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Le nespole: una carezza per l’intestino irritato (…e non solo)

La chiamiamo nespola ma il suo nome completo è nespola del Giappone, da non confondere con un altro frutto che ha lo stesso nome ma proviene da un albero diverso.

Il nome scientifico della nostra protagonista infatti è Eriobotrya japonica: è originaria della Cina, poi si è diffusa in tutto il Sol Levante ed è arrivata in Europa nel Settecento.

La nespola comune invece è la Mespilus germanica, che raramente si trova in commercio ed è originaria delle rive del Mar Caspio.

In Italia il nespolo del Giappone arrivò per la prima volta nel 1812, nell’Orto Botanico di Napoli, come pianta ornamentale, e solo più avanti divenne una pianta da frutto.

Ipocalorico e saziante, il frutto maturo vanta anche virtù lassative: facilita l’espulsione delle tossine e agisce come riequilibrante del microbiota.

Ma scopriamo meglio questo frutto salutare dalle mille proprieta’, utilizzi e benefici!

1. Amiche della linea

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La nespola svolge una duplice azione: da acerba è astringente e antidiarroica; mentre da matura regola le funzioni intestinali.

Una ricerca condotta dall’Università di Nagasaki ha inoltre dimostrato che la nespola del Giappone è ricca di acido clorogenico, epicatechine e procianidine che agiscono da barriere contro il danno dei radicali liberi che si formano durante la normale attività cellulare.

  • Contengono tanto potassio che riduce l’ipertensione
    Le nespole inoltre si caratterizzano per l’elevato contenuto di potassio, in equilibrio favorevole con il sodio, a vantaggio della pressione sanguigna, della diuresi e della salute del cuore. La porzione ideale per un adulto è di 150 g di frutti al giorno.
  • Spengono la voglia di dolci
    Il tè ottenuto dalle foglie della nespola del Giappone stabilizza i valori della glicemia perché contiene sostanze che riducono la quantità di zucchero nel sangue, anche in persone non diabetiche: lo ha dichiarato un report apparso qualche anno fa sul Journal of Pharmacy.
    Ora la bevanda in questione è stata autorizzata in Cina perfino per supportare il trattamento per questa malattia.
  • Difendono dalle infezioni
    Questo frutto è anche ricco di vitamina C, fondamentale per la produzione e l’attivazione dei globuli bianchi, la prima linea di difesa contro virus e batteri.
    Inoltre questa vitamina è essenziale per la produzione di collagene.

2. Al sole di Sicilia crescono i migliori gioielli detox

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Non farti ingannare dalle apparenze. I frutti piccoli, imperfetti e macchiati sono i più salutari.

Le nespole migliori sono quelle italiane, maturate al sole di Sicilia.

Non è sempre facile, però, trovarle al supermercato, dove si impongono quelle importate dall’estero, economiche, grandi e dalla buccia impeccabile, ma spesso insipide e con un profilo nutrizionale non sempre valido.

Si tratta infatti di varietà selezionate per l’aspetto “pulito” e per la resistenza, non per le qualità organolettiche, e che, per di più, vengono in genere raccolte ancora acerbe e poi fatte maturare in cella frigorifera: un trattamento che abbassa i prezzi, ma spegne il gusto e rende aciduli i frutti.

Coltivate soprattutto nella Conca d’Oro (la splendida pianura palermitana), ma anche nella zona compresa fra Palermo, Catania e Siracusa, le nespole siciliane sono il fiore all’occhiello nostrano da preferire alle nespole di importazione.

Spesso sono più piccole, con la buccia macchiata di segni marroni e hanno un prezzo leggermente superiore, per via degli alti costi di raccolta e trasporto, ma il loro gusto è unico.

Le qualità più antiche e pregiate sono la nespola di Ferdinando e la rossa di Trabia, che meritano di essere valorizzate, anche perché, oltre a essere buonissime, rischiano ormai di scomparire.

Altre varietà doc italiane sono anche la Santa Rosalia, la Conca d’Oro, la Monreale, la speciale precoce, il nespolone bianco o rosa, la pelosetta.

3. Gustale al naturale se vuoi degli eccellenti diuretici, cibo e Miti

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  • Gustale al naturale se vuoi degli eccellenti diuretici
    Il consumo regolare di nespole può aiutare a eliminare i liquidi in eccesso, aumentando la diuresi e ripulendo le vie urinarie.
    - Le nespole, consumate al naturale o in macedonia con miele e limone (disinfettanti della flora batterica) regolarizzano l’intestino grazie al loro contenuto di acqua e fibre e hanno un effetto diuretico.
    Per preparare un dessert light che tiene a bada la voglia di zuccheri senza alzare la glicemia frulla 500 g di nespole mature senza buccia e semi e tieni la purea in frigo, per 2 ore.
    Aggiungi 250 g di yogurt bianco bio e 2 cucchiai di miele integrale, mescola e servi in tavola.
    Le nespole sono anche protagoniste di accostamenti arditi in ricette gourmet. In Sicilia per esempio si gustano sulla bruschetta dopo averle tagliate a pezzetti e marinate in olio extravergine e aceto balsamico.
    Saltando le nespole in padella con i pomodorini freschi ottieni un condimento antiossidante per gli spaghetti perfetto per preparare la pelle al sole.
    - I frutti troppo perfetti sono “finti”!
    Prendi una nespola perfetta, con un bel colore omogeneo, senza macchie. Ecco, è probabile che questo frutto non sia maturato sull’albero ma in una cella frigorifera, stimolandone lo sviluppo con l’etilene.
    La nespola che matura sull’albero ha un color arancio intenso, carico.
    Le nespole di casa nostra, più genuine, si riconoscono anche dall’aspetto imperfetto, a volte caratterizzato da macchioline scure sulla buccia, com’è giusto che sia.
  • Cibo e Miti
    - Un frutto “magico” per i Romani
    Per i Romani, l’albero del nespolo aiutava a tenere lontano dalla casa guai e malefici. I frutti erano invece simbolo di prudenza, saggezza e pazienza.
    Nelle case dei contadini le nespole erano considerate dei veri scacciaguai.
    Tale capacità forse era legata al fatto che il nespolo scandisce le stagioni, visto che era il primo a fiorire e l’ultimo a far maturare i suoi frutti.
    La famosa Casa del Nespolo citata nei “Malavoglia” di Giovanni Verga deve il suo nome a un nespolo comune e non a un nespolo giapponese.
    - Usate contro la febbre nel Medioevo
    In Italia la sua massima diffusione si ebbe durante il Medioevo, quando il frutto veniva usato per le sue proprietà medicinali, piuttosto che come semplice alimento.
    Si impiegava come rimedio per abbassare la febbre, per regolarizzare l’intestino, come diuretico e depurativo epatico.

4. L'eccellenza italiana: la rossa di Trabia

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  • Un rimedio contro la ritenzione idrica
    Detta anche “nespolone” per le sue dimensioni notevoli, questo frutto è coltivato nella zona di Trabia, a pochi chilometri da Palermo.
    Non a caso ogni anno, in maggio, in questa piccola cittadina si svolge la Sagra delle Nespole e degli Spaghetti, che secondo alcuni documenti medioevali furono inventati proprio qui e chiamati Itriya.
    Le nespole di Trabia sono un prodotto tradizionale siciliano inserito nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani (P.A.T) del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (Mipaaf).
    Grazie alle condizioni climatiche uniche del territorio, che risente dell’influsso dello scirocco e delle brezze del mare, questo frutto sviluppa qualità organolettiche incomparabili.
    Ricchissima di acqua e sali minerali è il frutto ideale per chi soffre di ritenzione.
  • Occhio all’invasione delle nespole spagnole
    Fino a qualche decennio fa sui banchi del mercato le regine incontrastate erano le nespole nostrane, in particolare quelle provenienti dalla Sicilia.
    Oggi la tendenza purtroppo si è invertita e quasi sempre le nespole a disposizione sono tutte importate dall’estero, soprattutto dalla Spagna, leader nella produzione di questo frutto.
  • Dai fiori un miele 10 e lode
    Dai fiori bianchi del nespolo (nella foto )si ottiene il miele di Ape Nera Sicula, un prodotto che tende a cristallizzare subito prendendo un colore bianco avorio e un profumo gigliato.
    Viene estratto per forza centrifuga a freddo, senza alcun trattamento termico o manipolazione.
    Il miele di nespolo per le sue qualità eccezionali è stato inserito fra i presidi Slow Food. Si tratta di un prodotto realizzato soltanto nella provincia di Palermo.





5. La ricchezza di fibre ne fa un ottimo spezzafame e granita ricca di potassio

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  • Un frutto dopo lo sport per scacciare la fatica
    Ricca di potassio con tracce di magnesio, calcio, fosforo e ferro, la nespola del Giappone è un ottimo integratore saziante per il dopo-sport ma anche uno snack estivo, quando il calore ci fa disperdere i minerali con l’intensa sudorazione.
  • Lo snack ideale per chi soffre di gonfiori e ristagni
    Quando siamo stressati l’organismo reagisce stimolando le ghiandole surrenali a produrre il cortisolo.
    Se questo ormone è presente in modo costante, si verifica anche un aumento della ritenzione idrica. Una merenda con due nespole aiuta a eliminare i liquidi in eccesso.
    In alternativa prova il decotto con 50 g di polpa e bucce in 200 ml di acqua. 
  • La granita ricca di potassio
    Elimina i ristagni e la sete
    La granita di nespole è una ricetta originale per fare il pieno di sodio e potassio nelle giornate calde o dopo lo sport.
    Sbuccia 600 g di nespole e passale al mixer fino ad ottenere una purea. Aggiungi il succo di mezzo limone in modo da fermare l’annerimento.
    Unisci poco sciroppo d’acero e 200 ml d’acqua. Metti il composto in un recipiente d’acciaio, chiudilo e mettilo in freezer per 8 ore.
  • Consumale con le noci
    Le nespole del Giappone sono un’ottima fonte di betacarotene.
    Questa sostanza è un precursore, cioè serve al nostro organismo per fabbricare la vitamina A, o retinolo, che ha tantissime e importanti funzioni fra cui quella di mantenere vitali le cellule dei tessuti, in particolare ossa e pelle, e gioca un ruolo fondamentale per la salute degli occhi.
    La quantità giornaliera ideale? Dalle 2 alle 3 nespole al giorno. Non hanno alcuna controindicazione e possono essere consumate da tutti.
    Si raccomanda però di gustarle con 2-3 noci o qualche mandorla perché il betacarotene è liposolubile, cioè ha bisogno della presenza di grassi per esser assorbito e la frutta secca è un’ottima fonte di grassi polinsaturi.








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1 commento su “Le nespole: una carezza per l’intestino irritato (…e non solo)”

  1. Jean-Philippe Rosello

    Buongiorno,

    All’inizio dell’articolo, spiegate che non bisogna confondere la nespola comune e la nespola del Giappone, arrivata al diciottesimo secolo, ma più basso parlate dei Romano dell’antichità: c’è come un piccolo problema 🙂

    Sono alla ricerca di semi o di innesto delle varietà di cui parlate ma non so come ottenere ne, perché sono in Francia. Se qualcuno poteva darmi delle notizie, o permettermi di ottenere ne, sarebbe simpatico – se ci sono delle spese di porto, non è un problema. Dispongo di molte possibilità di scambi, contro altri innesti o altro piante. ‘Conca d’Oro’ mi sembra interessante, ma anche queste varietà della Sicilia che rischiano di sparire, come ‘Nespola di Ferdinando’ o ‘Rossa di Trabia’.
    Potete contattarmi con questo indirizzo jphr-best5@carnibase.com. (Ogni spam sarà distrutto prima di apertura.)

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