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Zwergpinscher (Pinscher nano): un cane equilibrato, intrepido e molto intelligente

Lo Zwergpinscher è il modello ridotto del Pinscher (taglia media). È un cane di piccola taglia, alquanto elegante, esile e snello, la sua struttura è inscrivibile in un quadrato.

Ha un’andatura sinuosa e leggera che gli conferisce un’aria molto raffinata. Anche se può apparire delicato, è molto resistente e atletico. Vivace, pieno di energia, coraggioso, equilibrato e molto simpatico.

È un ottimo cane di famiglia che non perde mai la voglia di giocare sia con gli adulti che con i bambini. Il Pinscher Nano si rivela anche un’ottima sentinella, le sue piccole orecchie sono sempre all’erta.

Solitamente si dimostra riservato con gli estranei. Il pelo sottile non necessita di cure particolari, una spazzolata saltuaria per rimuovere il pelo morto è sufficiente. Non tollera le temperature rigide, quindi, è importante coprirlo e proteggerlo dal freddo con maglioncini e cappottini.

Gode di buona salute, abbastanza longeva come razza, il Pischer Nano non soffre di particolari patologie. Adora giocare ed essere stimolato dal padrone, impara facilmente il riporto, ama fare passeggiate e corse.

Il Pinscher Nano è un cagnolino minuto, ma con un caratterino prorompente, intrepido, molto sicuro di sé e poliedrico: dolce con la sua famiglia, giocherellone coi bambini, sportivo per i più atletici.

Non fatevi incantare dalla taglia ridotta: non è un cane esclusivamente “da divano”, anzi, è un eccellente compagno anche per i cinofili più esigenti.

Oggi scopriremo insieme questa meravigliosa razza canina, lo Zwergpinscher (Pinscher nano): un cane equilibrato, intrepido e molto intelligente!

 

Profilo dello Zwergpinscher
GRUPPO: secondo
ALTEZZA AL GARRESE: da 25 a 30 cm.
PESO: 2 kg o poco più.
MANTELLO E COLORE: fulvo; nero focato.
DURATA MEDIA DELLA VITA: da dieci a quindici anni.
CARATTERE: pieno di vivacità, audace, ubbidiente.
RAPPORTI CON I BAMBINI: molto buoni.
RAPPORTI CON GLI ALTRI CANI: senza problemi.
ATTITUDINI: cane da compagnia, eccellente segnalatore.
SPAZIO VITALE: molto adatto alla vita cittadina.
ALIMENTAZIONE: un po’ più di 100 gr di alimento completo al giorno
TOELETTATURA: nessuna.

 

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1. Origine e storia (A)

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Ricordare l’allevamento canino tedesco, vuol dire immediatamente vedere davanti a sé dei cani di grande taglia.

È pur vero che tra le razze meglio riuscite di questo allevamento, il Pastore Tedesco, l’Alano, il Boxer, il Dobermann, il Rottweiler e ancora il Bracco Tedesco e il Drahthaar, in particolare, sono tutti cani di buona taglia, di temperamento forte e le cui qualità da lavoro sono apprezzate universalmente.

Oltre il Reno, i piccoli cani da compagnia non sono comunque stati trascurati. Per convincersene basta osservare lo Zwergpinscher (Pinscher Nano), tedesco al cento per cento per quanto riguarda la sua “formula”: ben costruito e molto robusto, dal comportamento che è contemporaneamente equilibrato e dinamico, in grado comunque di rendere molteplici servizi.

E' opportuno fare una precisa distinzione fra Pinscher nano e Pinscher. Queste razze, anche se molto somiglianti, hanno due differenti standard, ciò che li differenzia maggiormente è la taglia. Nonostante il Pinscher sia un cane ricco di qualità, in Italia è ancora molto sconosciuto.

È un cane di media taglia molto simile allo Zwergpinscher, ma con un carattere leggermente differente. A lui va il vanto di aver dato origine, appunto, allo Zwergpinscher e al Dobermann. Il Pinscher si mostra più tranquillo, silenzioso e riflessivo del “cugino” più piccolo.

È un cane equilibrato e facilmente addestrabile, un fedele guardiano sempre vigile e attento. Sin dalla prima apparizione ufficiale della razza, purtroppo, ben pochi colsero le qualità del Pinscher, tanto che nel 1958 rischiò di scomparire. Pur essendo in Italia una perla rara, in America è molto diffuso e apprezzato.

Di origine tedesca, il Pinscher e il Pinscher Nano (o Zwergpinscher) fecero la prima apparizione ufficiale a un’esposizione canina sul finire del diciannovesimo secolo, ma a differenza dello Zwergpinscher, che riscosse un discreto successo, il Pinscher non ebbe un gran seguito, addirittura dopo la metà del Novecento rischiò di scomparire.

Il Pinscher e lo Zwergpinscher hanno strettamente la stessa origine e una storia antica comune dato che la suddivisione ufficiale del Pinscher a seconda della taglia risale solamente alla fine del XIX secolo.

Fin dai tempi più antichi, i Pinscher offrivano una gamma di taglie molto estesa e, in particolare, esistevano degli esemplari molto piccoli che non misuravano più di una trentina di centimetri. Una selezione rigorosa è riuscita ad arrivare alla fissazione di due razze differenti.

Durante molti secoli, il destino dei Pinscher fu legato ai veicoli ippotrainati. Dove c’erano dei cavalli, e i cavalli erano dappertutto fino alla Grande Guerra, c’era bisogno di scuderie e di granai, il che significava un’abbondanza di ratti e di topi.

Contro questo flagello il rimedio più efficace era senza dubbio il cane, animale obbediente ed estremamente attivo, molto mordace anche contro i ratti più grossi. Ma non doveva essere troppo grande, per potersi infilare dappertutto, e aveva bisogno di molta agilità: in breve il Pinscher era l’animale più adatto.

Ogni fattoria che fosse dotata di una scuderia di una certa importanza, ogni cambio della posta od ogni altro stabilimento simile che potes­ se accogliere diverse quadriglie, doveva possedere uno o più di questi cani che sterminavano senza tregua i roditori.

Ed è certo che i conduttori di diligenze e i barrocciai li adottavano frequentemente perché tenevano loro compagnia durante le lunghe ore di strada e anche perché sorvegliavano i loro effetti personali o il carico durante le soste.

Mentre in Francia il termine “da topi” prese rapidamente una connotazione peggiorativa, i cinofili tedeschi seppero trarre vantaggio da questi validi piccoli cani e non li selezionarono meno di quanto fecero con le altre razze: i Pinscher e gli Schnauzer Medi e Nani. In effetti, i Pinscher di una volta potevano presentare sia un pelo corto, sia un pelo duro.

In quest’ultimo caso, essi erano spesso chiamati “griffoni di scuderia”. In Germania, chiamati prima ufficialmente Rauhaariger-Pinscher, o Pinscher a pelo duro, ricevettero all’inizio del XX secolo un’altra denominazione che li distingueva meglio dai fratelli a pelo raso: Schnauzer.

 

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2. Origine e storia (B)

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La parola Pinscher viene dal verbo inglese to pinch, che significa pizzicare, stringere, una scelta che rispecchia di certo anche un problema di terminologia: questo vocabolo di origine straniera infatti suonava senza dubbio meglio che "rattenfänger”.

È il nome che il dottore H.G. Reichenbach utilizza già nel 1836 nel suo studio sulle razze tedesche, in cui fa del resto una prima descrizione del Pinscher, contemporaneamente completa e molto elogiativa. Il riconoscimento dello Zwergpinscher proprialmente detto è posteriore al 1895, anno della creazione del Pinscher-Klub, sotto la spinta di Joseph Berta.

Il Pinscher possiede già uno standard, redatto nel 1880 da Richard Strebel, cinofilo e pittore animalista di grande rinomanza nella sua epoca. Ma la varietà di taglie, di pelo e di colori è tale che bisogna mettervi un po’d’ordine, cosa che viene intrapresa dal Club della razza che, in particolare, separa il Pinscher e lo Zwergpinscher.

Fin dal 1900, questo lavoro ha portato i suoi frutti, dato che i primi Pinscher Nani ben fissati nel tipo vengono presentati all’esposizione di Stoccarda. Sembra che sia proprio in questi primi anni del secolo che la razza compare negli Stati Uniti, cosa che farebbe dello Zwergpinscher uno dei primi cani tedeschi pervenuti oltre Atlantico.

Si noterà comunque che questo arrivo negli Stati Uniti (e in molti altri paesi tra i quali la Francia) è in generale situato piuttosto all’inizio degli anni Venti. Nel 1929 viene fondato il Pinscher Club americano e la razza conosce un deciso successo.

La seconda guerra mondiale farà decrescere un po’ ovunque la popolazione dello Zwergpinscher. Ma la sua crescita riprenderà rapidamente, in Germania, negli Stati Uniti, così come in Brasile, dove è il cane in miniatura più apprezzato. In questi tre paesi i suoi effettivi sono più numerosi che in qualsiasi altro.

In Gran Bretagna lo sviluppo della sua popolarità è stato più lento. In effetti la sua introduzione in questo paese fu fortemente frenata dal divieto di tagliare le orecchie per dare loro un portamento diritto, finché gli Inglesi non riuscirono negli anni Cinquanta, a ottenere cucciolate con orecchie portate naturalmente diritte.

Del resto solamente in questo Paese si possono incontrare esemplari di questo tipo: in tutti gli altri paesi, essi hanno sia le orecchie tagliate diritte sia le orecchie intere ripiegate. 

Questo succede anche in Francia, dove in effetti i cani con le orecchie tagliate sono la stragrande maggioranza. La razza ha qui, comunque, una posizione un po’ particolare: essa era qualche anno fa, molto più diffusa di quanto non lasciassero prevedere le iscrizioni al Libro delle Origini francese.

Il fatto è che, soprattutto negli anni Sessanta e Settanta, lo Zwergpinscher era correntemente proposto nelle vetrine dei negozi di animali, senza dubbio provenendo da grossi allevamenti tedeschi e olandesi, in quanto la robustezza della razza permetteva una produzione intensa di animali di dimensioni molto ridotte (cosa che non è possibile con la maggior parte delle razze in miniatura).

Alcuni hanno voluto fare del Rehpinscher o Pinscher dal colore capriolo (o rosso cervo) una razza particolare, ammettendo allora esclusivamente per lo Zwergpinscher il mantello nero focato.

Ora, si tratta decisamente dello stesso cane con un mantello differente e la razza presenta del resto anche altri mantelli: marrone focato o blu focato, anche se è vero che il colore fulvo è stato per molto tempo prioritario.

Infine, in un certo periodo, si è senza dubbio voluto nanificare in eccesso lo Zwergpinscher. Nelle opere più antiche si preconizza per esempio 26 centimetri come taglia massima (essa è attualmente compresa tra i 25 e i 30 cm).

Michel Hallier, specialista della razza, ha detto ugualmente: «E solamente dopo la guerra del 1914-1918 che si incontrano numerosi Zwergpinscher, la maggior parte con degli arti fragili, delle teste roton­ de, degli occhi più o meno globulosi; e tutto questo piccolo mondo senza nessuna carta di origine».

(Ciò indica che il suo allevamento andava ben oltre allora dello stretto quadro cinofilo). È chiaro allora che, se è mai esistita, questa tendenza non ha più corso da mol­to tempo. Nel 1956, Dhers e Rufer affermavano: «Lo Zwergpinscher è perfettamente definito dal punto di vista sia morale sia fisico».

Il neofita può trovare curioso leggere nella maggioranza degli standard che concernano le razze “nane” che ogni forma di “nanismo” deve essere bandita. Questa cosa non è assolutamente contraddittoria se non a prima vista.

Lo scopo dei cinofili è di selezionare dei cani di taglia molto piccola senza per questo ottenere dei “mostri” nel senso proprio, cioè dei soggetti che mostrano un cranio “a mela”, molto rotondo, degli occhi “a palla”, globulosi e quasi fuori dalle orbite, una ossatura fragile, un mantello a pelo rado, quasi glabro nelle parti inferiori del corpo.

Non è molto difficile arrivare, conservando a ogni generazione gli esemplari più minuscoli, a produrre una razza dalle dimensioni ridotte all’estremo. L’impresa è comunque ardua quando, al solo criterio della taglia, bisogna aggiungere le esigenze di una conformazione più normale possibile e di un temperamento nello stesso tempo vivace ed equilibrato.

Lo Zwergpinscher è indiscutibilmente l’archetipo del cane molto piccolo e ben fatto.

 

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3. Comportamento

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Lo Zwergpinscher è innanzi tutto un cagnetto sportivo, traboccante di energia e di gioia di vivere, capace di seguire con i propri mezzi il padrone in tutti i suoi spostamenti.

Non ha minimamente bisogno di essere trasportato, se deve accompagnare la padrona a fare compere o il padrone nelle passeggiate in campagna.

Ed è pure in grado di far comprendere perfettamente ai bambini che non è un giocattolo fragile, bensì un compagno che ama prendere parte alle loro attività a patto di essere rispettato.

Ha la capacità di adattarsi a una grande varietà di ambienti. È fonte di sollievo e conforto per persone anziane o sole e risulta anche capace di sopportare uno stile di vita moderno, tale da comportare molti spostamenti, frequenti visite e il contatto con la folla e con il rumore.

Con le persone del primo tipo sa dimostrarsi calmo, ma al tempo stesso atten­to e coraggioso come un vero cane da guardia, con le altre dimostra una grande socievolezza e una vivacità senza posa.

Questo cane è molto vispo e può essere anche audace, ma comprende assai rapidamente i limiti che non deve oltrepassare. Rufer si è così espresso nei suoi confronti: «E un cane molto intelligente, in grado di rispondere in modo ottimale all’addestramento».

Date le dimensioni contenute, questo cane si accontenta di un appartamentino e di un ambiente esclusivamente urbano. Tuttavia si trova perfettamente a suo agio in una villetta con giardino o anche in campagna, dove potrà utilizzare le sue doti di cacciatore.

Invero, per ricollegarsi a quello che è stato sottolineato subito nella parte storica di questo articolo, il Pinscher Nano può comparire con fierezza nella galleria delle razze tedesche che hanno raggiunto una popolarità di livello internazionale.

Il Pinscher “miniatura”, come preferisce chiamarlo Jean-Marie Lecouty per escludere qualsiasi accostamento a un nanismo terato logico, è davvero un “grande”, un atleta tra le razze da compagnia di piccola taglia.

Lo Zwergpinscher è diventato uno dei più popolari cani da compagnia, molto diffuso, infatti, spesso ci si imbatte in soggetti poco educati, nervosi, rissosi e a volte anche mordaci, probabilmente frutto di una selezione improvvisata e/o gestiti da umani poco esperti che si fanno prevaricare dal suo “caratterino”.

Necessita, infatti, di un approccio abbastanza fermo, altrimenti sarà lui a dettare legge in casa. È consigliabile seguire un corso di addestramento per imparare a comunicare meglio con il proprio cane e seguire un metodo appropriato.

Un Pinscher Nano ben allevato ed educato è un cane meraviglioso, con una tempra media e un temperamento altissimo, molto affezionato al suo padrone, con il quale vorrà condividere ogni momento possibile.

Un cane curioso e vivace, sempre molto sicuro di sé, ma allo stesso tempo dolce e amorevole. Adora muoversi, giocare, fare sport, sarà un asso anche in discipline come agility e obedience, flyball e molto altro.

Fosse per lui parteciperebbe anche a prove di “utilità e difesa”, si sente fortissimo e invincibile. Ha coraggio da vendere e non teme nessuno, per questo motivo sa essere un intrepido cane da guardia, pronto ad abbaiare e avvisare il suo branco appena c’è qualcosa che non lo convince del tutto. In effetti una cosa che teme c’è: il freddo.

Il pelo sottile e il poco grasso non gli offrono abbastanza protezione dalle temperature rigide, quindi, è di vitale importanza proteggerlo con cappottini adeguati e non lasciarlo in giardino quando le temperature si abbassano.

Un’ulteriore importante attenzione deve essere rivolta all’alimentazione: tendono a ingrassare, specie i soggetti che hanno subito interventi di sterilizzazione; un Pinscher Nano in sovrappeso può soffrire di problemi all’apparato scheletrico, non in grado di sopportare troppo peso.

L’eleganza dello Zwergpinscher risiede proprio nella sua corporatura esile e slanciata, nel pelo sottile e fine che enfatizza le sue forme perfette e i suoi muscoli non troppo prorompenti, ma comunque definiti. Rimpinzandolo di cibo si andrebbe a “storpiare” la linea di uno dei cani più eleganti del panorama cinofilo.

 

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4. Razze affini

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Lo Zwergschnauzer (Schnauzer Nano) è affine allo Zwergpinscher (Pinscher Nano): entrambi sono miniatleti di formato ben squadrato e di temperamento audace.

Lo Schnauzer, tuttavia, è un po' più grande e ha un carattere in genere più diffidente e stabile. Per l’aspetto, il Pinscher Nano si avvicina di più a due altre razze a pelo raso.

L'English Toy-Terrier, chiamato anche Black and Tan Terrier e in passato Manchester Terrier (che attualmente è il nome di una razza analoga, di taglia più grossa), è molto raro in Italia, come del resto anche nei Paesi anglosassoni.

Si tratta di una razza inglese assai antica, la cui piccolezza è stata accentuata durante la fase iniziale di sviluppo della cinofilia mediante incroci con il Piccolo Levriero italiano.

Si può ritenere che i cambiamenti di nome subiti dalla razza, al pari di richieste difficili da rispettare a proposito di certe particolarità del colore, non abbiano influito sulla sua rarefazione.

Ma la ricerca eccessiva di una taglia minuscola non è stata estranea a questo fenomeno. L’allevamento inglese, nonostante la sua fama ampiamente meritata, non ha conosciuto solo successi!

Il Toy Terrier si distingue dal Pinscher Nano non soltanto per l’aspetto un po’ levrieroide ma anche per la lunga coda e le orecchie ritte. A questo riguardo gli si potrebbe attribuire la responsabilità della comparsa di quest’ultima caratteristica nei Pinscher britannici? È esclusivamente nero focato.

il Chihuahua è conosciuto come il più piccolo dei piccoli cani: in media, non pesa che 1,3 kg e alcuni soggetti scendono al di sotto del chilo (è anche vero che altri possono pesare il triplo).

La varietà a pelo corto è la più antica (quella a pelo lungo, però, raccoglie sostenitori in numero sempre più elevato). Si tratta di una razza propriamente messicana, le cui origini sono avvolte nel mistero.

Il suo cranio convesso è ornato da grandi orecchie portate obliquamente, la coda è mantenuta intera e il corpo è chiaramente allungato: un complesso di caratteri che impedisce qualsiasi confusione con il Pinscher. Presenta i colori e le tonalità più vari.

Si ricorda, infine, qualche "curiosità" nell'ambito della famiglia Pinscher, in alcuni lavori è stata fatta mezione di un Harlekinpinscher, razza di origine tedesca che è stata in effetti riconosciuta nel 1958 dalla Federazione cinofila internazionale (FCI).

Questo cane era di taglia intermedia tra quelle dei Pinscher Medio e Nano (da 30 a 35 cm al garrese) e la sua maggiore originalità era data dal colore: macchiettato su fondo bianco o chiaro, grigio a macchie nere o scure, o a strisce scure su fondo rosso con o senza focature.

Se se ne parla al passato è perché dal 1987 il Pinscher Arlecchino non compare più nella nomenclatura delle razze ammesse dalla FCI: si può arguire che sia scomparso. Il Pinscher Austriaco a Pelo Corto non assomiglia molto ai Pinscher tedeschi, nonostante il nome.

La differenza non è data né dalle misure né dai colori, gli stessi dei primi Pinscher (da giallo chiaro a fulvo, nero e focato, talora a strisce scure su fondo rosso), né per le caratteristiche della coda (a corno da caccia, quando non sia stata scorciata), ma dalla figura, più grande, un po’ più lunga, priva di eleganza.

Questo dà un'idea di quello che dovevano essere certi Pinscher di un secolo fa e oltre. È un cane del tutto sconosciuto al di fuori del paese d'origine.

 

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5. Lo Standard della razza

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FCI Standard N°183 / 18.04.2007
ZWERGSCHNAUZER
ORIGINE: Germania
DATA DI PUBBLICAZIONE DELLO STANDARD ORIGINALE VIGENTE: 06.03.07
UTILIZZAZIONE: Cane di casa e di compagnia
CLASSIFICAZIONE F.C.I. Gruppo 2 Cani di tipo Pinscher e Schnauzer
Molossoidi – Cani da montagna -
Bovari Svizzeri e altre razze
Sezione 1 Cani tipo Pinscher e Schnauzer
Senza prova di lavoro

ASPETTO GENERALE: piccolo, vigoroso, più raccolto che slanciato, dal pelo duro, elegante, un modello ridotto dello Schnauzer, esente da qualsiasi apparenza di nanismo.

PROPORZIONI IMPORTANTI
• Inscrivibile in un quadrato; l’altezza. al garrese corrisponde pressappoco alla lunghezza del corpo
• La lunghezza della testa (misurata dalla punta del tartufo all’occipite) corrisponde alla metà della lunghezza della linea superiore (misurata dal garrese all’inserzione della coda).

COMPORTAMENTO-CARATTERE: il suo carattere corrisponde a quello dello Schnauzer e corrisponde al temperamento e al comportamento di un cane piccolo. Intelligenza, sicurezza, resistenza e vigilanza fanno dello Zwergschnauzer un piacevole cane da casa,
da guardia e da compagnia che può essere tenuto senza problemi anche in un piccolo appartamento.

TESTA
REGIONE DEL CRANIO
Cranio: forte e allungato senza che l’occipite sia marcatamente sporgente. La testa dovrebbe essere proporzionata alla struttura del cane. La fronte è piatta, senza rughe e parallela alla canna nasale;
Stop: molto accentuato dalle sopracciglia;
REGIONE DEL MUSO
Tartufo: ben sviluppato e sempre nero; le narici sono molto aperte
Muso: termina in un cono smussato. Canna nasale diritta
Labbra: nere, ferme e aderenti, di piatto, alle mascelle. La commessura labiale è chiusa
Mascelle/Denti: mascelle forti. La chiusura a forbice, forte e ben sviluppata, è correttamente chiusa e completa; è formata da 42 denti di un bianco puro, secondo la formula dentaria del cane. I masseteri sono molto sviluppati ma senza dare alle guance un rilievo eccessivo che verrebbe ad alterare la forma rettangolare della testa (con la barba)
Occhi: di media misura, di forma ovale; guardano in avanti; scuri con vivace espressione. Le palpebre sono ben aderenti al globo oculare
Orecchi: ripiegati e pendenti, inseriti alti, a forma di V, portati simmetricamente, puntano in avanti verso le tempie, con i bordi interni che aderiscono alle guance; le pieghe parallele non dovrebbero superare il livello del cranio.

COLLO: la nuca muscolosa e robusta presenta un arco notevole. Il collo si fonde armonicamente nel garrese. In armonia con la mole del cane è fermamente inserito e nobilmente arcuato. La pelle della gola è strettamente aderente ai tessuti sottostanti e non forma pieghe.

CORPO
Linea superiore: leggermente discendente dal garrese verso il posteriore
Garrese: forma il punto più alto della linea superiore
Dorso: solido, corto e fermo
Rene: corto, solido e alto. La distanza tra l’ultima costola e l’anca è breve e conferisce al cane un aspetto compatto
Groppa: si fonde impercettibilmente con l’inserzione della coda in una curva leggera
Torace: moderatamente ampio, di sezione ovale, arriva al gomito. Il petto è distintamente evidenziato dalla punta dello sterno
Linea inferiore e ventre: i fianchi non sono esageratamente retratti. Con la parte inferiore della cassa toracica la linea inferiore disegna una bella linea arcuata .

CODA: naturale; l’obiettivo da raggiungere è la coda a sciabola o a falcetto

ARTI
- ANTERIORI
In generale: visti dal davanti, gli arti anteriori sono forti, diritti e non troppo ravvicinati. Visti di profilo gli avambracci sono diritti.
Spalla: la scapola giace strettamente aderente alla parete toracica, ben muscolosa ai due lati della spina scapolare e sporge sulle apofisi spinose delle vertebre toraciche. Il più possibile obliqua e ben posizionata verso l’indietro, forma un angolo di circa 50° sull’orizzontale.
Braccio: aderente al corpo, forte e muscoloso. Forma un angolo da 95 a 105° con la scapola
Gomito: aderente, non rivolto in fuori né in dentro
Avambraccio: visto da qualsiasi lato è assolutamente diritto, sviluppato in potenza e ben muscoloso
Carpo: forte, fermo, si distingue poco nella struttura del braccio
Metacarpo: visto dal davanti, verticale. Visto di lato, leggermente inclinato rispetto al suolo, forte e leggermente elastico.
Piede anteriore: corto e rotondo, con dita compatte e arcuate (piede di gatto). Cuscinetti resistenti. Unghie dure e scure.
- POSTERIORI
In generale: visti di lato appaiono obliqui; visti dal dietro sono paralleli ma non troppo ravvicinati.
Coscia: moderatamente lunga, ampia e fortemente muscolosa
Ginocchio: non deviato in fuori né in dentro
Gamba: lunga e forte, nervosa, che si prolunga in un forte garretto
Garretto: molto angolato, forte, fermo, non deviato in fuori né in dentro
Metatarso: corto, perpendicolare al terreno
Piedi: dita corte, arcuate e compatte. Unghie corte e di colore nero

MOVIMENTO: elastico, elegante, morbido, sciolto e che ricopre molto terreno. Gli arti anteriori hanno il massimo allungo e i posteriori procurano la spinta necessaria con gran passi elastici. L’arto anteriore di un lato e il posteriore dell’altro lato, muovono in avanti allo stesso tempo. Il dorso, le articolazioni e i legamenti sono fermi.

PELLE: su tutto il corpo è strettamente aderente ai tessuti sottostanti

MANTELLO
PELO: il pelo deve essere duro ( a “fil di ferro”), e ben folto. Consiste di un fitto sottopelo e di un pelo esterno mai troppo corto, duro e aderente al corpo. Il pelo di copertura è rude, sufficientemente lungo da permettere l’esame della sua tessitura; non è crespo né ondulato. Sulla testa e sugli arti tende ad essere un po’ meno duro; sulla fronte e orecchi è corto. Caratteristiche e tipiche sono la barba non troppo morbida sul muso e le sopracciglia cespugliose che nascondono
leggermente gli occhi.
COLORE:
• Nero puro con sottopelo nero
• Pepe e Sale (sabbia carbonato con macchie sabbia)
• Nero / argento
• Bianco puro con sottopelo bianco
Quando si alleva Pepe e Sale, lo scopo è di ottenere una tonalità media, con color pepe ben pigmentato uniformemente distribuito, e sottopelo grigio. Le sfumature dal grigio ferro scuro al grigio argento sono tutte permesse. In tutte le variazioni di colore ci deve essere una maschera scura, che enfatizza l’espressione e si accorda armoniosamente col gioco dei colori. Distinte macchie chiare sulla testa, petto e arti non sono ricercate.
Nella varietà nero/argento, lo scopo da raggiungere è un mantello esterno nero con sottopelo nero; macchie bianche si trovano sopra gli occhi, sulle guance, alla barba, alla gola, sul davanti del petto sotto forma di due triangoli divisi, sui metacarpi, sui piedi, sulla parte interna degli arti posteriori e all’ano. La fronte, la nuca, i lati esterni degli orecchi, devono essere neri come il mantello esterno.

TAGLIA E PESO
Altezza al garrese: Maschi e femmine da 30 e 35 cm
Peso: Maschi e femmine da 4 a 8 kg

DIFETTI: Qualsiasi deviazione da quanto sopra deve essere considerata come difetto, e la severità con cui questo difetto sarà penalizzato deve essere proporzionata alla sua gravità
In particolare:
• Cranio pesante o rotondo
• Rughe sulla fronte
• Muso corto, appuntito o stretto
• Chiusura a tenaglia
• Guance e arcate zigomatiche molto sporgenti
• Occhi chiari, troppo grandi o rotondi
• Orecchi inseriti bassi, troppo lunghi, portati non simmetricamente
• Pelle floscia alla gola
• Presenza di giogaia; parte superiore del collo stretta
• Dorso troppo lungo, che risale o poco sostenuto
• Dorso cifotico
• Groppa avvallata
• Inserzione della coda inclinata in direzione della testa
• Piedi allungati
• Ambio
• Pelo troppo corto, troppo lungo, morbido, ondulato, cespuglioso o serico
• Sottopelo marrone
• Nei “pepe e sale”: una scriminatura nera che segue la linea mediana del dorso, o una sella nera.
• Nei nero-argento: triangoli sul petto non nettamente separati
• Taglia inferiore o superiore di 1 cm alle misure indicate dallo Standard

DIFETTI GRAVI
• Costruzione goffa o leggera. Troppo basso o troppo alto sugli arti
• Caratteri sessuali al contrario (per esempio: femmina mascolina)
• Gomiti deviati in fuori
• Arti posteriori diritti o “a botte”
• Gamba troppo lunga
• Garretti deviati in dentro
• Metatarso troppo corto
• Nei cani neri e “pepe e sale”: pelo bianco o a macchie
• Nei cani nero-argento e bianchi: pelo a macchie
• Sopra o sotto la taglia voluta dallo Standard di più di 1 cm ma meno di 2 cm

DIFETTI ELIMINATORI
• Comportamento pauroso, aggressivo, cattivo, esageratamente sospettoso, nervoso
• Malformazione di qualsiasi genere
• Insufficiente tipicità
• Chiusura difettosa, come enognatismo, prognatismo, arcata deviata degli incisivi
• Difetti gravi che riguardano la struttura, mantello e colore
• Taglia inferiore o che supera i dettami dello Standard di più di 2 cm.

Qualsiasi cane che presenti, in modo evidente, anomalie d’ordine fisico o comportamentale, sarà squalificato.

N.B. I maschi devono avere due testicoli apparentemente normali completamente discesi nello scroto.

 

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