Muso lunghissimo e stretto, occhi e orecchie piccole, zampe tozze con lunghi unghioni, coda enorme e cespugliosa: ecco perché il formichiere è un animale così strano.
Ma perché il formichiere ha questo aspetto così particolare? Scopriamolo insieme.
1. Una dieta particolare e il periodo riproduttivo
Un muso lunghissimo che sembra un tubo, zampe tozze con artigli fuori misura e una coda che ricorda la spazzola di una scopa: pochissimi mammiferi possono competere con il formichiere quanto a stranezza.
Ma perché ha questo aspetto così particolare? Per via dei suoi gusti alimentari, davvero unici: questo mammifero, infatti, mangia solo insetti sociali come termiti e formiche.
Le formiche sono gli insetti più diffusi al mondo per quantità: in alcuni luoghi possono essere molto abbondanti (spesso il primo animale che si vede in una foresta è una formica), e si trovano regolarmente in punti fissi, cioè nei loro nidi.
Il loro sapore, però, non è sempre ottimo: alcune formiche sono ricche di sostanze chimiche che le rendono poco digeribili e altre possono pungere, proprio come le vespe, o infliggere morsi dolorosi.
Le termiti, che non sono parenti delle formiche ma appartengono a un altro gruppo più vicino agli scarafaggi, sono più gustose ma passano quasi tutta la vita nascoste sotto terra e spesso hanno soldati dotati di potenti mandibole o repellenti chimici.
Per questi motivi sono pochi gli animali che mangiano questi insetti: solo gli “specialisti”, dotati dei giusti strumenti, riescono a sfruttare questa risorsa alimentare.
Il periodo riproduttivo del formichiere è a marzo o maggio. Il maschio e la femmina si avvicinano ancor prima di accoppiarsi. La femmina, dopo circa 190 giorni di gestazione, fa nascere il piccolo stando in piedi.
La femmina porta sul dorso il suo unico piccolo durante il periodo della crescita, che nel formichiere gigante si prolunga per quasi un anno.
2. Lingua lunga, niente denti e artigli per scavare
- Lingua lunga, niente denti
Visto che formiche e termiti sono piccole e hanno un potere nutritivo modesto serve un sistema pratico ed economico per raccoglierle in grandi quantità e senza troppo sforzo.
Il formichiere ha una lingua unica al mondo adattata allo scopo: lunga quasi un metro, viene spinta in avanti con un potente muscolo attaccato addirittura all’interno del torace.
Il movimento è rapido: la lingua esce dalla bocca a tubo anche due volte al secondo per una lunghezza di 50 cm ed è rivestita da una saliva molto appiccicosa, nella quale le formiche rimangono invischiate.
Al formichiere non servono i denti: masticare tutte quelle formiche sarebbe un processo lungo e impegnativo. Il movimento delle mandibole è ridotto al minimo e serve solamente a facilitare i movimenti della lingua.
Ogni volta che questa viene ritirata, una serie di creste sul palato fanno staccare le prede, che poi scivolano nello stomaco. Lo stesso acido formico delle formiche, dannoso per molti animali, contribuisce in questo caso alla digestione.
Insieme agli insetti la lingua raccoglie anche terra e sassolini, che servono per triturare le corazze degli insetti.
- Artigli per scavare
I nidi degli insetti sono spesso protetti dalla terra o da “fortezze” di fango e detriti induriti.
Gli unghioni del formichiere, lunghi fino a 10 cm nelle zampe anteriori, servono proprio ad aprire una breccia nel formicaio. Quando cammina li tiene piegati lateralmente (si appoggia sul lato delle zampe e sulle nocche), in modo da non consumarli.
Ma in caso di necessità un formichiere gigante può difendersi molto bene da uno dei predatori più temibili del Sudamerica: il giaguaro.
Anche un felino così grande, infatti, ci pensa due volte prima di avvicinarsi a un formichiere in allarme, che si solleva sulle zampe posteriori, pronto ad “abbracciare” l’aggressore e a trafiggerlo con gli artigli.
3. Un poco alla volta
Le formiche, però, sono gli insetti guerrieri per eccellenza e non si fanno mangiare facilmente.
Appena il formichiere danneggia il loro nido e introduce la lingua, queste lanciano l’allarme tramite segnali chimici che avvertono della presenza di un pericolo.
I soldati, le formiche più grandi e aggressive, spesso dotate di potenti mandibole e a volte di un pungiglione, arrivano in massa per combatterlo.
Una sola non è un problema, ma quando gli aggressori sono decine anche per il formichiere cominciano i guai. Il lungo pelo lo protegge, ma le formiche si infilano dappertutto, così non gli resta che cambiare bersaglio dopo qualche “linguata”.
Il trucco è mangiare un poco alla volta: prendere un po’ di formiche da un nido e poi passare a un altro, prima dell’arrivo massiccio dei rinforzi. In questo modo il formichiere evita problemi e le formiche salvano la loro colonia.
Per ingerire i 20 mila e più insetti che sono il suo fabbisogno giornaliero, un formichiere deve fare parecchia strada e visitare decine di nidi nel corso di una giornata.
Le formiche comunque recuperano in fretta: le perdite vengono rimpiazzate e il cacciatore potrà visitare lo stesso nido nei giorni successivi. Nonostante l’impegnativa ricerca del cibo, il formichiere non è un animale molto attivo.
La sua temperatura corporea è una delle più basse tra i mammiferi (soli 32 °C, rispetto ai 36-37 °C dell’uomo) e gli consente di risparmiare energia, quindi di mangiare meno.
Dopo il pasto, infatti, il formichiere si ritira in una depressione nel terreno per riposare e può rimanere inattivo anche per 12-15 ore al giorno, protetto dalla folta coda.
4. Uno specialista degli alberi
Lo stesso stile di vita del formichiere gigante è stato adottato anche da altre specie meno note che vivono nelle foreste del Sudamerica.
Tutti questi altri formichieri sono grandi arrampicatori, perché formiche e termiti costruiscono i nidi sugli alberi, ma spesso si nutrono anche di altri piccoli insetti.
Le due specie di tamandua del Centro e Sudamerica (Tamandua tetradactyla e Tamandua mexicana) si arrampicano molto bene e sono anche dotati di una coda prensile che funziona come un quinto braccio.
Lunghi poco più di un metro, coda compresa, si muovono anche sulle liane e sui rami più sottili.
Il formichiere nano (Cyclopes didactylus), invece, è ancora più piccolo: pesa meno di mezzo chilo e misura circa 60 cm con la coda. Viste le loro piccole dimensioni, questi formichieri devono guardarsi da diversi nemici tra cui i grandi uccelli rapaci della foresta, come l’arpia, che può sorprenderli tra i rami.
Il formichiere nano ha un sistema di difesa ingegnoso per non dare nell’occhio: durante il giorno si avvinghia a un ramo e forma una specie di palla che assomiglia molto all’astuccio grande e peloso dei semi degli alberi ceiba, i giganti della foresta tropicale, sui quali vive. In alcuni luoghi più specie di formichiere possono frequentare la stessa area; la competizione è ridotta al minimo, perché ognuno ha il proprio stile di vita.
Il formichiere gigante è principalmente diurno e mangia insetti di grandi dimensioni al suolo (tra i 5 mm e 1 cm), i più piccoli tamandua sono attivi soprattutto tra la vegetazione, mentre il formichiere nano vive di notte e caccia soltanto le piccole formiche degli alberi.
Nella foto sotto, un formichiere nano si difende appallottolandosi per sembrare un frutto dell’albero ceiba.
5. Il cugino africano e la "carta d’identità" del formichiere
- Il cugino africano
A prima vista anche l’oritteropo (Orycteropus afer), un altro mammifero stranissimo che vive in Africa, può ricordare un formichiere del Sudamerica, ma si tratta di un animale completamente diverso e non imparentato: anch’esso presenta lunghi artigli, una lingua fuori misura ed è un grande scavatore, ma ha i denti ed è uno specialista di termiti.
I pangolini invece, presenti con diverse specie in Africa e in Asia, ricordano i formichieri per dieta, forme e adattamenti, ma hanno il corpo ricoperto di scaglie protettive fatte di cheratina (lo stesso materiale delle unghie).
Questi sono casi di convergenza evolutiva: quando le esigenze sono le stesse (mangiare le formiche), la natura ricorre a soluzioni simili, e di successo, anche tra animali che non sono imparentati tra loro.
- Carta d’identità
Nome comune: formichiere gigante
Nome scientifico: Myrmecophaga tridactyla
Peso: 25-40 kg
Dimensioni: fino a 2,2 metri, coda compresa
Dove vive: Sudamerica
Segni particolari: grande quasi come un uomo, testa allungata, folta pelliccia con una banda più scura bordata di bianco Habitat: savane e foreste rade
Cosa mangia: formiche e termiti