La borsa rappresenta da sempre uno dei canali preferiti dagli investitori di tutto il mondo.
Il fascino di Wall Street, corroborato anche dalla relativa filmografia, ha fatto presa su chi vuole cercare di generare profitto dal mercato azionario.
Si tratta di un’attività che può essere molto remunerativa ma anche molto rischiosa.
Non bisogna prenderlo come un gioco, ma anzi si deve agire in maniera consapevole, attenta e scrupolosa.
Questo vuol dire porsi degli obiettivi ben precisi e seguire una linea di condotta che aumenti le probabilità di raggiungerli.
In questo articolo proviamo a stilare una guida su come investire in borsa, fornendo le principali indicazioni sulle mosse da fare.
1. Lo studio dei mercati e la scelta degli obiettivi alla base di una buona attività
Investire in borsa, dicevamo, non è un gioco.
Bisogna avere ottime competenze e restare sempre aggiornati sulle dinamiche dei mercati azionari.
Si tratta di mercati che hanno una struttura abbastanza complessa, per cui per prima cosa è bene costruirsi una formazione adeguata (attraverso l'utilizzo di guide online ma anche di testi scritti) per raggiungere un buon impianto teorico e iniziare a muovere i primi passi.
Presentarsi da neofiti al mondo della borsa sarebbe un rischio tropo grande, che esporrebbe a perdite anche ingenti. Una volta raggiunta una buona conoscenza teorica sui mercati azionari, non bisogna mollare la presa.
Aggiornarsi sempre e seguire le dinamiche di mercato porta infatti ad avere quel qualcosa in più quando si tratta di investire. Il secondo step consiste nello stabilire gli obiettivi finalizzati al proprio investimento.
Sono molti i fattori che concorrono a questo aspetto: lo status iniziale, il budget a disposizione, la fiducia in sé stessi e nel mercato ma anche tanti altri. Scegliere un punto di arrivo è fondamentale per non perdersi nel mare magnum della borsa rischiando di fare scelte scellerate.
Anche in questo caso ci sono molti strumenti online che permettono di calcolare la crescita dei risparmi nel corso del tempo: affidarsi ad uno di questi può essere un buon consiglio, così come gestire un foglio Excel su cui registrare tutte le operazioni svolte.
2. Stabilire una soglia di tolleranza del rischio
Non esiste un piano di investimento adatto a tutti gli investitori.
A dire il vero non esiste un piano di investimento adatto a due investitori diversi, probabilmente. Non esistono, infatti, due persone che si assomigliano né come personalità, né come situazione finanziaria.
Dopo aver fatto le adeguate valutazioni sui mercati e sui propri obiettivi, è il momento di passare ad una delle fasi più delicate del processo di investimento in borsa: la tolleranza del rischio.
Si tratta del momento in cui di fatto viene stabilita una strategia, calcolando quello che si è disposti a perdere. Il rischio è incertezza, è la possibilità che l'investimento non abbia i risultati sperati.
Diversi tipi di investimento sono soggetti a diversi livelli di rischio. Il livello di rischio che si è in grado di sopportare è un elemento di grande importanza, e deve essere considerato prima di fare un qualsiasi investimento.
La borsa permette di avere diversi approcci: da uno più statico a uno più dinamico, fino ad arrivare a quelli più aggressivi e speculativi. L'esempio potrebbe quello di un allenatore che sceglie l'atteggiamento tattico della propria squadra.
C'è chi intende “spingere” un po' di più esponendosi a un rischio maggiore, e chi invece vuole avere un atteggiamento più attendista cercando di cogliere qualche piccola occasione. Anche questo dipende da molti fattori, primo tra tutti la disponibilità economica da investire.
L'approccio migliore è probabilmente quello di esaminare diversi scenari, e in particolare quello peggiore tra i diversi possibili - ad esempio, una perdita su un periodo di un anno - e chiedersi se si possa mantenere il piano di investimento nonostante tale perdita.
La tolleranza al rischio è considerata bassa, di solito, quando permette di sostenere perdite fino al 5%, su un periodo di un anno.
3. Strategie di medio o lungo periodo
Una delle cose più importanti da scegliere quando si decide di investire in borsa è la durata dell'investimento.
Diversi orizzonti temporali vogliono dire diverse strategie di investimento, diversi approcci e diverse tecniche.
Le ripartizioni temporali utilizzate in economia e finanza sono quelle di breve, medio e lungo periodo. La differenza maggiore tra gli investimenti a lungo termine e quelli a breve termine riguarda la durata.
Gli investimenti a breve termine, infatti, hanno durata inferiore a un anno. Tra i due tipi di investimento, c’è poi la categoria degli investimenti a medio termine. In questo caso abbiamo a che fare con prodotti che hanno una durata compresa tra 2 e 3 anni.
Per definizione gli investimenti a lungo termini hanno una durata pari a 5 anni. Questo non significa solo che per forza non è possibile chiudere l’investimento prima di quella scadenza ma anche che l’estinzione prima dei 5 anni non conviene.
Gli investimenti a lungo termine per essere redditizi hanno bisogno di tempo. Più tempo si è disposti a concedere, maggiore potrebbe essere il profitto. Ovviamente, però, va sempre messa in conto la possibilità di correre dei rischi.
Investire in borsa significa anche fare un'attività di lungo corso. Per cui nello stabilire la strategia bisogna anche calcolare il tempo di permanenza all'interno dei mercati.
Nessuno pensa di essere una “meteora” e di vendere tutto alla prima occasione utile: sarebbe un calcolo troppo rischioso e poco produttivo.
Una strategia di lungo periodo invece comporta una visione più lungimirante, in cui è necessario avere pazienza per maturare risultati interessanti e generare buoni volumi di profitto.
4. La fase di analisi e monitoraggio
Dopo aver stabilito la strategia si passa alla fase che richiede la maggiore costanza: quella dell'analisi e del monitoraggio dei propri investimenti.
Misurare, confrontarsi e migliorare sono attività che da sempre le aziende e gli imprenditori pro-attivi hanno cercato di sviluppare con una duplice volontà.
Da un lato analizzare il proprio livello di performance con l’obiettivo di identificare processi su cui sviluppare attività di cost-reduction (riduzione dei costi) e dall’altro interrogarsi sulle modalità consolidate di eseguire determinate attività/processi al fine di poterli affinare, cambiare o ridisegnare.
L’obiettivo principale è, comunque, quello di identificare nuove soluzioni migliorative in termini di efficacia ed efficienza.
Per farlo al meglio ci si può affidare a dei benchmark, vale a dire dei protocolli che consentono di comprendere se la linea attuata è quella giusta per raggiungere gli obiettivi.
La definizione più conosciuta di benchmark è quella elaborata all’interno della Rank Xerox, che definisce questa tecnica nel seguente modo: «il benchmark è il processo continuo di misurazione dei prodotti/servizi/processi attraverso il confronto con i migliori concorrenti o le aziende riconosciute come leader nei vari settori di mercato».
Una definizione ancora più operativa è quella che definisce «il benchmark come la ricerca delle migliori prassi aziendali che portano a una prestazione superiore».
Ma non bisogna scoraggiarsi se i risultati non arrivano immediatamente: in una strategia di lungo periodo è normale che all'inizio si faccia fatica a “decollare”.
Solo con le giuste letture e una buona dose di lucidità si può arrivare a stare in linea con le nostre aspettative.
5. La scelta degli investimenti
La fase più difficile di tutte è probabilmente quella relativa alla scelta degli investimenti da fare.
Anche qui la tolleranza al rischio gioca un ruolo fondamentale, perché consente di fare valutazioni precise in base alle proprie disponibilità.
Molti preferiscono diversificare il proprio portafoglio per farsi un'idea più completa del mercato, altri invece preferiscono concentrarsi su una nicchia per tirare fuori il massimo da essa. Alla base c'è sempre una buona conoscenza generale e anche qualche indicazione utile da parte di chi si occupa di consulenza finanziaria.
Ecco alcuni consigli molto utili sulla scelta degli investimenti:
- Informarsi (in fase di valutazione di un investimento l’informazione costituisce uno step fondamentale) ed investire solo una piccola parte del capitale in fondi tematici che rappresentano soltanto specifiche sfide a lungo termine.
In questo modo evitate un eccessivo rischio di concentrazione. - Avere obiettivi di investimento razionali. La scelta degli investimenti comporta necessariamente la pianificazione dei propri obiettivi.
Il migliore consiglio in questo caso é quello di avere idee chiare, razionali e aderenti alla struttura del mercato in cui si investe.
Chiedete al vostro consulente quali investimenti escludere in una prospettiva di sostenibilità, senza dimenticare che la lista delle imprese dovrebbe rispecchiare anche la vostra personale idea di sostenibilità. - L’importanza del valore nel lungo periodo negli investimenti in borsa. Il migliore consiglio in questo caso è quello di non seguire necessariamente il mercato e la linea di investimento adottata dalla maggior parte degli investitori.
Il valore che assumono i titoli su cui si concentra il mercato in un dato periodo di tempo é, infatti, un prodotto di breve periodo.
I titoli dotati di valore effettivo su lungo periodo sono, invece, l’attrattiva su cui si deve puntare come fonte sicura e duratura di guadagno. - Saper cogliere i segnali e avere istinto. Questo consiglio per capire come investire in borsa e trarne dei guadagni sottolinea l’importanza del riuscire a comprendere cosa guardare nel mercato al fine di valutare quando effettivamente un titolo stia dando o meno segni di sofferenza e, in quel caso, disinvestire o non investire.