Per questo mese di Febbraio 2016 vi proponiamo le 5 letture che più ci hanno colpito.
Ecco allora i nostri consigli su alcuni libri interessanti e ricordatevi sempre che “Leggere fa bene all’anima” e che “Un uomo che legge ne vale due”.
“I libri, loro non ti abbandonano mai. Tu sicuramente li abbandoni di tanto in tanto, i libri, magari li tradisci anche, loro invece non ti voltano mai le spalle: nel più completo silenzio e con immensa umiltà, loro ti aspettano sullo scaffale”. (Amos Oz)
1. "Duffy" di Dan Kavanagh
Tornando stanco dal lavoro, Brian McKechnie non si aspettava certo di trovare la moglie legata a una sedia del salotto e la casa invasa da una terribile puzza di bruciato.
E non è tutto. Dopo qualche tempo, il telefono del suo ufficio squilla: è un certo Mr Salvatore che, signorile e mellifluo, non tarda a chiedergli dei soldi.
Dato che il commissario Sullivan non gli è di nessun aiuto, McKechnie decide di rivolgersi a Duffy, un ex poliziotto riciclatosi come detective privato.
Duffy ha molti scheletri nell'armadio, e le sue inclinazioni bisessuali gli hanno procurato non pochi guai quando era un agente in servizio. Le indagini lo portano a Soho, zona di cui in passato conosceva ogni segreto.
Cinema a luci rosse, sexy-shop, peep show, locali di strip-tease e dubbi centri per massaggi: gli basta fare un giro per rendersi conto che il mercato è ancora florido.
Sono cambiate un po' di cose, ovvio, ma alcuni monumenti restano: la prostituta Renée, ad esempio, che, amareggiata dal malcostume dilagante nella professione, non disdegna di arrotondare aggiornando un vecchio amico.
All'astro nascente di Soho, Mr Salvatore, però, non piace che la gente vada a ficcare il naso nei suoi affari. Abiti raffinati e modi eleganti non devono ingannare: un macabro senso dell'umorismo, associato a una passione per gli schedari, può essere l'arma più pericolosa.
Nelle sue accurate ricerche sul campo, Duffy dovrà guardarsi le spalle, e non solo.
Una piacevole sorpresa questo J. Barnes che si diverte a scrivere alla Chandler. Ottimo risultato. Ha saputo dosare l'hard, in tutti i sensi e modi declinabili, allo humor.
Il clichè non è proprio il solito, però questo Duffy, con i suoi tic (gioco di parole, chi leggerà il romanzo lo potrà capire fin da subito), con il suo modo di essere messo in crisi dal tiro mancino giocatogli da chi l'ha incastrato è attendibile.
Romanzo noir ma anche romanzo introspettivo con un risultato non facile da raggiungere, ma che il grande scrittore J.B. ottiene con la soddisfazione del lettore.
Figlio di due insegnati di francese, Julian Barnes (Leicester, 19/1/1946) si è trasferito da Leicester a Londra da piccolissimo. Ha studiato alla City of London School e al Magdalen College di Oxford, ha poi collaborato come lessicografo con l'Oxford English Dictionary.
Ha scritto romanzi polizieschi sotto lo pseudonimo di Dan Kavanagh.
In seguito ha lavorato come redattore letterario e critico cinematografico per riviste come «New Statesman», «New Review», «The Observer» «Sunday Times» e, più tardi, come corrispondente estero per «The New Yorker».
Tra le sue opere, tutte pubblicate in Italia da Einaudi (ma negli anni '90 da Rizzoli), ricordiamo Duffy (1980) Storia del mondo in 10 capitoli e 1/2 (1997 e 2013); Oltremanica (1997); Amore, ecc. (1998 e 2013); England, England (2000); Amore, dieci anni dopo (2004 e 2014); e Arthur e George (2007); Il senso di una fine (2012 e 2014, vincitore di uno dei più importanti premi letterari di lingua inglese, il Man Booker Prize); Livelli di vita (2013) e Il pappagallo di Flaubert (2014).
2. "Buchi nella sabbia" di Marco Malvaldi
Come in Odore di chiuso, Malvaldi ci racconta a suo modo un grande personaggio della letteratura italiana.
Lì Pellegrino Artusi, l’inventore della cucina italiana. Qui Ernesto Ragazzoni, anarchico poeta amante della bottiglia.
Ernesto Ragazzoni avrebbe voluto che sulla propria tomba fosse scritto: "D'essere stato vivo non gli importa". Poeta dei buchi nella sabbia e delle "pagine invisibilissime", dell'arte giullaresca realizzata nella vita fuori dal testo, è in un certo senso il testimone di questo "dramma giocoso in tre atti".
Come grottesco contrappasso, accanto a lui, bohémien anarchicheggiante e antimilitarista, agirà come in duetto un rigido ufficiale dei regi carabinieri.
Siamo nel 1901, tempo di attentati (il re Umberto è stato appena ucciso), e a Pisa, terra di anarchia. Al Teatro Nuovo si aspetta il nuovo re, per una rappresentazione della Tasca di Giacomo Puccini.
Le autorità sono in ansia: il tenore della compagnia "Arcadia Nomade", i cavatori di marmo carrarini convocati per alcuni lavori, gli stessi tecnici de teatro, sono tutti internazionalisti e quindi sospetti.
E nell'ottusa paranoia dei tutori dell'ordine, perfino il compositore, il grande Puccini, è da temere tra i sovversivi. A scombinare ancor di più le carte è l'intervento di quello stravagante di Ragazzoni, redattore del giornale "La Stampa".
Fatalmente l'omicidio avviene, proprio sul palcoscenico al culmine del melodramma, e non resta che scoprire se sia un complotto reazionario o un atto dimostrativo di rivoluzionari. O un banale assassinio...
Di professione chimico Marco Malvaldi (Pisa, 27/1/1974), tra i romanzi pubblicati ricordiamo La briscola in cinque, Il gioco delle tre carte, Il re dei giochi, La carta più alta, Odore di chiuso, Argento vivo.
Suoi racconti sono inclusi nelle antologie: Un Natale in giallo (Sellerio 2011), Capodanno in giallo (Sellerio 2012), Ferragosto in giallo (Sellerio 2013), Regalo di Natale (Sellerio 2013 La tombola dei troiai), Carnevale in giallo (Sellerio 2014, Costumi di tutto il mondo).
Nel 2015 esce, sempre per Sellerio, il suo ultimo romanzo, Buchi nella sabbia.
3. "Altrove, forse" di Amos Oz
A Mezudat Ram, un kibbutz isolato nel Nord del paese, circondato da nemici e sormontato dall'ombra di cupe montagne, si svolge la vita di una comunità di coloni, dediti all'agricoltura e all'allevamento, allo sport, alla musica, al dibattito, ma soprattutto alla purificazione.
A trent'anni dalla fondazione del kibbutz, infatti, sono essenzialmente gli ideali di miglioramento personale e collettivo che sostengono i kibbutzim e il miglioramento si attua anche grazie al pettegolezzo.
Questo spiega la voce narrante di un colono che guida il lettore - non senza malizia e ironia - alla scoperta degli abitanti del kibbutz, concentrandosi soprattutto sulla famiglia di Ruben Harish.
Questi è tra i più convinti sostenitori di una vita pacifica e collettiva, l'instancabile cantore delle virtù di un'esistenza semplice e illuminata, il poeta del kibbutz. La moglie Eva lo ha abbandonato per fuggire con un cugino in visita a Mezudat Ram come turista.
Si è sposata, vive in Germania e aiuta il nuovo marito a gestire un night-club. Ruben lo ha accettato senza lamentarsi, sprofondando in una tristezza nobilitata dai doveri di maestro, guida turistica e poeta.
È rimasto solo col figlio Gai e la figlia Noga e, per consolarsi, ha iniziato una blanda relazione con un'amica Bronka, un'insegnante sposata, madre di due figli...
Amos Oz (pseudonimo di Amos Klausner) è nato a Gerusalemme nel 1939. A quindici anni, è andato a vivere in un kibbutz. Ha studiato filosofia e letteratura all'Università Ebraica di Gerusalemme ed è stato visiting fellow all'Università di Oxford, author-in-residence all'Università Ebraica e writer-in-residence al Colorado College. E' stato nominato Officer of Arts and Letters of France.
Autore di narrativa per bambini e adulti, saggista, è stato tradotto in molte lingue ed è famoso in tutto il mondo. Ha ricevuto il premio francese Prix Femina e nel 1992 il Frankfurt Peace Prize. Vive ad Arad e insegna letteratura all'Università Ben Gourion nel Negev.
La scrittura di Amos Oz trae la propria forza dalla storia tormentata della sua terra d'origine. Nelle sue opere ritroviamo un attento esame della natura umana, con la sua fragilità e straordinaria varietà. Con parsimonia di parole, Oz racconta il popolo di Israele, il suo travaglio politico, il suo paesaggio biblico.
Nel 1965 pubblica la sua prima raccolta di racconti dal titolo “La terra dello sciacallo” e nel 1966 il suo primo romanzo dal titolo “Altrove forse”. Tra i libri pubblicati in questo periodo dobbiamo ricordare “Michael mio” (1968), “Davanti alla morte” (1971), “Toccare l’acqua, toccare vento” (1973), “La collina del cattivo consiglio” (1976), “Soumchi” (1978), “Una pace perfetta” (1982).
E’ uno scrittore molto fertile che riesce a scrivere circa un libro all’anno. Tra i libri pubblicati da Amos Oz dobbiamo inoltre ricordare “La scatola nera” (1987), “Conoscere una donna” (1989), “Fima” (1991), “Non dire notte” (1994), “Una pantera in cantina” (1995), “Lo stesso mare” (1999), “Una storia d’amore e di tenebra” (2002), “D’un tratto nel folto del bosco” (2005), “La vita fa rima con la morte” (2008), “Scene di vita nel villaggio” (2010).
Ha ha avuto molti riconoscimenti letterari come il Premio Catalunya nel 2004, il Premio Principe de Austrias de las Letras nel 2007, il Premio Fondazione Carical Grinzane Cavour per la Cultura Mediterranea sempre nel 2007 e il Premio Salone Internazionale del Libro nel 2010.
"Eloquente, umano, persino religioso, nel senso più profondo, [Oz] è una sorta di Orwell sionista: un uomo complesso, ossessionato dal semplice senso del decoro e determinato soprattutto a dire la verità, anche a costo di ferire qualcuno." (Newsweek)
4. "Una storia quasi perfetta" di Mariapia Veladiano
Un amore così perfetto. O è solo la storia eterna della vittima e del seduttore?
Lui è il proprietario e l’anima di un’azienda di design per collezioni di moda, carte e oggetti.
Lei, Bianca, insegnante di discipline pittoriche in un liceo delle arti, gli propone una serie di disegni ispirati ai fiori. Disegni bellissimi, luminosi, unici. Lui se ne innamora e, come fa sempre, decide di prendere non soltanto l’opera ma anche l’artista, singolare e incantevole come quei disegni.
Comincia il corteggiamento, ma presto si accorge di essere lui ad avere bisogno di lei, conquistato e allo stesso tempo sconcertato dalla sua purezza quasi spirituale, dalla sua natura appassionata ed esigente, dalla gratuità dei suoi gesti, dalla sua vita con il figlio Gabriele in una casa piena di piante e di acqua che fa pensare a un piccolo paradiso.
Bianca vuole credere a quell’amore, si abbandona. Ma lui ha già ottenuto ciò che voleva e, a poco a poco, come fa sempre, inizia ad allontanarsi.
Il mondo intorno osserva immobile. È la provincia elegante e crudele della chiacchiera, che spiuma la verità e la sparge dalle finestre dei palazzi. Tutti a vedere.
Tutti pronti a dire come va a finire quando si entra nel gioco di un seduttore.
Ma non sempre le storie sono già scritte dall’inizio.
Mariapia Veladiano (17/4/1960) è vicentina ed è laureata in filosofia e teologia. Insegna Lettere. Collabora con «Il Regno», «La Repubblica», «Avvenire» e altre testate.
La vita accanto pubblicato da Einaudi è il suo primo romanzo, vincitore del Premio Calvino 2010.
Nel giugno del 2011 il romanzo è entrato a far parte della cinquina dei finalisti dello Strega classificandosi secondo. Nel 2012 ha pubblicato, sempre con Einaudi, il suo secondo romanzo Il tempo è un Dio breve, un romanzo potente e misterioso su una donna che viene lasciata dall'amatissimo marito.
Nel 2013 ha pubblicato il giallo per ragazzi Messaggi da lontano (Rizzoli), Ma come tu resisti, vita (Einaudi), raccolta di riflessioni sui sentimenti e le azioni e, nel 2014, Parole di scuola (Erickson), liberissimi pensieri sulla scuola.
Nel 2016 esce il suo ultimo romanzo La vita accanto (Guanda).
5. "Urla nel silenzio" di Angela Marsons
Cinque persone si trovano intorno a una fossa. A turno, ognuna di loro è costretta a scavare per dare sepoltura a un cadavere.
Ma si tratta di una buca piccola: il corpo non è quello di un adulto. Una vita innocente è stata sacrificata per siglare un oscuro patto di sangue.
E il segreto che lega i presenti è destinato a essere sepolto sotto terra. Anni dopo, la direttrice di una scuola viene brutalmente assassinata: è solo il primo di una serie di agghiaccianti delitti che terrorizzano la regione della Black Country, in Inghilterra.
Il compito di seguire e fermare questa orribile scia di sangue viene affidato alla detective Kim Stone. Quando però nel corso delle indagini tornano alla luce anche i resti di un altro corpo sepolto molto tempo prima, Kim capisce che le radici del male vanno cercate nel passato e che per fermare il killer una volta per tutte dovrà confrontarsi con i propri demoni personali, che ha tenuto rinchiusi troppo a lungo...
Un’opera prima straordinaria e un grande thriller per il romanzo d’esordio della scrittrice inglese del Black Country paragonata all'americano James Patterson: l’autrice Angela Marsons, con “Urla nel silenzio”, edito da Newton Compton, ha già conquistato i cuori di migliaia di lettori.
Il libro infatti, in formato digitale, è stato il più letto dopo “La ragazza del treno” e ha scalato le classifiche inglesi, vendendo, in meno di un anno, un milione di copie solo in e-book.
Ma questo lavoro della nuova promessa del thriller internazionale è solo il primo di altri “capitoli” della serie poliziesca, che vede come protagonista la brillante detective Kim Stone.
Angela Marsons ha debuttato nel genere thriller, ottenendo un immediato successo, tanto che è arrivata al numero uno nelle classifiche online.
Urla nel silenzio è il primo, fortunato capitolo della serie che vede protagonista la detective Kim Stone. Angela vive nella Black Country, la stessa regione in cui sono ambientati i suoi thriller.
Per maggiori informazioni, visitate il suo sito: www.angelamarsons-books.com.