Innanzitutto cerchiamo di definire la paura. Viene definita come uno stato emotivo di repulsione e di apprensione in prossimità di un vero o presunto pericolo.
La paura è una normale risposta dell’organismo che ha un significato adattativo nell’evoluzione delle specie ed è fondamentale per la sopravvivenza dell’individuo stesso.
Ogni gatto è diverso, quindi, ognuno di loro può essere spaventato da cose diverse e reagire in modo diverso.
Un gatto timido può avere paura di molte cose e passare gran parte della sua vita a nascondersi, mentre un gatto sicuro di sé avrà meno paura e di solito si riprenderà più rapidamente dagli eventi nuovi e stressanti.
Alcuni comportamenti di paura sono accettabili e normali. Ad esempio, la maggior parte dei gatti si sentirà insicuro o spaventato in un nuovo ambiente.
Questo è del tutto normale, e spesso accade anche che il gatto si nasconda per un giorno o due quando viene introdotto in una nuova casa. Mai forzare gli eventi, ma fare tutto con delicatezza e con tanta pazienza.
Dare a Micio la sensazione di controllare i rapporti, l’ambiente e l’interazione con noi. Ricorrere al gioco, offrirgli tanti nascondigli e consultarsi sempre col proprio veterinario.
1. L'odiato veterinario e il meccanismo di sopravvivenza
L'odiato veterinario
A volte un’esperienza traumatica - come portarlo dal veterinario o portare un nuovo animale in casa - può disturbare la sua routine e spingerlo a nascondersi sotto il letto per alcuni giorni. Anche questo caso rientra nella normalità.
Ma ci sono alcuni gatti che sono così spaventati che sembrano vivere in uno stato di ansia quasi costante, o possono reindirizzare la loro paura in aggressione verso le persone o altri animali domestici.
Come da definizione, il gatto può avere paura di alcuni stimoli che vengono percepiti come minacciosi nei loro confronti.
Non è detto che lo siano realmente, tutto dipende da come li percepisce il gatto.
Ad esempio, se vogliamo avvicinare un gattino impaurito per salvarlo dalla strada o da un pericolo, vogliamo fargli del bene e non del male, ma lui, invece, potrebbe percepire noi e i nostri movimenti come una minaccia e avere paura.
Meccanismo di sopravvivenza
Questo fa parte di un meccanismo di sopravvivenza progettato per proteggersi dai vari predatori perché il gatto in natura è predatore, ma anche preda.
Ad esempio, se il micio sente un rumore forte e/o inaspettato potrebbe scappare immediatamente per cercare di nascondersi.
Di solito questo sarà un posto buio o comunque molto nascosto e in ogni caso ritenuto sicuro.
Sfortunatamente potrebbe anche trattarsi di un posto al quale è difficile accedere o da dove è difficile persino uscire.
È uno dei motivi per cui molti gatti rimangono bloccati sugli alberi. Si spaventano, corrono sull’albero e, quindi, trovandosi troppo in alto, non possono più scendere.
2. Poco socializzati e paura dell'ignoto
Poco socializzati
Diversi studi hanno indicato che i gatti che vengono manipolati frequentemente e regolarmente durante le prime settimane di vita sono in genere più esplorativi e più sociali.
Senza interazioni adeguate, continue e positive con persone, altri animali e nuove situazioni, i gatti possono, invece, sviluppare delle paure.
Poiché il periodo di socializzazione nei gatti inizia e finisce prima (in genere tra 3 e 9 settimane) rispetto ai cani, l’ambiente iniziale del gattino è molto importante.
Paura dell'ignoto
Se il gatto è troppo spaventato o timido è possibile, quindi, che abbia avuto una socializzazione insufficiente.
Tale evenienza porta alla paura dell’ignoto e alla mancanza di fiducia, specialmente quando ci sono persone o animali nuovi in casa.
Inoltre, è importante escludere possibili cause patologiche che possono portare a questo comportamento. In ogni caso di eccessiva paura nel gatto è importante trovare la radice del problema con l’aiuto del veterinario.
Ma come possiamo aiutare un gatto pauroso? Se sente di avere la possibilità di avvicinarsi e controllare i rapporti, l’ambiente e l’interazione con noi, allora sarà sicuramente più rilassato.
Un gatto che percepisce di non avere possibilità di scelta si sentirà sempre minacciato e cercherà la prima opportunità per nascondersi.
Per questo motivo è sconsigliabile un approccio fisico forzato.
3. Il gioco e i rumori
Il gioco: una vera e propria terapia!
Usare un giocattolo a cannetta per incoraggiarlo a giocare.
Questo gioco mantiene una distanza tra noi e il gatto in modo che lui possa rimanere nella sua zona sicura, ad esempio, sotto il letto o dietro una sedia/mobile senza doversi per forza esporre.
Il movimento che facciamo non dovrebbe essere frenetico o esagerato. Un gatto timoroso potrebbe vederlo come una minaccia.
Il principio sta nell’attrarre il felino stimolando la sua curiosità. Dovremmo farlo in un ambiente che ha poco o nessuno stimolo intimidatorio.
Ad esempio, spegnere la musica ad alto volume o chiedere alle persone vicine di stare calme. Ciò contribuirà a far sentire il gatto in sicurezza.
I mici sono intelligenti e attivi e amano essere stimolati mentalmente. Possiamo agitare la bacchetta davanti all’area dove il gatto spaventato si nasconde e cercare di attirare la sua attenzione.
Aumentiamo l’interazione poco a poco e non forziamo alcun contatto fisico.
Evitiamo rumori, grida, bambini o altri animali che corrono per la casa, musica ad alto volume ecc... Sono molto stressanti per lui!
Un gatto pauroso o comunque naturalmente timido non è adatto ad ambienti troppo rumorosi.
4. Luoghi sicuri e premi
Luoghi sicuri
Un gatto timoroso si sente più sicuro se sa che non può essere visto.
Ci dovrebbero essere dei nascondigli predisposti per lui in tutte le stanze che frequenta.
Se vogliamo incoraggiarlo ad avventurarsi da sotto il letto, dobbiamo creare delle alternative sicure.
Creiamo percorsi sicuri verso le risorse come la lettiera, il tiragraffi e le ciotole. Non costringiamolo a doversi muovere in spazi troppo aperti che lo rendano vulnerabile e, quindi, considerati pericolosi.
È probabile che se non si sente sicuro, non lo vedremo mai durante il giorno, perché andrà a mangiare o a usare la lettiera solo nel bel mezzo della notte.
Posizioniamo le risorse in modo che il gatto non debba attraversare la casa per raggiungerle, magari in più punti.
Vanno benissimo i tunnel lungo il percorso in modo che il gatto rimanga parzialmente nascosto.
Prepariamo delle postazioni anche in alto dove possa osservare in sicurezza ciò che accade nel territorio e prendere familiarità con la routine quotidiana, le voci e i rumori.
Premi, tanti premi
Teniamo dei premi in snack appetitosi a portata di mano e ogni volta che il gatto fa anche il più piccolo passo positivo, ricompensiamolo.
Se il felino non prenderà il premio dalla nostra mano, gettiamolo delicatamente vicino a lui.
Se il premio consiste in cibo umido, mettiamone un po’ su un cucchiaio lungo per creare una distanza tra noi e il gatto.
Premiare Micio con un rinforzo positivo non solo lo aiuterà a calmarsi, ma lo rassicurerà anche per eventi futuri.
In molti casi, avremo bisogno anche di tanta pazienza.
5. Niente forzature e la sensibilità del micio
Se non vuole non va forzato! Osserviamo e rispettiamo il linguaggio del corpo.
Un fattore che contribuisce al suo comportamento pauroso potrebbe essere che i suoi segnali di comunicazione non sono stati rispettati.
Se il linguaggio del suo corpo dice “per favore non avvicinarti” e continuiamo a muoverci verso di lui, imparerà presto a sfrecciare via o a rispondere con aggressività.
E' risaputo che i gatti percepiscono minimi cambiamenti d'umore! Alcuni gatti sono molto sensibili e possono percepire anche minuscoli cambiamenti nel nostro umore e stato d’animo.
Se ci avviciniamo a un gatto spaventato in uno stato simile al suo allora questo potrebbe solo esacerbare le cose. Parliamo dolcemente.
Avvicinarsi a un gatto parlando ad alta voce e urlando può sembrare minaccioso alle sue orecchie. Parliamo dolcemente con toni rassicuranti, ma decisi.
Muoviamoci con attenzione e lentamente: teniamo una certa distanza da lui.
Se ci avviciniamo troppo velocemente e non stiamo attenti ai nostri gesti, possiamo indurre il gatto a nascondersi o, comunque, a acutizzare la sua paura.