Il cane è un animale molto evoluto anche per quanto riguarda i rapporti sociali stretti, cioè quelli con la sua famiglia di adozione che, per un predatore sociale che discende direttamente dal lupo, è comunque un “branco”, per quanto costituito da specie diverse.
Per favorire una convivenza felice e piena di soddisfazioni per tutti, quindi, è essenziale cercare di ricalcare il più possibile gli schemi di rapporto di questa struttura sociale, complessa e assai più raffinata di quanto si immagini.
Analizziamo insieme le regole per costruire un rapporto ideale e le attività da offrire al nostro cane perché viva serenamente, sia appagato e possa perciò ricambiarci con la sua incredibile capacità di amare incondizionatamente e di colmare la nostra vita di emozioni uniche.
Avere un cane può essere la cosa più bella in assoluto ma perché lo diventi davvero non si può improvvisare.
Ogni cane è una storia a sé, però ci sono necessità e meccanismi condivisi da tutti i nostri amici: ecco dieci capisaldi per una gioiosa vita… a sei zampe!
1. Non sottovalutarlo e non metterlo in pericolo
1) Non sottovalutarlo - Un partner fenomenale, non un servo
L’informazione essenziale per ragionare sul rapporto che vogliamo costruire è che il cane è un “evento” più unico che raro nella storia dell’evoluzione.
Infatti, è il solo essere vivente non umano che abbia scelto volontariamente di condividere la nostra esistenza, fin dalla notte dei tempi, quando la vita, nostra e sua, era assai più dura rispetto a oggi.
Il cane ci ha permesso di primeggiare tra tutte le altre creature del genere Homo, che un tale alleato non l’avevano, e anche di prosperare, con la sua straordinaria abilità di cacciatore, di pastore, di guardiano e di lavoratore eclettico e generoso come nessun altro.
Questa considerazione è essenziale, se vogliamo partire con il piede giusto. Che è questo: il cane è un partner, non un servo.
E per avere da lui gli enormi benefici che può donarci, da ogni punto di vista, è essenziale rispettarne la natura e la cultura, che sono molto diverse dalle nostre, seppure si siano rivelate assolutamente complementari, al punto da creare un binomio imbattibile: uomo e cane, infatti, sono il team più vincente che sia mai apparso sul Pianeta!
Nella foto sotto, un team eccezionale. Uno sminatore con il suo cane addestrato: quando si rischia la vita il partner più affidabile ha quattro zampe e un olfatto straordinario.
2) Non metterlo in pericolo - Proteggiamolo dal nostro mondo
Capire chi sia e quanto valga il cane (tantissimo, peraltro), non vuol dire che debba godere di un rapporto paritario con noi, non per una nostra presunta “superiorità” ma per via del fatto che il mondo dove il cane vive è il nostro, plasmato e modellato a nostro uso e consumo, nel bene e nel male.
Troppi i pericoli e troppe le situazioni complesse perché un animale non umano, per quanto intelligente e adattabile come nessun altro, possa padroneggiarle.
Del resto, noi stessi a volte ci troviamo a disagio o in pericolo nel mondo che abbiamo costruito.
Il rapporto corretto, perciò, sarà quello basato sulla fiducia reciproca, per poterlo controllare ogni volta che ve ne sia la necessità: in casa, per strada, in auto, in campagna e ovunque ci troveremo.
Sarà quindi libero di essere se stesso ogni volta che sarà possibile, senza mettere in pericolo la sua salute e la tranquillità di tutti.
In altre parole, una “libertà vigilata” imposta dalle circostanze, ma basata sul massimo rispetto della natura e delle attitudini di ciascun cane.
Altro modo, in questo nostro mondo, non c’è.
Il cane “sottomesso”, perennemente frustrato nella sua natura, è un infelice che non merita tale triste destino. Il cane “allo stato brado”, fuori controllo, è un pericolo per se stesso e per gli altri e, ugualmente, non merita tale sorte che conduce quasi sempre a una vita breve, purtroppo.
Nella foto sotto, durante il passeggio libero quando è possibile, ma sotto controllo. Al guinzaglio quando i rischi sono superiori alla gioia di vederlo muoversi senza costrizioni. Si tratta in primo luogo di rispetto per la sua incolumità.
2. Non dimenticare il passato e non escluderlo
3) Non dimenticare il passato - Insieme da sempre
Fino a qualche tempo fa si riteneva che la domesticazione del cane fosse avvenuta circa 17mila anni fa.
Scoperte recenti hanno, però, gettato nuova luce sull’argomento, permettendo di retrodatare l’intero processo.
Nel 2012 a Předmostí, in Repubblica Ceca, furono rinvenuti scheletri di canidi risalenti a 27mila anni fa: in particolare tre di questi, secondo gli studiosi, appartenevano a cani veri e propri ed erano caratterizzati da ossa e musi più corti e dal palato più ampio rispetto a quello dei lupi.
Gli scheletri di cani ritrovati nella Grotta di Razboinichya, nei Monti Altaj in Siberia, in particolare resti di mandibole e denti perfettamente conservati, datano a 29mila anni fa.
Ancora più antichi, risalenti a 32mila anni fa, sono gli scheletri di cane trovati nella Grotta di Goyet, in Belgio.
Tutte queste scoperte dimostrano, quindi, che la domesticazione cominciò molto presto e che i primi cani domestici affiancarono l’uomo moderno già negli anni della sua “sovrapposizione” all’uomo di Neanderthal.
E secondo alcuni esperti, probabilmente è stato proprio grazie all’alleanza con il cane che la specie Homo sapiens ha prevalso sulle altre, che non l’avevano accanto.
Dunque, valorizziamo al massimo questa antica e proficua amicizia!
Nella foto sotto, il rapporto tra uomo e cane è un rapporto davvero speciale iniziato tanto tempo fa, come testimoniano reperti emersi in molti luoghi: un cacciatore con molti cani al seguito e alcuni al guinzaglio. Risale a oltre 8.000 anni or sono!
4) Non escluderlo - È la chiave della sua serenità
Per essere sereno un cane deve sentirsi parte integrante della propria famiglia, quindi condividerne spazi e tempi il più possibile, dentro e fuori casa.
A differenza del gatto, il cane non ha un mondo proprio, personale, dove rifugiarsi, perché è un animale profondamente sociale e la sua esistenza ha senso soltanto se condivisa con altri che siano per lui importanti.
Le serate davanti alla televisione, placidamente appisolato sul divano o ai nostri piedi, non sono tempo “vuoto” per lui ma serena vita in comune, riposo condiviso, magari allietato da qualche coccola.
Le gite in campagna e le vacanze, insieme alla famiglia, sono esplorazione, gioco, unità del branco in piena “scorribanda”. Lasciarlo a casa è un torto. E così via.
Inclusione, dunque, ai massimi livelli. E sempre sotto controllo, come un lupacchiotto si aspetta dagli adulti del suo branco.
La sicurezza della nostra guida pacata e giusta, infatti, è quanto di più etologicamente corretto si possa offrire al cane, creatura domestica dalla cultura selvaggia, combinazione unica e irripetibile in questo nostro mondo.
Nella foto sotto, condividere ogni momento possibile con il nostro cane è essenziale per farlo sentire parte del suo “branco” misto.
3. Non punirlo e non disorientarlo
5) Non punirlo - Non serve e rovina il rapporto
Un rapporto fatto di fiducia e rispetto esclude a priori atteggiamenti dittatoriali, è logico.
Tra l’altro, con i cani la prepotenza è controproducente, perché se introduciamo la paura tra le emozioni che stimoliamo nel cane, la sua attenzione verrà dedicata a trovare soluzioni per evitarla, invece che ad ascoltarci.
Infatti, come sanno bene coloro che si occupano di insegnamento, la paura inibisce l’apprendimento e non genera attenzione e rispetto ma soltanto obbedienza incerta dettata dal timore della punizione, quindi una situazione infelice e colma di risentimento.
Tutto il contrario di quanto serve per vivere serenamente con il nostro cane. E tutto il contrario di quanto il nostro amico si aspetta da noi.
Nella foto sotto, sgridare il cane o punirlo non lo aiuta a capire come comportarsi, quindi è inutile. In più, lede la sua fiducia nei nostri confronti.
6) Non disorientarlo - Stabilità e coerenza
Una delle cose che i cani apprezzano sempre è la stabilità, la routine.
Sapere cosa aspettarsi nei vari momenti della giornata infonde loro sicurezza e li aiuta a imparare in fretta il nostro linguaggio, sia verbale sia corporeo, legando suoni e azioni alle relative conseguenze.
Conviene allora stabilire una routine piuttosto stabile per quanto riguarda orari di pappa, mattina e sera se adulto, tre-quattro volte al giorno se cucciolo, uscite, sveglia eccetera.
E anche i luoghi sono importanti: se la sua cuccia è sempre nello stesso posto, tranquillo, riparato e vicino a noi, avrà un porto sicuro dove riposare e il conforto di saperci accanto a lui.
Ovviamente, dentro casa con noi: la solitudine è una forma di sofferenza per il cane.
Poi conviene anche instaurare subito alcune regole che non muteranno nel corso degli anni: può salire o meno sul divano? Può chiedere e ottenere cibo da tavola? E così via.
Al di là delle considerazioni sulle varie “concessioni” che decideremo di dare al cane, è essenziale sapere che la coerenza è tutto, da questo punto di vista: se lo lasciamo salire sul divano o sul letto da cucciolo, sarà molto complicato spiegargli che non può più farlo da adulto...
Dunque, decidiamo per tempo e manteniamoci saldi. Sarà tutto più facile anche per lui.
Nella foto sotto, avere certezze è un’esigenza anche per il cane. Stabilire una routine per le cose importanti della quotidianità è un modo valido per offrirgliele.
4. Non deluderlo e non parlare troppo
7) Non deluderlo - Premiarlo lo spinge a comportarsi bene
Come avviene anche per noi, un’azione che porta a conseguenze gradevoli è molto facile che venga ripetuta.
Lo stesso principio va applicato al cane: se “premiamo” il suo comportamento quando lo riteniamo corretto, è molto facile che lo riproponga alla prima occasione per essere nuovamente gratificato, mentre le azioni che non conducono a ricompense con l’andar del tempo tenderanno a non essere ripetute.
Un esempio facile da capire: se il nostro cucciolo fa pipì all’esterno e noi lo riempiamo di lodi e gli diamo qualche bocconcino gustoso, mentre quando la fa in casa lo ignoriamo, presto noterà la differenza e si sforzerà di trattenerla fin quando non siamo usciti.
Funziona sempre, in fretta e crea fiducia e aspettative positive nei nostri confronti.
8) Non parlare troppo - Termini semplici e sempre uguali
Qualsiasi cane apprende spontaneamente il significato di decine di parole pronunciate in sua presenza, anche senza rivolgersi a lui.
Lo fa associando il suono alle sue conseguenze: “pappa” vuol dire che andiamo a preparargli la ciotola; “uscire” vuol dire che si va a spasso; “andiamo a letto” significa che la famiglia si ritira per la notte. E si potrebbe continuare a lungo.
In più, il cane è maestro nel leggere il nostro linguaggio del corpo e prevedere con impressionante precisione le nostre intenzioni.
Dunque, per comunicare con lui non abbiamo bisogno di una scuola di linguaggio, visto che apprende il nostro, ma serve un metodo, questo: parole semplici e sempre le stesse, una per ogni situazione, pronunciate in concomitanza con tutti gli eventi che lo riguardano, usando sempre un tono chiaro e calmo.
In breve tempo il nostro amico, cucciolo o adulto, capirà cosa intendiamo dire.
E se il rapporto che abbiamo costruito è basato sull’inclusione, ci ascolterà volentieri.
Viceversa, usare tante parole, ripeterle o cambiarle spesso crea confusione e porta alla disattenzione.
Nella foto sotto, il cane apprende con grande facilità, se utilizziamo un linguaggio semplice e chiaro e se siamo coerenti nelle indicazioni che gli diamo.
5. Non lasciarlo a se stesso e non lasciarlo inattivo
9) Non lasciarlo a se stesso - L’educazione lo aiuta e aiuta anche noi
Un cane sereno è un cane educato, cioè un individuo che ha ricevuto tutte le informazioni necessarie per inserirsi correttamente nel nostro mondo, in casa e in società.
Un cane educato sa cosa ci si attende da lui e ascolta le nostre direttive, diventando a tutti gli effetti un “cittadino” a quattro zampe.
Potremo così portarlo con noi ovunque sia possibile, rispettando la sua natura di animale sociale, e avremo la possibilità di comunicare con lui in ogni frangente, evitando pericoli e disagi e godendoci la sua preziosa compagnia al massimo.
Per educare un cane basta poco: un corso di educazione di base dura una decina di lezioni, è divertente per lui e per noi e ci svelerà quanto il nostro amico sia intelligente e naturalmente portato a collaborare.
Essenziale, però, scegliere istruttori che non utilizzino alcun tipo di coercizione, fisica o psicologica, iniziare prima possibile e dedicare il giusto impegno alla cosa. Avremo tanto da guadagnare, noi e il cane.
Nella foto sotto, un’esperienza molto utile anche per i nostri figli: imparare come educare il cane allarga gli orizzonti della loro sensibilità.
10) Non lasciarlo inattivo - Attività, gioco e sport servono
Infine, uscite, giochi e attività sono parte essenziale del benessere psicofisico del nostro amico ed è fondamentale che siano ben impostati e i più frequenti possibile.
Le passeggiate non servono tanto a far liberare il cane, anche se è ovviamente importante, ma soprattutto a soddisfare una sua vera e propria necessità: esplorare il territorio.
Il cane è un predatore che “legge” il mondo con l’olfatto e ha bisogno di farlo per sentirsi appagato e più sereno.
Dunque, tante passeggiate, lunghe e, ogni volta che è possibile, liberiamolo dal guinzaglio perché possa muoversi come la sua natura impone. Come è logico, prima dovremo avergli insegnato il richiamo.
Poi, il gioco: giocare con noi e con i suoi simili è di basilare importanza per la salute fisica e mentale del cane. Quindi dobbiamo trovare tempi e luoghi per garantirgli tali attività, molto meglio se su base quotidiana.
Inoltre, per moltissimi cani sono essenziali anche attività specifiche, sportive o di utilità sociale. I cani sono quasi tutti atleti e la maggior parte di loro è stata creata e allevata per compiere lavori specialistici, anche molto impegnativi.
Ci sono diversi sport dedicati ai cani, per esempio Agility, Obedience, Rally Obedience, Disc Dog, Prove Naturali eccetera. I centri cinofili che li insegnano sono ormai diffusi in tutta Italia, dunque trovare il posto adatto e non lontano da casa non sarà difficile.
Per tutti i cani in salute, attivi e vivaci non c’è niente di meglio per scaricare energie in modo intelligente e crescere anche mentalmente. Noi ne ricaveremo divertimento e, soprattutto, un’incredibile coesione e vicinanza emotiva con il nostro amico più vero.
Nella foto sotto, l’ è lo sport cinofilo più noto e tra i più divertenti, ma ce ne sono tanti: scopriamo i più adatti al nostro cane.