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La frutta: i principali tipi e i loro vantaggi nutritivi e curativi

La frutta fresca presenta il vantaggio di depurare e al tempo stesso rigenerare l’organismo.

La cura a base di frutta può essere praticata molto facilmente da chiunque; bambini, adulti e anziani trarranno tutti vantaggio dai suoi numerosi benefici.

Alcuni diabetici e intolleranti agli alimenti crudi dovranno tuttavia evitare di intraprendere una cura del genere senza la supervisione di un naturopata.

Chi svolge lavori manuali la seguirà durante i periodi di vacanza. La frutta fresca non sovraccarica il tubo digerente, il che offre a quest’ultimo un riposo che non ha spesso.

L’acqua della frutta è la migliore che si possa trovare, essendo biologicamente equilibrata per sua stessa natura.

La frutta trasmette l’energia necessaria per portare a termine le nostre attività quotidiane. Cionondimeno, è utile riposarci un po’ di più, indipendentemente dalla cura che iniziamo.

Sarebbe il caso di dedicare a questa cura una o due giornate al mese, per agevolare gli scambi metabolici. Questo non impedisce il consumo quotidiano di frutta.

Ricordiamo che per svolgere la cura è preferibile utilizzare frutta da agricoltura biologica, fresca e di stagione.

Consumare soltanto frutta un giorno al mese è facile. Alcuni obiettano che avranno fame. In questo caso, consigliamo semplicemente di consumare banane, se necessario, perché sostengono l’organismo.

Ecco i principali tipi di frutta facilmente reperibili sul mercato, accompagnati dai loro vantaggi nutritivi e curativi.

1. Frutta oleaginosa (Parte prima)

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Frutta oleaginosa: é così che chiamiamo la frutta grassa, quella il cui tenore di lipidi è elevato (dal 50% al 60% circa).

I protidi sono presenti dal 15% al 20% e i glucidi dal 10% al 20%, a seconda della varietà.

La frutta oleaginosa fornisce pressappoco 500, 600 calorie per cento grammi.

Non è pertanto opportuno consumarne in quantità eccessiva. Essendo ricca di olio, la frutta oleaginosa è un alimento principalmente destinato al sistema neurosensoriale.

Di fatto, cervello, sistema nervoso e pelle hanno un grande bisogno di acidi grassi essenziali, che si trovano nei grassi di questa frutta.

Osserviamo che è preferibile tritarla man mano che la si utilizza, perché una volta tritata irrancidisce molto rapidamente. Va conservata sempre al fresco o, meglio, in frigorifero.

  • ANACARDI
    Frutti dell’anacardio, gli anacardi sono originari del Brasile. Attualmente vengono coltivati in varie aree del pianeta, tra cui principalmente l’Africa.
    Ricchissimi di fosforo, magnesio e potassio, gli anacardi contengono anche ferro, calcio e zinco, nonché vitamina B ed E.
    Sono ricchissimi di acidi grassi monoinsaturi e vanno conservati al fresco, perché irrancidiscono presto. Attenzione, la loro digestione è lunga e laboriosa!
  • ARACHIDI
    Le arachidi fanno anche parte della famiglia delle leguminose. Contengono all’incirca il 50% di grassi e sono piuttosto indigeste, a maggior ragione quando vengono tostate e salate.
    Ricche di protidi, sono però molto povere di fibre. Si tratta di un elemento assai energetico ma di digestione laboriosa. Attenzione, alcuni si dimostrano particolarmente allergici!
    Talvolta benigna, l’allergia alle arachidi può dimostrarsi mortale. In quanto al burro di arachidi, la sua qualità dipende dalla freschezza delle arachidi utilizzate nella fabbricazione.
    Attenzione al burro di arachidi contenente zucchero, sale e olio idrogenato: la sua digestione è ancora più lunga.
  • AVOCADO
    L’avocado è uno dei frutti oleaginosi tra i meno calorici (160 cal/100 g) ed è molto facile da digerire.
    Contiene acqua per il 60-70% ed è ricchissimo di potassio (630 mg/100 g), magnesio (41 mg/100 g) e zolfo (35 mg/100 g). L’avocado è ricco di vitamine idrosolubili (B, C e PP), ma soprattutto di vitamine liposolubili (A, D ed E).
    Viene molto utilizzato in cosmesi. Nella fattispecie, l’olio che ne è estratto viene incorporato a creme, lozioni e latte per la cura della pelle, perché la nutre e la idrata.
  • CACAO
    L’estrazione del burro di cacao si effettua con presse idrauliche e l’aiuto di solventi, il cui utilizzo è “tollerato” dalla legge. Occorre inoltre sapere che il prodotto finale, il cioccolato, contiene caffeina e teobromina. Il cioccolato fornisce circa cinquecento calorie su cento grammi, contiene più o meno il 65% di zuccheri, il 22% di grassi e il 6% di protidi.
    Anche quando è di buona qualità, il cioccolato rimane un alimento energetico e grasso. Inoltre, poiché è eccitante e genera scorie di tipo urico, va consumato con molta moderazione.
    È controindicato nell’alimentazione di chi soffre di artrite, reumatismi, emicrania e problemi epatici, come pure in caso di obesità.
  • CARRUBA
    Frutto del carrubo, la carruba sostituisce egregiamente il cioccolato, giacché non contiene teobromina. Inoltre, è ricca di calcio, pectina e zuccheri naturali.
    Contiene vitamina A e B. È molto meno grassa del cioccolato, giacché arriva a circa il 2%, contro il 50% di quest’ultimo. La carruba è consigliata in caso di diarrea, perché produce una lieve stipsi.
    Occorre tuttavia diffidare delle barrette alla carruba in commercio le quali, pur proponendosi come un surrogato del cioccolato, sono prodotte con olio idrogenato e dolcificate talvolta in maniera artificiale, per migliorarne il sapore.
    La polvere di carruba è un buon sostituto del cacao nelle ricette.

2. Frutta oleaginosa (Parte seconda)

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  • MANDORLE
    Le mandorle, frutti del mandorlo, sono apprezzate fin dalla notte dei tempi. Venivano infatti impiegate comunemente da Egizi, Mesopotamici, Greci, Romani e Galli, per citare alcune popolazioni.
    Ricche di potassio e di fosforo, sono anche apprezzabili fonti di calcio, ferro, magnesio, vitamina B ed E. Le mandorle sono un frutto energetico e un alimento per i nervi.
    Sono consumate dagli sportivi, perché una piccola quantità è sufficiente a dare parecchia energia.
  • NOCCIOLE
    Frutto del nocciolo, la nocciola viene coltivata in Cina da più di cinquemila anni. È ricca di minerali (calcio, magnesio, ferro, potassio, cloro, zolfo ecc.) e di vitamina A, B ed E.
    Tra tutta la frutta oleaginosa è quella che contiene più sostanze azotate (proteine: 15-16%) e la più facile da digerire. Assai nutriente, è anche energetica e vermifuga.
  • NOCI
    Frutto del noce, la noce è tra gli oleaginosi quella che racchiude più zinco e rame. Costituisce una buona fonte di minerali in generale e di vitamina A, B, C e P.
    I suoi grassi contengono all’incirca l’86% di acidi grassi insaturi, tra i quali anche omega-3. La noce è un buon vermifugo, un ottimo lassativo dolce e un antiparassitario.
    Ai vegetariani si consiglia di includerla nella loro alimentazione, perché è molto nutriente. La noce è altresì raccomandata in certi casi di dermatosi.
    È una fonte di melatonina naturale, il che la rende un alimento che regola i cicli del sonno e della veglia. Va aggiunto che le foglie del noce hanno proprietà astringenti, tonificanti, depurative e vermifughe.
    Lo sapevate che… Molto pregiate sono le noci di Grenoble, che per un certo periodo furono le uniche reperibili sul mercato europeo. La denominazione è stata certificata nel 1938. È possibile aggiungere noci tritate all’insalata per aumentarne il valore protidico.
  • NOCI DI COCCO
    Il frutto della palma da cocco è ricco di minerali (magnesio, potassio, calcio, ferro ecc.) ma povero di vitamine. Osserviamo che il latte di cocco contiene una perossidasi (enzima) analoga a quella della saliva. La noce di cocco è quasi indigesta, perché il suo olio è ricchissimo di grassi saturi.
  • OLIVE
    Originario del Medio Oriente, non è raro che l’olivo diventi centenario. Simbolo di pace e di saggezza, era venerato da Egizi, Greci e Romani.
    Ricchissima di grassi, l’oliva lo è anche di calorie. Costituisce una valida fonte di calcio e potassio. Contiene molta cellulosa ed esercita una buona azione lassativa.
    Drena efficacemente le vie epatiche e biliari. L’oliva verde non è matura, quella nera invece ha raggiunto la piena maturità. Quest’ultima è più facile da digerire.
    La cura a base di olio d’oliva con succo di limone fresco rimane un grande classico tra i numerosi trattamenti naturali del fegato e della colecisti.
    Permette di lottare contro l’accumulo di fango biliare e litiasi (calcoli) nella colecisti. È tuttavia utile ricordare che la quantità di olio d’oliva impiegata in questa cura è talvolta esagerata.
    Si consiglia di non superare i trenta millilitri d’olio alla volta. Alcuni non tollerano bene questa cura; l’uso quotidiano di olio d’oliva in insalata la sostituisce quindi egregiamente.
  • SEMI DI GIRASOLE
    I popoli dell’America centrale utilizzano i semi di girasole da cinquemila anni. Assai nutrienti, sono ricchi di ferro, rame, fosforo e calcio, senza dimenticare la vitamina A, B, D ed E. Costituiscono una buona fonte di lecitina e pectina.
  • SEMI DI LINO
    Il lino è utilizzato fin dall’antichità per la fabbricazione di tessuti e l’alimentazione umana. Ricchissimi di fibre solubili e insolubili, i semi di lino sono anche un’ottima fonte di acidi grassi omega-3, fatto particolarmente raro nei vegetali.
    In caso di stipsi cronica, si consiglia l’aggiunta di semi di lino macinati nei cereali per la prima colazione.
    Mettendo in ammollo 5 ml di semi di lino interi in una tazza d’acqua calda e lasciando che si aprano, si forma una gelatina lassativa. Il tutto va bevuto al mattino, a digiuno.
  • SEMI DI SESAMO
    Se integri, i semi di sesamo sono una delle fonti alimentari di calcio più elevate. Sono ricchi di ferro, potassio, vitamina B ed E. Costituiscono inoltre una buona fonte di mucillagini (azione lassativa) e di lecitina.
    Vanno masticati bene, perché altrimenti rischiano di attraversare intatti il tubo digerente. Usate i semi di lino, di sesamo o di girasole tritati o macinati per arricchire ricette di torte, muffin e biscotti.

3. Frutta acquosa e zuccherina (Parte prima)

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La frutta acquosa in genere contiene circa l’85% d’acqua, vitamine, minerali, essenze aromatiche e acidi organici.

Questi ultimi, assai presenti nella frutta acerba, tendono a diminuire notevolmente durante la maturazione.

La frutta acquosa costituisce inoltre un’ottima fonte di antiossidanti.

Essendo ricca d’acqua e di zuccheri facilmente assimilabili, questa frutta rappresenta un alimento ottimale per il sistema ritmico, soprattutto per il sangue e la linfa. Contribuisce al nutrimento cellulare e al drenaggio del corpo umano.

Ecco alcuni frutti acquosi e zuccherini.

  • ALBICOCCA
    Per digerirla bene, è preferibile consumare l’albicocca freschissima e perfettamente matura. È ricca di potassio, fosforo, calcio, magnesio, zolfo e ferro.
    Data la sua ricchezza di elettroliti, l’albicocca è uno degli alimenti del sistema nervoso. È assai raccomandata agli intellettuali, che hanno tendenza alla sedentarietà.
    L’albicocca è anche ricca di fibre insolubili. La si consiglia pertanto in caso di stipsi e ipercolesterolemia. Consumata venti minuti prima del pasto, rappresenta un ottimo aperitivo.
  • ANANAS
    L’ananas fresco contiene bromelina, un enzima che attiva la digestione delle proteine e che costituisce un agente antinfiammatorio.
    È un vero e proprio aperitivo naturale. Il suo tenore di zuccheri corrisponde pressappoco al 22%. Il consumo di ananas è raccomandato anche a chi soffre di artrite, perché quantunque sia classificato come frutto acido, non è acidificante.
  • ARANCIA
    L’arancia è originaria della Cina. Ne esistono più di cento varietà. Conosciuta per la sua ricchezza di vitamina C (dai 50 ai 90 mg/100 g di succo), costituisce anche una buona fonte di carotene e vitamine del gruppo B.
    Contiene calcio, magnesio, potassio, ferro, rame e zinco. L’arancia è antiscorbutica, tonica, aperitiva e rinfrescante.
    I fiori d’arancio dal canto loro possiedono proprietà lenitive. L’arancia è consigliata in caso di fragilità capillare, gengivite, problemi cardiovascolari e anche per la convalescenza.
    È utile ricordare che si tratta di un frutto acidificante, perché non viene raccolto a maturità raggiunta. Non deve pertanto rientrare nell’alimentazione quotidiana; dalle due alle quattro arance alla settimana sono sufficienti.
    Lo stesso dicasi per i mandaranci. Osserviamo che il succo d’arancia va consumato freschissimo, perché si degrada rapidamente. Del resto, lo stesso accade per tutti i succhi freschi.
  • CILIEGIA
    La ciliegia ha un contenuto di zucchero tra il 12% e il 15%; è ricchissima di sali minerali (potassio, calcio, manganese, ferro, cobalto, rame, zolfo ecc.).
    Costituisce inoltre una buona fonte di provitamina A, come pure di vitamina B e C. La ciliegia disintossica e depura il tubo digerente.
    Possiede proprietà diuretiche e leggermente lassative. È molto rimineralizzante e caldamente consigliata in caso d’ipertensione arteriosa, disturbi renali, stipsi e carenza di vitamina C.
    Chi soffre di artrite, reumatismi e gotta trae beneficio da un regolare consumo di ciliegie.
  • FRAGOLA
    Le fragole contengono dal 5% all’8% di fruttosio, uno zucchero assimilabile dai diabetici. Costituiscono una buona fonte di vitamina C e di potassio.
    La fragola è un frutto astringente, diuretico e depurativo. L’estratto di fragola è efficacissimo contro la diarrea. Ricca di acido salicilico, la fragola possiede proprietà analgesiche.
    Attenzione, questo frutto non è consigliato a chi soffre di dermatosi. La fragola provoca talvolta reazioni di orticaria.
  • LIMONE
    Il limone contiene fino al 90% d’acqua. È ricchissimo di citrato di calcio, di potassio e sodio. Contiene acido malico e citrico.
    Si tratta di una buona fonte di vitamina C e di bioflavonoidi. Il limone depura gli umori. È un prezioso disintossicante per il temperamento sanguigno, linfatico e bilioso.
    Questo frutto favorisce le secrezioni epatopancreatiche, il che lo rende un decongestionante del fegato e un regolatore del pancreas.
    Inoltre, l’olio essenziale di limone è ricchissimo di terpeni (terebentene), cosa che gli conferisce anche proprietà espettoranti. È pertanto consigliato in caso di bronchite e influenza.
    Il limone costituisce un ottimo battericida, come pure un attivatore dei globuli bianchi. È un tonico dei vasi sanguigni e un agente antiscorbuto.  Il succo di limone è efficacissimo in caso di gengivite.
    In presenza di varici, emorroidi, fragilità capillare, digestione lenta, nausea, indigestione, debolezza epatica e stanchezza cronica si raccomanda il succo di limone fresco.
    Aggiungiamo che un’applicazione di succo di limone fresco lenisce le punture d’insetto.

4. Frutta acquosa e zuccherina (Parte seconda)

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  • MELA
    Ricca di elettroliti (calcio, magnesio, potassio, sodio), la mela costituisce un alimento del sistema nervoso.
    La pectina in essa contenuta è una fibra solubile di fondamentale importanza per l’intestino pigro. Inoltre, come le altre fibre alimentari, la pectina combatte l’eccesso di colesterolo.
    La mela è un tonico muscolare e nervino; esercita inoltre un’azione diuretica, depurativa, digestiva e ringiovanente per i tessuti. Viene consigliata a chi soffre di gotta o artrite, alle persone sedentarie, obese, a chi ha problemi di fegato e sistema linfatico.
    Il regolare consumo di mele è associato a una riduzione del rischio di patologie cardiovascolari, respiratorie come asma e bronchite e del cancro.
    La mela viene impiegata in molte preparazioni culinarie. La si consuma come dessert (crostate, torte, muffin ecc.), in insalata, in composta, in gelatina, sotto forma di succo, sidro e aceto.
    Rappresenta inoltre un gradevole infuso caldo per sostituire il tè o il caffè. Possiede proprietà lassative e astringenti al tempo stesso. Può liberare un intestino costipato e anche fermare una diarrea. La mela non è certo un frutto proibito!
  • MIRTILLO
    Vi sono vari tipi di mirtillo, originari del Nord America e dell’Europa. Tutte le varietà possiedono le medesime caratteristiche. Questo piccolo frutto è ricco di acido folico e potassio.
    È astringente (utile in caso di diarrea) e rimineralizzante. Viene pertanto consigliato a chi soffre di artrite, di artrosi e osteoporosi. Il mirtillo contiene mirtillina, una sostanza che gli conferisce il suo colore e costituisce un potente agente antisettico.
    Le foglie e la radice possiedono un potere ipoglicemizzante e sono raccomandate ai diabetici. Il mirtillo è uno dei frutti più ricchi di antiossidanti (antociani), particolarmente efficaci nella prevenzione dei disturbi oculari.
  • PERA
    Generalmente di facile digestione, la pera può dimostrarsi indigesta per alcuni stomaci, che non la tollerano.
    Contiene l’8% di zuccheri, pectina, vitamina A, B e PP, come pure i seguenti minerali: calcio, potassio, magnesio, zolfo, zinco, rame, ferro, manganese, iodio.
    Questo frutto possiede proprietà diuretiche, rinfrescanti, rimineralizzanti e depurative. La pera dovrebbe rientrare in qualunque cura di disintossicazione.
    Inoltre, i suoi zuccheri sono principalmente costituiti da fruttosio, il che lo rende un alimento tollerato dai diabetici.
  • PESCA
    Questo frutto dolce e facile da digerire è ben tollerato dallo stomaco fragile. Essendo ricca di potassio, calcio e magnesio, la pesca è un tonico del sangue e un alimento elettivo per il sistema nervoso.
    È altresì diuretica e leggermente lassativa. La si consiglia in caso di stipsi, iperacidità, acne, foruncoli, artrite e reumatismi.
  • POMODORO
    Originario del Sud America, il pomodoro è un frutto, quantunque spesso venga considerato e preparato come un ortaggio. Contiene all’incirca il 90% d’acqua ed è ricco di glucidi (4%), acidi organici (principalmente citrico e malico), minerali (calcio, magnesio, potassio, rame, zinco), provitamina A e vitamina B, C, PP, E e K.
    I pomodori verdi (non maturi) sono molto acidi e alquanto indigesti. Se ben maturi, sono facili da digerire, purché consumati crudi. La cottura prolungata distrugge certi enzimi, il che rende il pomodoro assai più acido.
    Grazie al suo contenuto di amilasi, il pomodoro fresco facilita la digestione degli amidi e della pasta. Attenzione alla conserva di pomodoro, estremamente acida e acidificante.
  • POMPELMO
    Il suo nome deriva dalle parole olandesi pompel, che significa grosso, e limoes, limone. Questo “grosso limone”, frutto per l’appunto del pompelmo, è parente dell’arancia.
    La sua ricchezza di vitamina C e di flavonoidi lo rende un ottimo tonico del sistema ritmico. Il pompelmo è un buon aperitivo e un eccellente depurativo; inoltre, attiva la digestione.
    Viene consigliato in caso di fragilità capillare, emorroidi, obesità, digestione lenta, emorragia.
  • PRUGNA
    Le prugne sono una buona fonte di provitamina A e vitamina C. Sono anche ricchissime di minerali, soprattutto potassio, calcio, magnesio e ferro.
    Si tratta di un’ottima fonte di mucillagini (fibre solubili). Questo frutto costituisce un valido stimolante del sistema nervoso e trasmette inoltre energia. La prugna possiede un grande potere disintossicante e lassativo.
    Per combattere efficacemente la stipsi, la si può consumare al naturale prima dei pasti, berne il succo centrifugato oppure la forma più attiva, il succo di prugne secche.
    Occorre tuttavia fare attenzione, perché quest’ultimo rischia di purgare con violenza l’intestino.
  • UVA
    Esistono circa millecinquecento varietà d’uva, uno dei frutti più conosciuti al mondo. In genere l’uva contiene dall’80% all’85% d’acqua, tra il 16% e il 18% di carboidrati e meno dell’1% di grassi.
    È un frutto da consumare freschissimo, perché una volta colto non matura più. Ricchissima di potassio, l’uva costituisce anche una buona fonte di fosforo, silice, calcio, magnesio e ferro, come pure un’ottima fonte di provitamina A (carotene) e di vitamina B e C.
    L’uva contiene fattori vitaminici P, chiamati antociani, che servono a proteggere il sistema cardiovascolare. È energetica, rimineralizzante, disintossicante, diuretica, tonica e rivitalizzante.
    La cura dell’uva, più diffusa in Europa che in America, compie miracoli nei seguenti casi: emorroidi, ostruzione del fegato e della milza, stipsi cronica, gotta, intossicazioni, artrite, calcoli biliari, cataratte, piorrea, ulcere gastriche, psoriasi, acne, anemia, tumori ecc.
    Per quanto riguarda la disintossicazione prodotta nell’organismo, questa pratica si avvicina molto al digiuno. È una cura di ringiovanimento cellulare.
    Chi è troppo indebolito per intraprendere un vero e proprio digiuno trae beneficio dalla cura dell’uva. Come per il digiuno, questa cura non andrebbe seguita alla leggera, senza la supervisione di un terapeuta competente.





5. Frutta amidacea

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La frutta amidacea costituisce un’importante fonte di amido.

Si tratta di un valido alimento di sostegno, perché fornisce zuccheri ad assimilazione lenta.

È perfetta per il lavoro di resistenza, giacché fornisce energia in un lungo arco di tempo. Presenta un’affinità con il sistema moto-genito-digerente in quanto alimento dell’attività muscolare.

  • BANANA
    La banana è un prezioso alimento energetico. Contiene all’incirca dal 20% al 22% di zuccheri, dall’1% al 2% di protidi e il 5% d’acqua.
    I problemi digestivi osservati dopo aver consumato banane sembrano essere soprattutto legati alla fermentazione dei carboidrati.
    La banana va masticata bene e mangiata se possibile da sola oppure mezz’ora prima di un pasto. Osserviamo che schiacciare una banana due ore prima genera la trasformazione degli amidi in zuccheri e il frutto diventa così più facile da digerire.
    Questo frutto, ricco di vitamina C e B, come pure di provitamina A, racchiude un buon contenuto di ferro, magnesio e, soprattutto, potassio.
    La banana è rimineralizzante e andrebbe consigliata a chi assume regolarmente diuretici, in modo da compensare la perdita di potassio che questi generano.
  • CASTAGNA
    La castagna, un alimento assai nutriente ed economico, contiene dal 30% al 40% di zuccheri e dal 4% al 5% di proteine. Può sostituire i cereali in certe ricette. Deve tuttavia essere ben masticata per facilitarne la digestione.
  • DATTERI
    I datteri sono originari del Medio Oriente. Fin dall’antichità, le palme da dattero costituivano una buona fonte di energia per i popoli della Mezzaluna fertile.
    Ricchi di zuccheri, di fibre solubili e insolubili, i datteri sono anche una buona fonte di ferro e di rame. Contengono vari antiossidanti, principalmente carotenoidi, come pure enzimi che contribuiscono a contrastare i radicali liberi.
    Freschi o essiccati, i datteri presentano un uso culinario molto vario. Sono particolarmente consigliati a chi è stanco, indebolito e soffre di stipsi cronica. Per il loro tenore di ferro sono utili agli anemici.
  • FICHI
    Prodotti dal fico comune, i fichi costituiscono probabilmente il più antico frutto coltivato. L’archeologia ne conferma la coltivazione in Medio Oriente più di undicimila anni or sono.
    Esistono oltre ottocento specie di fico. I fichi freschi contengono più del 75% d’acqua, ma sono altamente deperibili.
    Una volta disidratati, si conservano a lungo. Sono una buona fonte di fibre (da 2 g a 3 g/110 g), di carboidrati (circa 28 g), di vitamine del gruppo B (principalmente B3 ), di carotene, ferro e potassio.
    Nella medicina tradizionale cinese il fico viene utilizzato per combattere la stipsi, favorire l’eliminazione delle tossine metaboliche e liberare le vie respiratorie. 
    Viene altresì raccomandato ad atleti e sportivi per accrescere l’energia, come pure ai convalescenti.
    Freschi o essiccati, i fichi si utilizzano nelle pietanze, in pasticceria, nelle marmellate, nelle puree e nelle composte, come pure in certe bevande alcoliche (vengono messi a marinare nel porto o nel whisky).







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