Il West Highland White Terrier, affettuosamente "Westie", un cane di origine scozzese, è un grande signore nel suo formato ridotto. Questo è, rapidamente sintetizzato, il ritratto del West Highland White Terrier. Piccolo lo è, ma senza concessioni. E, se la sua sagoma non gli permette di imporsi fisicamente, colma questa mancanza con un carattere di fuoco che spaventa i più tarchiati con la sua determinazione e il suo coraggio.
Ha un carattere intrepido, vivacissimo, allegro e indipendente che ne fanno un cacciatore determinato e tenace, ma anche un compagno amichevole e giocoso nel suo habitat odierno più usuale, la casa.
È un cane piuttosto equilibrato, non portato per gli isterismi, anche se comunque per natura è focoso e possiede un comportamento acceso, sempre sicuro, mai mordace,intelligentissimo e capace di sopportare amorevolmente i bambini. È un ottimo compagno per lunghe passeggiate. Viene definito "un candido Pierrot" ed il paragone è sicuramente azzeccato per quanto riguarda l'espressione del Westie: un misto di furbizia, curiosità e velata malinconia.
Ma vediamo più dettagliatamente l'origine, la storia, il comportamento, lo standard e le particolari cure che necessita il mantello di questo "piccolo ma grande signore scozzese".
1. Origine
Come quella di tutti i terrier scozzesi, la storia antica del West Highland White Terrier è piuttosto oscura. Attualmente adulato dalla pubblicità e oggetto di una moda appassionata, è stato in passato razza riservata a pochi. Questo bianco Terrier ha un passato più lontano, che molti sembrano voler dimenticare: quello di un rude cacciatore scozzese di piccoli roditori. Conviene prima di tutto precisare che di Terrier ve ne sono sempre stati in Scozia.
Anche prima del Medio Evo, essi erano utilizzati per stanare e uccidere le piccole bestie nocive e tutti gli altri infestanti, come i ratti e i topi, naturalmente, e come i tassi, le lontre, le puzzole. Anche se la volpe era nell'elenco delle loro vittime, il che lascia immaginare la determinazione e l'aggressività di cui dovevano dare prova questi piccoli cani. Le prime tracce scritte dell'esistenza dei Terrier scozzesi si trovano probabilmente in diversi autori del XVI secolo (Johannes Caius e Turberville, per esempio), che hanno menzione dei Terrier del Nord e descrivono un tipo di cani corti sulle zampe, dal pelo duro, che cacciavano la volpe e il tasso sotto terra.
Nel 1774, Oliver Goldsmith parla di un Terrier di piccola taglia, fornito di un coraggio a tutta prova e dalla voce chiara. Nelle regioni selvagge delle Highlands, così come sulla costa e nelle Ebridi, i Terrier erano allevati dai nobili e dai contadini. Apparivano alcune differenze nei tipi e nei colori a seconda delle preferenze di ogni allevatore, ma è solo a partire dall'inizio del XIX secolo che le descrizioni cominciarono ad annotare queste variazioni. I tipi si definirono più nettamente, senza che sia possibile, al giorno d'oggi, situare in maniera precisa le origini di ogni razza attuale, posto che non siano le stesse.
Verso Est (nella regione di Aberdeen, in particolare), si sarebbero sviluppati dei cani dal corpo solido, dalle zampe corte, dalla testa grossa, dal naso lungo e dal dente forte. Le loro orecchie erano piccole e portate diritte, il pelo duro andava da una colorazione sabbia al nero. Questi sarebbero gli antenati degli Scottish Terrier. Nelle contee dell'ovest, i cani, ugualmente bassi sulle zampe, avevano il corpo più compatto, nervoso, il pelo più lungo; erano apparentemente gli antenati del Cairn e del West Highland. Nelle isole del nord-ovest esisteva un terzo tipo dal dorso più lungo, di struttura più forte, dal pelo lungo, dal quale discenderebbe lo Skye-Terrier.
Spesso i cuccioli bianchi che nascevano in una cucciolata venivano affogati, in quanto si credevano meno resistenti al loro compito dei soggetti colorati. In ogni caso, fino a quell'epoca, ci si occupava ben poco del fisico di un
cane; bastava che fosse abbastanza solido e astuto per compiere il lavoro assegnatogli. I contadini e i guardiacaccia non erano teneri con i loto cani e si racconta che i giovani Terrier dovevano affrontare una lontra in uno scontro all'ultimo sangue come prova del loro coraggio. Chi ha avuto modo di vedere la mascella, l'agilità e la forza di una lontra, capirà la grande difficoltà di questa prova.
Durante le battute di caccia i cani avevano a che fare con della selvaggina feroce e ben decisa a vendere cara la pelle ai suoi predatori. E la medicina di quell'epoca era piuttosto sbrigativa: quando un cane aveva subito una ferita, il padrone lo ricuciva rapidamente sulla carne viva! Per quanto riguarda la caccia praticata sui tumuli, i monticelli rocciosi dove si nascondono i roditori, era ugualmente pericolosa. I cani spesso si incastravano presi dalla foga di inseguire la preda, e solo un digiuno di diversi giorni permetteva loro di venirne fuori, dimagriti ma vivi.
2. Storia
La reputazione dei coraggiosi Terrier delle Highlands aveva da molto tempo superato i confini delle terre natali. Lo testimoniano le precauzioni che prese Giacomo I d'Inghilterra (Giacomo VI di Scozia) quando volle inviare come regale omaggio 6 Terrier bianchi di Argyll. I cani furono imbarcati su vari battelli (nel caso che uno affondasse). Il fortunato destinatario non era altri che Enrico IV di Francia! Nel 1839 sarà non più un re ma un artista (sir Edwin Landseer) a rendere omaggio al West Highland White Terrier raffigurandolo in due delle sue tele, Highland Dogs e Dignity and Imprudence: ogni dubbio riguardo la razza degli animali è impossibile, tanto sono prossimi al tipo Westie, persino quello attuale.
La storia del West Highland si restringe, dunque, intorno a una regione, la contea di Argyll, e a un uomo, il colonnello E. D. Malcolm de Portalloch. Argyll, situata a sud-ovest dei monti Grampians, aveva la curiosa particolarità di ospitare parecchie specie selvagge interamente bianche. Volpi, lepri e galli di brughiera immacolati dovevano, dunque, coabitare con i piccoli Terrier bianchi, anche loro perfettamente pigmentati e totalmente privi d'albinismo.
Malcolm de Portalloch, che divenne un eminente specialista della razza, fu il primo a non tollerare bensì a ricercare il colore bianco nelle sue cucciolate. In effetti, questo grande cacciatore uccise sventuratamente uno dei suoi Terrier favoriti che non aveva potuto distinguere nei cespugli rossastri; ecco, quindi, la decisione del colonnello di possedere solamente cani bianchi. Bianco non è, d'altronde, la definizione esatta giacché, come fa notare T. Bell nel 1837, una tinta frequente dei Terrier scozzesi era il linty white, che tende al crema o persino al giallo chiaro. Tali erano i Terrier del colonnello verso il 1870, dopo che fu riuscito a creare la sua varietà distinta di Terrier di Highlands.
Fino a quel tempo, questi cani dovevano prima di tutto lavorare e la loro tinta, come la loro morfologia, poteva permettersi di essere approssimativa. Quanto al carattere... era lui il re: il che spiega i nostri Westies duri, turbolenti, testardi e ben temprati. Da notare le orecchie semi drizzate che apparivano talvolta in quella fase. Il colonnello de Poltalloch non era solo un cacciatore, ma anche un cinofilo iniziato e decise ben presto di presentare i suoi Terrier in mostra. Questo avvenne nel 1890, quando le diverse razze scozzesi non erano ancora ben definite.
Tutti questi piccoli diavoli di cani da lavoro coabitavano nelle stesse categorie, il che spiega la confusione e le controversie a livello dei nomi che furono per molto tempo dati alla razza, come "Highland Terrier", "Poltalloch Terrier", "Pittenweem Terrier", "Roseneath Terrier" e anche "White Scottish Terrier" o "Skye White Terrier". Si può proprio dire che c'era di che perdersi. I famosi "Roseneath Terrier" furono presentati al Crystal Palace nel 1899, mentre i medesimi cani (chiamati "West Highland White Terrier") lo furono a Edimburgo nel 1904! A quel punti la razza era lanciata.
Due anni più tardi fu fondato il primo Club di razza inglese e ne venne elaborato lo standard. In quell'anno il Kennel Club riconosceva ufficialmente il Westie, che tuttavia, era ancora lontano dai cani attuali. Fu necessario attendere il 18 novembre 1924 perché fossero vietati gli accoppiamenti fra Cairn e Westie, e il 1928 perché lo standard del secondo fosse modificato, specialmente in quel che riguarda la taglia.
Nel periodo fra le 2 guerre mondiali si dovevano vedere i primi passi della toilette in materia di Terrier, salvo che per il Cairn, che mantenne il suo aspetto di piccolo diavolo irsuto. Il successo non tardò e il Westie fu ben presto apprezzato fin nel sud dell'Inghilterra, poi esportato negli anni Settanta. Una storia di cani coraggiosi e lavoratori, che seducono al giorno d'oggi per le qualità del loro cuore e la loro aria furbetta. Una bella storia, insomma.
3. Comportamento
Questo cane è un grande signore nel suo formato ridotto. Questo è, rapidamente sintetizzato, il ritratto del West Highland White Terrier. Piccolo lo è, ma senza concessioni. E, se la sua sagoma non gli permette di imporsi fisicamente, colma questa mancanza con un carattere di fuoco che spaventa i più tarchiati con la sua determinazione e il suo coraggio. Certamente è il suo fisico che piace, ma ha molto di più da offrire. Acquistarlo senza conoscerlo potrebbe rivelarsi un'idea disastrosa perchè questo diavolo deve avere un padrone all'altezza.
Anzitutto ha un temperamento attivo. Niente di straordinario per un Terrier, certo, ma il Westie sembra avere un certo talento per creare l'avvenimento laddove non c'è niente da vedere. Un po' buffone, non fa niente come gli altri, e il semplice fatto di guardarlo vivere è già uno spettacolo. In casa conosce qualunque angolino, ciascun piccolo dettaglio domestico che può trasformare in un gioco appassionante, e percorre il suo dominio con fierezza e fiducia. Non se ne parla nemmeno di passare il pomeriggio a farsi vezzeggiare.
Il West Highland White Terrier è un cane, non un giocattolo, e non esita a ricordarcelo. Coltiva una certa indipendenza e rimane sulle sue. Anche se la sua curiosità lo spinge verso il padrone quando quest'ultimo lavora alla sua altezza (raso terra), la sua presenza nella casa gli è sufficiente e saprà attenderlo pazientemente se si assenta. Nondimeno non è più il cane da lavoro eternamente concentrato sulla sua missione e riuscire a farlo obbedire è già un bel successo. Perché il Westie sembra divertirsi a non rientrare in alcuna categoria. Oppure occorrerebbe crearla per lui: grande cane volontario travestito da piccolo innocente. Ciascuno fa ciò che gli piace ; lui è d'accordo, soprattutto se è lui che decide.
L'aspetto coraggioso e un poco testardo del West Highland White Terrier non deve far dimenticare le sue grandi capacità di affezionarsi e di attaccarsi al suo padrone, a condizione che quest'ultimo si faccia rispettare. Perché, pur non avendo l'aria di occuparsi di lui, il Westie non lo lascia, in realtà, neanche un attimo. D'altronde anche se tenta di essere il più discreto possibile in quei momenti, nessuno è credulone quando si avvicina sulla punta delle zampe e si blocca per sollecitare una carezza, un piccolo gesto di amicizia. Sotto le sue velocità da bolide, il Westie nasconde un grande vuore bisognoso d'amore.
Questa affettività la rivolge soprattutto ai bambini, che li amerà alla follia se sono ben educati e non gli tirano i peli (altrimenti farà loro capire rapidamente che non è cane da lasciarsi martirizzare). Sarà sempre pronto per dei veri giochi (non per riportare la pallina) e per le passeggiate. Le escursioni nei boschi sono ciò che preferisce e non sarà il primo a essere affaticato. Nulla lo ferma, e come un vero Terrier, è sensibile a ogni odore di selvatico. La sua ostinazione rischia di manifestarsi egualmente all'indirizzo di gatti e di altri animali domestici. Occorre, perciò, vietargli ogni aggressività verso gli altri animali fin dalla sua più tenera età. Niente gli impedisce si essere perfettamente capace di fraternizzare con il felino della casa, se vi è abituato fin da giovane; così l'affascinante spettacolo di cane e gatto che dividono, addormentati, una solo cuccia, non sarà affatto raro.
In linea generale, il West Highland White Terrier possiede una buona socievolezza con gli altri cani, ma non può nascondere la sua forte personalità, come dimostrerà se si imbatte in un grosso cane. Infatti, non esita ad attaccare il suo avversario con una stupefacente sicurezza. Abbastanza dominante di natura, sottomette spesso dei cani più grossi di lui con la sua autorità. Riassumendo: è pieno di charme fin tanto che non ci si permette di contrariarlo. La sua indole intrepida e indipendente, il Westie l'ha anche un po' nella reazione a ogni tentativo di addestramento. E' per questo che occorre assolutamente occuparsi della sua educazione finché è ancora un cucciolo non troppo sicuro di sé. Non insegnargli le buone maniere avrà presto come conseguenza il fatto di trasformarlo in un piccolo despota, piccolo, è vero, ma talvolta duro da sopportare.
Questo cane è un forte e ogni debolezza nei suoi confronti sarebbe un grave errore, come lo sarebbe ogni tentativo di prenderlo con la forza, che lui rigetterebbe del tutto. Viceversa, la persona che saprà usare la mano di ferro in un guanto di velluto e saprà insistere senza cercare di dominarlo apertamente, avrà grandi possibilità di fare di lui un piccolo compagno affascinante, scaltro certamente, ma anche attivo. In altri tempi esclusivamente cane da campagna, il West diviene al giorno d'oggi una delle razza favorite dei cittadini per via del suo esiguo ingombro e del suo carattere rustico e giocoso. E' allora essenziale che il suo ritmo di vita sia in armonia con il suo temperamento e mantenga il suo equilibrio.
Beninteso, non si deve assolutamente confinare in spazzi esigui dandogli come unico esercizio le sue tre passeggiate igieniche quotidiane. Lui sarà felice con delle uscite regolari in uno spazio verde, abbastanza lunghe. Dopo lo sforzo, il comfort e la moquette di casa gli piacciono sicuramente tanto quanto la paglia, se è ben adattato alla città. Ciò non toglie che giornate in campagna gli faranno bene e sarà contrario alla sua natura voler preservare la sua bianchezza immacolata vietandogli di correre e di giocare nelle pozzanghere. Una parola sul valore del West Highland White Terrier come campanello d'allarme. Che un estraneo si presenti al cancello o alla porta e non dubitate che la voce chiara e alta del Westie si farà sentire!
Certamente non è un autentico cane da guardia perché è relativamente socievole con gli estranei, ma non mancherà di abbaiare per segnalare una presenza inattesa. Irresistibile con la sua andatura vivace, accattivante per il suo carattere indipendente ma affettuoso, grazie anche al suo formato tascabile, il West Highland White Terrier è stato uno dei cani più popolari degli ultimi decenni. Auguriamogli di mantenere questo immenso favore del pubblico anche per il futuro. Lo merita.
4. Il mantello del West Highland White Terrier e la sua cura
Il West Highland White Terrier non sarebbe ciò che è senza l'attraente toilette cui è soggetto oggi; assai complicata, deve essere realizzata da un esperto che conosca bene la razza e le tecniche dello stripping (dal verbo inglese "to strip" e cioè strappare), per impedire la formazione di nodi e favorire la crescita di un buon pelo mantenendolo pulito ed eliminando il pelo morto. La testa rotonda, a forma di crisantemo, e il pelo immacolato, esaltano certamente la sua bellezza.
Arrivare a questo insieme seducente impone un certo lavoro: anzitutto il bianco della pelliccia sarà mantenuto grazie al frequente impiego di gesso in polvere. Ripartito nel pelo del cane, sarà in seguito spazzolato con cura affinché non ne resti traccia alcuna. Non dev'esserci lavaggio per questa razza dal pelo duro. Questo tipo di pelo dev'essere il più diritto e il più folto possibile, il che non ha niente in comune con la pelliccia addolcita che danno gli shampoo.
Questa razza di cane ha un mantello doppio costituito dal pelo di copertura duro e dritto (quello che si vede all’esterno) e dal sottopelo (più morbido e lanoso ) che è costituito da peli più corti, la cui densità conferisce volume al mantello isolandolo termicamente e impermeabilizzando la pelle. Anche la rasatura non può essere praticata perché rammollisce il pelo. Il West Highland White Terrier dev'essere, dunque, regolarmente strippato, operazione che indurisce il pelo, ma dopo mesi. Effettuato a mano, questo "stripping" è più lungo ma anche più efficace di un pettine-coltello, strumento che consente di trattare più rapidamente i cani dalla grande "superficie", come gli Schnauzer o gli Airedale.
Le forbici, comunque, non sono escluse dalla toilette del West Highland White Terrier, poiché quest'ultimo deve avere il pelo eguale nelle differenti zone. La testa è spazzolata e tagliata a forma rotonda, il pelo del muso arrangiato con barba e baffi ordinati. Il pelo delle orecchie non deve essere tagliato. Il corpo sarà spazzolato a lungo e la linea inferiore resa uguale per sembrare uniforme. Gli arti sono strippati da vicino a mano o con il pettine-coltello.
L'aspetto definitivo deve essere corto e liscio. Le spalle devono essere disimpegnate fino ai gomiti, perché la scollatura presenti una linea regolare, il pelo del dorso deve essere lungo all'incirca 5 centimetri (2 pollici) e occorre sfoltire il pelo delle cosce al fine di evitare i peli fluttuanti (culotte da cavallo). Si liberano i piedi con le forbici per amplificare la loro forma rotonda. Quanto alla coda, la si prepara in modo tale che sia larga alla base e puntuta all'estremità, formando una specie di cono liscio, senza frangia. Solo i cani che partecipano a dei concorsi subiranno una toilette regolare; per i cani da compagnia uno stripping ogni 3 o 4 mesi sarà più che sufficiente.
5. Standard del West Highland White Terrier
FCI Standard N° 85 / 20.01.1998
WEST HIGHLAND WHITE TERRIER
ORIGINE: Gran Bretagna
DATA DI PUBBLICAZIONE DELLO STANDARD ORIGINALE VIGENTE: 24.06.1987
UTILIZZAZIONE: Terrier
CLASSIFICAZIONE F.C.I.: Gruppo 3 Terrier
Sezione 2 Terrier di piccola taglia (gamba corta)
Senza prova di lavoro
ASPETTO GENERALE
Di forte costruzione; torace profondo e costole ben distese all’indietro; dorso orizzontale e potenti posteriori con arti muscolosi; mostra spiccatamente di combinare al massimo la forza e l’attività.
COMPORTAMENTO – CARATTERE
Piccolo, attivo, sportivo, duro, provvisto di un buon concetto di sé, con un aspetto birichino. Sveglio, allegro, coraggioso, indipendente ma amichevole.
TESTA: la distanza dall’occipite agli occhi è leggermente superiore della lunghezza del muso. La testa è ricoperta di pelo denso e portata ad angolo retto, o meno, rispetto all’asse del collo. Non deve essere protesa in avanti
REGIONE DEL CRANIO
Cranio leggermente bombato; da un lato all’altro della fronte presenta un contorno morbido. Il cranio dal livello degli orecchi agli occhi. si assottiglia molto leggermente
Stop distinto, formato da pesanti arcate sopraccigliari, immediatamente al di sopra degli occhi e leggermente sporgenti; con leggera depressione fra gli occhi stessi.
REGIONE DEL MUSO
Tartufo nero e piuttosto largo, che forma una linea di contorno lineare col resto del muso. Non deve sporgere in fuori.
Muso si va gradualmente restringendo dagli occhi al tartufo. Non è concavo né cade via bruscamente sotto gli occhi, deve è ben pieno.
Mascelle/Denti mascelle forti e regolari. Tanto ampie tra i canini quanto compatibile con l’aria birichina richiesta. I denti sono grandi per la taglia del cane e presentano una regolare chiusura a forbice, cioè con i denti superiori che si sovrappongono, a stretto contatto, agli inferiori e sono impiantati perpendicolarmente alle mascelle.
Occhi ben distanziati, di grandezza media, non rotondi e più scuri possibile. Leggermente infossati, acuti e intelligenti, che, guardando sotto le pesanti sopracciglia, mostrano uno sguardo penetrante. Gli occhi chiari sono altamente indesiderabili.
Orecchi piccoli, diritti e portati fermamente, terminano con una punta aguzza. Non sono troppo distanziati né ravvicinati. Il pelo è corto e liscio e non deve essere tagliato. Gli orecchi non devono avere frange alla sommità. Orecchi dalle punte arrotondate, grandi, larghi o spessi o troppo appesantiti dal pelo sono del tutto indesiderabili.
COLLO: sufficientemente lungo per permettere il corretto inserimento della testa che viene richiesto; è muscoloso e gradualmente si ispessisce verso la base, in modo da fondersi nelle spalle ben oblique.
CORPO: compatto
Dorso orizzontale
Reni ampi e forti
Torace profondo e con costole ben cerchiate nella parte superiore, mentre i fianchi presentano un aspetto appiattito. Costole posteriori di considerevole profondità, e la distanza dall’ultima costola al posteriore deve essere breve quanto lo consenta un movimento sciolto del corpo
CODA: lunga da 12,5 a 15 cm. ricoperta da pelo duro, senza frange, ma diritta il più possibile, portata fieramente ma non gaia o ricurva sul dorso. Una coda lunga è indesiderabile, e in nessun caso deve essere tagliata.
ARTI
ANTERIORI corti e muscolosi, diritti e ricoperti da pelo corto, duro e denso
Spalle oblique. Scapole ampie e aderenti al torace. Articolazione della spalla ben posizionata in avanti
Gomiti ben rientrati, per permettere un movimento sciolto; paralleli all’asse del corpo.
POSTERIORI visti dall’alto, forti, muscolosi e ampi. Gambe corte, muscolose e con tendini visibili. Cosce molto muscolose e non troppo distanziate. Garretti angolati e ben piazzati sotto il corpo in modo da essere piuttosto vicini tra loro in stazione o in movimento. Garretti diritti o deboli molto indesiderabili.
PIEDI: gli anteriori sono più grandi dei posteriori, rotondi, proporzionati alla taglia, forti, con spessi cuscinetti e ricoperti di corto pelo ruvido. I posteriori sono più piccoli e con cuscinetti spessi. La superficie dei cuscinetti e le unghie sono preferibilmente nere.
ANDATURA: sciolta, diritta e facile. Visti dal davanti, gli anteriori si allungano liberamente in avanti a partire dalle spalle. Movimento del posteriore libero, forte e serrato. Ginocchia e garretti ben flessi e i garretti spinti fin sotto il corpo per dare spinta. Movimento del posteriore rigido, affettato e garretti vaccini sono altamente indesiderabili
MANTELLO
PELO: doppio mantello. Il pelo di copertura è duro, lungo circa 5 cm., senza riccioli. Il sottopelo, che assomiglia ad una pelliccia, è corto, soffice, denso. Un mantello aperto è altamente indesiderabile
COLORE: bianco
TAGLIA
Altezza al garrese: 28 cm circa
DIFETTI
Qualsiasi deviazione dai punti di cui sopra dovrebbe essere considerata difetto, e la severità con cui va considerata deve essere in proporzione alla sua gravità, e ai suoi effetti sulla salute e sul benessere del cane. Ogni cane che presenti chiaramente anomalie fisiche o comportamentali, sarà squalificato.
N.B. I maschi devono avere due testicoli apparentemente normali completamente discesi nello scroto.