Per la maggior parte dei gatti il viaggio è un evento straordinario che può provocare agitazione.
La prima indicazione di massima, sulla quale dobbiamo riflettere bene mentre organizziamo le nostre vacanze, è: saranno abbastanza lunghe da dare al nostro amico il tempo di ambientarsi lontano da casa?
In caso contrario forse sarebbe meglio affidarsi a qualcuno che provveda a lui a casa sua, mentre noi siamo via. Se invece abbiamo deciso di portarlo con noi… partiamo!
Per aiutarli ad affrontare il viaggio bisogna essere ben preparati e aver pianificato tempi e luoghi, comprese soste per pappa e pipì, o per farli sgranchire nel caso di lunghi tragitti nel trasportino.
Portare i nostri animali domestici in vacanza è una scelta importante. Se è necessario dobbiamo cercare di organizzare tutto al meglio. Vediamo come in 10 semplici passaggi.
1. Pronto soccorso e le norme da conoscere
1. Pronto soccorso comodo e leggero
Quando viaggiamo o andiamo in vacanza con il nostro cane o micio (ma se anche si trattasse di un altro animale sarebbe lo stesso) è bene avere sempre a portata di mano il necessario per qualche medicazione e qualche cura “volante”.
Si tratta di una sorta di kit di primo soccorso che comprende: acqua ossigenata e dischetti di cotone per disinfettare eventuali ferite, buste di garza sterile per coprirle, un rotolo di garza adatta alle fasciature; eventuali pomate o polveri cicatrizzanti, sempre per intervenire su piccole ferite.
Andrebbe sempre portato un collirio per eventuali infiammazioni e congiuntiviti e, se il nostro amico soffre di qualche patologia particolare, dal mal di cuore ai reni deboli, non dimentichiamo di chiedere al veterinario e poi acquistare i farmaci che potrebbero essergli utili.
La stessa cosa vale per i mangimi. Se il nostro cane o il nostro gatto seguono una dieta particolare, non interrompiamola per le nostre vacanze, potrebbe risentirne.
2. Le norme... una a una... ma ricordiamo di aggiornarci!
Ecco il regolamento 998/2003 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 26 maggio 2003: movimentazione degli animali da compagnia.
• Microchip: dal 1° gennaio 2005 è obbligatorio l’inserimento del microchip sottocute per tutti i cani e gatti nati successivamente a questa data.
• Passaporto: dal 1° ottobre 2004 è obbligatorio per tutti gli animali d’affezione. Per ottenere il passaporto è necessario che il cane, il gatto o il furetto abbiano già il microchip, siano iscritti all’anagrafe veterinaria dell’ASL di zona, abbiano effettuato la vaccinazione antirabbica.
• Il passaporto può essere richiesto dopo 21 giorni dall’effettuazione della vaccinazione antirabbica e non ha scadenza.
2. Le cose da evitare, le tappe e le strategie
3. Le cose da evitare
Prima di partire chiediamo al veterinario se è il caso di dare al micio un farmaco contro la nausea. Così, il viaggio sarà più sereno.
MAI E POI MAI:
• Mai far mangiare cani e gatti prima di un viaggio, qualunque sia il mezzo di trasporto. I cani hanno una digestione piuttosto lunga e potrebbero quindi accusare disturbi come vomito o nausea o semplicemente essere soggetti a stati di insofferenza.
• Mai tenere cani, gatti o altri animali liberi nell’auto, non solo è vietato dalla legge, ma anche dal buonsenso. Il trasporto di animali è consentito solo se questi vengono custoditi nel vano posteriore dell’auto appositamente diviso da una rete o da altro mezzo analogo; oppure, meglio ancora, tenendo gli animali in appositi “contenitori da trasporto” della misura adeguata alla loro taglia.
• Mai far viaggiare il cane con la testa fuori dal finestrino, anche se fosse curioso di guardare e se avesse caldo. Oltre all’evidente pericolosità, l’eccessiva aria può causargli fastidiosi e pericolosi disturbi come otiti e riniti.
• Mai lasciarlo chiuso in auto durante una giornata calda perché, anche se i finestrini sono abbassati, basta poco tempo perché la temperatura all’interno raggiunga livelli insopportabili. L’auto deve essere sempre all’ombra e la sosta non deve protrarsi per più di pochi minuti.
4. Tappe e strategie
Oltre ai consigli già indicati su cosa “non” fare dovremo ricordarci di effettuare frequenti soste, al massimo ogni due ore, in modo che il nostro amico possa sgranchirsi le zampe e dissetarsi nella ciotola portatile che porteremo per riempirla di volta in volta con acqua fresca conservata nel termos.
Se abbiamo l’aria condizionata, proprio come avviene per noi esseri umani, stiamo attenti che il getto non colpisca direttamente la testa o lo stomaco del nostro animale, che la temperatura nell’abitacolo non sia troppo bassa e che non subisca uno sbalzo esagerato alla fine del viaggio o alla prima sosta.
Le conseguenze potrebbero essere una brutta encefalite, problemi allo stomaco o all’intestino o addirittura una bella influenza.
Nel caso, aspettiamo con lui, in auto, che la temperatura interna si porti gradualmente a livello di quella esterna e, poi, usciamo.
3. I documenti e i diversi mezzi per viaggiare
5. I documenti: informiamoci bene
Il Parlamento Europeo ha facilitato le norme sui viaggi degli animali domestici.
La nuova legislazione sul “trasporto non commerciale” degli animali domestici, già informalmente concordata con i ministri dell’UE, è stata approvata ufficialmente, con l’obiettivo di rendere più semplice per gli animali viaggiare all’estero e inasprire, però, i requisiti di salute.
Per cominciare, i proprietari dovrebbero controllare che le loro vaccinazioni antirabbica siano ancora valide.
Piccola eccezione per gli animali giovani, che hanno tra le 12 e le 16 settimane: anche se vaccinati contro la rabbia, devono ancora ottenere l’immunità e continueranno a essere oggetto di autorizzazione a viaggiare.
Cani e gatti hanno anche profilassi da seguire, oltre alle normali vaccinazioni, ovvero procedure contro parassiti interni ed esterni, da effettuare annualmente.
6. Ogni mezzo... ha le sue regole
- Treno? Sui mezzi delle Ferrovie dello Stato si può viaggiare con il proprio animale.
Quelli di piccola taglia, custoditi nell’apposito contenitore di dimensioni non superiori a 70x30x50 centimetri viaggiano gratis.
I cani di taglia più grande devono essere muniti di museruola e guinzaglio e possono viaggiare solo sui treni Espressi, IC, ICN, sui treni Regionali nel vestibolo o piattaforma escluse le ore di punta e nelle carrozze letto per compartimenti acquistati per intero.
I cani guida per non vedenti possono viaggiare su tutti i treni gratuitamente senza alcun obbligo.
- Aereo? Le compagnie aeree consentono il trasporto di animali ma ogni compagnia può stabilire la tipologia del trasportino o il numero degli animali accettati in cabina.
Generalmente, in cabina sono ammessi: cani di piccola taglia (inferiori a 10 kg), gatti, uccelli e altri piccoli animali (purché in appositi contenitori) mentre i cani di media o grande taglia viaggiano nella stiva pressurizzata in apposite gabbie rinforzate.
- Nave? Per mare i cani di taglia grande o media possono alloggiare nei canili di bordo. A volte è permesso tenerli sul ponte con guinzaglio e museruola.
4. Passaporto e quarantena
7. Il passaporto: parliamone con il veterinario
La nuova normativa stabilisce anche regole più chiare sui “passaporti”.
I documenti di identificazione devono essere rilasciati da un veterinario abilitato e devono specificare il codice degli animali, dettagli sulla vaccinazione antirabbica e altre informazioni sullo stato di salute dell’animale.
Dal luglio 2011, il microchip è l’unico mezzo ufficialmente approvato per individuare cani, gatti e furetti. Tuttavia, un tatuaggio chiaramente leggibile applicato prima di tale data è ancora considerato valido.
Attenzione però. Le norme possono cambiare molto rapidamente, da un anno con l’altro, e, per evitare spiacevoli sorprese, è bene controllare sempre la validità delle disposizioni.
Secondo le regole attuali, inoltre, non si possono attraversare le frontiere con più di cinque animali domestici in una volta.
Questa restrizione è necessaria per impedire o scoraggiare l’abuso delle regole per fini commerciali.
8. Paura quarantena: chiediamolo al consolato
Si consiglia di contattare l’ambasciata del Paese (se non facente parte dell’Unione Europea) in Italia, o direttamente l’ufficio del turismo del Paese di destinazione, al fine di ricevere informazioni precise su eventuali vaccinazioni e sulla documentazione necessaria per il nostro amico a quattro zampe.
Per esempio, per Stati Uniti e Canada viene richiesto il “Certificato internazionale di origine e sanità”, che è generalmente rilasciato da un veterinario ufficialmente autorizzato o dalla ASL di competenza.
Il certificato è valido 30 giorni, ma possono esserci eccezioni.
È utile ricordare che in alcuni Paesi sono in vigore leggi molto severe che prevedono che l’animale venga messo in quarantena in una struttura sanitaria e, quindi, separato dal proprio padrone.
5. Felici a casa loro e il loro arrivo
9. Sono felici solo a casa loro?
La “regola” che i gatti si affezionino a un solo ambiente e che non siano felici altrove non si applica a tutti. Affatto.
Ci sono mici che seguono il padrone ovunque: alberghi, villeggiatura, case altrui. Viaggiano insieme in metropolitana, in treno, in aereo, in macchina, tranquilli e pacifici.
L’amico-micio va con il suo padrone al mare e in montagna, si diverte a seguirlo nei posti nuovi e preferisce viaggiare che starsene da solo in casa.
Per la grande maggioranza dei casi è questione di abitudine. Per questo andrebbero tutti “educati” sin da piccoli agli spostamenti.
Facciamo qualche giro in auto o anche in treno, magari cominciando con brevi puntate, solo fino alla stazione successiva, in modo da abituarlo ai suoni e agli odori.
Più difficile è esercitarsi con i viaggi aerei, ma non sono molto dissimili da quelli in macchina. Conta molto il grado di sopportazione che ha verso la gabbietta.
10. E all'arrivo?
Infine, vediamo come lasciare che il nostro compagno di viaggio, dopo l’avventura che lo ha portato in vacanza, possa ritrovare sicurezza e tranquillità.
Liberiamolo nell’appartamento e creiamo per lui immediatamente un angolo con pappa e acqua fresca.
Da un’altra parte una cuccia riparata e, nel caso di gatti, una lettiera in un luogo fresco e riparato. Mettiamo nella sua cuccia qualche oggetto a lui familiare che abbia un odore conosciuto che possa riportarlo ai territori che gli sono noti.
Poi lasciamolo tranquillo: qualche carezza, se ne ha voglia, o al contrario solo pace e ancora pace.
Aspettiamo, però, a fargli esplorare giardini e terrazzi, lasciamo che prenda prima un po’ di confidenza con il luogo appena conosciuto. Essere spaesato non giova alle sue doti di orientamento.