sua azione disinfettante, antibiotica e antifungina, l’escolzia è particolarmente efficace nel dotto biliare, intervenendo sui dolori addominali che interferiscono con il riposo. Migliora la qualità del sonno e accorcia la fase di addormentamento.
    Le proprietà benefiche di questa pianta si associano ottimamente con altre dall’azione sedativa e calmante per ottenere un effetto ancora più benefico sul sonno: con la melissa in caso di insonnia da ansia, o con il biancospino e la passiflora se si manifesta un accentuato nervosismo.
    Inizialmente è meglio usare il rimedio toterapico a base di escolzia per una settimana in modo da poter verificare come reagisce l’organismo.
    In caso di effetti positivi continuare l’assunzione, sospendendola al miglioramento dei sintomi.
    Uso e dosi - Estratto secco di escolzia 50-100 mg per capsula: assumerne una la sera mezz’ora prima di coricarsi, con mezzo bicchiere d’acqua o una tazza di tisana.
    In tintura madre assumere 30- 40 gocce di escolzia la sera, sciolte in un bicchiere d’acqua, prima di coricarsi, oppure, in caso di forte nervosismo, 30 gocce 2-3 volte al giorno.
    Controindicazioni - Si sconsiglia l’uso in gravi- danza o durante l’allattamento.




5. Luppolo e iperico

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  • Luppolo per l’insonnia intermittente
    Il luppolo è un vegetale spontaneo che contiene oli essenziali, aldeidi, esteri, tannini, sali minerali, sostanze amare (umulone e lupulone), insieme a avonoidi antiossidanti.
    È la soluzione ideale per chi soffre di insonnia intermittente e ai cambi di stagione perché rasserena l’intero organismo.
    Viene utilizzato per il trattamento dell’insonnia stagionale di primavera e per le altre forme che prendono origine dallo stress, in quanto agisce efficacemente negli stati di ipereccitabilità e tensione.
    Il luppolo, grazie alle sue proprietà regolative, ridà armonia a corpo e mente e permette di ritrovare un sonno continuativo e ristoratore.
    Uso e dosi - Si consiglia l’assunzione in tintura madre, 20 gocce, 2-3 volte al giorno, per circa un mese.
    Per il decotto: far bollire in un litro d’acqua 30 grammi di coni di luppolo (si trovano in erboristeria, ma anche freschi in campagna) per circa 3 minuti. Lasciare raffreddare e poi filtrare.
    In alternativa versare 250 ml di acqua bollente su 5 grammi di coni di luppolo, lasciando riposare per 10 minuti.
    L’infuso va filtrato e bevuto tutte le sere, per almeno una settimana, dolcificandolo a piacere con miele di tiglio o di fiori d’arancio che ne potenziano l’azione rilassante e sedativa.
    In estratto secco: un opercolo la sera, prima di coricarsi.

 

  • Iperico, per l’insonnia da malumore
    L’iperico, o “erba di San Giovanni”, si usa per la cura e la prevenzione delle sindromi depressive, dei malumori stagionali e dell’agitazione.
    È utile anche per prendere sonno, quando l’insonnia è associata a malumore e preoccupazione in quanto contiene ipericina, sostanza che svolge una potente azione antidepressiva e sedativa.
    Questa erba ha agisce positivamente sulla secrezione notturna di melatonina, favorendo una migliore qualità del sonno.
    Per potenziarne l’effetto tranquillante, l’iperico associato alla passiflora è un rimedio contro la tristezza con ansia, mentre con il biancospino è ottimo nelle sindromi del periodo mestruale.
    Uso e dosi - Per l’infuso: un cucchiaio di foglie e fiori in una tazza d’acqua bollente, coprire e lasciare in infusione per 10 minuti. Filtrare e bere la sera prima di coricarsi.







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