Il termine ‘panico‘ definisce uno sfato ansioso parossistico che si presenta a diversi livelli di intensità, caratterizzato dal sorgere di un’improvvisa e inspiegabile sensazione di paura, terrore e catastrofe imminente in assenza di un oggettiva situazione di pericolo.
L’attacco di panico è sempre accompagnato da sintomi specifici che raggiungono il picco d’intensità nel giro di circa 10 minuti: una sintomatologia caratteristica che lo distingue dalle crisi d’ansia “semplice”, anche acute.
Perché si possa parlare di panico devono essere presenti almeno quattro tra i seguenti sintomi:
■ palpitazioni, cardiopalma, tachicardia;
■ sudorazione intensa;
■ tremori dini o grandi scosse;
■ sensazione di soffocamento o dispnea;
■ sensazione di asfissia;
■ dolori o fastido al petto;
■ nausea o disturbi addominali;
■ sensazione di sbandamento, di svenimento, di instabilità;
■ derealizzazione (sensazione di irrealtà) o depersonalizzazione (sentirsi staccati da se stessi o percezione di “non essere più se stessi”):
■ paura di perdere il controllo o di impazzire;
■ paura di morire;
■ parestesie (sensazioni di torpore o di formicoio);
■ brividi o vampate di calore.
Spesso chi è colpito dal panico in modo intenso arriva al pronto soccorso, soprattutto la prima volta, dove riceve un annuncio: “È solo un attacco di panico” che invece di rassicurarlo lo disorienta ancora di più.
Non c’è niente di peggio, infatti, del sentirsi dire che tutto ciò che abbiamo sentito non é reale, che si è trattato di un’alterazione su base ansiosa delle normali percezioni somatiche, ovvero di una sorta di “allucinazione propriocettiva“.
E nonostante gli esami cinici dimostrino che tutti i parametri sono regolari, le paura rimane intatta anzi, l’incomunicabilità dell’esperienza vissuta la rende ancora più spaventosa perché la persona si sente desolatamente sola, incompresa, in balìa di un male oscuro che gli altri non capiscono.
– Il rimedio di base:
Chi è soggetto ad attacchi di panico dovrebbe sempre portare con sé una diluizione di Rescue Remedy l’essenza preparata da Bach proprio per fronteggiare i momenti di crisi.
É composto da cinque fiori:
■ Rock Rose;
■ Clematis;
■ Impatiens;
■ Cherry Plum;
■ Star of Betlehem.
È un rimedio d’emergenza utile nelle sintomatologie acute, come attacchi di panico, svenimenti, febbre alta, convulsioni, traumi, infarto. É possibile inserire il Rescue Remedy in una diluizione che preveda anche altri fiori. In questo caso va trattato come un fiore semplice, versando nel flaconcino solo due gocce del rimedio, come per tutti gli altri fiori
– Quando colpisce
Gli attacchi di panico sono caratteristici di molti stati fobici, in particolare delle fobie situazionali (agorafobia, claustrofobia) e in questi cosi le composizioni floreali da assumere sono quelle indicate per le relative fobie.
Talvolta compaiono in seguito a un’esperienza traumatica, come un lutto, una separazione, un incidente, un’aggressione, un rovescio finanziario o una calamità naturale.
Oggi scopriremo tutte le essenze floreali di Bach che ti aiuteranno a stare bene e senza attacchi di panico, come e quando usarle in ogni situazione.
Ogni fiore è un mondo a sé ricco di sfumature e, abbinato ad altri fiori sintonici, ci trasmette il suo potere trasformativo e terapeutico.
In noi abitano tutti gli Stati vegetali più ancestrali, noi proveniamo dalla Natura e la Natura sa come prendersi cura di noi e come restituirci serenità, benessere buonumore.
1. PANICO POST-TRAUMATICO
Il fatto che il nostro sistema nervoso completi il suo sviluppo dopo la nascita, durante il primo anno/anno e mezzo di vita, rappresenta dal punto di vista evolutivo, un grande vantaggio, perché la gamma di stimoli presenti nell'ambiente entra in rapporto dialettico con le strutture nervose in via di maturazione, ampliando la quantità e la qualità delle connessioni in fieri e connotando in modo unico e irripetibile l'individuo.
Ma questa medaglia possiede ovviamente un rovescio: se le esperienze del neonato in questa fase della vita sono letteralmente "intessute" nel suo sistema nervoso, va da sé che esperienze traumatiche o dolorose vissute in questo periodo sensibile possono condizionarne a funzionamento durante l'intera vita.
Molti casi di panico che non trovano spiegazione in psicoterapia hanno infatti radici in eventi remoti perinatali che la persona non può ovviamente ricordare.
Se avete il dubbio che i vostri attacchi di panico appartengano a questa casistica, provate ad assumere un paio di gocce di Rock Rose.
Rock Rose è uno cinque fiori del Rescue Remedy, il rimedio d'emergenza delia floriterapia, ed è fondamentale in tutti i casi in cui la crisi di panico si manifesta con la tipica sensazione di "cadere nei vuoto".
- In caso di shock
Naturalmente è possibile trovarsi in uno stato di trauma a prescindere dalle esperienze della primissima infanzia, quando un evento traumatico abbia prodotto uno stato di shock.
È importante ricordare tuttavia, che perché questo avvenga l'esperienza deve aver generato, anche solo per un breve momento, un intenso stato di angoscia parossistica, o la paura di morire.
Non è quindi tanto la gravità dell'evento. quanto la sua percezione soggettiva a chiamare in causa questo fiore. - Il rimedio indicato
Il panico post-traumatico richiede l 'assunzione di una diluizione degli himalayani Down to Earth e Well being.
■ Con l’aggiunta dei Bach Rock Rose, Aspen e Mimulus se il trauma è stato fisico o ha comportato la paura di morire.
■ Con l'aggiunta di Star of Bethlehem, Willow e Heather se il trauma è stato emotivo-affettivo.
2. PANICO INDIFFERENZIATO
Spesso però gli attacchi si presentano anche in assenza di motivazioni apparenti, in persone che non soffrono di altri disturbi e che di solito non sono particolarmente esposte a crisi d'ansia.
Di norma tendono a recidivare, con tempi che si riducono progressivamente tra un attacco e l'altro, e possono essere molto invalidanti, perché impediscono di vivere una vita di relazione normale e mantengono chi ne soffre in un continuo stato di allarme. In questo caso si parla di disturbo di panico indifferenziato.
- L’origine in un mito
Il termine "panico" deriva dal nome di Pan, parola che in greco significa tutto perché nella mitologia greca Pan, dio delle foreste e dell'abisso profondo, è l'incarnazione dello spirito della natura, delle sue forze primordiali e di tutte le creature naturali.
Era quindi un dio rispettato, ma anche temuto, perché incontrare Pan, ovvero il tutto, è un'esperienza terrificante.
Per scongiurare il rischio bisognava soprattutto evitare di sostare a un bivio a mezzogiorno: chi l'avesse fatto, sarebbe stato invaso dal dio. In altri termini, avrebbe avuto un attacco "panico".
In questo piccolo mito è racchiuso il senso di questo disturbo, che colpisce spesso chi lasciandosi guidare solo dal pensiero razionale, o meglio da quell'insieme di abitudini e amore del quieto vivere che i più considerano "ragionevolezza", si separa dalla propria natura per aderire a un Falso Sé modellato sulle aspettative genitoriali e sociali.
Ciò che il mito suggerisce infatti è che quando c'è da scegliere la propria strada (il bivio) non bisogna far conto solo sulla ragione (nella luce del sole allo zenit non si vede l'ombra), altrimenti si rimane bloccati.
- Cosa che provoca l'intervento di Pan.
Questo tipo di panico esordisce spesso nell'adolescenza, periodo in cui si dovrebbe cominciare a districarsi dall'identità famigliare per sviluppare la propria unicità.
E come nelle dismorfofobie adolescenziali, anche nell'attacco panico il corpo diviene, d'un tratto, un nemico, portatore di messaggi angoscianti e terrorizzanti come la sensazione di stare per morire, o per impazzire.
Quando la pulsione emerge con la forza di un vulcano in eruzione, infatti, c'è la sensazione che corpo e mente corrono il pericolo di andare in briciole.
La paura che viene "da dentro", "taglia le gambe" e blocca il respiro, ci si sente annientati nel rapporto con se stessi, scollegati, privi di ogni appoggio interno ed esterno.
- Chi colpisce
L'oggetto dell'attacco panico però non è la persona che ne soffre, ma la maschera che indossa, e i sintomi non sono che il grido di protesta della propria natura che, sentendosi minacciata da uno stile dì vita soffocante e mortifero “alza lo voce" per farsi sentire.
- Il rimedio indicato
Il fiore di base per il panico "indifferenziato" è Agrimony il fiore della "maschera".
■ Da associare:
• Cherry Plum;
• Rescue Remedy;
• gli himalayani Well being e Autenticity.
3. LA PAURA DI IMPAZZIRE
La paura di impazzire può presentarsi anche svincolata dallo paura di morire che costituisce il sintomo tipo degli attacchi di panico intensi e in un certo senso ne rappresenta una variante in quanto paura di "morire nella mente" dettata da impulsi improvvisi.
Comincia spesso in sordina, con una sensazione di depersonalizzazione che viene descritta come "Mi sento come se non fossi più io" e può restare a questo livello, permanendo come una sensazione di disagio, oppure aumentare.
Man mano che l'angoscia sale, la paura di perdere il controllo e di commettere azioni sconsiderate raggiunge livelli insopportabili: la persona ha paura di se stessa, di quello che potrebbe fare, di andare in pezzi.
Si va dal semplice timore di "uscire dai gangheri" a quello di impazzire, di far del male a qualcuno o addirittura di uccidere. Il vissuto interiore è di nascondere qualcosa di oscuro, di mostruoso dentro di sé.
Lasciarsi andare è impossibile, c’è il rischio che "succeda qualcosa di irreparabile" perché chi si trova in questo stato ha la precisa sensazione di poter esplodere da un momento all'altro.
- La composizione indicata:
La composizione floreale dovrà comprendere:
• Rescue Remedy;
• i Bach Aspen e Holly;
• l'himalayano Down to earth;
• il californiano Echinacea.
4. PANICO DA DIPENDENZA
Attacca le persone che, a causo di uno stato di dipendenza emotiva o affettiva rinunciano a vivere la propria vita.
E' il caso, ad esempio, di tanti figli che si trovano ad accudire genitori ammalati o anziani, ο i fratellini più piccoli in seguito alla morte di un genitore e che, sentendo la responsabilità della situazione, pensano di non potersi sottrarre in alcun modo al compito loro assegnato, cosa che porta al blocco completo di qualsiasi progetto di autonomia personale, affettiva o professionale.
Oppure di persone che essendosi sposate molto giovani hanno sviluppato negli anni un rapporto quasi simbiotico, rinunciando alla propria personalità per modellare la propria identità e i propri ritmi su quelli del coniuge e quando lo perdono, per un divorzio, una separazione o un lutto, perdono anche se stessi e cadono in uno stato di smarrimento totale.
L'attacco di panico si manifesta allora ogni volta che si affaccia lo possibilità di staccarsi dalla situazione stagnante in cui si trovano immerse, come effetto del conflitto tra la spinta pulsionale che preme per il distacco e il senso di colpa che ne consegue: con il risultato di paralizzare ancora di più la persona.
- La composizione indicata
La composizione indicata in tutti questi casi prevede Rescue remedy Chicory, Heather, Pine e Centaury.
5. PANICO DA BLOCCO EVOLUTIVO/ DECISIONALE
Il carattere terrorizzante dell'esperienza panica è massimo quando interviene a segnalare la necessità di un cambiamento che la coscienza non ha ancora accettato.
Allora tutto sembra precipitare nell’incoerenza ogni decisione è quella sbagliata o impossibile perché la volontà è bloccata dall'incapacità di scegliere tra due soluzioni che appaiono egualmente inaccettabili.
Ciò accade specialmente quando il cambiamento che ci attende implica un mutamento profondo di vita e la rinuncia all'immagine che ci siamo costruiti in tanti anni.
Il dubbio di sbagliare ci blocca sulla soglia e restiamo li, impantanati in un vicolo cieco, rimuginando minutamente i pro e i contro delle due opzioni in gioco e perdendo di vista la visione d'insieme e la relazione delle cose con noi stessi.
Amici e parenti poi ci mettono del loro: «Ma sei sicuro e se poi va male... chi lascia la via vecchia per la nuova...».
Sotto il profilo razionale i due piatti della bilancia cl sembrano egualmente pesanti, le due opzioni egualmente irrinunciabili e qualsiasi scelta ci porterebbe a perdere qualcosa.
E' a questo punto che il panico interviene a segnalarci l'esigenza di rompere gli indugi, liberando in un sol colpo la quota di energia vitale che la rinuncia a vivere pienamente ha bloccato nella persona.
Per quanto possa essere sgradevole, l'esperienza panica è infatti salvifica perché scaricando la libido accumulata evita guai più seri, come malattie gravi o, peggio, il rischio di frammentazione psichica facendocene balenare il fantasma...
- Il fiore di base
Il fiore di base della composizione per questo tipo di panico è Scleranthus utile anche quando gli attacchi si manifestano nel climaterio, alla pubertà, o nel post partum, a causa dello squilibrio ormonale in atto.
Scleranthus è un fiore "polare", il cui tema ruota attorno ala capacità di autodeterminarsi, prendendo in ogni circostanza le decisioni necessarie in funzione di ciò che è bene per sé.
Da aggiungere:
• gli himalayani Strenght e Autenticity;
• il californiano Red Clover per acquisire la chiarezza mentale e la presenza di spirito necessaria per agire tempestivamente in modo mirato.