Una vita legata a filo doppio con quella di Gesù.
Dalla contemporanea gravidanza delle madri, che erano cugine, all’annuncio dell’imminente nascita del Figlio di Dio; dal privilegio di battezzarlo nelle acque del Giordano alle conversioni degli Ebrei fino al martirio nel suo nome.
Ma chi era veramente Giovanni Battista, il profeta che annunciò l’arrivo del Messia? Scopriamolo insieme.
1. Lo chiamano il “precursore” e annunciato dall’arcangelo
- Lo chiamano il “precursore”
Giovanni Battista, vissuto tra il I sec. a.C. e il I sec. d.C., viene celebrato nel giorno della sua nascita, il 24 giugno, ma anche in quello del suo martirio, il 29 agosto.
È considerato il protettore dei decollati, cioè dei morti per mano di un boia, in quanto lui stesso fu decapitato.
E' anche patrono dei monaci, perché battezzò Gesù nelle acque del fiume Giordano, e di città importanti come Torino, Genova, Firenze e Ragusa, oltre che dell’Ordine di Malta.
Si usa invocarlo pure in caso di calamità naturali.
La principale fonte storica relativa a Giovanni Battista è rappresentata dai Vangeli, in particolare dal Vangelo di Luca, dove di lui sono descritte la nascita, l’opera e la morte.
Giovanni Battista è però citato anche dallo storico ebreo Giuseppe Flavio (37- circa 100) nella sua opera Antichità giudaiche (93 d.C.), che racconta la storia del popolo ebraico dalle origini fino al 66 d.C.
In particolare nel XVIII libro, Giuseppe Flavio parla della morte di Giovanni Battista, che nel Vangelo viene chiamato “il precursore” (perché annunciò la venuta di Gesù prima della sua nascita) e “primo apostolo di Gesù”(perché ne testimoniò la parola durante la vita). - Annunciato dall’arcangelo
Giovanni Battista nacque vicino a Gerusalemme e precisamente nel villaggio di Ain Karim, nel I secolo.
Era figlio di Elisabetta, cugina di Maria di Nazareth, e di Zaccaria, entrambi già piuttosto avanti con l’età.
Le Sacre Scritture descrivono come l’arcangelo Gabriele avesse preannunciato ai futuri genitori anche ciò che avrebbe compiuto in vita loro figlio e tutte le conversioni che avrebbe favorito in Israele.
Si dice che Zaccaria, incredulo, avesse perduto la voce per poi riacquistarla alla nascita del Battista: sua moglie Elisabetta era sterile e comunque troppo anziana per concepire un figlio.
2. Profeta prima di nascere e un asceta nel deserto
- Profeta prima di nascere
Secondo il Vangelo, il futuro santo aveva manifestato le sue doti profetiche mentre ancora si trovava nel grembo materno.
Le Sacre Scritture riferiscono che Maria di Nazareth, alla quale era stata annunciato dall’arcangelo Gabriele che sarebbe diventata la madre del Figlio di Dio («lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo.
Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio»), si era recata da sua cugina Elisabetta, che era al sesto mese di gravidanza, per congratularsi; il feto nel ventre di lei avrebbe sussultato di gioia.
Un segno profetico incontestabile, secondo le Sacre Scritture che dicono anche che Gesù nacque sei mesi dopo Giovanni Battista. - Un asceta nel deserto
Poche sono le testimonianze sulla giovinezza del Battista.
Si racconta che sia andato a vivere sin da ragazzino nel deserto, cibandosi di locuste e miele selvatico e indossando un abito di pelli di cammello, per intraprendere una vita di preghiera ascetica.
Fu però più avanti, e cioè intorno al 28-29 d.C., sotto l’imperatore romano Tiberio, che cominciò ad annunciare la venuta del Messia: lungo le rive del fiume Giordano raccoglieva proseliti e battezzava i nuovi fedeli (di qui il suo attributo di Battista), invocando la loro conversione a Dio e la loro penitenza, attraverso la pratica dell’immersione nelle acque del fiume.
Arrivavano da tutta la Giudea e da Gerusalemme per ascoltare le sue prediche e ricevere il battesimo.
Molti iniziarono addirittura a pensare che il Messia tanto atteso fosse proprio lui: Giovanni Battista invece sottolineava che egli era solo il precursore e che il vero Messia, cioè Gesù, li avrebbe battezzati con lo Spirito Santo e non con la sola acqua.
3. Il battesimo di Gesù e contro il divorzio del re
- Il battesimo di Gesù
Secondo il Vangelo di Luca, l’incontro di Giovanni Battista con Gesù avvenne quando entrambi erano già adulti.
Gesù si era recato in riva al fiume Giordano per essere battezzato come gli altri fedeli e in quell’istante il Battista lo riconobbe come il Cristo, vedendo lo Spirito Santo scendere su di lui: così lo indicò come il figlio di Dio, colui che avrebbe cancellato i peccati del mondo.
Da quel momento i seguaci del Battista cominciarono a seguire Gesù, riconoscendolo come loro guida spirituale. - Contro il divorzio del re
Uno degli episodi più significativi della vita e dell’opera di Giovanni Battista fu l’affronto che fece al re d’Israele, Erode Antipa (morto nel 40 d. C.), il quale aveva iniziato una relazione sentimentale con Erodiade, moglie di suo fratello Filippo.
Ciò era proibito dalla legge ebraica, secondo la quale un matrimonio fecondo, come quello tra il fratello di Erode e Erodiade, da cui era nata una figlia (Salomè), non poteva essere infranto.
Giovanni Battista, che era molto rigoroso, condannò apertamente la condotta del re e per questo motivo Erodiade tramò vendetta contro di lui, che era inviso anche agli stessi sacerdoti giudei.
Questi ultimi praticavano sacrifici espiatori per punire i peccatori, mentre Giovanni Battista faceva esattamente il contrario, purificando i peccatori con il battesimo e perdonandoli dei loro peccati.
4. Così volle Salomè e la sorte del suo corpo
- Così volle Salomè
Incoraggiato da Erodiade, Erode chiese l’arresto di Giovanni, ma si rifiutò inizialmente di ucciderlo perché lo riteneva un uomo santo e rispettabile.
Fu la malvagia donna a decidere le sorti del Battista: durante un fastoso banchetto a corte, al quale erano stati invitati tutti i personaggi illustri dell’intera Galilea, Erodiade esortò la figlia Salomè a esibirsi nella danza.
Lei ballò così bene che il re le chiese che cosa desiderasse come ricompensa, autorizzandola a domandargli ciò che voleva.
Erodiade allora le suggerì di chiedere la testa di Giovanni Battista.
Per non venir meno alla promessa fatta in pubblico, Erode ordinò alle guardie reali di arrestarlo, eseguire la decapitazione e poi portare a Salomè la sua testa su un vassoio.
La vendetta di Erodiade fu così consumata, ma la notizia del macabro martirio del santo si diffuse velocemente e i suoi discepoli giunsero al palazzo reale per recuperare le sue spoglie e dare loro degna sepoltura.
Si racconta che tra gli accorsi vi fosse anche Gesù di Nazareth. Era probabilmente il 32 dopo Cristo. - Il corpo in Cisgiordania, la testa a Roma, il sangue a Napoli
Sembrerebbe che Giovanni Battista sia stato sepolto, privo del capo, a Sabastyia, un piccolo villaggio in Cisgiordania e che successivamente la tomba sia stata profanata e le reliquie ridotte in cenere.
La testa del santo invece è custodita nella cattedrale di San Silvestro in Capite, a Roma, dove arrivò probabilmente durante il pontificato di Innocenzo II (1130-1143).
Ma non è l’unica versione dei fatti. Ve ne sono altre due: secondo una, la testa è in Francia nella cattedrale di Amiens, secondo l’altra a Istanbul.
La mandibola sarebbe invece conservata nella cattedrale di San Lorenzo a Viterbo.
Anche il piatto sul quale fu appoggiata la testa è una reliquia: si trova nel Museo del tesoro della cattedrale di San Lorenzo a Genova.
Una mano poi sarebbe finita in Montenegro e un braccio nel Duomo di Siena, mentre un’ampolla di sangue del santo sarebbe nella cattedrale di Napoli.
5. Tra i santi prediletti dagli artisti
La storia di San Giovanni Battista non ci è stata solo restituita dalle sacre scritture, ma anche dall’iconografia.
È stato infatti uno dei personaggi più amati e riprodotti nella storia dell’arte.
Lo troviamo per esempio nelle tele di Raffaello e di Leonardo, raffigurato mentre bambino gioca con il suo coetaneo Gesù (sebbene il Vangelo racconti di un incontro tra i due in età adulta).
Lo troviamo anche nell’opera di Artemisia Gentileschi, in Nascita di San Giovanni Battista (1635) dove viene rappresentata la sua venuta al mondo miracolosa preannunciata dall’arcangelo Gabriele, e nel Battesimo di Cristo di Piero della Francesca (1640) dove appare intento a battezzare Gesù nelle acque del Giordano.
Vi sono anche molte altre tele in cui Giovanni figura assieme ad altri santi o accanto al trono di Maria (per esempio Cristo in trono tra la Vergine e San Giovanni, mosaico di Cimabue, che vi lavorò dal 1301).
Spesso il santo viene raffigurato con indosso una pelle di animale e mentre impugna un bastone a forma di croce.