L’ultimo pasto di un condannato a morte è un desiderio da eseguire a tutti i costi. Sempre.
Molti però non si sono potuti concedere il privilegio di manifestarlo in quanto la loro morte si è verificata per circostanze inaspettate e fortuite.
E’ accaduto così a molti attori, rockstar, leader politici.
Che cosa hanno mangiato tali personaggi famosi prima di morire?
Gli “ultimi menù” riflettevano i loro gusti.
E quasi tutti erano ignari del tragico destino che li aspettava dopo quel pasto.
Vediamo insieme cosa hanno mangiato prima di morire 5 personaggi famosi (Adolf Hitler, Marilyn Monroe, Napoleone, Mahatma Gandhi e James Dean)…anche se può sembrare un po’ macabro e stravagante).
1. Adolf Hitler - 30 aprile 1945
L’ultimo pasto: Zuppa di pomodoro, spaghetti con salsa di pomodoro, purè di patate e pollo in gelatina: una tipica razione della Wehrmacht.
Zuppa di pomodoro, spaghetti, purè di patate e pollo in gelatina. A seguire, una pastiglia di cianuro.
Questa fu l’ultima cena di Adolf Hitler, l’uomo che mise in ginocchio l’Europa.
A dispetto della sua fama, costruita dalla propaganda per dipingerlo come un asceta lontano dalle tentazioni dei comuni mortali, il Führer non disdegnava affatto la carne.
Anzi, amava molto le salsicce e il purè di fegato, un piatto tipico austriaco che gli veniva preparato da Marlene Kunda, la sua cuoca personale “storica”, poi licenziata perché ebrea.
L’ultimo pasto del capo del Reich fu consumato nel bunker di Berlino. Hitler ed Eva Braun, più due segretarie e una cuoca, si sedettero a tavola alle 14:30 del 30 aprile 1945.
Verso le 16 il Führer si sparò un colpo di rivoltella alla testa, dopo aver ingerito, appunto, una capsula di cianuro.
2. Marilyn Monroe - 5 agosto 1962
L’ultimo pasto: Fettuccine, gazpacho e petto di pollo
Il tocco piccante doveva venire dal gazpacho, una zuppa di pomodoro condita con peperoncino, che faceva parte del menu messicano ordinato da Marilyn Monroe la sera del 4 agosto 1962.
Difficile pensare però che l’ospite atteso dall’attrice per quella sera, il presidente John Fitzgerald Kennedy, con la sex bomb a disposizione avrebbe cercato esperienze piccanti nel cibo.
Proprio la loro relazione avrebbe provocato la morte della Monroe che, secondo un’ipotesi mai confermata, sarebbe stata eliminata dalla Cia. O forse no.
Altri mettono invece sotto accusa la mafia. Un giorno prima di morire la diva si sarebbe incontrata con il boss Sam Giancana e, secondo il proprietario del ristorante La scala a Beverly Hills, quel 4 agosto Marilyn avrebbe ordinato a domicilio le fettuccine.
Omicidio o suicidio che fosse, la morte dell’attrice fu “condita” anche da un specialità italiana.
3. Napoleone - 5 maggio 1821
L’ultimo pasto: Fegato e costine con pancetta, rognone saltato al porto, uova con panna, pane all’aglio con pomodori arrosto
Napoleone non era un gourmet. Mangiava in fretta, per dovere più che per piacere.
Di rado stava a tavola più di 10 minuti e ingurgitava gli alimenti senza quasi masticarli.
Non fece eccezione il 5 maggio 1821 quando il cuoco di Longwood House, la residenza di Bonaparte nell’esilio a Sant’Elena, gli preparò fegato e costine con pancetta, rognone saltato al porto, uova con panna e pane all’aglio con pomodori arrosto.
Tutto quel cibo era troppo per il 52enne ex imperatore, che nei suoi ultimi anni patì terribili dolori di stomaco.
Gli studiosi hanno ipotizzato che la causa fosse una chiusura patologica del piloro, oppure un cancro allo stomaco o, ancora, un’intossicazione da arsenico (contenuto nelle lozioni per capelli usate da Bonaparte).
Di certo sappiamo che la sua ultima cena fu consumata in totale solitudine.
4. Mahatma Gandhi 30 gennaio 1948
L’ultimo pasto: Formaggio di capra, verdure crude, arance, pane con burro
“Il digiuno non è destinato ad agire sul cuore, ma sull’anima degli altri, ed è per questo che il suo effetto non è temporaneo, ma duraturo”.
Così scriveva Mohandas Karamchand Gandhi, detto Mahatma (“grande anima”), nella sua biografia Storia dei miei esperimenti con la Verità.
Quel 30 gennaio 1948, però, il Mahatma osservava la sua solita dieta: alle 3 e mezza di notte, ora della sveglia, aveva bevuto acqua con limone e miele.
Un’ora più tardi, un succo d’arancia. Spese la giornata in riunioni con leader politici e incontri con i giornalisti, tra cui un’inviata di Life.
Alle 16 mangiò formaggio di capra, verdure crude, arance e pane con burro. Alle 17:17, uscito tra la folla con i suoi seguaci, fu ucciso dallo sparo di un giovane nazionalista indù.
Nonostante 5 candidature tra il 1937 e il 1948, l’apostolo della non violenza non vinse mai il Nobel per la pace: una mancanza che il comitato di Stoccolma rimpianse amaramente dopo la sua scomparsa.
5. James Dean - 30 settembre 1955
L’ultimo pasto: Torta di mele e latte
Pur essendo un sex symbol, James Dean a tavola aveva i gusti di un bambino. Il suo ultimo pasto fu quello di qualunque giovane americano: torta di mele e un bicchiere di latte.
Lo consumò il 30 settembre 1955 in una caffetteria di Casatic Junction, in California.
L’attore era diretto verso la cittadina di Salinas, in compagnia dell’amico e meccanico Rolf Wutherich, che viaggiava con lui sulla Porsche 550 Spyder ribattezzata Little bastard, “piccola bastarda”.
Alle 15:30 l’attore fu multato per eccesso di velocità: guidava a 105 chilometri orari in una zona dove la velocità massima era di 90.
Un’ora dopo, per evitare l’impatto frontale con una Ford Custom Tudor guidata dallo studente Donald Turnupseed, Dean sterzò bruscamente.
Secondo l’autopsia, il corpo del divo fu sbalzato dall’abitacolo e colpì con la testa la macchina del giovane studente: la frattura del collo e le lesioni interne furono letali.
Probabilmente Dean morì 10 minuti dopo l’incidente, a 24 anni, trasformando in vita vissuta il titolo di uno dei suoi film più noti: Gioventù bruciata.