Il boxer, Secondo lo Standard originale vigente di questa razza, “iè un cane di media taglia a pelo raso, raccolto, dalla costruzione quadrata, e potente ossatura.
La muscolatura, asciutta e fortemente sviluppata, si presenta rilevata plasticamente.
L’andatura è sciolta, piena di forza e di nobiltà. Il Boxer non deve apparire tozzo né pesante , ma non deve nemmeno mancare di sostanza o sembrare leggero..”.
Il Boxer ha del tutto naturalmente ereditato dal suo antenato Bullenbeisser un coraggio e un’energia decisamente molto al di sopra della media.
Tuttavia oggi non è più un cane da combattimento, perché, dall’inizio del secolo, gli allevatori tedeschi hanno cercato di addolcire il suo carattere per farne un animale perfettamente adatto alla civiltà moderna.
Si chiede agli esemplari attuali di essere socievoli e docili, essendo però capaci di difendere il loro padrone in ogni momento, in ogni luogo e in qualsiasi circostanza.
E se il Boxer è un animale da compagnia molto piacevole, non esita, quando la situazione lo impone, a trasformarsi in un temibile cane da difesa.
Il Boxer è un cane che ha riscosso, e riscuote tutt’ora, grande successo grazie all’aspetto forte e sano, al pelo che non richiede particolare attenzione ma, soprattutto, grazie al magnifico carattere sociale ed espansivo.
Si tratta infatti di un cane estremamente equilibrato, docile, affettuoso, sempre leale nei confronti del padrone e della famiglia, tanto che viene considerato tra le razze più predisposte alla vita famigliare, con i bambini in particolare.
Jean Batot, antico presidente del Boxer Club di Francia, scriveva molti anni fa: “Se è vero che l’aristocrazia è nel sangue e non nel rango, il Boxer è il fiero e degno erede di una nobiltà millenaria”.
Oggi scopriremo questa meravigliosa razza canina, il Boxer: l’origine, la storia, il comportamento e tanto altro ancora. Buona lettura!
1. Origine
Il Boxer è una razza tedesca la cui creazione avvenne solo alla fine del XIX secolo.
Tuttavia, le sue origini risalgono alla notte dei tempi, quando l’uomo cacciava e guerreggiava in compagnia dei Molossi.
Il cane chiamato oggi Boxer non è, infatti, nato da una recente selezione: molti dei segni che contraddistinguono il Boxer sono noti da migliaia di anni.
Questi cani, potentemente costituiti e assai eterogenei nel tipo, venivano impiegati per la loro forza e la loro aggressività. La maggior parte dei popoli antichi e dei grandi strateghi militari costituirono autentiche legioni canine, utili durante le loro conquiste.
Fu così che i popoli venuti dall’Asia, particolarmente gli Hyksos, importarono in Egitto dei temibili Molossi e Filippo di Macedonia, padre di Alessandro il Grande, si servì di Mastini per vincere le battaglie.
Nel 101 a.C., i Romani stessi si trovarono a combattere contro potenti cani arrivati al seguito dei Cimbri, una tribù originaria dell’Europa del Nord.
Assai più tardi, infine, all’epoca del Rinascimento, Enrico VIII d’Inghilterra riuscì a battere le armate di Carlo V grazie a falangi di più di cinquecento Doghi armati di collari con punte di ferro, di lame d’acciaio, ricoperti di armature di metallo o di cuoio.
Questo tipo di cane-soldato era impiegato anche per stanare la grossa selvaggina, come l’orso o il toro selvatico. Poi, nel corso dei secoli, quando l’uomo non ebbe più veramente bisogno di cacciare per vivere e quando, parallelamente, le tecniche di combattimento si affinarono, questi animali dovettero adattarsi a nuove mansioni.
Così, a seconda degli usi e dei costumi delle popolazioni, diversi tipi di cane si fissarono a poco a poco in tutta Europa. La maggior parte di essi si riconvertì in cane da guardia; gli altri divennero, loro malgrado, le attrazioni dei combattimenti da fiera, nel corso dei quali li si obbligava ad affrontare tori e animali selvaggi.
Questi Doghi dovevano dare origine agli antenati del Mastiff e del Bulldog in Gran Bretagna, del Dogue di Bordeaux nel sud-ovest della Francia e, oltre Reno, dell’Alano e del Bullenbeisser (quest’ultimo è all’origine del Boxer che noi conosciamo oggi).
Il Bullenbeisser (che combatteva coi tori), chiamato anche, secondo antichi testi germanici, Canis ursiritus (cane da orso) e Canis porcatoris (cane da cinghiale), doveva velocemente superare le frontiere e, nella seconda metà del XIX secolo, lo si incontrava nei Paesi Bassi, in Belgio e nell’est della Francia.
Si distingueva allora il Bullenbeisser di Danzica dal Bullenbeisser brabantino, di taglia più piccola. Nel 1877, sul giornale Der Hund und seine Jagd, alcuni allevatori lo descrivevano nel modo seguente:
«È un cane imponente, forte, serio, misura circa 55 centimetri e rappresenta il cane più intelligente della razza dei Doghi. Ha il muso corto, largo e rialzato, scavato da solchi, con le labbra pendenti. La testa, molto grossa, ha un diametro più largo di quello di qualsiasi altra razza. Gli occhi sono leggermente obliqui e un poco ricoperti dalla pelle della fronte. Ha delle rughe sulla fronte e sulle guance. Le orecchie non sono tagliate. Il dorso è diritto. Il colore è fulvo, con delle striature color lupo».
Evidentemente questa descrizione fa pensare a un cane di tipo Dogo, ma essa può ben corrispondere anche al Mastiff inglese, al futuro Boxer e - perché no? - al Bulldog. D’altra parte è in Gran Bretagna che occorre ricercare l’altra origine del Boxer contemporaneo.
I Britannici ricordano spesso, in effetti, che è grazie a un Bulldog di nome Tom che il primo Boxer vide la luce. Elizabeth Sommerfield, famosa allevatrice d’oltre Manica, presenta così questo antenato illustre nella sua opera intitolata The Boxer:
«Nel 1890 il dottor Toennissen viveva a Monaco e possedeva un Bulldog Inglese chiamato Tom. Sfortunatamente... nessuno ha un ritratto di questo cane, ma una cosa è certa: era bianco come la neve. È ugualmente certo che avesse l'andatura dei Bulldog della fine del XIX secolo... In effetti somigliava molto più al Boxer attuale che al Bulldog che noi incontriamo oggi nelle esposizioni».
Una cagna bianca di tipo Bullenbeisser, chiamata Alts, fu in seguito accoppiata a Tom, e da questa unione nacque Flocki, il primo Boxer iscritto sotto questo nome al Libro delle Origini.
Tuttavia Flocki non era un cane eccezionale. Nel suo Dogues et Bouledogues il dottor Maurice Luquet arrivò perfino a scrivere che si trattava di un «genere di bastardo di Bulldog».
2. Storia
Nel 1895, in occasione dell’esposizione canina che si svolgeva a Monaco, alcuni amatori imposero insieme la razza e il nome che porta al giorno d’oggi.
Elizabeth Sommerfield racconta come un certo Friedrich Roberth, originario di Vienna, allevatore di Airedale e amatore dei cani a pelo corto, arrivò nel 1895 a Monaco con due amici, Elard König e R. Hopner, e come tutti e tre riuscirono a convincere il Club tedesco del San Bernardo a presentare una classe "Boxer" in occasione della manifestazione canina che si teneva in questa città.
Quattro cani furono così arruolati in questa categoria ma solo Flocki passò alla storia. La creazione del Club Tedesco del Boxer e la prima esposizione organizzata sotto la sua guida permisero di riunire una ventina di esemplari, a partire dall’anno seguente.
E anche se questi erano relativamente eterogenei -gli uni essendo bianchi, gli altri fulvi con delle chiazze rosso scuro - un numero non disprezzabile di tali animali somigliava evidentemente ai Bulldog, cioè erano più grandi e meno pesanti del Boxer di oggi.
All’indomani dell’esposizione di Monaco gli amatori tedeschi decisero di redigere il primo standard della razza. Non occorsero meno di sei anni per terminare un testo accettabile, che infine fu adottato ufficialmente nel 1905.
Nel frattempo, nel 1904, era stata creata la prima rivista dedicata esclusivamente al Boxer, nel momento in cui l’allevamento aveva creato le premesse per un successo significativo.
La prima guerra mondiale doveva sfortunatamente pregiudicare pesantemente l’allevamento tedesco e solo alla fine degli anni Venti, sotto la guida di Fritz Muller, il Boxer fu riconosciuto come cane da lavoro.
La progressione della razza in Germania fu da allora regolare fino alla seconda guerra mondiale: mentre 30.000 iscrizioni erano state registrate nel Libro delle Origini nel 1933, se ne contavano 38.000 nel 1938.
L’utilità del Boxer era ormai ammessa, sebbene alla fine del conflitto numerosi riproduttori fossero acquistati dalle forze alleate installate in Europa, specialmente dalle truppe americane, che li introdussero oltre Atlantico.
Coscienti del danno che poteva provocare una tale emorragia, i cinofili tedeschi limitarono le esportazioni e si sforzarono di favorire l’allevamento nazionale: tale decisione impedì agli Americani di comperare uno dei più bei campioni della razza, Heiner von Zwergeck, per il quale erano pronti a spendere duemila dollari!
Nel 1968 il Libro d’allevamento tenuto dal Club tedesco contava 80.000 iscrizioni. Questo effettivo è oggi superiore a 150.000. Attualmente il Boxer è conosciuto nel mondo intero, confermando con ciò il successo dell’allevamento tedesco.
La moda senza precedenti del Pastore Tedesco e del Boxer ha dimostrato che, con uno standard studiato e un buon adattamento ai bisogni del pubblico, una razza poteva imporsi dappertutto.
I cinofili che cercavano un cane del tipo Dogo, ma non troppo ingombrante e il più elegante possibile, hanno trovato nel Boxer la realizzazione delle loro aspirazioni, che Elizabeth Sommerfield, con uno humour del tutto inglese, descrive in questi termini:
«Non volevano un cane qualsiasi, non volevano un cane difficile da curare, difficile da nutrire, non volevano un cane troppo grande e nemmeno troppo piccolo. Doveva inoltre amare i bambini, essere fedele e buon guardiano... Il Boxer può corrispondere a tutte queste attese».
Curiosità: e gli dei crearono Rolf...
Nella genealogia di molte razze si ritrovano quasi sempre uno o più cani che, per le loro qualità eccezionali, hanno dato una impronta a molte generazioni. Tutti gli appassionati dei Boxer hanno così sentito parlare di Rolf von Vogelsberg, nato nel 1910, che si rivelò uno dei migliori esemplari della razza.
Di color rosso con strisce scure, con un segno bianco sulla nuca, misurava 59 centimetri. La testa, le spalle, le zampe, gli appiombi erano perfettamente conformi allo standard e le membra posteriori erano di una qualità sconosciuta alla varietà rossastra.
Occorre tuttavia precisare che Rolf von Vogelsberg godeva i benefici di una ascendenza piuttosto eccezionale. Era infatti il pronipote di Meta von der Passage, che può essere considerata come l’antenata di tutti i Boxer del XX secolo e che ha generato Hugo von Pfalzgau, padre di Kurt von Pfalzgau (a sua volta padre di Rolf).
La notorietà di Roif è dovuta per una buona parte a Friederun e a Philip Stockmann, una coppia di allevatori tedeschi, il cui lavoro ha largamente contribuito al successo della razza. Avendo comperato Rolf, fecero di tutto per trarre il miglior profitto dalle sue qualità, specialmente quelle di riproduttore.
Altri cani dell'allevamento "von Dom" dei signori Stockmann sono ugualmente entrati nella storia della razza. Citiamo in particolar modo Sigurd von Dom e Lustig von Dom, che furono due campioni eccezionali.
Un'allevatrice tedesca, la signora Parentis, doveva d'altronde rendere un legittimo omaggio a Frederun e Philip Stockmann nella rivista Boxer Blatter:
"Non ci sono altri esempi in nessun allevamento che abbiano avuto un'influenza così grande nell'elaborazione e nella formazione della razza".
Aggiungiamo ancora che Frederun Stockmann, originaria di Riga, era venuta a Monaco per seguirvi studi d'arte. Notevole scultrice e disegnatrice, ha lasciato ai posteri ammirevoli figure di Boxer.
3. Comportamento
Il Boxer ha del tutto naturalmente ereditato dal suo antenato Bullenbeisser un coraggio e un’energia decisamente molto al di sopra della media.
Tuttavia oggi non è più un cane da combattimento, perché, dall’inizio del secolo, gli allevatori tedeschi hanno cercato di addolcire il suo carattere per farne un animale perfettamente adatto alla civiltà moderna.
Si chiede agli esemplari attuali di essere socievoli e docili, essendo però capaci di difendere il loro padrone in ogni momento, in ogni luogo e in qualsiasi circostanza. E se il Boxer è un animale da compagnia molto piacevole, non esita, quando la situazione lo impone, a trasformarsi in un temibile cane da difesa.
Elizabeth Sommerfield cita l’esempio di un Boxer esportato in Kenya per essere impiegato come guardiano: «Trovò la morte difendendo il proprio padrone, dopo che le coltellate degli aggressori l’ebbero assai gravemente ferito senza però distrarlo dal suo dovere».
E un esempio che illustra perfettamente la personalità di questo cane. Nella vita quotidiana, fortunatamente, è raro che un Boxer affronti situazioni analoghe, ma è confortante sapere che è capace di mostrare un così grande coraggio.
Tanto più che la sua morfologia atletica, la sua potente muscolatura e il suo aspetto poco attraente fanno indugiare persino il più temerario degli aggressori. L’attaccamento che il Boxer dimostra nei confronti del suo padrone è leggendario, come il piacere che esso prova nel condividere i giochi dei bambini.
La sua esuberanza è ben nota e spesso soffre nel dover restare al suo posto; è una delle ragioni per le quali, anche se la sua foga è più simpatica che realmente molesta, non è affatto il compagno indicato per le persone anziane.
In linea di massima, perciò, se l’animale viene educato sin da piccolo e se il suo padrone sa dar prova di fermezza, non c’è da temere alcuna grande difficoltà e si possono ottenere i migliori risultati.
Non è certo questione di farne una bestia pericolosa, cioè un animale incontrollabile, ma, facendogli prendere un brevetto di cane da difesa, gli si insegnerà a controllarsi, ad acquisire dei riflessi sicuri, a obbedire a un ordine preciso e, beninteso, a proteggere il suo padrone.
Dopo un addestramento specializzato, tutti i Boxer possono sostenere tali prove, senza per questo divenire cani da combattimento.
Esiste una certa confusione nella mentalità del pubblico a questo proposito, ed è' importante ristabilire la verità: tutti i Boxer con il brevetto di ‘cani da difesa’ sono perfettamente adatti a vivere in famiglia, a giocare con i bambini, a passeggiare; hanno semplicemente un’abilità che non necessariamente tutti i loro simili possiedono.
Ed è proprio per questo che, oggigiorno, come già detto, la sua diffusione è tanto ampia da averlo reso un cane familiare in tutto il mondo. La sua tempra e la sua personalità lo rendono, infatti, un cane ben adatto al dinamismo dell’uomo moderno.
In Germania, le prove di selezione sono evidentemente fondate sulle caratteristiche morfologiche, ma vengono completate da prove severe di valutazione del carattere; ci si assicura, così che il cane possieda l’istinto alla difesa, abbia mordente e un buon equilibrio nervoso: deve poter ascoltare il rumore di un tuono senza distrarsi dalla sua mansione.
Solo quando avrà superato con successo tali prove, il cane potrà essere utilizzato dalla polizia, allo stesso titolo d’altra parte del Pastore Tedesco, del Dobermann o del Rottweiler.
Il Boxer non è fatto per vivere in appartamento (anche se si adatta bene a questo tipo di vita). Ha bisogno di spazio, di un giardino dove poter spendere le proprie energie tutto il giorno, prima di rientrare la sera nella dimora familiare.
Il proprietario di un tale cane deve in ogni modo fargli fare lunghe passeggiate, nel corso delle quali l'animale potrà correre, marciare, sfogarsi pienamente.
In ogni caso bisogna fare attenzione, perché il Boxer può avere la tendenza a mostrarsi poco compiacente con gli altri animali, e il padrone dovrà sempre essere in grado di richiamarlo, se si fa prendere dalla voglia di affermare la propria autorità: questo cane è certamente civilizzato, ma rimane pur sempre un Dogo!
Fortunatamente è facile addestrare questo animale perché è intelligente. E se ama divertirsi, saltare, scattare, riportare un bastone che gli si lancia, giocare alla palla con i suoi giovani padroni... insomma mostrare che esiste e che adora che ci si occupi di lui, non è questa una ragione per cedere a tutti i suoi capricci.
Il Boxer è molto muscoloso, assai sicuro di sé, ma non gli si deve lasciar correre il rischio di ferire una persona o di rompere il mobilio con il pretesto che ‘si diverte’.
Jean Batot, antico presidente del Boxer Club di Francia, scriveva molti anni fa: "Se è vero che l’aristocrazia è nel sangue e non nel rango, il Boxer è il fiero e degno erede di una nobiltà millenaria".
Questo discorso elogiativo, che ci riporta a un passato glorioso, sottolinea ugualmente a giusto titolo che, sotto l’animale della razza odierna, il Molosso intrepido di un tempo non è completamente sparito.
Un proverbio famoso dice "tale cane tale padrone....". La rassomiglianza, o più esattamente la connivenza, che esiste tra certi cani e i loro padroni è stata sovente notata, il professor Queinnec e la sua équipe della scuola veterinaria di Tolosa hanno studiato queste associazioni "uomo-cane" e hanno così tracciato alcuni ritratti di proprietari, pubblicati nell'opera intitolata Un uomo che comprende i cani.
Vi si apprendono molte cose sui padroni dei Boxer: "Il Boxer sarà spesso un cane di persone anziane. Gli amatori vivono in città, con terrazza e giardino (80%), e hanno dei bambini (73%). Coloro che hanno tre bambini hanno in genere più Boxer, il che mostra la qualità dei rapporti Boxer-bambini".
Si constata ugualmente che, se tutti i proprietari di Boxer amano questo cane, il 30% di essi, soprattutto le donne, preferirebbero, a posteriori, un'altra razza. Il professor Queinnec ne conclude che questo 30% rappresenta le persone che, prima di comperarlo, non conoscevano il temperamento focoso del Boxer.
Altro punto piuttosto divertente: i proprietari di Boxer non amano né i Pastori Tedeschi né i Bassotti; al contrario apprezzano il Cocker e l’Alano, inoltre, il 60% dei padroni concepisce l'educazione del loro cane in termini di fermezza, il 20% in termini di libertà e il 20% in termini di comprensione.
Il proprietario di un Boxer ama lo sport, la cultura; è socievole, aperto, franco, fiducioso ma vigile. E per quelli che dubitano ancora che il padrone assomigli spesso al suo cane, l'équipe del professor Queinnec ha constatato che più della metà dei padroni studiati avevano un viso tozzo, che ricorda quello del loro compagno.
Constatazione d’altra parte piuttosto antica: su un giornale di Stoccarda, del 1865, si trova pubblicata la riproduzione di un’incisione che mostra un soldato e il suo cane, un Bullenbeisser che gli assomiglia fedelmente!
4. Le origini di un nome, scegliere il suo colore e Boxer di tutti i paesi
- Le origini di un nome
Può sembrare curioso, anzi paradossale, che la parola 'Boxer' di consonanza inglese, sia attribuita a una razza ufficialmente tedesca. Questa contraddizione spiega bene tutte le discussioni che opposero la Germania e la Gran Bretagna quando si trattò di definire la nazionalità della razza.
In verità non si conoscono precisamente le ragioni che hanno spinto i cinofili a chiamare questo cane "Boxer". Nella sua opera Dogues et Bouledogues, il dottor Maurice Luquet suggerisce che la setta cinese l-Ho T'uan (che si rivoltò contro la presenza occidentale nella Cina all'inizio del secolo e il cui nome inglese era precisamente "Boxer") potrebbe aver ispirato gli allevatori inglesi...
Ed è vero che si possono ritrovare in questo cane le caratteristiche di quella setta, il coraggio, l'abnegazione e la fedeltà, qualità che allora avevano destato impressione negli Europei.
Philip Stockmann, uno dei primi allevatori tedeschi del Boxer, si stupì di questo nome inglese e suggerì di sostituirlo con quello di Kàmpfer (lottatore o praticante la boxe in tedesco).
Ma la sua proposta non ricevette l'appoggio delle autorità ufficiali, con grande piacere degli amatori britannici, i quali affermano chiaramente che questo cane trova le sue autentiche origini nel loro paese. - Scegliere il suo colore
Il professore di genetica Lienhart ha studiato come si trasmette il colore del mantello presso i Boxer. Noi non entreremo qui nei dettagli dei suoi esperimenti, ma è interessante sottolineare alcune delle conclusioni alle quali è arrivato questo scienziato.
- L'unione di un Boxer fulvo chiaro con uno fulvo scuro darà origine a un numero più alto di esemplari fulvo chiaro che non di soggetti di color fulvo più sostenuto.
- L'unione di due Boxer di color fulvo intenso produrrà più esemplari di colore scuro che soggetti di colore chiaro.
- L'unione di un Boxer a fondo rosso con strisce scure e di un Boxer fulvo darà una ripartizione uguale di esemplari fulvi e di soggetti a fondo rosso con strisce scure.
- L'unione di due Boxer a fondo rosso con strisce scure produrrà per due terzi esemplari a fondo rosso con strisce scure e per un terzo soggetti non striati.
Questi risultati, tuttavia, possono variare secondo i soggetti; ma è certo che l’unione di due Boxer dal mantello non striato non ha mai dato esemplari di Boxer dal mantello a fondo rosso con strisce scure. - Boxer di tutti i paesi
Nel 1950, al tempo del congresso internazionale del Boxer Club europei, fu creata un'Associazione tecnica internazionale del Boxer (ATIBOX), il cui scopo era quello di studiare l'evoluzione della razza nel mondo.
Nel 1974, Karyn Rezewski presentò al congresso dell'ATIBOX un’interessante sintesi sul livello dell'allevamento in molti paesi. Si apprese così che il Boxer era divenuto molto popolare in Ungheria, dove il patrimonio animale era rapidamente aumentato.
Tuttavia, questa progressione era fatta a svantaggio della qualità, in Italia, al contrario, l'allevamento degli anni Settanta era di ottimo livello, ma poco numeroso.
L'allevamento inglese era considerato molto riuscito' e si precisava che "gli allevatori britannici, dotati in generale di una grande esperienza, hanno potuto realizzare, senza speciali direttive e quasi senza controllo, una rapida rimonta del Boxer dopo la guerra".
In questo rapporto si riteneva d'altra parte che gli Americani avessero sacrificato questo solido cane a vantaggio degli esemplari di prestigio, più spettacolari nella presentazione.
Beninteso era l'allevamento tedesco quello giudicato più prossimo alla perfezione. Karyn Rezewski precisava comunque che tale successo era dovuto, in larga parte, alla disciplina degli allevatori tedeschi, che accettavano le regolamentazioni e una tutela significativa del Club.
Questi controlli frequenti e rigorosi permettevano di limitare i difetti ereditari dei soggetti prodotti, specialmente a livello della testa.
L’autrice del rapporto dell'ATIBOX aggiungeva, tuttavia, che doveva essere possibile ai tedeschi fare degli sforzi per migliorare la qualità di costituzione e per ricercare una certa nobiltà, al di là della semplice armonia delle forme. - Razze affini
Il Boxer ha per cugino un cane assai imponente come il Dogo di Bordeaux, ma anche il Bulldog inglese, nettamente più piccolo.
Il Dogo di Bordeaux è un animale dal fisico impressionante. È un colosso dall'aspetto tozzo e muscoloso, che pesa circa 50 chilogrammi. La sua taglia varia tra i 60 e i 68 centimetri per i maschi e tra i 58 e 66 centimetri per le femmine. Come per la maggioranza dei Doghi, la sua testa è caratteristica: dà l'impressione di essere mal tagliata. Questa razza francese sarebbe derivata da cani che nel Medioevo venivano chiamati con il termine di Allant. Gaston Phébus fece una descrizione precisa di questi animali e aggiunse perfino che ne aveva visto uno uccidere il suo padrone...
Contrariamente alle apparenze, il Dogo di Bordeaux è oggi un cane del tutto civilizzato, dolce con i suoi padroni, ma capace per natura di difenderli ferocemente contro qualsiasi aggressore.
D'aspetto massiccio, caricaturale perfino, il Bulldog - cane d origine britannica - è più piccolo, ma soprattutto molto largo, potente e compatto. Pesa In media 25 chilogrammi, la sua testa è grande e il muso è molto più schiacciato di quello del Boxer.
Impiegato fino all'inizio del XIX secolo per combattere i tori, si è a poco a poco trasformato in un cane calmo e bonario, il cui sguardo è volentieri distaccato e aristocratico. Non di meno è un compagno molto piacevole per i bambini. È poco diffuso in Italia.
Derivato da un incrocio tra un Mastiff e un Bulldog, il Bullmastiff misura tra i 63 e i 69 centimetri per un peso che può raggiungere i 100 chilogrammi. È un animale potente, d'aspetto relativamente compatto, di costituzione simmetrica e non troppo ingombrante malgrado la sua corpulenza. Più diffuso ormai del Mastiff, il Bulmastiff è un cane assai vigile e un temibile difensore dei suoi padroni. Fu verosimilmente introdotto in Gran Bretagna al tempo della conquista romana.
Il suo mantello è fulvo e il suo muso, come quello del Boxer, è nero. Molto apprezzato in altri tempi per il coraggio con cui ingaggiava combattimenti contro gli orsi, i leoni e gli stessi suoi simili, ha perduto al giorno d'oggi una buona parte della sua ferocia, anche se ha mantenuto una solida reputazione di guardiano. È poco diffuso in Italia.
5. Lo Standard del Boxer
FCI Standard N° 144 / 09.07.2008
DEUTSCHER BOXER
ORIGINE: Germania
DATA DI PUBBLICAZIONE DELLO STANDARD ORIGINALE VIGENTE 01.04.2008
UTILIZZAZIONE: Cane di utilità e di compagnia
CLASSIFICAZIONE F.C.I. Gruppo 2 Cani di tipo Pinscher e Schnauzer
Molossoidi e Cani da montagna
Bovari svizzeri
Sezione 2 1 Molossoidi tipo dogo
Con prova di lavoro
ASPETTO GENERALE
Il Boxer è un cane di media taglia a pelo raso, raccolto, dalla costruzione quadrata, e potente ossatura. La muscolatura, asciutta e fortemente sviluppata, si presenta rilevata plasticamente. L’andatura è sciolta, piena di forza e di nobiltà. Il Boxer non deve apparire tozzo né pesante , ma non deve nemmeno mancare di sostanza o sembrare leggero..
PROPORZIONI IMPORTANTI
a) Lunghezza del corpo rapportata all’altezza al garrese: il corpo sta nel quadrato, il che significa che le linee diritte che lo delimitano, una orizzontale per il dorso, e due verticali che scendono una radente la spalla e l’altra radente la punta dell’ischio, formano un quadrato
b) Profondità del torace rapportata all’altezza al garrese: il torace arriva fino al gomito. La profondità del torace misura la metà dell’altezza al garrese.
c) Lunghezza della canna nasale rapportata alla lunghezza della testa: la proporzione fra la lunghezza della canna nasale (misurata dall’angolo interno dell’occhio fino all’estremità del tartufo) e la lunghezza del cranio (misurata dall’angolo interno dell’occhio fino alla sommità della protuberanza occipitale) è di 1 : 2
COMPORTAMENTO-CARATTERE
Il Boxer deve essere saldo di nervi, sicuro di sé, calmo ed equilibrato. Il suo carattere è della massima importanza e richiede, nell’allevamento, la cura più attenta. Il suo attaccamento e la sua fedeltà verso il padrone e tutta la casa, la sua vigilanza, il suo indomito coraggio come difensore, sono famosi da tempo. È innocuo in famiglia, ma diffidente verso gli estranei, gaio e amichevole nel gioco, ma impavido nelle situazioni difficili. È facile da addestrare, data la sua docilità, la sua sicurezza e il suo coraggio, il suo acume naturale e il suo fiuto straordinario. Essendo inoltre un cane pulito e di poche esigenze, è gradito e apprezzato in famiglia sia come cane da compagnia che da difesa o di utilità. Il suo carattere è leale, senza falsità né dissimulazione, e conserva queste qualità fino a tarda età.
TESTA: conferisce al Boxer il suo aspetto caratteristico. Deve essere proporzionata al resto del corpo e apparire né troppo leggera, né troppo pesante. Il muso deve essere il più possibile largo e possente. La bellezza della testa si basa sul rapporto armonioso fra muso e cranio. Da qualsiasi parte si osservi la testa, dal davanti, da sopra o dai lati, sempre il muso deve essere in giusta proporzione col cranio, cioè non apparire mai troppo piccolo. La testa deve essere asciutta, quindi senza rughe. Tuttavia si formano naturalmente delle rughe sul cranio, quando il cane è in attenzione. Le rughe che, da ciascun lato, partono dalla radice del naso verso il basso, quelle sono sempre marcate.
La maschera scura si limita al muso e deve distinguersi nettamente dal colore della testa, in modo da non incupire l’espressione del muso.
REGIONE DEL CRANIO
Cranio: deve essere il più possibile stretto e angoloso. È leggermente arcuato, né troppo corto a forma di sfera, né piatto, né troppo largo; e la bozza occipitale non troppo alta. La sutura metopica è solo debolmente segnata, non deve essere troppo profonda, specialmente fra gli occhi.
Stop: la fronte forma con la canna nasale, una netta interruzione. La canna nasale non deve rientrare nella fronte, come nei bulldog, ma non deve nemmeno pendere verso il basso.
REGIONE DEL MUSO
Tartufo: il tartufo è ampio e nero, molto leggermente rivolto all’insù; ampie narici. La punta del naso è posizionata un po’ più in alto della radice del naso.
Muso: il muso deve essere possentemente sviluppato nelle tre dimensioni dello spazio, quindi né a punta, né stretto, corto o piatto. Il suo aspetto sarà evidenziato da : a) la forma della mascella, b) la posizione dei canini, c) la forma delle labbra superiori .I canini devono essere il più possibile distanziati fra di loro e di buona lunghezza, per cui la superficie anteriore del muso diventa larga, quasi quadrata e forma un angolo ottuso con la canna nasale. Davanti, l’orlo del labbro superiore poggia sull’orlo di quello inferiore. Il mento, insieme formato dalla parte ricurva verso l’alto della mascella inferiore e il labbro inferiore, non deve sorpassare esageratamente il labbro superiore, ma ancor meno deve esserne mascherato; visto dal davanti, come di profilo, il mento deve essere ben marcato. I canini come pure gli incisivi della mascella inferiore non devono essere visibili con il muso chiuso, come pure, col muso chiuso, il Boxer non deve lasciar vedere la lingua. La scanalatura del labbro superiore è ben visibile.
Labbra: le labbra completano la forma del muso. Il labbro superiore è spesso, tumido, e riempie il vuoto provocato dal fatto che la mascella inferiore è più lunga, per cui viene sorretto dai canini inferiori.
Mascelle/denti: la mascella inferiore sporge rispetto a quella superiore ed è leggermente ricurva verso l’alto; il Boxer è prognato. La mascella superiore è larga al suo punto d’attacco col cranio e si restringe solo un poco sul davanti. La dentatura è potente e sana. Gli incisivi sono disposti, il più regolarmente possibile, lungo una linea diritta; i canini sono ampiamente distanziati, e gli uni e gli altri di buona grandezza.
Guance: le guance sono sviluppate conformemente alle mascelle robuste, senza però sporgere in modo troppo marcato. Vanno anzi fondendosi al muso formando una leggera curva.
Occhi: gli occhi scuri non devono essere troppo piccoli né sporgenti o infossati. L’espressione rivela energia e intelligenza; senza essere minacciosa o pungente . Le rime palpebrali devono avere un colore scuro.
Orecchi: gli orecchi lasciati integri devono avere una grandezza adeguata; inseriti lateralmente nel punto più alto della testa stanno, in posizione di riposo, appoggiati alle guance, e ricadono verso l’avanti formando una distinta piega, specialmente quando il cane è attento.
COLLO: la linea superiore disegna, dallo stacco netto della nuca, una curva elegante fino al garrese. Deve essere di buona lunghezza, rotondo, robusto, muscoloso e asciutto.
CORPO nel quadrato. Il tronco poggia su gambe robuste e diritte
- Garrese: deve essere pronunciato
- Dorso: deve essere, rene compreso, corto, saldo, diritto, ampio e molto muscoloso.
- Groppa: leggermente avvallata, appena arcuata e ampia. Il bacino deve essere lungo e specialmente nelle femmine, ampio.
- Torace: profondo, raggiunge il gomito. La profondità del torace è uguale alla metà dell’altezza al garrese. Petto ben sviluppato. Costole ben cerchiate, ma non arrotondate a botte, ben estese all’indietro.
- Linea inferiore: disegna una curva elegante verso il posteriore. Fianchi corti, tesi e leggermente rilevati.
CODA: l’attaccatura è meglio che sia alta piuttosto che bassa. La coda è di normale lunghezza e lasciata integra.
ARTI
ANTERIORI: viste dal davanti le gambe, diritte e parallele fra loro, devono avere un’ossatura robusta.
- Spalle: lunghe e oblique ben aderenti al tronco; non devono avere una muscolatura troppo pesante.
- Braccio: lungo – forma con la scapola un angolo retto
- Gomito: né troppo stretto alla parete del torace, né troppo scostato
- Avambraccio: verticale, lungo e dalla muscolatura asciutta
- Carpo: robusto, ben marcato senza essere sporgente
- Metacarpo: corto, quasi perpendicolare al suolo.
- Piede anteriore: piccolo, rotondo; dita chiuse; cuscinetti spessi e duri.
POSTERIORI: fortemente muscolosi; la muscolatura è dura e plasticamente rilevata. Le gambe posteriori, viste da dietro, devono essere diritte.
- Coscia: lunga e ampia. Angolo dell’ articolazione dell’anca e del ginocchio il meno ottuso possibile.
- Ginocchio: in posizione standard deve sporgere abbastanza in avanti da trovarsi sulla verticale che dalla punta dell’anca scende a terra.
- Gamba: molto muscolosa
- Garretto: robusto, ben marcato, ma non esageratamente. L’angolo è di circa 140°
- Metatarso: corto, con una scarsa inclinazione di 95 – 100° rispetto al suolo
- Piede posteriore: un po’ più allungato dell’anteriore. Dita chiuse, con cuscinetti spessi e suole dure.
MOVIMENTO: vivace e pieno di forza e nobiltà
PELLE: asciutta, elastica, senza pieghe
MANTELLO
PELO: corto, duro, brillante e aderente
COLORE: fulvo o tigrato. Il fulvo va, in diverse tonalità, dal fulvo chiaro fino al rosso cervo scuro; ma sono i toni intermediari ad essere i più belli (rossofulvo). La maschera è nera. La varietà tigrata presenta, nel senso delle costole, delle strisce scure o nere su un mantello a fondo fulvo che può presentare tutte le sfumature sopra descritte. Queste striature devono staccarsi nettamente dal colore di fondo del mantello. Di principio, le macchie bianche non sono da respingere; possono essere perfino di gradevole effetto.
TAGLIA: Misurata dal garrese, secondo una verticale che passa davanti al gomito, e arriva a terra..
Maschi: 57 – 63 cm
Femmine: 53 – 59 cm
PESO: Maschi sopra i 30 Kg. (considerando circa 60 cm. al garrese)
Femmine: circa 25 Kg. (considerando circa 56 cm. al garrese)
DIFETTI: qualsiasi deviazione da quanto sopra deve essere considerato difetto, e va valutato in proporzione alla sua gravità.
- COMPORTAMENTO E CARATTERE :
- mancanza di temperamento - TESTA
- Mancanza di nobiltà ed espressione, aspetto sinistro, testa da Pinscher o da Bulldog
- Canna nasale che scende verso il basso; naso “di cuoio” ( tartufo liscio, brillante, senza granulosità); tartufo che cambia di colore a seconda delle condizioni atmosferiche; tartufo chiaro.
- Muso troppo a punta o troppo leggero; denti o lingua visibili a bocca chiusa; soggetto bavoso.
- Torsione o deviazione laterale della mascella inferiore; dentatura impiantata in modo difettoso; dentatura debole o difettosa a causa di malattia.
- Occhio chiaro detto “da rapace”; terza palpebra depigmentata.
- Orecchi svolazzanti, semi-eretti o eretti, orecchi“a rosa”. - COLLO
- Corto, spesso, con giogaia. - CORPO
- Petto troppo ampio o troppo vicino a terra; tronco che cede
- Dorso: misero, cifotico, insellato.
- Rene: lungo, stretto, marcatamente concavo, mal collegato alla groppa, arcuato.
- Groppa avvallata, bacino stretto
- Ventre pendente, fianchi cavi. - CODA
- Attaccatura troppo bassa – coda rotta - ANTERIORI
- A “violino”.
- Spalle mal inserite
- Gomiti scollati
- Carpi deboli
- Piede di lepre, piedi piatti e schiacciati - POSTERIORE
- Muscolatura debole. Posteriore troppo o troppo poco angolato; angolo del garretto troppo chiuso con metatarso troppo obliquo.
- Garretti vaccini o a botte; garretti troppo vicini
- Presenza di speroni
- Piede di lepre, piedi piatti, schiacciati. - MOVIMENTO
- Ondeggiante, andatura che copre poco terreno; movimento rigido
- Ambio - COLORE
- Maschera che si estende oltre il muso.
- Striature troppo ravvicinate o troppo rare.
- Ripartizione antiestetica delle macchie bianche, come una testa tutta bianca o bianca da un lato
- Colore bianco che supera un terzo del mantello
- Colori che si fondono
- Fondo del mantello sporco; altri colori
DIFETTI ELIMINATORI
- Cane aggressivo o cane pauroso
- Coda naturalmente corta
Qualsiasi cane che presenti in modo evidente delle anomalie d’ordine fisico o comportamentale sarà squalificato.
N.B. I maschi devono avere due testicoli apparentemente normali completamente discesi nello scroto