La cicogna bianca (Ciconia ciconia) è un uccello (dominio Eukariota, regno Animalia, phylum Chordata, classe Aves) appartenente all’ordine Ciconiformes e alla famiglia Ciconidae.
Questi uccelli sono trampolieri molto grandi, con un’altezza che da adulti arriva a 100 cm e un’apertura alare che, sempre da adulti, misura mediamente 180 cm.
Il loro piumaggio è quasi interamente bianco, ad eccezione delle penne remiganti (ai bordi delle ali) e di quelle timoniere (penne caudali) che presentano una colorazione nera. Il collo è lungo e sottile e non viene piegato durante il volo.
La cicogna bianca non può essere confuso con alcun altro uccello europeo: ha un lungo becco rosso, efficace strumento per afferrare le sue prede (anfibi, serpenti, piccoli roditori, pesci), che caccia sul terreno e nelle acque poco profonde.
Opportunista e intelligente, spesso segue i trattori per cibarsi dei lombrichi che trova nella terra appena arata. Si alimenta anche lungo il fronte degli incendi nei campi e nella savana in Africa, dove cattura i piccoli animali che scappano dalle fiamme.
Il suo volo è lento e preferisce muoversi sulle lunghe distanze come fosse un “aliante”, sfruttando venti e correnti termiche.
Ma cerchiamo di conoscere meglio questo meraviglioso uccello simbolo di fertilità e buon auspicio: la cicogna bianca.
1. Portatrici di bambini ma minacciate dall'agricoltura
- Davvero porta i bambini?
Alla cicogna bianca sono state da sempre associate simbologie positive di fertilità e buon auspicio.
Nell’antica Grecia, per esempio, uccidere le cicogne era considerato un reato in quanto questi uccelli erano utili cacciatori di serpenti e topi.
Nelle monete romane in cui appariva il conio con la dea Pietas, divinità della pietà e della famiglia, appariva anche l’immagine della cicogna.
Sempre nell’antica Roma era stata istituita la “lex ciconiaria”, cioè una legge che obbligava i figli ad assistere i propri genitori anziani e in difficoltà.
Durante il Medioevo, in particolare nel nord Europa, la cicogna diventa un simbolo di rinascita della vita. Si riteneva, infatti, che l’arrivo di questo trampoliere sul tetto della propria abitazione coincidesse con la nascita di un bambino.
In realtà, le case in cui si attendeva il lieto evento erano sempre ben riscaldate e così le cicogne, approfittando del tepore irradiato, tendevano a costruire il nido sui tetti di queste abitazioni, vicino ai comignoli: da qui si diffuse la credenza che fossero questi trampolieri a portare i nuovi nati, trasportandoli nel becco.
- Minacciati dall'agricoltura
Oggi in Europa le coltivazioni intensive, la moderna agricoltura e l’utilizzo di pesticidi stanno causando gravi problemi a questi uccelli.
I prati umidi e allagati dalle piogge primaverili, infatti, vengono spesso drenati per preparare il terreno alla coltivazione e l’utilizzo estensivo di monocolture provoca una diminuzione della biodiversità e, di conseguenza, la diminuzione di tutte le piccole prede di cui si nutre questo trampoliere.
Anche i ripetuti sfalci dei prati effettuati con grandi mezzi agricoli uccidono molte delle prede della cicogna.
La sua presenza è quindi un importante segnale che testimonia l’utilizzo di tecniche sostenibili per l’agricoltura: per esempio in Lituania, dove è poco diffusa la coltivazione intensiva, si trova la più alta concentrazione di cicogne nidificanti per singolo stato, con più di 13.000 coppie.
2. Una coppia è per sempre
Non vi è una distinzione morfologica tra individui di genere maschile e individui di genere femminile.
Tuttavia i maschi sono leggermente più grandi delle femmine, anche se questa differenza non è visibile ad occhio nudo ma solo tramite la misurazione di caratteri distintivi quali ali e becco.
Le cicogne, una volta costituita una coppia riproduttiva, sono fedeli al partner per tutta la vita e occupano sempre lo stesso nido, costruito con rami intrecciati tra loro e rivestito all’interno da piume e foglie.
Ogni anno la struttura viene rinforzata con nuovo materiale e, con il tempo, può arrivare fino a due metri di spessore. Una covata è composta da 4-5 uova e i pulcini sono accuditi dai genitori che non li abbandonano fino al primo involo.
I giovani hanno un aspetto che richiama quello degli adulti, anche se zampe e becco sono molto più scuri, con una colorazione tendente al grigio-marrone; il becco è inoltre leggermente più corto.
I pulli subito dopo la schiusa sono ricoperti solo superiormente da un corto e rado piumino bianco; dopo la prima settimana il piumino bianco ricopre totalmente tutto il corpo ad eccezione di zampe e becco.
Le prime penne, nere, iniziano a comparire ai bordi delle ali solo dopo la terza settimana di vita.
Quando la temperatura dell’aria è troppo alta, o durante forti temporali, gli adulti restano sul nido e aprono le ali per proteggere i piccoli dal caldo diretto e dalle intemperie.
In due mesi i giovani abbandonano il nido e sono pronti alla loro prima migrazione con i genitori.
3. Il grande viaggio
La cicogna è una specie prettamente migratrice che nidifica nel continente europeo, nel sud-ovest asiatico e in nord Africa e sverna in Africa nella regione sub sahariana, mangiando piccoli rettili e insetti come le locuste.
La migrazione per nidificare inizia a metà febbraio e può durare fino ai primi di maggio, mentre il viaggio per svernare viene compiuto solitamente da fine agosto, inizio settembre.
Queste migrazioni seguono rotte prestabilite, dettate sia dalla particolare tipologia di volo della specie, sia dalla tipologia di habitat e dalla presenza di prede lungo il tragitto.
Se da un lato il volo planato permette alle cicogne di sfruttare le correnti d'aria ascensionali facendo in modo che queste possano percorrere lunghi tragitti sbattendo poche volte le ali e quindi consumando meno energia, d'altro canto è ben chiaro dai dati raccolti e dalle immagini satellitari che queste preferiscano volare sopra la terraferma evitando lunghi tratti in mare aperto.
Sfruttando venti e correnti d’aria può percorrere 400 km in un giorno!
• la popolazione occidentale sverna nell'Africa centrale (Mali, Senegal, Nigeria, Ciad) e raggiunge i siti di nidificazione dell'Europa occidentale (Spagna, Portogallo, Francia, Svizzera, Germania, Olanda) attraversando senza sosta il deserto del Sahara, per poi passare il continente attraverso lo stretto di Gibilterra;
• la popolazione orientale invece sverna nell'Africa orientale (Uganda, Kenya, Tanzania, Madagascar) e in Sud Africa, e raggiunge l'Europa orientale (Polonia e Ucraina in particolare) attraverso il Bosforo;
• esiste tuttavia una terza rotta migratoria che permette alle cicogne di raggiungere l'Europa; questa via è percorsa da alcune cicogne della popolazione occidentale e prevede il passaggio sopra la Sicilia, l'attraversamento dello Stretto di Messina e il volo lungo tutto lo stivale per raggiungere quindi l'Europa continentale.
4. Cieli pericolosi
In primavera, quindi, è possibile vedere nei cieli europei migliaia di grandi uccelli veleggiatori che si spostano verso nord: le rupi di Gibilterra e lo stretto del Bosforo in Turchia sono i luoghi dove si riuniscono questi uccelli nella migrazione.
Anche l’Italia è interessata da un discreto numero di cicogne che dalla Tunisia si danno appuntamento sulle rupi dello stretto di Messina, per poi risalire lentamente la penisola dirette ai loro siti di nidificazione.
In Italia sono circa 300 le coppie nidificanti, dalla Sicilia fino al Friuli, ma non sempre è stato così. Nello stretto di Messina fino a pochi decenni fa c’era l’usanza di sparare illegalmente a rapaci e cicogne.
A seguito dell’azione di contrasto di volontari, associazioni ambientaliste e a un grande sforzo di sorveglianza da parte del corpo forestale, si è vinta una vera battaglia contro il bracconaggio primaverile.
Il risultato è stato l’aumento delle cicogne in transito in Italia e la loro nidificazione anche in Sicilia e Calabria.
Anche nell’estremo est del Mediterraneo, nei cieli del Libano, il bracconaggio è molto diffuso: per contrastare questo fenomeno il Cabs (komitee.de), l’associazione europea impegnata nella lotta al bracconaggio, organizza da anni in Libano campagne di sensibilizzazione e campi di sorveglianza.
Purtroppo il fenomeno è ancora lontano dall’essere risolto ed è certamente il più grave per gli uccelli migratori di Europa, Asia e Africa a nord del Sahara.
5. Dove avvistarle in Italia
Estinta in Italia dal 1700, la cicogna è tornata a nidificare nel 1986 grazie all’allevamento e al rilascio di alcuni individui del Centro Cicogne e Anatidi di Racconigi (Cn).
Qui è possibile osservare la prima colonia di cicogne in Italia, che oggi ha raggiunto più di 30 coppie nidificanti. Per info: cicogneracconigi.it.
Nel Parco Lombardo della Valle del Ticino, a Zerbolò (Pv), l’associazione “A passo d’ali” gestisce la cascina Venara (cascinavenara.it): qui è possibile osservare una colonia con circa 20 coppie nidificanti nel tipico ambiente della risaia.
In Calabria, nella piana di Sibari, più di 20 coppie di cicogna nidificano in piattaforme di legno che la LIPU ha posizionato su tralicci i quali hanno attratto e favorito la nidificazione di molti esemplari in migrazione verso il nord Europa.
È possibile adottare uno di questi nidi scrivendo a: info@lipurende.it. In Calabria i nidi vengono occupati ogni anno non solo da cicogne che arrivano dall’Africa, ma anche da alcuni esemplari che sono diventati stanziali.
Lo scorso febbraio purtroppo una di queste cicogne è stata trovata morta nel suo nido, colpita da una fucilata, mentre si preparava per l’arrivo del suo partner.
Un’azione illegale e di grave inciviltà, che dimostra come il cielo italiano continui a essere pericoloso per gli uccelli protetti.
Curiosità: esiste anche quella nera
La cicogna nera (Ciconia nigra) si distingue per un piumaggio scuro e il colore rosso acceso delle zampe e del lungo becco. Più rara della sua cugina bianca, ha un comportamento schivo e frequenta luoghi tranquilli e indisturbati.
È una specie tipicamente forestale: nidifica su grandi alberi nei boschi ricchi di stagni e corsi d’acqua dove può cacciare anfibi e pesci. A volte costruisce grandi nidi su pareti e anfratti rocciosi.
In Italia è nidificante con alcune coppie in Piemonte, Basilicata e Calabria, ma è più semplice osservarla durante la migrazione tra i grandi stormi di cicogna bianca.
Note
Carta d’identità:
Nome comune: Cicogna bianca
Nome scientifico: Ciconia ciconia
Peso: 2,5 kg la femmina e fino a 4,5 kg il maschio
Apertura alare: 180 cm
Altezza: 120 cm
Dove vive: in Europa, Nordafrica,Turchia, Caucaso e Asia centrale. Migra in Africa durante l’inverno.
Segni particolari: becco e zampe di colore rosso vivo
Habitat: prati, campi allagati, risaie e fiumi. Nidifica su tetti, tralicci e grandi antenne
Cosa mangia: pesci, rane, insetti e lucertole.