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Libri da leggere assolutamente – L’ appuntamento mensile con i libri (Gennaio 2016)

Per questo mese di Gennaio 2016 vi proponiamo le 5 letture che più ci hanno colpito.

Ecco allora i nostri consigli su alcuni libri interessanti e ricordatevi sempre che “Leggere fa bene all’anima” e che “Un uomo che legge ne vale due”.

1. "È così che si uccide" di Mirko Zilahy

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La pioggia di fine estate è implacabile e lava via ogni traccia: ecco perché stavolta la scena del crimine è un enigma indecifrabile.
Una sola cosa è chiara: chiunque abbia ucciso la donna, ancora non identificata, l’ha fatto con la cura meticolosa di un chirurgo, usando i propri affilati strumenti per mettere in scena una morte. Perché la morte è uno spettacolo.
Lo sa bene, Enrico Mancini. Lui non è un commissario come gli altri. Lui sa nascondere perfettamente i suoi dolori, le sue fragilità. Si è specializzato a Quantico, lui, in crimini seriali. È un duro.
Se non fosse per quella inconfessabile debolezza nel posare gli occhi sui poveri corpi vittime della cieca violenza altrui. È uno spettacolo a cui non riesce a riabituarsi. E quell’odore. L’odore dell’inferno, pensa ogni volta.
Così, Mancini rifiuta il caso. Rifiuta l’idea stessa che a colpire sia un killer seriale. Anche se il suo istinto, dopo un solo omicidio, ne è certo. E l’istinto di Mancini non sbaglia: è con il secondo omicidio che la città piomba nell’incubo.
Messo alle strette, il commissario è costretto ad accettare l’indagine… E accettare anche l’idea che forse non riuscirà a fermare l’omicida prima che il suo disegno si compia. Prima che il killer mostri a tutti – soprattutto a lui – che è così che si uccide.
Questo romanzo non è solo il thriller italiano che ha conquistato gli editori internazionali prima dell’uscita. Non è soltanto un esordio travolgente, scritto con maestria inedita. Questo romanzo è una sfida irresistibile, che avvolge il lettore nell’incantesimo della più pura tensione narrativa.

Mirko Zilahy ha insegnato lingua e letteratura italiana a Dublino ed è cultore di lingua e letteratura inglese presso l’Università per stranieri di Perugia.
Molto attivo su vari fronti editoriali, è stato fra l’altro editor per minimum Fax e traduttore dall’inglese di testi molto importanti, quali per esempio Il cardellino di Donna Tartt. Il suo romanzo d'esordio, È così che si uccide, è uscito per Longanesi nel 2015.

2. "Incidente notturno" di Patrick Modiano

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Parigi. Durante una notte di foschia un giovane viene investito da un' auto e si ritrova in ospedale insieme alla donna che era al volante, anche lei leggermente ferita, e a un uomo bruno robusto dall' aria losca che, dopo avergli consegnato una busta, si allontana.
Una volta dimesso, nonostante la gamba dolorante e la mente ancora un po' confusa, il ragazzo decide di ritrovare la Fiat verde acqua e la ragazza dell'incidente, di cui conosce solo il nome, Jacqueline Beausergent.
Un incidente piuttosto banale apre cosi un canale misterioso con il passato e dà vita a una serie di domande: chi è Jacqueline? Si tratta forse della stessa donna che lo aveva accompagnato da bambino in ospedale, quando aveva avuto un incidente simile uscendo da scuola?  E cosa vuole da lui quell'uomo dall' aria losca?
Ma prima di tutto il ragazzo conduce un'inchiesta su se stesso: nulla sappiamo di lui, neppure il suo nome di battesimo.
Il suo ritratto prende forma partendo da una scarpa troppo stretta, persa durante l'incidente, da un vecchio giaccone sporco di sangue e da un passaporto con una data di nascita falsificata per diventare maggiorenne prima del tempo.
In una Parigi misteriosa e notturna, fra i caffè del centro e una periferia in rovina, il giovane va alla ricerca del padre, un padre che già una volta lo ha abbandonato e che di nuovo scompare nel silenzio e nella nebbia.

Patrick Modiano (Boulogne-Billancourt, 30/7/1945) è uno scrittore francese, Premio Nobel per la Letteratura 2014.
Figlio di un ebreo francese di origini italiane e di un'attrice belga di etnia fiamminga. Studia in Haute-Savoie, e successivamente in un liceo parigino dove avrà come insegnante di Geometria Raymond Queneau.
L'autore di Zazie nel metrò e de I fiori blu è amico della madre di Patrick, e diverrà anche amico suo. Introdotto da Queneau al mondo delle lettere, Modiano incontra l'editore Gallimard, che nel 1967 pubblicherà il suo primo romanzo, La Place de l'Etoile.
Grazie a quella prima prova, il giovane scrittore si aggiudica il Premio Roger Nimier. All'attività di narratore affianca quella di documentarista (lavorerà per Carlo Ponti) e di paroliere (per Françoise Hardy, che sarà per qualche tempo la sua compagna).
Scrive anche sceneggiature per il cinema, e fra i registi coi quali collabora si contano Louis Malle e Patrice Leconte. I suoi romanzi sono spesso ambientati nella Parigi occupata dai nazisti e si strutturano attorno al tema dell'altro, dello sconosciuto. Modiano attinge questa vena dalla vicenda piena di ombre del padre.
Questi era un ebreo, vittima del Nazismo, che si dimostrò disposto a compromessi terribili per sopravvivere: sfuggì alla deportazione grazie a potenti amicizie collaborazioniste.
Nel 1978 il romanzo Rue des boutiques obscures gli assicura il Premio Goncourt.
Negli anni successivi approfondirà i temi a lui cari e affinerà la propria poetica grazie a una serie di romanzi dedicati a figure femminili che sono vissute durante gli anni bui della guerra, e alle cui vite dimenticate egli cerca di offrire il risarcimento della memoria.
A questo filone appartengono Dora Bruder e Des inconnues, rispettivamente del 1996 e del 1999. In Italia ha pubblicato, tra gli altri, Sconosciute (Einaudi, 2000), Dora Bruder (Guanda, 2004), Bijou (Einaudi, 2005), Pedigree (Einaudi, 2006), Nel caffè della giovinezza perduta (Einaudi, 2010), Riduzione di pena (Lantana Editore, 2011), Fiori di rovina (Lantana Editore, 2012), L'Orizzonte (Einaudi, 2012) e Caterina Certezza (Donzelli, 2014).
Lo scrittore francese è stato il vincitore del Premio Bottari Lattes Grinzane nel 2012 (II edizione) per la sezione La Quercia con Dora Bruder. La sezione è dedicata a Mario Lattes (pittore, editore e scrittore, scomparso nel 2001) e riservata a un’opera di un autore affermato, dimostratasi nel corso del tempo meritevole di apprezzamento di critica e di pubblico.
Nel 2014 gli è stato conferito il Premio Nobel per la Letteratura con la seguente motivazione «Per l'arte della memoria con la quale ha evocato il destino umano più inafferrabile e fatto scoprire il mondo vinto sotto l'occupazione».

3. "Il grande futuro" di Giuseppe Catozzella

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Amal nasce su un’isola in cui è guerra tra Esercito Regolare e Neri, soldati che in una mano impugnano il fucile e nell’altra il libro sacro.
Amal è l’ultimo, servo figlio di servi pescatori e migliore amico di Ahmed, figlio del signore del villaggio. Da piccolo, una mina lo sventra in petto e ora Amal, che in arabo significa speranza, porta un cuore non suo.
Amal e Ahmed si promettono imperitura amicizia, si perdono con i loro sogni in mezzo al mare, fanno progetti e dividono le attenzioni della affezionata Karima. Vivono un’atmosfera sospesa, quasi fiabesca, che si rompe quando le tensioni che pesano sul villaggio dividono le loro strade.
In questo nuovo clima di conflitti e di morte anche Hassim, il padre di Amal, lascia il villaggio, portando con sé un segreto inconfessabile. Rimasto solo, Amal chiede ancora una volta il conforto e la saggezza del mare e il mare gli dice che deve raggiungere l’imam della Grande Moschea del Deserto, riempire il vuoto con un’educazione religiosa. Amal diventa preghiera, puro Islam, e resiste alla pressione dei reclutamenti. Resiste finché un’ombra misteriosa e derelitta riapre in lui una ferita profonda che lo strappa all’isolamento.
Allora si lascia arruolare: la religione si colma di azione. L’educazione militare lo fa guerriero, lo fa uomo. Lo prepara a trovare una sposa per generare un figlio. Ma è proprio questo l’unico destino consentito? Qual è il bene promesso? L’avventura di vivere finisce davvero con la strage del nemico?
Con leggerezza e pienezza “alla Mark Twain” Giuseppe Catozzella racconta una storia che, attraverso la leggenda, cerca il presente e nel presente si avvita. Con febbrile determinazione.
Lì, fuori dallo scafo, le braccia alzate al cielo e gli occhi chiusi, sentivo con la precisione delle cose certe che avrei vissuto in eterno.

Giuseppe Catozzella è nato nel 1976 a Milano dove si è laureato in filosofia all’Università degli Studi di Milano con Carlo Sini e Stefano Zecchi, con una tesi sul significato della logica per Nietzsche.
Dopo la laurea si è trasferito per un lungo periodo in Australia, a Sydney, e poi è tornato a vivere a Milano.
È autore di poesie, romanzi-inchiesta, racconti e reportage.
È stato a lungo consulente editoriale per la Mondadori e attualmente lavora per Giangiacomo Feltrinelli. Scrive su «L’Espresso», «Sette», «Il Corriere Nazionale», «Max», «Lo Straniero», milanomafia.com, e ha collaborato con la trasmissione televisiva Le Iene.
Del suo romanzo-inchiesta Alveare (Rizzoli, 2011; Feltrinelli, 2014) la casa di produzione Wildside ha acquistato i diritti cinematografici, e sono stati tratti tre differenti spettacoli teatrali.
Ha anche scritto Espianti (Transeuropa, 2008) e La scimmia scrive (Cepollaro Edizioni, 2007).
Tiene un blog sul sito del “Fatto Quotidiano”. Con Feltrinelli ha pubblicato Fuego (Zoom, 2012) e Non dirmi che hai paura (2014) è stato selezionato per il Premio Strega 2014 e presentato da Giovanna Botteri e Roberto Saviano. Il romanzo ha vinto la prima edizione del Premio Strega giovani 2014.
Nel 2016 esce, sempre per Feltrinelli, Il grande futuro.

4. "Noli me tangere" di Andrea Camilleri

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Laura è giovane, bella e molto amata. Ha sposato un famoso scrittore che la venera, lei stessa scrive, va a teatro, è un'esperta storica dell'arte.
È capace di concedersi emozioni intense con altri uomini, quando lo desidera, senza farsi travolgere dal senso di colpa. È generosa di sé e delle proprie ricchezze.
Ma, in certi momenti, su di lei cala un cono d'ombra. "Ho il ghibli" dice, secondo l'immagine evocata da uno dei suoi amanti: perché davvero è come se si alzasse nel suo cuore il temibile vento del deserto, che la prostra e la costringe a giorni di reclusione durante i quali nessuno deve azzardarsi a toccarla.
Poi torna la bonaccia, e Laura è di nuovo la donna volubile ma anche luminosa che tutti ammirano. Fino a che, una notte, Laura scompare. Incontrando chi l'ha conosciuta, il commissario Maurizi - uomo colto e fine indagatore dell'animo umano - capirà che di Laura, come di una divinità antica, ognuno ricorda un volto diverso.
Al primo sguardo sembra una donna facile, che non vuole perdere una sola occasione.
E invece le tracce che portano a lei sono quelle invisibili lasciate dalle domande che si è posta senza tregua, dalla tensione bruciante nascosta in ogni suo gesto... proprio come nel movimento dei corpi al centro dell'affresco del Beato Angelico che Laura stessa aveva saputo interpretare con una intuizione straordinaria, quello dedicato alle parole che Gesù dice a Maria Maddalena dopo essere risorto: Noli me tangere, non toccarmi.

Nato a Porto Empedocle (Agrigento, 6/9/1925), Andrea Camilleri vive da anni a Roma. Dal 1939 al 1943, dopo un periodo in un collegio da cui viene espulso, studia ad Agrigento al Liceo Classico Empedocle dove ottiene la maturità classica senza dover sostenere l’esame a causa dell’imminente sbarco degli alleati in Sicilia.
A giugno inizia, come ricorda lo scrittore, "una sorta di mezzo periplo della Sicilia a piedi o su camion tedeschi e italiani sotto un continuo mitragliamento per cui bisognava gettarsi a terra, sporcarsi di polvere di sangue, di paura". S’iscrive all’Università (Facoltà di lettere) ma non si laureerà mai. Si iscrive anche al Partito Comunista.
Inizia a pubblicare racconti e poesie e vince il Premio St Vincent. Dal 1948 al 1950 studia regia all’Accademia d’Arte Drammatica Silvio d’Amico e inizia la sua attività di sceneggiatore e regista. Perde un concorso per diventare funzionario Rai, ma dopo qualche anno inizia a lavorarvi.
Nel 1958 porta in Italia il teatro dell'assurdo di Beckett con Finale di partita, prima al teatro dei Satiri di Roma e poi in televisione con Adolfo Celi e Renato Rascel. Insegna al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma.
Molte le produzioni Rai di cui si occupa, particolarmente famosi gli sceneggiati del tenente Sheridan con Ubaldo Lay e "Le inchieste del commissario Maigret" con Gino Cervi. Nel 1977 ottiene la cattedra di Istituzioni di Regia all'Accademia di Arte Drammatica.
La manterrà per vent'anni. L’esordio in narrativa è del 1978 con Il corso delle cose pubblicato da un editore a pagamento ed è un insuccesso. Nell’80 pubblica con Garzanti Un filo di fumo, il primo romanzo ambientato nell’immaginario paese di Vigàta e con questo romanzo vince il Premio Gela. Per 12 anni non escono più suoi romanzi.
Nel 1992 pubblica per Sellerio La stagione della caccia. Nel 1994 con La forma dell’acqua dà vita al personaggio del commissario Montalbano, protagonista di una nutrita serie di romanzi. Da quel momento la sua produzione è molto ricca e il successo immenso. Alla fine del 2002, accetta la nomina a direttore artistico del Teatro Comunale Regina Margherita di Racalmuto.
Nell’aprile 2003, in onore a Camilleri, il comune di Porto Empedocle assume come secondo nome «Vigàta». Il 4 settembre 2008 vince il premio de Novela Negra RBA con un inedito in lingua spagnola dal titolo La muerte de Amalia Sacerdote pubblicato in Spagna nell’ottobre 2008 ed in Italia nel 2009 con il titolo La rizzagliata.
Tra i premi che gli sono stati conferiti ricordiamo il Premio Campiello 2011 alla Carriera e il Premio Chandler 2011 alla Carriera. Tra le sue opere più recenti che non hanno come protagonista il commissario Montalbano: Il diavolo, certamente (2012), Dentro il labirinto (2012), Il tuttomio (2013), La rivoluzione della luna (2013), Come la penso (2013), Inseguendo un'ombra (2014), Segnali di fumo (Utet 2014), Il cielo rubato. Dossier Renoir (Skira 2014), Andrea Camilleri incontra Manuel Vázquez Montalbán (Skira 2014), La relazione (Mondadori 2015) e Il quadro delle meraviglie. Scritti per teatro, radio, musica, cinema (Sellerio 2015).





5. "Nei tuoi occhi" di Nicholas Sparks

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Per ripagare i sacrifici dei genitori, Maria ha lavorato giorno e notte fino a diventare quello che è: il ritratto del successo.
Lei è bella, di quella bellezza scura e appassionata che hanno le donne latine, eppure non ha una relazione, tutta presa prima dalla laurea e poi dal posto nello studio legale più importante della zona.
Qualcosa, però, mette in pericolo la sua carriera e Maria sente il bisogno di rientrare a Wilmington e cercare la protezione della sua famiglia.
Colin sta facendo del suo meglio per ridare un significato alla propria esistenza. Non ha ancora trent'anni, ma la violenza lo ha già segnato profondamente e lui non vuole più correre il rischio di finire in prigione.
Le sue giornate sono scandite dallo studio, dalla palestra, e dal lavoro nel bar di Wilmington, la città dove vive ora grazie a una coppia di amici che gli fa da famiglia, proteggendolo da se stesso. È affascinante e lo sa, ma in questo momento una relazione è l'ultimo dei suoi pensieri.
Come sempre il destino mescola le carte, e lo fa in una notte di pioggia torrenziale, quando Maria rimane con una gomma a terra e Colin non può fare a meno di fermarsi ad aiutarla. È l'inizio di qualcosa, forse, una promessa di futuro.
Che rischia di essere distrutto dai demoni del loro passato. E che soltanto chiamando quella promessa amore può diventare la loro realtà. La storia di Colin e Maria.

Nicholas Sparks (Omaha, Nebraska, 31/12/1965) è uno scrittore statunitense, autore di romanzi con amore, cristianità e tragedie del destino. È sposato con Cathy Cote, da cui ha avuto cinque figli.
Nicholas Sparks passa i suoi anni giovanili in California rivelandosi ben presto come il classico studente modello. Nel 1993 l'industria farmaceutica per la quale lavora lo fa trasferire a New Bern, in North Carolina, e qui Sparks si mette a scrivere quello che sarà il suo primo bestseller internazionale, Le pagine della nostra vita.
Pubblicato nel 1996, va incontro ad un immediato ed incredibile successo: dopo pochi mesi dalla sua uscita nelle librerie, infatti, la Warner Bros ne acquista i diritti per la ingente cifra di 1 milione di dollari, e i romanzi di Sparks iniziano ad essere tradotti in tutto il mondo fino a coprire ben 35 lingue.
Altri successi degli anni successivi sono infatti Le parole che non ti ho detto, anch'esso trasformato in un lucroso film, e I passi dell'amore, mentre negli ultimi tempi Sparks ha sfornato in media un libro all'anno, andando sempre incontro ad ottime vendite e ad una fama crescente.
Tra gli altri suoi libri: Il bambino che imparò a colorare il buio (1990, con Billy Mills), Un cuore in silenzio (2000), Come un uragano (2002), Il posto che cercavo (2005), Ricordati di guardare la luna (2006), La scelta (2007), Il meglio di me ( 2012), La risposta è nelle stelle (2014), Nei tuoi occhi (2015).








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