Per questo mese di Settembre 2017 vi proponiamo le 5 letture che più ci hanno colpito.
Ecco allora i nostri consigli su alcuni libri interessanti e ricordatevi sempre che “Leggere fa bene all’anima” e che “Un uomo che legge ne vale due”.
“I libri, loro non ti abbandonano mai. Tu sicuramente li abbandoni di tanto in tanto, i libri, magari li tradisci anche, loro invece non ti voltano mai le spalle: nel più completo silenzio e con immensa umiltà, loro ti aspettano sullo scaffale”. (Amos Oz)
1. "Pulvis et umbra" di Antonio Manzini
In "Pulvis et umbra" due trame si svolgono in parallelo. Ad Aosta si trova il cadavere di una trans.
A Roma, in un campo verso la Pontina, due cani pastore annusano il cadavere di un uomo che porta addosso un foglietto scritto.
L'indagine sul primo omicidio si smarrisce urtando contro identità nascoste ed esistenze oscurate. Il secondo lascia un cadavere che puzza di storie passate e di vendette.
In entrambi Schiavone è messo in mezzo con la sua persona. E proprio quando il fantasma della moglie Marina comincia a ritirarsi, mentre l'agente Caterina Rispoli rivela un passato che chiede tenerezza e un ragazzino solitario risveglia sentimenti paterni inusitati, quando quindi la ruvida scorza con cui si protegge è sfidata da un po' di umanità intorno, le indagini lo sospingono a lottare contro le sue ombre.
Tenta di afferrarle e gli sembra che si trasformino in polvere. La polvere che lascia ogni tradimento.
«Le avventure del vicequestore Rocco Schiavone sono i capitoli di un unico grande libro» - Antonio D’Orrico, La Lettura - Corriere della Sera
«Un antieroe amatissimo dai lettori» - Bruno Ventavoli, TTL – La Stampa
Antonio Manzini (Roma, 7/8/1964), attore e sceneggiatore, romano (allievo di Camilleri all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica), ha esordito nella narrativa con il racconto scritto in collaborazione con Niccolò Ammaniti per l'antologia Crimini.
Del 2005 il suo primo romanzo, Sangue marcio (Fazi).
Con Einaudi Stile libero ha pubblicato La giostra dei criceti (2007).
Un suo racconto è uscito nell'antologia Capodanno in giallo (Sellerio 2012).
Del 2013, sempre per Sellerio, ha pubblicato il romanzo giallo Pista Nera. Secondo episodio della serie: La costola di Adamo (Sellerio 2014).
Nel 2015 pubblica Non è stagione (Sellerio), Era di maggio (Sellerio) e Sull'orlo del precipizio (Sellerio). Del 2016 è Cinque indagini romane per Rocco Schiavone (Sellerio).
2. "Prova a fermarmi" di Lee Child
Mother’s Rest. Un piccolo centro abitato circondato da uno sconfinato campo di grano, popolato da individui scontrosi e lunatici. Jack Reacher si chiede il perché di quel nome particolare ma nessuno sembra intenzionato a dare spiegazioni.
Preso da questi pensieri, Jack incontra una donna visibilmente tormentata: Michelle Chang.
La giovane sembra averlo scambiato per un altro e, chiarito il malinteso, si confida: il suo partner nel corso di un’investigazione privata è scomparso da giorni e, ormai, Michelle teme il peggio.
Incuriosito dalla vicenda, Reacher decide di affiancarla nella sua ricerca e inizia a indagare. Quanto potrà essere complicato, dopotutto.
Ma ancor prima di rendersene conto verrà risucchiato in una corsa disperata tra Los Angeles, Chicago, Phoenix e San Francisco.
Attraverso i più reconditi recessi della rete dovrà vedersela con assassini e criminali a ogni passo... fino a tornare a Mother’s Rest, dove dovrà affrontare il suo peggior incubo.
Forse il giorno in cui aveva conosciuto Michelle avrebbe dovuto voltarsi e ignorare il caso. Sarebbe stato più semplice.
Ma la regola per Jack Reacher è sempre la stessa: se vuoi fermarmi... provaci!
«Reacher mi cattura dalla prima pagina fino all'ultima. Tra gli scrittori di thriller, Lee Child per me è il numero 1.»
Ken Follett
«I suoi romanzi sono davvero straordinari.»
Stephen King
«Il miglior autore contemporaneo di narrativa crime.»
Haruki Murakami
«Dà un nuovo significato al concetto di page-tuner.»
Michael Connelly
«Lee Child ci sa fare con le parole. Sono un suo fan.»
James Patterson
«Prova a fermarmi è semplicemente eccezionale... Stavolta, Jack Reacher affronta un male assoluto, profondo, estremo. Qualcosa da cui neppure lui può uscire indenne.»
The New York Times
«Jack Reacher è assolutamente irresistibile.»
The Observer
Lee Child, pseudonimo di James R. Grant, è uno scrittore britannico di thriller. Dopo aver lavorato per vent’anni come autore di programmi televisivi, nel 1997 ha deciso di dedicarsi alla narrativa.
Il suo primo romanzo, Zona pericolosa, vince l'Anthony Award per la miglior opera prima; il suo secondo romanzo, Destinazione Inferno, vince il W.H. Smith Thumping Good Read Award.
Nel 1998 si trasferisce negli Stati Uniti. Vive tuttora a New York City.
I suoi romanzi hanno tutti come protagonista il personaggio di Jack Reacher, un ex ufficiale della polizia militare statunitense che, dopo aver lasciato l'esercito, decide di iniziare una vita di vagabondaggi attraverso gli Stati Uniti, libero dai vincoli e dai condizionamenti del "sistema".
Duro come pochi e dotato di un innato senso di giustizia, Reacher si presenta come un cavaliere solitario di altri tempi, che pur non cercando guai è sempre pronto ad aiutare i più deboli e a correre in soccorso degli amici, per poi riprendere il suo cammino senza meta al termine di ogni avventura.
3. "Due occhi azzurri" di Thomas Hardy
La bellissima e volubile Elfride, orfana di madre e unica figlia del pastore Swancourt, si innamora di Stephen Smith, giovane architetto di Londra erroneamente ritenuto di nobili origini.
Poi, quando questi per poterla sposare accetta un incarico in India, Elfride conosce l’affascinante e maturo Henry Knight, antico mentore di Stephen; ben presto Knight, come già era accaduto al suo pupillo, perde la testa per la fanciulla.
Elfride, divisa tra la promessa di fedeltà a Stephen e la nuova passione per Knight, infine accetta la proposta di matrimonio di quest’ultimo.
Ma ancora una volta le cose non vanno come immaginato: una presenza oscura dal passato di Elfride insinua in Knight il tarlo del sospetto sull’onestà della sua futura sposa e il fidanzamento è sciolto.
Smith e Knight si incontreranno casualmente qualche anno più tardi, entrambi si scopriranno ancora innamorati di Elfride, ma ormai sarà troppo tardi.
Terzo romanzo di Hardy, fu il primo che lo scrittore pubblicò a nome suo: una grande storia sulla gelosia e sui dubbi del cuore da uno dei massimi esponenti della letteratura vittoriana.
«Nessuno mi ha più insegnato niente da quando è morto Thomas Hardy» - Ezra Pound
«È innegabile l’abilità di Hardy – l’abilità del vero romanziere – di farci credere che i suoi personaggi siano persone come noi, guidate dalle proprie passioni e idiosincrasie; al contempo – e questo è il dono del poeta – in loro vi è un qualcosa di simbolico che ci accomuna tutti» - Virginia Woolf
«Credo di capire la differenza tra me e te… forse tra gli uomini e le donne, in genere. Io mi contento di costruire la felicità su qualsiasi bene accidentale mi si possa presentare a portata di mano, tu vuoi creare un mondo che si adegui alla tua felicità».
Thomas Hardy nasce in una famiglia di piccoli proprietari terrieri nel Dorsetshire, terra che ritorna nei suoi romanzi come l’idilliaco mondo rurale del Wessex.
Vive la sua giovinezza in campagna, appassionandosi agli aspetti semplici e folkloristici della natura e del villaggio rurale. Compie studi di architettura e si trasferisce a Londra.
Ben presto inizia a dedicarsi alla letteratura diventando un importante intellettuale.
Nel 1871 pubblica Via dalla pazza folla (Far from the Madding Crowd) che dà inizio alla fase più originale della sua opera: romanzo pastorale e melodrammatico che pone in primo piano la storia di contadini consumati dall’asprezza del lavoro e da sogni ingannevoli sulla crescita sociale.
Seguono Il ritorno al paese (1878), Il trombettiere della regina (1880) e Due in una torre (1882).
Abbandona Londra per tornare a vivere in campagna. Nel 1886 pubblica Il sindaco di Casterbridge (1886), forse il suo capolavoro, e nel 1888 raccoglie in Racconti del Wessex le novelle sparse che aveva pubblicato su diverse riviste.
La crisi del suo matrimonio coincide con una crisi letteraria che lo porta ad abbandonare la prosa per la poesia, originaria aspirazione; raccoglie molte poesie, comprese quelle del periodo giovanile, come Poesie del Wessex (1898) e Poesie del passato e del presente (1902).
Tra il 1904 e il 1908 compone il lungo poema epico-drammatico in tre parti I dinasti, dedicato ai trionfi e alla caduta di Napoleone. Seguono Gli zimbelli del tempo 1909, Satire di circostanza (1914) e Momenti di visione (1919). La sua poesia è carica di cenni arcaici e mistico-soprannaturali.
Dopo un periodo di oblio, tra gli anni Cinquanta e Sessanta, le sue opere sono state molto rivalutate per l’interesse del moderno Sperimentalismo del Novecento.
4. "Patria" di Fernando Aramburu
Due famiglie legate a doppio filo, quelle di Joxian e del Txato, cresciuti entrambi nello stesso paesino alle porte di San Sebastián, vicini di casa, inseparabili nelle serate all’osteria e nelle domeniche in bicicletta.
E anche le loro mogli, Miren e Bittori, erano legate da una solida amicizia, così come i loro figli, compagni di giochi e di studi tra gli anni Settanta e Ottanta.
Ma poi un evento tragico ha scavato un cratere nelle loro vite, spezzate per sempre in un prima e un dopo: il Txato, con la sua impresa di trasporti, è stato preso di mira dall’ETA, e dopo una serie di messaggi intimidatori a cui ha testardamente rifiutato di piegarsi, è caduto vittima di un attentato...
Bittori se n’è andata, non riuscendo più a vivere nel posto in cui le hanno ammazzato il marito, il posto in cui la sua presenza non è più gradita, perché le vittime danno fastidio.
Anche a quelli che un tempo si proclamavano amici. Anche a quei vicini di casa che sono forse i genitori, il fratello, la sorella di un assassino.
Passano gli anni, ma Bittori non rinuncia a pretendere la verità e a farsi chiedere perdono, a cercare la via verso una riconciliazione necessaria non solo per lei, ma per tutte le persone coinvolte.
«Un romanzo semplicemente formidabile… un esempio di grande letteratura» - La Vanguardia
«Racconta l’amore, la passione, il disamore dei suoi personaggi con un misto efficacissimo di profondità e delicatezza» - El Cultural
«Una tensione narrativa sostenuta dall’inizio alla fine. Un libro straordinario» - El Diario Vasco
«Senza alcun dubbio, uno dei grandi romanzi degli ultimi anni» - Abc
«Un romanzo definitivo» - La Razón
Fernando Aramburu, nato a San Sebastián nel 1959, ha studiato Filologia ispanica all’Università di Saragozza e negli anni Novanta si è trasferito in Germania per insegnare spagnolo.
Dal 2009 ha abbandonato la docenza per dedicarsi alla scrittura e alle collaborazioni giornalistiche.
Ha pubblicato romanzi e raccolte di racconti, che sono stati tradotti in diverse lingue e hanno ottenuto numerosi riconoscimenti.
Patria (Guanda, 2017), uscito in Spagna nel settembre 2016, ha avuto un successo eccezionale e un vastissimo consenso, conquistando – fra gli altri – il Premio de la Crítica 2017.
In Italia ha pubblicato Vita di un pidocchio chiamato Mattia (Salani, 2008), I pesci dell'amarezza (La Nuova Frontiera, 2007), Il trombettista dell'utopia (La Nuova Frontiera, 2005).
5. "L' ordine del tempo" di Carlo Rovelli
E un mistero non solo per ogni profano, ma anche per i fisici, che hanno visto il tempo trasformarsi in modo radicale, da Newton a Einstein, alla meccanica quantistica, infine alle teorie sulla gravità a loop, di cui Rovelli stesso è uno dei principali teorici.
Nelle equazioni di Newton era sempre presente, ma oggi nelle equazioni fondamentali della fisica il tempo sparisce.
Passato e futuro non si oppongono più come a lungo si è pensato. E a dileguarsi per la fisica è proprio ciò che chiunque crede sia l'unico elemento sicuro: il presente.
Sono tre esempi degli incontri straordinari su cui si concentra questo libro, che è uno sguardo su ciò che la fisica è stata e insieme ci introduce nell'officina dove oggi la fisica si sta facendo.
Come le Sette brevi lezioni di fisica, che ha raggiunto un pubblico immenso in ogni parte del mondo, questo libro tratta di qualcosa della fisica che parla a chiunque e lo coinvolge, semplicemente perché è un mistero di cui ciascuno ha esperienza in ogni istante: il tempo.
«Pensiamo comunemente il tempo come qualcosa di semplice, fondamentale, che scorre uniforme, incurante di tutto, dal passato verso il futuro, misurato dagli orologi. Nel corso del tempo si succedono in ordine gli avvenimenti dell'universo: passati, presenti, futuri; il passato è fissato, il futuro aperto... Bene, tutto questo si è rivelato falso»
Laureato in Fisica all’Università di Bologna, Carlo Rovelli ha poi svolto il dottorato all’Università di Padova. Ha lavorato nelle Università di Roma e di Pittsburgh, e per il Centro di Fisica teorica dell’Università del Mediterraneo di Marsiglia.
Ha introdotto la Teoria della gravitazione quantistica a loop, attualmente considerata la più accreditata in ambito fisico.
Si è dedicato anche alla storia e alla filosofia della scienza con il libro Che cos'è la scienza. La rivoluzione di Anassimandro (Mondadori Università, 2011).
Tra gli altri suoi libri, Che cos'è il tempo? Che cos'è lo spazio? (Di Renzo Editore, 2010), La realtà non è come ci appare. La struttura elementare delle cose (Raffaello Cortina Editore, 2014) e Sette brevi lezioni di Fisica (Adelphi, 2014).