La geografia ci insegna come è fatto il mondo e come orientarsi nel labirinto del globo terrestre.
E’ una disciplina antichissima, ma ancora alla fine del 1400 i geografi pensavano che i tre continenti allora conosciuti (Europa, Africa e Asia) fossero circondati da oceani oltre i quali il mondo finiva.
Quando cominciò ad affermarsi la teoria della sfericità della Terra, alcuni esploratori intuirono che doveva essere possibile raggiungere ogni continente e tornare al punto di partenza viaggiando sempre nella stessa direzione.
Così Cristoforo Colombo sbarcò su un nuovo continente, chiamato poi Nuovo Mondo.
Fu l’avvio delle grandi esplorazioni che, con la scoperta dell’Oceania alla fine del 1700 e la conquista dell’Antartide nel 1640, permisero di tracciare la mappa del mondo, così come oggi lo conosciamo.
Oggi cercheremo di dare risposta a tanti perché… in chiave tutta italiana. Vediamoli insieme.
1. Caserta, L’Aquila, Matera e Calabria
- Perché a Caserta c’è la “Versailles italiana”?
La reggia di Caserta (foto), in Campania, costituisce il più vasto edificio italiano del 1700.
Progettata dall'architetto Vanvitelli, che prese a modello il palazzo di Versailles (la sontuosa residenza dei re di Francia), ha la torma di un rettangolo lungo 247 metri e largo 184.
All’interno ospita un maestoso scalone, 1.200 stanze e ben 34 scale di collegamento, mentre all'esterno è circondato da un bellissimo parco con fontane e giardini. - Perché a L’Aquila c’è una fontana delle “99 cannelle”?
L’Aquila, il capoluogo della provincia abruzzese, sorge a circa 700 metri di altezza in una conca stretta fra il Gran Sasso e il Monte Velino. Il nucleo originario della città fu fondato molti anni prima della conquista romana ma, secondo una leggenda, l ’attuale assetto risale all’epoca medievale, quando su iniziativa di un signore del luogo i 99 feudi presenti nella zona si unirono in un unico territorio.
Per celebrare l’avvenimento, fu costruita un’imponente fontana chiamata delle “99 cannelle”,che oggi è uno dei monumenti più importanti di L’Aquila. - Perché Matera è nota come la città dei “sassi”?
L'abitato di Matera, in Basilicata, occupa due avvallamenti separati da uno sperone roccioso su cui sorge il nucleo cittadino più antico, il cosiddetto Sasso, dominato dal Duomo.
I “sassi” sono grotte scavate nella parete rocciosa dove fino a qualche decennio fa si trovavano abitazioni, botteghe artigiane, chiese e osterie. Si dividono in due zone, il Sasso Caveoso e il Sasso Barisano.
Dopo la seconda guerra mondiale le oltre 15.000 per sone che vivevano in queste grotte vennero fatte traslocare in case più salubri e confortevoli, malgrado il loro ostinato rifiuto. - Perché la Calabria è una terra dagli aspri contrasti?
Dal punto di vista del paesaggio la Calabria è caratterizzata dal continuo contrasto fra mare e montagna. Infatti questa regione, estrema punta meridionale della nostra penisola, è una sottile striscia di terra occupata in prevalenza dai monti che si innalzano fra il mar Tirreno e lo Ionio.
Qui gli Appennini si presentano sotto forma di rilievi separati uno dall’altro da fiumi e brevi pianure.
Fra i gruppi montuosi spiccano i pendìi della Sila, ricchi di boschi di castagni, pini, querce e faggi, e l’Aspromonte, una montagna isolata che non supera i 2000 metri ma presenta un paesaggio aspro e affascinante, pieno di luoghi dai nomi inquietanti come Valle Infernale o Croce di Diosialodato.
2. Firenze, Bologna, Ravenna e Roma
- Perché Firenze è così ricca di testimonianze artistiche?
Nel 1435 si impose come cittadino più autorevole nella città di Firenze Cosimo de’ Medici, detto il Vecchio.
Fu l’inizio di una dina stia illuminata che avrebbe conferito a Firenze quell’aspetto nobile ed elegante di cui ancora oggi la città reca impronta.
Con Lorenzo de’ Medici, detto il Magnifico, la Signoria di Firenze assurse al massimo splendore e divenne un centro artistico e culturale di primo piano. Desideroso di abbellire e rendere prestigiosa la città agli occhi dei fiorentini e degli stranieri, negli anni della sua signoria Lorenzo fece costruire in Firenze e dintorni più di 30 ville e palazzi, fra cui ricordiamo Palazzo Medici, Palazzo Pitti e Palazzo Strozzi.
Lorenzo ebbe anche una particolare passione per la pittura e la scultura e commissionò opere ai migliori artisti e architetti del tempo, come Filippo Lippi, Sandro Botticelli, Leon Battista Alberti, Michelangelo, Donatello, Brunelleschi.
Anche il complesso dei monumenti religiosi di Firenze è ricco di capolavori; fra tutti spicca il Duomo, con il campanile di Giotto e, nell’interno, una delle più celebri Pietà di Michelangelo Buonarroti. - Perché Bologna è detta la città delle due torri?
Durante il Medioevo nel centro di Bologna spiccavano numerose torri. Oggi se ne possono ammirare molte di meno, ma due soprattutto attirano l'attenzione dei turisti: la torre degli Asinelli e quella della Garisenda, che risalgono al XII secolo.
L’alta torre costruita dalla nobile famiglia degli Asinelli, con i suoi 97 metri aveva scatenato la gelosia di un’altra famiglia del tempo, quella dei Garisenda, che decise di farne costruire una più alta proprio a fianco.
Purtroppo durante i lavori il terreno cedette e questa seconda torre si inclinò pericolosamente da un lato, cosicché se ne dovette interrompere la costruzione.
I Garisenda appresero con disappunto ciò che era accaduto, ma inconsapevolmente avevano regalato alla città uno degli angoli più belli, dove svettano due torri, una alta e maestosa, un’altra più bassa e pendente. - Perché i monumenti di Ravenna hanno un’impronta orientale?
Ravenna, antica capitale dell'Esarcato in epoca bizantina, è una città dell'Emilia-Romagna ricchissima di edifici sacri e civili.
Fra tutti spicca la chiesa di San Vitale, costruita verso la metà del VI secolo, edificio a pianta centrale ottagonale sormontato da una cupola, impreziosito all'interno da marmi policromi e stupendi mosaici.
Per questi ultimi i bizantini impiegarono tessere di pasta di vetro colorato, a fondo d'oro, frammenti di madreperla iridata e pregiate pietre dure.
Le immagini bizantine costituivano figure e simboli per far conoscere le verità fondamentali della fede cristiana, a cinque secoli dalla sua nascita. - Perché a Roma fu costruito ii Colosseo?
Il Colosseo, o Anfiteatro Flavio, fu costruito nel 77-80 d.C. ed è il più grande anfiteatro di Roma. Deve il suo nome a una “colossale” statua di Nerone che sorgeva presso quel sito.
E' formato da una grande ellisse con 80 aperture esterne, mentre l’arena vera e propria è un ovale circondato da un muro di oltre 4 metri, dietro al quale vi era il podio con il trono imperiale e i sedili per le autorità. All’epoca poteva contenere 45.000 spettatori seduti e 5.000 in piedi.
Negli anfiteatri il popolo romano assisteva a combattimenti spesso mortali, come quelli tra gladiatori e di uomini contro belve. Occasionalmente l’arena veniva riempita d’acqua e vi si svolgevano spettacoli navali.
Purtroppo la fama di queste costruzioni è legata al sacrificio di tante vite umane e animali.
3. Siena, Pisa e Venezia
- Perché Siena è nota come la città del Palio?
Siena è una splendida città che sorge al centro dell'altopiano toscano. Una cerchia di mura trecentesche racchiude il centro storico, dominato dalla bellissima piazza del Campo.
Oltre che per la sua grazia architettonica, la piazza è nota perché ospita il Palio, la sfida fra le contrade cittadine che si svolge due volte l’anno, il 2 luglio e il 16 agosto.
La competizione, che risale alla fine del Medioevo, consiste in una corsa a cavallo durante la quale i fantini delle contrade gareggiano per conquistare il Palio, ovvero un drappo di seta dipinto: vince chi riesce a compiere per primo tre giri della piazza.
Poche sono le regole: il resto è abilità, accordi, strategie, furbizie dei fantini, contradaioli e capitani. - Perché a Pisa si innalza una torre pendente?
Pisa (foto) è un capoluogo toscano situato sulle sponde dell’Arno. Nel centro storico si trova la celebre piazza dei Miracoli, con il duomo, il battistero e la torre pendente. Iniziata nel 1173 e ultimata quasi due secoli più tardi, la torre (che in realtà è un campanile) ha ben presto cominciato a inclinarsi a causa della cedevolezza del terreno; anticamente in effetti la zona era una palude, poi bonificata.
L’inclinazione della torre è andata aumentando al ritmo di due millimetri l’anno finche, di recente, gli esperti hanno escogitato un ingegnoso sistema di tiranti con cui sono riusciti a raddrizzare parzialmente la torre, in attesa di stabilizzarne le fondamenta. - Perché è famoso il Carnevale di Venezia?
Nel Settecento, Venezia era la capitale europea della moda, delle frivolezze, del vivere salottiero.
All’epoca il Carnevale era l’intrattenimento che coinvolgeva tutta la cittadinanza, richiamando visitatori stranieri e dando alla vita quotidiana un aspetto festoso e spensierato, tra maschere, costumi, travestimenti. Cominciava il 26 dicembre e durava fino al Martedì Grasso, raggiungendo il culmine il Giovedì Grasso.
Il costume più classico (la baùtta) era composto da un cappuccio di seta nera, una cappa di merletto, un ampio mantello e da un cappello a tricorno, il tutto completato da una maschera bianca che copriva il volto e permetteva di girare in incognito per la città.
Anche oggi il Carnevale di Venezia riecheggia gli antichi splendori: le maschere invadono i campi e ovunque si organizzano balli, feste, giochi e rappresentazioni teatrali. - Perché le vie a Venezia hanno nomi curiosi?
Venezia, il capoluogo del Veneto, non è una città come le altre; sorge infatti su un arcipelago formato da 120 isolette separate fra loro da ben 177 canali.
Molte delle vie di Venezia, dette “calli”, hanno denominazioni curiose che risalgono ai tempi in cui erano associate ad antichi mestieri (calle del Pestrin, vale a dire del lattaio; del Pistor, cioè del panettiere; del Fruttarol, del fruttivendolo, e così via), oppure ad attività commerciali (le Mercerie, dove si vendevano le stoffe; le Frezzerie, dove si fabbricavano le frecce; calle Fiubera, dove si facevano le fibbie per le scarpe eccetera.).
Altre volte furono le caratteristiche degli abitanti a ispirare il nome delle calli: ad esempio, calli dei Preti e delle Muneghe, cioè le suore; calle dei Ragusei, cioè degli abitanti di Ragusa, l’attuale Dubrovnik; riva degli Schiavoni, cioè dei Dalmati, e così via.
4. Siena, Pisa e Venezia
- Perché l’Umbria è tra le mete turistiche più frequentate d’Italia?
L’Umbria è l’unica regione dell’Italia centrale non bagnata dal mare. A dispetto di ciò, ospita innumerevoli città d’arte e borghi medievali dall’atmosfera solenne e intatta. Il paesaggio è dolcemente coronato da vigneti e oliveti, che si dispiegano a terrazze sui crinali dei colli.
Perugia (foto), il capoluogo, conserva un centro storico di impronta medievale, con strade strette e tortuose chiuse fra le mura di antichi palazzi. Nel circondario sorgono cittadine famose in tutto il mondo: Assisi, patria di san Francesco, con i suoi tesori artistici (con la basilica di san Francesco affrescata da Giotto, gravemente danneggiata dal terremoto del 1998), Gubbio, Spello. Foligno e Spoleto. Nella provincia di Terni spicca la città di Orvieto, con un bel duomo del XIII-XIV secolo. - Perché Verona richiama gli appassionati di lirica?
Adagiata sulle rive dell’Adige, in Veneto, Verona è una città dall’intensa vita culturale. Colonia romana fin dall’89 a.C., conserva numerose testimonianze storiche.
Fra i monumenti spicca l’arena, uno dei più vasti (e meglio conservati) anfiteatri romani d’Italia, costruita nel I secolo a.C. per ospitarvi i combattimenti dei gladiatori.
In epoca moderna l’arena di Verona è divenuta un tempio della musica lirica e ogni anno, d’estate, ospita un nutrito programma di opere interpretate da artisti famosi, che attirano appassionati e turisti da ogni parte del mondo. - Perché in Trentino Alto Adige si parlano tre lingue?
Gli abitanti del Trentino Alto Adige appartengono a diversi gruppi che hanno lingua e usanze differenti. In Alto Adige, nella provincia di Bolzano abitano molti sud-tirolesi di origine austriaca; pur essendo cittadini italiani da oltre 70 anni, la loro prima lingua è il tedesco.
In questa zona le scritte dei cartelli stradali e dei negozi sono in italiano e in tedesco. La provincia di Trento, invece, è completamente italiana, anche se la vicinanza della comunità tedesca si fa comunque sentire.
C ’è poi un terzo gruppo di circa 40.000 persone, stanziato in alcune valli settentrionali della regione, che parla il ladino, una lingua derivata direttamente dal latino. - Perché in Sardegna furono costruiti i nuraghi?
Durante l’Età del bronzo fiorì in Sardegna la civiltà nuragica, che raggiunse la massima estensione tra il 1500 e il 500 a.C. A testimonianza di quella civiltà, sparsi su tutta l’isola sono rimaste alcune migliaia di nuraghi, costruzioni particolari nella struttura e nella forma.
Si tratta di una sorta di torrette di forma tronco-conica del diametro di circa 10 metri, fatte con grossi blocchi di pietra rozza o appena squadrata, appoggiati a pressione gli uni sugli altri e non cementati.
I nuraghi sono dotati di uno o due piani comunicanti tra loro mediante una scala interna a spirale e i vani interni prendono luce da piccole finestre e feritoie.
Sull’uso di queste costruzioni gli studiosi non hanno ancora fornito una risposta unanime; forse si trattava di fortezze in cui si rifugiava la popolazione nei momenti di pericolo.
5. Liguria, Roma, Agnone e Milano
- Perché in Liguria sono famose le Cinque Terre?
La provincia di La Spezia, capoluogo ligure affacciato sul golfo omonimo, ospita importanti centri turistici, fra cui Portovenere, Lerici e le Cinque Terre.
Vengono chiamati con questo nome cinque piccoli villaggi di pescatori arroccati sulla costa rocciosa che cade a picco sul mare, in un paesaggio naturale incontaminato e rigoglioso. Sono Corniglia, Manarola, Monterosso, Riomaggiore, Vernazza: per visitarli il modo più suggestivo è compiere un lungo tragitto fra i boschi e le rocce o prendere un battello che li raggiunge via mare. - Perché Roma è il centro della cristianità cattolica?
Nel cuore di Roma si trova Città dei Vaticano, un piccolo Stato sovrano sorto nel 1929 in base al concordato fra l'Italia e il papato. dei papi antica meta di pellegrinaggi e, nel 2000, sede del Giubileo che ha attirato nella capitale milioni di fedeli, la basilica di San Pietro in Vaticano è il vero centro della cristianità e uno dei luoghi più noti e visitati del mondo. Il complesso è lungo 211 metri e alto 140; all'interno ospita 777 colonne. 44 altari e 395 statue.
L'immensa cupola a corona fu progettata da Michelangelo Buonarroti. Antistante la basilica sorge una grande piazza, concepita nei 1656-1660 da Gian Lorenzo Bernini. Piazza San Pietro è chiusa ai lati da un colonnato a forma di ellisse (con gigantesche colonne classiche sormontate da 140 statue di santi) che, nelle intenzioni dell'architetto, stava a simboleggiare l'abbraccio ideale tra una moltitudine di credenti.
Nel centro dell'ellisse, tra due fontane, si eleva un obelisco egizio proveniente da Eliopoli, alto oltre 25 metri. - Perché Agnone è la “capitale” delle campane?
Agnone è un piccolo centro del Molise in provincia di Isernia e sorge in una zona economicamente arretrata, dove le comunicazioni sono difficili. La cittadina comunque vanta un piccolo record: è la “ capitale” delle campane.
Qui infatti si trova la fonderia di campane più antica del mondo, l’Antica fonderia di campane Marinelli. Costruita verso il 1000, da allora ha fabbricato campane di ogni tipo per chiese sparse in tutto il globo.
Oggi naturalmente alcune tecniche si sono evolute, ma la tradizione millenaria di quest’arte si è conservata quasi intatta. - Perché a Milano c’è un “salotto”?
A Milano la Galleria Vittorio Emanuele, che collega piazza del Duomo e piazza della Scala, è considerata il “salotto" cittadino.
Realizzata nel 1865 in ferro e vetro, secondo le più avanzate concezioni architettoniche di quegli anni, ha una caratteristica forma di croce; il braccio maggiore è quello che assicura il collegamento tra le due piazze.
La Galleria rappresenta il tradizionale ed elegante luogo di incontro e passeggio per i milanesi: ospita lussuosi ristoranti e caffè ma anche fast food, antiche librerie e nuovissimi megastore, tutti con l’insegna rigorosamente in nero.