La domanda che tutti si fanno e che anche tu ti starai facendo è: gli integratori servono davvero? Mancano così tante cose al tuo corpo?
Dipende dalla tua alimentazione, dall’età e dallo stato di salute, dal tipo di integratore che assumi, dall’uso che ne intendi fare, dallo scopo per cui lo stai scegliendo.
Senza contare che non tutti i prodotti presenti oggi sul mercato hanno alle spalle studi che ne certifichino la sicurezza e l’efficacia.
Solo da poco anni, infatti, gli effetti sulla salute umana degli integratori cominciano ad essere analizzati dal punto di vista scientifico.
Ecco perché per orientarsi nello sconfinato mondo degli integratori in vendita sul mercato è importante tenere ben presenti alcune cose:
- a) la prima è che una pillola non fa dimagrire e non sostituisce un regime alimentare ipocalorico;
- b) la seconda è che, come dice la parola, gli integratori devono integrare la dieta e non sostituirla;
- c) infine, nel caso ve ne sia davvero la necessità, bisogna fare attenzione alle giuste quantità. Come sempre avviene in natura è la dose che fa il veleno!
Oggi, infatti, scopriremo alcune cose molto interessanti ed utili sugli integratori. Leggiamole insieme.
1. ATTENTI ALLE TRUFFE
Sono tantissimi gli integratori che vengono pubblicizzati come “dimagranti”.
Confezionati in pillole o in bustine, in tavolette o tisane, venduti in farmacia o addirittura in televisione (vi ricordate Wanna Marchi? Le sue “alghe sciogli pancia” sono entrate nella storia delle truffe!), questi prodotti godono di una fama immeritata come se fossero davvero capaci di farti dimagrire senza fatica né rinunce.
Ma sono veramente efficaci? No. Perché non esistono “pillole miracolose” né tanto meno barrette o polveri magiche che facciano dimagrire o che ti rendano eternamente giovane.
Se vuoi dimagrire devi affiancare a una giusta attività fisica anche un’alimentazione equilibrata e mirata, nei modi e nei tempi corretti.
Sull'argomento è il Ministero della Salute ad avvertire:
“Per ridurre il sovrappeso e smaltire il grasso in eccesso si deve diminuire l'apporto calorico alimentare con una dieta adeguata e, nel contempo, aumentare la spesa energetica dell'organismo con un buon livello di attività fisica.
L'uso di qualunque integratore alimentare può essere solo secondario e accessorio. Le diete ipocaloriche non vanno seguite a lungo, oltre le tre settimane, senza sentire il parere del medico.
Inoltre per mantenere il risultato raggiunto si devono modificare stabilmente le proprie abitudini alimentari e seguire uno stile di vita attivo".
2. INTEGRATORI INUTILI?
Altrettanto preoccupante è l’idea di assumere integratori senza che ce ne sia bisogno.
Niente di più sbagliato: anche se si tratta di prodotti naturali non significa che facciano bene e che non possano invece arrecare danno alla nostra salute.
Sul portale del Ministero della Salute è presente una nota ufficiale che mette in guardia dall’uso di queste sostanze, affermando che molti di questi prodotti (integratori o infusi) non hanno effetti terapeutici ma possono avere conseguenze negative, soprattutto nei bambini e sulle donne in gravidanza.
Sul sito salute.gov.it si trova anche il Registro nazionale degli integratori alimentari che può essere consultato per verificare quali sono i prodotti regolarmente notificati per l’immissione sul mercato italiano.
Qualunque sia la condizione fisica e l’integrazione di cui pensi di avere bisogno, prima di acquistare un prodotto parla con il medico o uno specialista.
Poi, una volta che ti hanno consigliato di assumerlo, assicurati che il prodotto sia di ottima qualità, che abbia tutte le certificazioni, che la sua etichetta sia ben chiara con l’elenco di tutti gli ingredienti, con il numero del lotto di produzione e la data di scadenza, e che ci sia un sigillo a protezione del contenuto.
Ricordati, infine, che non serve ingerire sostanze ad oltranza: c’è un limite alla quantità di principi attivi che il nostro organismo riesce ad assorbire, a prescindere da quanti ne assumiamo.
Insomma, cancella dalla tua testa l’equazione: più vitamine o più sali minerali meglio è! Il corpo si prende solo quelli che può assumere e assorbire, espellendo come inutili se non nocivi quelli in eccesso.
Ciò significa che molto del budget speso in integratori è destinato quasi sempre a finire nel water.
3. INTEGRATORI MA NON SOSTITUTI
Per evitare strani mix nutrizionali ricordati che una dieta equilibrata e varia fornisce già tutti i nutrienti di cui hai bisogno.
E che non si corregge con una pillola un comportamento alimentare scorretto.
Il rischio della grande diffusione di questi prodotti, infatti, è di non farci prestare attenzione a quello che mettiamo in tavola, con il pretesto, e a volte l’illusione, di fornire comunque al nostro organismo tutto quello di cui ha bisogno.
Insomma, prendere una pillola con la vitamina C non è la stessa cosa che bere una bella spremuta di arancia.
Nessuno ha ancora dimostrato che l’assunzione dei singoli nutrienti di frutta e verdura sotto forma di pastiglie abbia gli stessi effetti benefici degli alimenti presi nella loro forma naturale.
Questo vale anche per gli antiossidanti come le antocianine, che colorano i frutti di bosco, le melanzane, il cavolo rosso e le arance rosse.
Ciò accade, probabilmente, perché le diverse molecole (alcune delle quali non sono state ancora individuate) agiscono in modo sinergico, aiutandosi l’una con l’altra.
Ma questo non vuol dire che gli integratori siano inutili: alcuni possono servire per rimediare a carenze nutrizionali, momentanee o persistenti, magari dovute a determinate scelte di vita, come quella di seguire un regime alimentare strettamente vegano. Oppure nei casi di allergie, intolleranze o di qualche malattia.
4. GLI INTEGRATORI: GLI ACIDI GRASSI OMEGA E LE VITAMINE
- GLI ACIDI GRASSI OMEGA
Sono pubblicizzati come dei veri e propri toccasana: molti studi li raccomandano per prevenire l’infarto o l’ictus.
Gli effetti benefici sono diversi: riducono il rischio cardiovascolare, prevengono alcuni tipi di tumore, come il carcinoma della mammella, abbassano i livelli di trigliceridi nel sangue e hanno una piccola ma positiva influenza sulla pressione arteriosa.
Restano invece da provare gli effetti su asma, malattie infiammatorie dell’intestino, del rene, lupus eritematoso, demenza e morbo di Alzheimer, osteoporosi e diabete.
Stiamo parlando dei cosiddetti acidi grassi polinsaturi, i celebri Omega 3 e 6. È utile allora prendere integratori che li contengano?
Anche qui non c’è una risposta certa. In caso di malattie cardiovascolari, ad esempio, molti medici li prescrivono insieme alla normale terapia farmacologica, quando il corpo ha già dato segnali allarmanti.
Il tutto unitamente a una corretta alimentazione e un sano esercizio fisico. In questi casi i risultati sono positivi, ma alcune ricerche recenti hanno dimostrato che le pillole non sono in grado di fare bene quanto portare in tavola del buon pesce.
Comunque sia, se non hai disturbi specifici ma vuoi solo prevenire le malattie cardiovascolari, a tavola fai bene a mettere nella tua dieta gli alimenti che apportano Omega 3 e 6: salmone, sardine, aringhe, sgombro e tonno sono buone fonti, come anche alcune alghe, la frutta secca, i semi di lino, alcuni vegetali e la soia. - LE VITAMINE
Se è vero che mangiare in modo equilibrato e vario assicura già il giusto apporto di tutte le vitamine necessarie, ci sono casi in cui un’integrazione risulta essere d’aiuto.
Una categoria che richiede particolare attenzione è quella degli anziani, dove si può verificare un deficit di vitamina D: sia perché con gli anni il corpo ne rallenta la naturale produzione, sia perché dopo una certa età si tende a uscire meno frequentemente di casa, e si è quindi meno esposti alla radiazione solare, che ne stimola la sintesi.
Chi invece ha scelto un’alimentazione vegana può andare incontro a una mancanza di vitamina B12, presente solo nei cibi di origine animale. Questo può portare ad anemie e
neuropatie, con riflessi negativi anche sulle capacità cognitive.
Attenzione agli eccessi, però. Con l’alimentazione è praticamente impossibile fare scorta di vitamine oltre i livelli limite, cosa che invece può verificarsi con le pillole.
Un eccesso di vitamina D può causare ipercalcemia, cioè alzare troppo i livelli di calcio nel sangue, con conseguente perdita di appetito, nausea, vomito e problemi renali. Anche troppa vitamina C fa male: oltre a nausea e a vomito, i sintomi sono vari come diarrea, mal di testa, insonnia, crampi addominali, per citare solo i principali.
5. GLI INTEGRATORI: I MINERALI
Con l’avanzare dell’età può comparire un deficit di calcio: in questi casi il fabbisogno di questo micro-nutriente cresce anche perché spesso diminuisce la capacità di assorbirlo.
Un consumo corretto di latte e derivati e di acque ricche di questo elemento normalmente è sufficiente, ma non sempre è possibile.
In questi casi si può ricorrere all’integratore. È molto importante, però, prestare attenzione alle giuste dosi: se assunto in eccesso, infatti, può impedire l’assorbimento di altri elementi, come il ferro.
Anche le donne in menopausa possono aver bisogno di aumentare la quantità di calcio assorbita: l’abbassamento del livello di estrogeni che accompagna questa condizione favorisce l’osteoporosi.
Particolare attenzione merita lo zinco: un minerale molto presente nella dieta mediterranea.
È importante sapere che assumerne troppo per un tempo prolungato ha un effetto tossico e comporta scompensi nell’assorbimento e utilizzo di altri nutrienti come rame, calcio e magnesio, quindi con possibili effetti negativi anche sulla salute delle ossa.
Può capitare che le persone avanti negli anni abbiano anche carenze di zinco: in questo caso è raccomandabile assumerne in presenza di un abbassamento delle difese immunitarie. Lo zinco si trova abbondante negli alimenti di origine animale e nei cereali.
Il ferro, infine, fa caso a sé e dovrebbe essere sempre il medico a valutarne l’uso supplementare attraverso gli integratori. Questo minerale, infatti, va integrato solo in presenza di una carenza accertata tramite esami.
Anche in questo caso la dieta può aiutare molto: pesce e pollame, per esempio, sono buone fonti di ferro, così come la carne rossa. Il ferro presente nei vegetali, invece, è più lento e difficile da assimilare.
Qualche suggerimento per chi è vegetariano: i cibi contenenti vitamina C (cavoli, peperoni, frutta) aiutano ad assimilare di ferro. Così come fagioli e legumi sono una valida fonte al pari di alcune verdure, in particolare il radicchio a foglia verde e l’indivia.
Contrariamente a quanto si dice spesso, invece, gli spinaci forniscono un apporto assai scarso di ferro.