Diversamente dai numerosi uomini dittatori- di cui è piena la storia- che hanno preso il potere con la forza senza regolari elezioni, spesso strappandolo al predecessore con un colpo di stato, non esistono sulla carta vere e proprie dittatrici.
Si annoverano, però, nel corso dei secoli, tanti casi di regine o presidentesse che, raggiunto il potere per successione o elezione, lo hanno esercitato in maniera totalitaria e tirannica, rivelandosi di fatto spietate tiranne.
Quasi sempre arrivate al governo al seguito dei mariti, hanno preso in mano le redini del paese, mettendo in atto atroci crudeltà, persecuzioni ed esecuzioni.
Nel VII secolo, per esempio, Wu Zetian ha governato da sola un impero immenso come quello cinese per oltre 50 anni, trasformandosi da concubina a imperatrice dopo aver messo fuori gioco l’imperatore.
Anche Maria Tudor ha destituito l’erede designata Jane Grey, strappandole la corona dopo solo nove giorni di regno e facendo valere il diritto dinastico al trono.
Caterina la Grande ha calcolato ogni mossa, coltivando i consensi a corte prima ancora di essere incoronata, cospirando contro il consorte, senza peraltro mai macchiarsi direttamente le mani di sangue, e governando abilmente sull’impero russo.
Imelda Marcos e Isabelita Peròn hanno avuto in comune l’avidità. Non solo: arrivate a una posizione di comando in quanto mogli, si sono rese responsabili di gravi delitti contro il popolo, abusando del potere e dando fondo alle casse dello stato. Entrambe hanno pagato le loro colpe con l’esilio.
Da Maria Tudor, detta la Sanguinaria, a Imelda Marcos, “zarina” delle Filippine, e all’argentina Isabel Peròn: ecco le tiranne che, quanto a cattiveria, non hanno niente da invidiare ai loro “colleghi” maschi.
1. Maria Tudor, l’ultima sovrana cattolica d’Inghilterra
Maria Tudor (Greenwich, 18 febbraio 1516 – Londra, 17 novembre 1558), figlia di Enrico VIII, fondatore della Chiesa anglicana, e Caterina d’Aragona, sin da piccola si fa tenacemente portavoce del suo credo cattolico, pur contro la volontà del padre.
La sua vita s’incrina nel 1533 quando Enrico VIII divorzia per sposare Anna Bolena e nasce la sorellastra Elisabetta I.
Maria viene diseredata e il suo titolo passa da “principessa” a “Lady Mary”. Tuttavia nel 1537, alla morte di Anna Bolena, viene reintegrata a corte, quando il re si unisce in matrimonio con la terza moglie, Jane Seymour.
Alla morte del re nel 1547 entrambe le sorellastre sono nuovamente diseredate da Edoardo VI, figlio di terzo letto di Enrico VIII. Il potere torna nelle mani di Maria alla morte del fratellastro nel 1553 e viene consolidato destituendo e imprigionando l’erede designata Jane Grey, dopo solo 9 giorni di regno.
La trentasettenne regina Maria, detta “la Sanguinaria”, si trasforma in una monarca tirannica, la prima d’Inghilterra. Il suo principale obiettivo è eliminare tutti i protestanti nel Paese.
Sposa il principe Filippo di Spagna, riunisce il Parlamento per abrogare il protestantesimo, fa arrestare diversi vescovi protestanti come Cranmer, Hooper e Ridley.
Nel 1554 obbliga i pastori sposati a lasciare le loro mogli, ripristina il reato di eresia e fa giustiziare con questa accusa molti clericali.
Il 9 febbraio 1555 condanna al rogo John Hooper, ex vescovo di Gloucester, seguito dai vescovi Ridley, Latimer e Cranmer. Sarebbero 274 le sanguinose esecuzioni da lei compiute durante un regno durato solo 5 anni.
La morte sopraggiunge nel 1558. Non avendo figli, le succede la sorellastra Elisabetta che da tempo anela al trono.
2. Wu Zetian: da concubina a imperatrice della Cina
Di umili origini, Wu Zetian (624- 705) nasce a Chang’an, capitale dell’impero, e a soli 12 anni entra a palazzo reale come concubina dell’imperatore Tai zong il Grande, fondatore della dinastia Tang.
Subito diventa la sua favorita e attira anche l’attenzione di suo figlio Gao Zong.
Alla morte di Taizong, viene chiusa in un monastero, ma successivamente liberata da Gao Zong, che la riconduce a palazzo. Qui, in breve tempo, riesce addirittura a destituire l’imperatrice regnante.
Nel 655, per consolidare la sua posizione ricorre a un terribile stratagemma: quando dà alla luce la sua prima bambina, figlia dell’imperatore, la strangola, addossando la colpa alla moglie legittima di Gao Zong, venuta a visitarla. Non contenta, le fa tagliare mani e piedi, mettendola fuori gioco.
Da quel momento in avanti perpetua una serie infinita di orrori, tra i quali quello di decapitare tutti gli uomini che resistono al suo fascino, obbligando i loro figli a farle da schiavi.
Questi continui drammi minano la salute del già cagionevole Gao Zong, che muore a 55 anni nel 683. Wu Zetian diviene così imperatrice con poteri assoluti e spegne nel sangue ogni ribellione.
Per fortuna diventa amica di un sacerdote buddista che fa nominare capo del monastero di Luoyang e ordina la costruzione di grandi statue buddiste, che diventeranno patrimonio dell’Unesco.
È anche apprezzata negoziatrice. Nella notte del 22 febbraio 705 una congiura la obbliga ad abdicare. Muore dopo pochi giorni a 82 anni; il trono passa a suo figlio Zhong zong.
3. Caterina di Russia: per salire al trono, congiura contro suo marito
Caterina II di Russia (1729-1796), al secolo Sofia-Federica-Amalia, nasce a Stettìno, in Pomerania (Germania), figlia del principe tedesco di Cristiano Augusto di Anhalt-Zerbst e di Giovanna di Holstein Gottorp.
In virtù del suo matrimonio nel 1745 con il granduca di Russia, Pietro Fedorovic, erede al trono, acquisisce il titolo di granduchessa.
Si converte allora alla religione ortodossa e prende il nome di Ekaterina Alekseevna.
È dotata di un’intelligenza fuori dal comune ed è molto colta; avendo ricevuto una rigida educazione illuminista, cercherà di metterla a frutto in Russia, proponendo persino un codice penale ispirato a quello di Beccaria e Montesquieu.
Pietro, invece, è un uomo incolto e molto disinteressato alla moglie, che vorrebbe ripudiare. Morta l’imperatrice Elisabetta di Russia, il 24 dicembre 1761 sale al trono per diritto nel gennaio 1762 e viene incoronato come Pietro III.
Non gode però del sostegno del popolo e infatti viene deposto e assassinato solo sei mesi più tardi. Sebbene non ci sia la certezza del suo coinvolgimento nella morte del marito, di sicuro Caterina non si oppone alla congiura e non punisce i colpevoli.
Così gli succede, instaurando nel paese un regime assolutista. Soffoca la grande rivolta del cosacco Emel'jan Ivanovič Pugačëv (1774-75) e domina con sicurezza l’intero impero.
Se da un lato si interessa ai problemi dell’istruzione e segue attentamente quelli di politica estera, cercando di risolvere i dissidi con la Turchia e ottenendo il diritto di protezione sui cristiani ortodossi dei Balcani, dall’altro non è attenta al malcontento sociale: negli anni del suo regno, anzi, aumenta la servitù della gleba.
Diviene famosa per la sua determinazione e l’assolutismo, ma anche per la vita dissoluta: ha molti amanti, con uno dei quali concepisce anche un figlio, il primogenito Paolo I.
4. Imelda Marcos, “dittatrice” filippina fanatica delle scarpe di lusso
Di estrazione umile, Imelda Romualdez nasce a Manila nelle Filippine nel 1929.
Dopo aver vinto alcuni concorsi di bellezza, grazie alla sua avvenenza riesce a raggiungere la notorietà al punto di ottenere nel 1953 il riconoscimento di “Musa di Manila” dal sindaco della città.
Attraverso le conoscenze di uno zio politico, incontra il suo futuro marito, Ferdinand Marcos, di dodici anni maggiore di lei, che nel 1965, al termine di una folgorante ascesa politica e di un’intensa campagna elettorale, viene eletto presidente della repubblica.
Tre anni più tardi, alla sua rielezione, Ferdinand sospende però tutte le istituzioni democratiche, spinto, si sospetta, dalla sua ambiziosa moglie, che è diventata governatrice della città di Manila dal 1975.
Descritta da Ferdinand Marcos come la sua arma segreta in politica estera, Imelda lo segue costantemente nei viaggi presidenziali fino agli inizi degli anni 80, quando lui si ammala e lei, di fatto, assume le sue funzioni, nonostante le forti contestazioni.
A questo punto, dà fondo a ingenti ricchezze statali a fini personali e riempie i suoi armadi di abiti, gioielli e calzature.
Nel 1986 assieme al marito viene costretta all’esilio alle Hawaii a seguito di un sollevamento popolare pacifista chiamato People Power, che nel giro di pochi giorni porta Cory Aquino al potere.
Nel 1989 Ferdinand si spegne e lei, assolta dai tribunali americani, fa ritorno nelle Filippine dove torna a occuparsi di politica locale e del suo amato lusso.
5. Isabel Peròn: ha represso il popolo argentino ed abolito la libertà di stampa
Maria Estela Martinez, conosciuta come Isabel, nasce a Rioja (Argentina) nel 1931.
Nel 1961 sposa il presidente della repubblica Juan Domingo Perón, già due volte vedovo, e con lui si trasferisce a Madrid fino al 1973 quando, terminato l’esilio, riprende la carica di presidente dell’Argentina, mentre a lei viene assegnata quella di vicepresidente.
Dovrà attendere il 29 giugno 1974, quando, due giorni prima della morte del marito, viene nominata presidente del paese.
Da subito deve affrontare una situazione di grave instabilità economica e politica e si affida a José López Rega, ministro del Benessere sociale, che nomina anche segretario personale.
Intorno a lei s’instaura un clima di diffidenza: tutti la ritengono plagiata da quest’uomo, finanziatore del gruppo armato di estrema destra Alianza Anticomunista Argentina (triplice A), che perseguita gli esponenti della sinistra del paese.
La connivenza tra la triplice A e Isabel non è mai stata dimostrata, ma la presidentessa ha condotto un regime repressivo svuotando le casse dello stato e censurando la stampa.
Destituita con un golpe nel 1976 da Jorge Rafael Videla, accusata di malversazione di fondi pubblici e mandata in esilio in Spagna, ha rifiutato più volte l’estradizione in Argentina, anche dopo essere stata arrestata a seguito di indagini che l’accusano di essere coinvolta in un caso di desaparecido. Le sono stati accordati gli arresti domiciliari.