Un po’ di ottimismo!
Oggi la scienza ci fa sperare in un futuro migliore: la vita si allunga, il buco dell’ozono si riduce, malattie gravi come la malaria sono in via di scomparsa e ci sono meno poveri e meno analfabeti di prima.
Non tutto va male. Ecco 10 tendenze positive che stanno migliorando il dal mondo!
1. Diminuisce la mortalità infantile e migliora la salute di alcune specie animali minacciate
- Diminuisce la mortalità infantile
Secondo i dati presentati dall’Unicef e dall’Organizzazione mondiale della sanità, il numero di bambini sotto i 5 anni che muoiono ogni anno è sceso da oltre 12 milioni nel 1990 a 7,6 milioni nel 2010.
Rispetto al 1990, dunque, sopravvivono circa 12.000 bambini in più ogni giorno.
Il Rapporto 2011 riguardante l’Africa subsahariana, la regione con la maggior mortalità infantile al mondo, mostra che il calo nel tasso di decessi è in costante aumento, passando dall’1,2 per cento annuo nel decennio 1990-2000 al 2,4 annuo nel decennio 2000-2010.
Alcuni dei più importanti miglioramenti riguardano i Paesi nei quali i bambini sono più vulnerabili.
Un esempio è il Niger, dove nel 1990 il tasso di mortalità infantile era di 311ogni mille nati vivi; nel 2010 è sceso a 143.
Nel 2010 il Niger ha ottenuto i migliori risultati in termini di riduzione assoluta dei tassi di mortalità infantile sotto i 5 anni assieme a Malawi, Liberia, Timor-Leste e Sierra Leone.
Complessivamente tra il 1990 e il 2010 il tasso di mortalità sotto i 5 anni è diminuito di oltre un terzo, passando da 88 decessi ogni mille nati a 57.
- Migliora la salute di alcune specie animali minacciate
Il nostro mondo naturale sta diventando sempre più vulnerabile, ma alcuni progetti di protezione stanno dando risultati incoraggianti.
Come attesta l’Unione internazionale per la conservazione della natura (UICN), alcune specie stanno uscendo dalla Lista Rossa che elenca quelle a rischio di estinzione.
È il caso della lince iberica (Lynx pardinus), il felino più minacciato del mondo, il cui numero è passato dai 52 esemplari del 2002 agli attuali 156.
Il merito è del ripristino delle popolazioni di conigli, prede predilette delle linci, e di un programma di allevamento di esemplari in cattività da reintrodurre in natura.
Decenni di sforzi hanno portato a rivedere anche lo status del panda gigante (Ailuropoda melanoleuca), l’animale simbolo della natura in pericolo.
Secondo gli ultimi censimenti, gli esemplari adulti in libertà sarebbero 1.864, e i cuccioli circa 2.060, il che ha indotto a riclassificare il tenero orso divoratore di bambù come semplice “specie vulnerabile” e non più a rischio di estinzione.
Recente è anche l’annuncio del Wwf che, dopo più di un secolo di costanti diminuzioni, la popolazione delle tigri sta crescendo. Secondo l’ultimo censimento, gli esemplari che al momento vivono nel loro habitat naturale sono 3.890 contro i 3.200 del 2010.
Per quanto riguarda i mari, un’inversione di tendenza è in atto anche per le balene. Sia la balenottera azzurra (Balaenoptera musculus) sia la megattera (Megaptera novaeangliae), da sempre sterminate per estrarne olio, carne e ossa, stanno aumentando di numero grazie al divieto internazionale di caccia imposto nel 1966.
2. Cresce la potenza delle energie rinnovabili e l’estrema povertà è in declino costante
- Cresce la potenza delle energie rinnovabili
L’ultimo rapporto dell’UNEP, il programma delle Nazioni Unite per l’ambiente, rivela un deciso incremento della potenza installata nel campo delle fonti energetiche alternative.
Nel 2016 le rinnovabili hanno coperto l’11,3 per cento dell’elettricità prodotta nel mondo.
Eolico, solare, biomasse, geotermico e idroelettrico hanno aggiunto in totale 138,5 gigawatt alla capacità elettrica globale, cioè circa il 9 per cento in più rispetto ai 127,5 gigawatt aggiunti nel 2015, pari al 55 per cento di tutta la nuova potenza installata con le diverse fonti energetiche.
Se si considera l’energia elettrica prodotta nel mondo nel 2016, le fonti rinnovabili, esclusa l’energia idroelettrica, rappresentano l’11,3 per cento del totale, mentre erano al 10,3 l’anno precedente: questo incremento ha evitato l’emissione di 1,7 miliardi di tonnellate di anidride carbonica.
In più le fonti rinnovabili sono sempre più a buon mercato, se si considera che a fronte dei notevoli incrementi, gli investimenti sono calati.
Nel caso dell’energia solare, l’investimento complessivo è stato di 113,7 miliardi di dollari, cioè il 34 per cento in meno rispetto al 2015.
Nel caso dell’energia eolica, l’investimento globale è stato di 112,5 miliardi di dollari, cioè il 9 per cento in meno dell’anno precedente.
- L’estrema povertà è in declino costante
Secondo la Banca mondiale, la percentuale di popolazione in condizioni di povertà estrema non è mai stata bassa come oggi.
Nel 1990 era “estremamente povero”, cioè viveva con meno di 1,9 dollari al giorno, il 47 per cento della popolazione mondiale: quasi metà degli abitanti del pianeta. Nel 2015 questa percentuale è crollata al 14.
In valore assoluto, nel 1990 c’erano 1,926 miliardi di poveri estremi. Nel 2015 erano “solo” 836 milioni: meno della metà, nonostante l’aumento esplosivo della popolazione mondiale in un quarto di secolo.
La Cina è stata responsabile da sola di circa tre quarti dell’innalzamento sopra la soglia.
Anche se la disuguaglianza sociale è aumentata, l’economia è cresciuta moltissimo: se nel 1981 l’84 per cento dei cinesi viveva con meno di un dollaro al giorno, nel 2010 solo il 10 per cento guadagnava meno di 1,25 dollari al giorno.
3. Calano i decessi causati dalla malaria e sempre meno Paesi applicano la pena di morte
- Calano i decessi causati dalla malaria
La malaria è un grave problema di salute pubblica in molte aree, ma si stanno facendo progressi per combatterla.
Secondo un rapporto congiunto dell’Organizzazione mondiale della sanità e dell’Unicef, dal 2000 a oggi il tasso di mortalità per questa malattia è crollato del 60 per cento: un dato che equivale a 2 milioni di vite salvate, in prevalenza bambini.
Il rapporto mostra anche che negli ultimi 15 anni i nuovi casi di malaria sono diminuiti del 37 per cento.
L’Africa è tuttora il territorio più colpito dalla malattia, con l’80 per cento dei casi mondiali e il 78 per cento dei decessi, ma il tasso di persone infettate è sceso del 50 per cento, equivalente a circa 700 milioni di individui salvati.
Un numero crescente di Paesi è sul punto di sconfiggere la malaria: nel 2014 erano 13 quelli che non hanno riportato alcun caso di malattia e 6 quelli che ne hanno segnalati meno di 10.
- Sempre meno Paesi applicano la pena di morte
Il mondo sembra incamminarsi verso l’abolizione della pena mordi te.
Lo dimostra l’ultimo rapporto redatto da Nessuno tocchi Caino, la lega internazionale di cittadini e parlamentari che da anni monitora il ricorso alla pena capitale e conduce campagne per il rispetto dei diritti delle persone private della libertà personale.
Secondo il rapporto, i Paesi che hanno deciso di non praticare più la pena capitale sono ora in tutto 160, mentre 104 sono quelli totalmente abolizionisti, 6 quelli abolizionisti per reati meno gravi e 6 quelli che attuano una moratoria.
Ci sono inoltre 44 Paesi abolizionisti di fatto che non eseguono condanne da oltre 10 anni o che si sono impegnati a livello internazionale per abolire la pena di morte.
4. Si riduce il numero delle armi nucleari e aumenta l’aspettativa di vita
- Si riduce il numero delle armi nucleari
Il numero di testate nucleari nel mondo è in declino fin dal 1986, quando raggiunse il punto più alto.
Alcune ex nazioni dell’Unione Sovietica come Bielorussia e Ucraina hanno volontariamente eliminato i loro arsenali nucleari, e lo stesso dicasi per il Sudafrica.
Naturalmente ci sono ancora Paesi che li mantengono, Stati Uniti e Russia su tutti, ma il numero globale di testate continua seppure di poco a diminuire.
Secondo il Sipri, l’Istituto Internazionale di ricerche sulla pace di Stoccolma, all’inizio del 2016 Stati Uniti, Russia, Gran Bretagna, Francia, Cina, India, Pakistan, Israele e Corea del Nord disponevano di 15.395 armi nucleari contro le 15.850 del 2015.
- Aumenta l’aspettativa di vita
Vivremo sempre più a lungo. Infatti, un recente studio condotto dai ricercatori dell’Imperial College di Londra e dell’Organizzazione mondiale della sanità calcola che l’aspettativa di vita media sarà presto superiore ai 90 anni nella maggior parte dei 35 Paesi industrializzati.
I ricercatori hanno stimato in particolare come le donne nate nel 2030 nella Corea del Sud saranno le prime al mondo a superare la soglia dei 90 anni.
Seconda classificata dopo il Paese asiatico è la Francia, con una media di 88,6 anni, seguita dal Giappone con una media di 88,4 anni e da Spagna (88,07), Svizzera (87,70), Australia (87,57), Portogallo (87,52), Slovenia (87,42), Italia (87,28) e Canada (87,09).
Per quanto riguarda la classifica maschile, gli uomini sudcoreani nati nel 2030 godranno di un’aspettativa di 84,1 anni, seguiti da Australia (84), Svizzera (83,95), Canada (83,89), Olanda (83,69), Nuova Zelanda (83,59), Spagna (83,47), Irlanda (83,22), Norvegia (83,16) e Italia (82,82).
Il nostro Paese è dunque fra le prime dieci nazioni con la maggiore aspettativa di vita, sia tra le donne sia fra gli uomini.
«Molti ricercatori», spiega Majid Ezzati dell’Imperial College, «credevano che l’aspettativa di vita non avrebbe mai superato i 90 anni, ma il nostro studio suggerisce che oltrepasseremo anche questa barriera. È tuttavia importante che a sostegno della popolazione anziana in crescita siano messe in atto le opportune politiche di cura e assistenza».
5. L’analfabetismo sta scomparendo e l’immunoterapia fa sperare i malati di cancro
- L’analfabetismo sta scomparendo
Analfabetismo e povertà sono strettamente collegati.
Accedere ai più elementari livelli di istruzione significa infatti prendere coscienza dei propri diritti e lottare affinché siano rispettati.
Negli ultimi decenni, il mondo ha fatto significativi passi in avanti per quanto riguarda la riduzione del tasso di analfabetismo negli adulti e un migliore livello di istruzione ha contribuito al calo delle disuguaglianze di genere.
Per fare un esempio, se nel 1870 circa l’80 per cento degli afro-americani era analfabeta, la percentuale attuale è scesa al 2 per cento.
Leggendo i dati mondiali riportati dall’Unesco, il tasso di alfabetizzazione nei giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni è aumentato dall’83 per cento del 1990 all’89 del 2012.
Più in generale, il tasso di alfabetizzazione negli adulti è aumentato dal 76 per cento del 1990 all’84 del 2012.
- L’immunoterapia fa sperare i malati di cancro
Anche nel caso di tumori in stadio avanzato i farmaci immunologici danno la speranza di un’azione che si mantiene nel tempo.
L’immunoterapia, che mira a risvegliare la capacità dell’organismo di difendersi dal cancro “rieducando” il sistema immunitario a tenere sotto controllo ed eliminare le cellule trasformate, si rivela efficace nel trattamento di un numero crescente di neoplasie.
L’American Association for cancer research riferisce per esempio che per la prima volta si è riusciti ad allungare la sopravvivenza dei malati di tumore al polmone, fra i più difficili da trattare: il 16 per cento dei pazienti in stadio avanzato trattati con una molecola chiamata Nivolumab è infatti ancora vivo a cinque anni dalla diagnosi. Una percentuale bassa ma significativa rispetto al 5 per cento storico.
Meno tossica della chemioterapia, l’immunoterapia è più efficace grazie alle combinazioni tra molecole. L’aggiunta al Nivolumab della molecola Ipilimumab ha dato risultati importanti anche contro il cancro al rene e il melanoma metastatico.
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