Balzano da un grattacielo all’altro appesi a un filo sottile, volano veloci senza sforzo, spostano macigni pesanti tonnellate, lanciano lampi dagli occhi, leggono nella mente altrui.
I mirabolanti personaggi che da decenni animano le pagine dei fumetti sono oggi approdati in massa anche sul grande schermo.
Le loro imprese apparentemente “impossibili” ci affascinano, ma sono davvero solo frutto della fantasia dei loro creatori?
Anche se quasi sempre l’uso dei superpoteri implica di per sé una violazione delle leggi note della fisica, le storie di questi supereroi prendono spunto da reali principi e scoperte scientifiche, che in più occasioni vari esponenti del mondo accademico si sono divertiti a verificare. Scopriamo come.
1. In futuro avremo tele come quella di Spiderman
Scalare le pareti di un grattacielo con la stessa agilità di Spiderman è stato giudicato impensabile.
A dimostrarlo è uno studio condotto da un team di ingegneri, scienziati dei materiali, naturalisti, biologi e zoologi dell’Università di Cambridge.
I ricercatori hanno messo a confronto peso, dimensioni e abilità nell’arrampicarsi di 225 specie di animali: dagli acari alle formiche, dai ragni alle raganelle.
E hanno scoperto che al crescere delle dimensioni dell’animale aumenta anche la percentuale della superficie corporea che deve essere ricoperta dai minuscoli peli capaci di garantire l’adesione alle pareti verticali.
«Se un essere umano volesse camminare su una parete perfettamente verticale», spiega Walter Federle, uno degli zoologi autori dello studio, «dovrebbe essere dotato di piedi “appiccicosi” enormi: calzerebbe scarpe di numero 145».
Non è invece così impossibile il potere più affascinante di Spiderman, che consiste nella capacità di “sparare” dai polsi potentissime ragnatele. Il ragno geneticamente modificato che lo ha morso, infatti, ha dato al suo organismo la capacità di generare tele incredibilmente forti.
In natura, le ragnatele sono sottili quanto un decimo di un capello umano, ma sono in grado di catturare insetti volanti a 24 km orari.
Composte da migliaia di filamenti larghi qualche miliardesimo di metro, sono in proporzione cinque volte più resistenti dell’acciaio, più elastiche del nylon e capaci di reggere un peso di oltre 9 tonnellate per centimetro quadrato prima di rompersi: circa 60 volte di più di quanto richiesto a Spiderman per compiere le sue prodezze.
Non a caso gli scienziati le studiano per cercare di riprodurne le eccezionali proprietà.
2. Il martello di Thor riconosce chi lo impugna
Si chiama Mjolnir la devastante arma che solo il mitico dio del tuono Thor può brandire disinvoltamente, mentre diventa pesantissima quando qualcun altro cerca di sollevarla.
Ma come fa il martello a riconoscere chi lo impugna?
E come riesce, di conseguenza, a diventare talmente pesante da non poter essere sollevato?
Incuriosito da questa stranezza, il fisico americano James Kakalios dell’Università del Minnesota ha cercato di trovare una spiegazione.
Per quanto riguarda il primo interrogativo, basta che sull’impugnatura sia inserita una serie di bio-psico-sensori in grado di identificare chi vi sta mettendo mano e di valutare quanto ne sia degno.
Quanto al secondo quesito, invece, il ricercatore ipotizza che l’uru, cioè l’esotico metallo di cui è fatto il Mjolnir, sia in grado di emettere gravitoni.
Si tratta di particelle elementari la cui caratteristica è quella di trasmettere gravità e, nel caso del martello, di aumentarne il peso quel tanto che basta per impedire a chi non merita di alzarlo.
3. L'incredibile Hulk e il trauma genetico
Una tremenda esplosione di raggi gamma ed ecco che il timido scienziato Bruce Banner, se preso dalla rabbia, si trasforma in un gigante invulnerabile dall’inquietante color verde.
Come è possibile tutto ciò?
Secondo Sebastian Alvarado, biologo dell’Università californiana di Stanford, il fenomeno potrebbe coinvolgere l’epigenetica, il meccanismo concernente tutte le modificazioni che variano l’espressione genica pur non alterando la sequenza del Dna.
La sua ipotesi chiama in causa il processo di cromotripsi, cioè un riarrangiamento cromosomico in seguito a un catastrofico incidente subito dal genoma.
Quando il Dna di Banner ha cominciato a riassemblarsi dopo lo shock causato dai raggi gamma, è possibile che si siano formati una serie di interruttori epigenetici sensibili agli ormoni prodotti in caso di stress.
Interruttori che, se attivati, innescherebbero la trasformazione del mite Banner nel distruttivo Hulk.
4. Capitan America e Superman
- Per lo scudo di Capitan America ci vuole la nanotecnologia
Lo scudo di questo supereroe Capitan America assorbe i colpi più potenti.
Non per nulla è fatto di vibranium, un metallo alieno capace di assorbire suoni e vibrazioni.
Suveen Mathaudhu, docente di ingegneria meccanica presso l’Università di California, ha cercato di spiegarne le proprietà.
Prima di tutto ha considerato la prima legge della termodinamica, secondo la quale l’energia non si crea né si distrugge, ma si trasforma.
Ciò significa che, poiché tutta l’energia dei colpi subiti dallo scudo deve essere convogliata altrove, lo scudo dovrebbe funzionare come una combinazione tra un supercondensatore e una batteria.
Il primo assorbe energia velocemente in modo da disperdere la forza dopo un colpo subito, mentre la seconda ha il compito di rilasciare energia in modo controllato trasformando lo scudo in un boomerang ad alta potenza.
Il ricercatore si è detto convinto che i progressi delle nanotecnologie permetteranno di creare una super lega che resiste persino ai colpi del martello di Thor. - Superman: i suoi muscoli si ricaricano con i raggi del sole
Come fa Superman, con un solo balzo, ad arrivare sul tetto di un edificio di trenta piani?
L’impresa, spiegano i fisici, è possibile perché le sue gambe sono abituate a sostenere la gravità di Kripton, il suo pianeta di origine, che è quindici volte maggiore di quella terrestre.
Ma che dire della sua vista ai raggi X, della sua forza erculea e della sua capacità di volare? Tali poteri, dicono i suoi autori, derivano dalla capacità delle sue cellule kryptoniane di assorbire le radiazioni elettromagnetiche emesse dal Sole.
Un gruppo di studenti dell’Università di Leicester, in Inghilterra, ha calcolato che il suo organismo dovrebbe avere un’efficienza “impossibile” nello sfruttare le energie della nostra stella, pari al 650mila per cento.
L’unica fonte possibile per i suoi poteri sarebbero i milioni di neutrini prodotti dal Sole: che abbia la capacità di assorbire anche quelli?
5. Tutti i figli della scienza del loro tempo
Molti dei supereroi dei fumetti non hanno visto la luce per caso, né sono solo il frutto delle menti creative dei loro autori, ma sono figli della scienza del loro tempo.
- Superman
La sua nascita nel 1938 coincide con l’evoluzione della tecnologia aeronautica.
È il periodo nel quale sono messi a punto i primi jet: un’innovazione rivoluzionaria che porterà l’uomo a spostarsi da un continente all’altro in breve tempo. - Capitan America
Arriva nelle edicole nel 1941 in piena Seconda guerra mondiale, frutto di un’utopica selezione eugenetica.
A quell’epoca, soprattutto in Germania, si parlava molto di tecniche sperimentali destinate a “migliorare la razza”. - Hulk
Il gigante verde viene concepito in piena Guerra Fredda, quando il mondo è terrorizzato dalla minaccia del fungo atomico.
Non a caso la sua trasformazione è la conseguenza dell’esplosione di un ordigno nucleare. - Ant-man
Il supereroe capace di ridurre le proprie dimensioni e comunicare con le formiche compare nel 1962, periodo nel quale si intravedono sviluppi nella fisica delle particelle elementari.