Per questo mese di Marzo 2018 vi proponiamo le 5 letture che più ci hanno colpito.
Ecco allora i nostri consigli su alcuni libri interessanti e ricordatevi sempre che “Leggere fa bene all’anima” e che “Un uomo che legge ne vale due”.
“I libri, loro non ti abbandonano mai. Tu sicuramente li abbandoni di tanto in tanto, i libri, magari li tradisci anche, loro invece non ti voltano mai le spalle: nel più completo silenzio e con immensa umiltà, loro ti aspettano sullo scaffale”. (Amos Oz)
1. "Il monastero delle ombre perdute" di Marcello Simoni
Catacombe, idoli dall'aspetto sconvolgente, donne bellissime e dalle parentele ingombranti. In un Seicento quanto mai gotico, l'inquisitore Girolamo Svampa è chiamato a indagare su un mistero che scuote i vertici del potere papale.
Roma, giugno 1625. La giovane Leonora Baroni entra con uno spasimante nelle catacombe di Domitilla, ma qui s'imbatte nel cadavere di un uomo e, con uguale orrore, in una donna dalla faccia di capra.
Due giorni dopo l'inquisitore fra' Girolamo Svampa, in esilio in Toscana, riceve la visita di padre Francesco Capiferro, segretario dell'Indice, che ha l'incarico di riportarlo nell'Urbe per far luce sul delitto.
Nominato commissarius nonostante l'opposizione di Gabriele da Saluzzo, suo storico nemico, lo Svampa, aiutato dal fedele Cagnolo Alfieri, inizia l'inchiesta prendendo contatti con la famiglia di Leonora, e subito comprende che il terreno su cui dovrà muoversi è parecchio scivoloso.
Questa, infatti, è figlia di Adriana Basile, celebre cantante e sorella del grande scrittore napoletano Giambattista, che a causa di una fiaba finisce con l'essere pericolosamente coinvolto nella vicenda.
A complicare le cose, il «circolo delle donne cantanti» raccolto intorno a Adriana e la sorella di quest'ultima, Margherita, un personaggio enigmatico, dai molteplici talenti, che per lo Svampa sembra nutrire un interesse particolare.
«Lo Svampa si avvicinò con passi leggeri e si chinò su padre Capiferro per controllarne il respiro. Non gli era mai capitato di osservarlo cosí da vicino e per la prima volta fece caso alla sua fronte nobile, ben distesa, e al naso aquilino.
Raramente si soffermava sui tratti fisici delle persone e ancor piú di rado ne conservava memoria.
A quel genere di particolari, fin troppo comuni e ripetitivi, ne preferiva di piú astratti, derivati dalle sensazioni e dai contesti legati alla gente con cui aveva a che fare.
Come se ogni singolo individuo si riducesse a una nebulosa di pensieri, colori e odori che di tanto in tanto entravano in collisione con lui, costringendolo a prenderne atto. Si rialzò e ripiegò verso l'uscita.
Per il momento, il suo piano di vendetta doveva attendere. Tanto valeva occuparsi del caso per cui era stato richiamato a Roma».
Marcello Simoni (Comacchio, 1975) è stato archeologo e bibliotecario. Con Il mercante di libri maledetti (2011), il suo romanzo d'esordio, è rimasto per oltre un anno in testa alle classifiche e ha vinto il 60° Premio Bancarella.
Un successo confermato da La biblioteca perduta dell'alchimista, Il labirinto ai confini del mondo, L'isola dei monaci senza nome, La cattedrale dei morti, L'abbazia dei cento peccati, L'abbazia dei cento delitti, L'abbazia dei cento inganni e L'eredità dell'abate nero.
Per Einaudi Stile Libero ha pubblicato Il marchio dell'inquisitore, dove compare per la prima volta il personaggio di Girolamo Svampa. È tradotto in venti Paesi.
2. "Nome d'arte Doris Brilli. I casi del maresciallo Ernesto Maccadò" di Andrea Vitali
«Non so quale sia il segreto. Sta di fatto che Andrea Vitali è un raro caso di narratore che mette d’accordo pubblico e critica.» - Antonio Gnoli, «Robinson – la Repubblica»
La notte del 6 maggio 1928, i carabinieri di Porta Ticinese a Milano fermano due persone per schiamazzi notturni e rissa.
Uno è un trentacinquenne, studente universitario provvisto di tesserino da giornalista. Interrogato, snocciola una lista di conoscenze che arriva fino al direttore del «Popolo d’Italia», quel Mussolini fratello di…, per accreditare la sua versione, ovvero che è stato fatto oggetto di adescamento indesiderato.
L’altra è una bella ragazza che, naturalmente, sostiene il contrario.
Ma amicizie per farsi rispettare non ne ha, e soprattutto non ha con sé i documenti, per cui devono crederle sulla parola circa l’identità e la provenienza: Desolina Berilli, in arte, essendo cantante e ballerina, Doris Brilli, di Bellano.
E dunque, la mattina dopo, la ragazza viene scortata al paese natio. Che se ne occupi il nuovo comandante, tale Ernesto Maccadò, giovane maresciallo di origini calabresi giunto sulle sponde del lago di Como da pochi mesi.
E lui, il Maccadò, turbato per il clima infausto che ha spento l’allegria sul volto della fresca sposa Maristella, coglie al volo l’occasione per fare il suo mestiere, ignaro delle complicazioni e delle implicazioni che il caso Doris Brilli è potenzialmente in grado di scatenare.
Con Nome d’arte Doris Brilli, Andrea Vitali inaugura una serie di romanzi che hanno per protagonista uno dei personaggi più amati dal pubblico dei suoi lettori, il maresciallo Ernesto Maccadò, presente nelle storie di maggior successo come La signorina Tecla Manzi, Olive comprese, La mamma del sole, Galeotto fu il collier, Quattro sberle benedette, Le belle Cece, A cantare fu il cane, raccontando i suoi esordi alla caserma di Bellano, e il suo faticoso acclimatarsi, non solo per via del tempo meteorologico.
Dopo aver frequentato «il severissimo liceo Manzoni» di Lecco, Andrea Vitali si laurea in medicina all'Università Statale di Milano ed esercita la professione di medico di base nel suo paese natale.
Scrittore molto prolifico, ha esordito nel 1990 con il romanzo breve Il procuratore, ispiratogli dai racconti di suo padre; nel 1996 ha vinto il Premio letterario Piero Chiara con L'ombra di Marinetti, ma il grande successo lo ha ottenuto nel 2003 con Una finestra vistalago (Premio Grinzane 2004).
Nel 2006 ha vinto il Premio Bancarella con il romanzo La figlia del Podestà; nel 2009 il Premio Boccaccio e il Premio Hemingway.
Tra i numerosi romanzi, ricordiamo: nel 2011 La leggenda del morto contento e Zia Antonia sapeva di menta.
Nel 2012 Galeotto fu il collier e Regalo di nozze. L'anno successivo escono Le tre minestre, lungo racconto autobiografico edito da Mondadori-Electa e Di Ilide ce n'è una sola.
Nel 2014 Quattro sberle benedette, Premiata ditta Sorelle Ficcadenti e Biglietto, signorina!; nel 2015 La ruga del cretino, scritto con Massimo Picozzi, Le belle Cece, La verità della suora storta, Quattro schiaffi benedetti, Un amore di zitella (tutti editi da Garzanti). Nel 2016 Nel mio paese è successo un fatto strano (Salani), Le mele di Kafka (Garzanti) e Viva più che mai (Garzanti).
Da ricordare che con il romanzo Almeno il cappello (edito nel 2009 da Garzanti) Andrea vitali ha vinto il Premio Casanova, il Premio Isola di Arturo Elsa Morante, il Campiello sezione giuria dei letterati ed è stato finalista al Premio Strega.
I suoi libri, pubblicati in Italia da Garzanti, sono stati tradotti in molti paesi, tra cui la Turchia, la Serbia e il Giappone.
3. "Le spose sepolte" di Marilù Oliva
Dove sono finite quelle donne misteriosamente sparite da anni, mogli e madri di cui i mariti sostengono di non sapere nulla?
Uno dopo l’altro, i loro corpi vengono ritrovati grazie a un killer implacabile che costringe chi le ha fatte scomparire a confessare dove si trovano le loro ossa e poi uccide i colpevoli, sempre assolti dai tribunali per mancanza di prove.
Il rituale è feroce e spietato: l’assassino vuole così rendere giustizia alle spose sepolte.
I pochi indizi lasciati sulla scena del crimine conducono a un piccolo paese, Monterocca, soprannominato la Città delle Donne, un territorio nell’Appennino bolognese circoscritto da mura ed elementi naturali, governato da una giunta completamente al femminile.
Il team investigativo, in cui spicca la giovane ispettrice Micol Medici, si trova catapultato in una realtà di provincia quasi isolata dal mondo, con una natura montana che fa da contorno e molti misteri avvolti nella nebbia.
Un inquietante enigma conduce gli inquirenti al Centro Studi Rita, un’azienda farmaceutica che sta sintetizzando un anestetico speciale: lo stesso utilizzato dal serial killer come siero della verità per far confessare i colpevoli.
Ma quanti altri segreti si nascondono dentro i confini del piccolo paese? Solo Micol ha l’innata capacità di scoprirli, anche se questo potrebbe costarle la vita…
Con Le spose sepolte Marilù Oliva ribalta il genere giallo e ci regala un’indagine mozzafiato che sconfina nel thriller, intrisa di terrore e mistero. Un’ambientazione unica, dove niente è come sembra.
Un romanzo con una protagonista indimenticabile, Micol Medici, costretta a farsi largo in un universo di uomini. Una storia che si sviluppa intorno a una domanda: come sarebbe il mondo se al potere ci fossero le donne?
Marilù Oliva insegna lettere al liceo. Ha pubblicato racconti per il web e testi di saggistica. Ha collaborato con diverse riviste letterarie. Tra i suoi libri ¡Tú la pagarás! (Elliot 2011), Fuego (Elliot 2011) e Mala Suerte (2012).
4. "Omicidi d'annata" di Ray Bradbury
Prima di rivelarsi come uno degli scrittori di fantascienza più originali del Novecento, Ray Bradbury si è cimentato con il genere poliziesco, seguendo le orme di mostri sacri come Chandler, Hammett e Cain, ma riuscendo presto a trovare una propria inconfondibile cifra.
Questa raccolta comprende quindici racconti gialli pubblicati su riviste tra il 1946 e il 1948, quindici misteri sondati come solo un grande esploratore dell'animo umano e dei suoi segreti poteva fare.
Ray Douglas Bradbury è stato narratore e sceneggiatore televisivo e cinematografico.
Nato nel 1920 in Illinois, si è diplomato a Los Angeles.
Ha fatto il venditore di giornali agli angoli delle strade di Los Angeles dal 1938 al 1942, trascorrendo le notti alla biblioteca pubblica e le giornate alla macchina da scrivere.
È diventato uno scrittore a tempo pieno nel 1943. Molti suoi racconti sono apparsi in periodici prima di essere raccolti in Dark Carnival nel 1947.
La sua fama nasce con la pubblicazione di The Martian Chronicles nel 1950 (pubblicato in Italia da Mondadori con il titolo Cronache marziane nel 1954 tradotto da Giorgio Monicelli, omonimo del regista e lontano parente di Arnoldo Mondadori).
Dal romanzo Fahrenheit 451, del 1953 (in Italia tradotto sempre da Giorgio Monicelli e pubblicato dall'editore Martello nel 1956 col titolo Gli anni della fenice) considerato il suo capolavoro, François Truffaut ha tratto un film che è diventato un culto.
In realtà l'opera era nata come racconto sul numero di febbraio del 1951 di Galaxy dal titolo The Fireman ("Il pompiere"). Un paio d'anni più tardi, Bradbury lo allungò trasformandola nel romanzo Fahrenheit 451.
Fra le altre sue opere: Il gioco dei pianeti (The illustrated Man, 1951), Paese d'ottobre (The October Country, 1955), La fine del principio (A Medicine For Melancholy, 1959), Le macchine della felicità (The Machineries Of Joy, 1964), Io canto il corpo elettrico! (I sing the body electric!, 1969), Ritornati dalla polvere (From The Dust Returned, 2001), Il popolo dell'autunno (Something wicked this way comes, 1962), Constance contro tutti (Let's All Kill Constance, 2002), Il cimitero dei folli, Tangerine, Troppo lontani dalle stelle e Viaggiatore nel tempo (The Toynbee Convector, 1988), tutte edite da Mondadori.
Bradbury è considerato uno dei maggiori innovatori del genere fantascientifico. I suoi romanzi hanno rinnovato il genere introducendovi elementi insieme lirici e di denuncia. Nei suoi pianeti e nelle sue galassie si riflettono, deformati da un occhio visionario, le memorie infantili di un’America perduta e gli incubi della civiltà tecnologica.
Dopo aver ricevuto una menzione d'onore dal Premio Pulitzer, Bradbury ha deciso di rendere noto, in un'intervista al Los Angeles Times, che il suo scopo nello scrivere Fahrenheit 451 non era affatto quello di condannare la censura governativa, né tantomeno il senatore McCarthy. Il libro rappresentava invece una critica della televisione, colpevole di distruggere l'interesse nella lettura.
Bradbury negli ultimi anni aveva rallentato la sua attività, per motivi di salute, ma era comunque rimasto attivo, scrivendo nuovi racconti, commedie e un libro di poesie.
5. "Notte senza fine" di Douglas Preston e Lincoln Child
In una New York spettrale e inospitale, Pendergast è costretto a giocare una partita genialmente pericolosa contro un avversario rabbioso e senza pietà. Finché l’alba non arriva.
L’agente speciale Pendergast è a pezzi: Constance, il suo braccio destro, è partita per l’India, e come se non bastasse è finito sulla lista nera del vicedirettore Longstreet.
È infatti per una punizione interna che viene assegnato a un caso in apparenza banale, già seguito dalla Squadra Omicidi di New York del tenente Vincent D’Agosta.
Il corpo di una giovane è stato ritrovato senza vita in un garage nel Queens. Forse, però, quell’omicidio nasconde più di un mistero; forse quel caso non è poi così secondario.
La ragazza infatti è figlia di un facoltoso imprenditore. E il cadavere è stato ritrovato orrendamente decapitato.
L’indagine si allarga e si complica quando l’assassino colpisce di nuovo, e poi ancora: un avvocato della mafia che vive in una casa-fortezza, un magnate russo circondato da un imponente servizio d’ordine...
Possibile che un serial killer abbia deciso di punire i personaggi più ricchi, corrotti e protetti di New York, quasi a voler dimostrare che nessuno è davvero al sicuro?
Su questa pista si muove anche Bryce Harriman, giornalista del Post, che alimenta l’onda dell’indignazione popolare e porta la città sull’orlo dell’isteria collettiva.
Douglas Preston è uno scrittore statunitense, famoso per aver scritto bestseller appartenenti al genere techno-thriller e horror, alcuni scritti in collaborazione con Lincoln Child.
Lavora per le riviste «The Atlantic Monthly», «The New Yorker», «Harper's Bazar» e «National Geographic» dove pubblica articoli riguardanti l'archeologia.
Insieme a Lincold Child ha firmato successi come La stanza degli orrori, Ice Limit, Maledizione, Marea, Dossier Brimstone, Relic, Due tombe, La mano tagliata, Labirinto blu, La costa cremisi, La stanza di ossidiana.
Il loro romanzo più venduto è Il libro dei morti.
Dal 1978 al 1985 Preston ha lavorato come scrittore, editor e direttore editoriale per conto dell'American Museum of Natural History di New York.
In collaborazione con lo scrittore italiano Mario Spezi ha scritto sul caso del mostro di Firenze con Dolci colline di sangue.
Attualmente vive nel Maine con la famiglia.