Per questo mese di Ottobre 2019 vi proponiamo le 5 letture che più ci hanno colpito.
Ecco allora i nostri consigli su alcuni libri interessanti e ricordatevi sempre che “Leggere fa bene all’anima” e che “Un uomo che legge ne vale due”.
«Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria.
Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito… perché la lettura è un’immortalità all’indietro.» Umberto Eco
1. "Il sussurro del mondo" di Richard Powers
Libro vincitore del Premio Pulitzer 2019 per la narrativa.
Un’opera immensa, un appassionato atto di resistenza e impegno, un inno d’amore alla letteratura, al potere delle storie, alla grandiosità della natura.
«Un romanzo dalla costruzione geniale, rigoglioso e ramificato come gli alberi di cui racconta: la meraviglia della loro interazione evoca quella degli uomini che vi vivono accanto.» - Dalla motivazione della giuria del Pulitzer
Patricia Westerford - "Patty-la-Pianta" - comincia a parlare all'età di tre anni. Quando finalmente le parole iniziano a fluire, assomigliano piuttosto a un farfugliare incomprensibile.
L'unico che sembra capire il mondo di Patricia, sin da piccola innamorata di qualsiasi cosa avesse dei ramoscelli, è suo padre - "la sua aria e la sua acqua" - che la porta con sé nei viaggi attraverso i boschi e le foreste d'America, a scoprire la misteriosa e stupefacente varietà di alberi.
Cresciuta, dottorata ribelle in botanica, Patty-la-Pianta fa una scoperta sensazionale che potrebbe rappresentare l'alfa e l'omega della natura, il disvelamento del mistero del mondo: il compimento di una vita spesa ad ascoltare e guardare gli alberi, sin dalla nascita.
Ma in realtà questo è solo l'inizio. Intorno a Patty-la-Pianta si intrecciano i destini di nove indimenticabili personaggi che a poco a poco convergono in California dove una sequoia gigante rischia di essere abbattuta da uomini sordi e ciechi. Il sussurro del mondo è un'opera immensa, un appassionato atto di resistenza e impegno, un inno d'amore alla letteratura, al potere delle storie, alla grandiosità della natura.
Richard Powers è un romanziere statunitense, da sempre interessato alle scienze e all'effetto che la sperimentazione scientifica estrema può avere sull'umanità.
Laureato in Letteratura (che ha prediletto a Fisica, sua prima scelta), ha lavorato per tanti anni come programmatore, prima di fare della scrittura un lavoro a tempo pieno.
Ha pubblicato il suo primo romanzo, Tre contadini che vanno a ballare nel 1985 edito in Italia nel 1991, da Bollati Boringhieri), dedicandosi quindi alla carriera letteraria e accademica tra Olanda, Regno Unito e Stati Uniti. Vincitore di numerosi premi, tra cui il "MacArthur Fellowship" nel 1989 e il "Lannan Literary Award" nel 1999, in Italia ha pubblicato Il dilemma del prigioniero (Bollati Boringhieri, 1996), Galatea 2.2 (Fanucci, 2003) Sporco denaro (Fanucci, 2007), Il fabbricante di eco (Mondadori, 2008, che ha vinto il "National Book Award"), Il tempo di una canzone (Mondadori, 2010), Generosity (Mondadori, 2011) e Orfeo (Mondadori, 2014). Oltre a questi romanzi, è autore con Phillys Richardson anche di Modern Living. Guida alla casa contemporanea (L'Ippocampo, 2005) e di Il sussurro del mondo (La Nave di Teseo, 2019).
2. "Persone normali" di Sally Rooney
Vincitore del Costa Novel Award 2019
Un capolavoro di tenera e dolente maturità, per un'autrice oggi ventottenne che a ogni nuovo passo sbaraglia tutte le aspettative.
«Il romanzo che più di ogni altro ci dice cosa vuol dire essere giovani oggi» - The Guardian
Marianne e Connell si parlano di tutto ma solo all'insaputa di tutti, si frugano i corpi e i sentimenti ma solo di nascosto, come i pianeti delle orbiti imprevedibili si girano intorno, fra moti armonici e strazianti collisioni. Cosa impedisce a due ragazzi dei nostri giorni disinvolti di stare insieme in libertà e leggerezza?
Connell e Marianne frequentano la stessa scuola di Carricklea, un piccolo centro dell'Irlanda rurale appena fuori Sligo. A parte questo, non hanno niente in comune.
Lei appartiene a una famiglia agiata e guasta che non le fa mancare nulla tranne i fondamenti dell'amore e del rispetto. Lui è il figlio di una donna pratica e premurosa che per mantenerlo fa la domestica in casa d'altri (quella della madre di Marianne).
Nell'inventario di vantaggi e svantaggi, l'inferiorità economica di Connell è bilanciata sul piano sociale. Lui è il bel centravanti della squadra di calcio della scuola e fra i compagni è molto amato, mentre Marianne, che nella pausa pranzo legge da sola Proust davanti agli armadietti, è quella strana ed evitata da tutti.
Se la loro fosse una battaglia, o anche solo una sequenza di scaramucce amorose, si potrebbe dire che le frecce al loro arco si equivalgono.
Ma Connell e Marianne sono «come due pianticelle che condividono lo stesso pezzo di terra, crescendo l'una vicino all'altra, contorcendosi per farsi spazio, assumendo posizioni improbabili»: nella loro crescita, si appoggiano e si scavalcano, si fanno molto male ma anche molto bene, e la sofferenza che si procurano non è che boicottaggio di sé.
Certo, la ferocia informa tutti i rapporti di potere che vigono fra i personaggi, nella piccola scuola di provincia come nel prestigioso Trinity College cui entrambi i ragazzi accedono, nelle dinamiche di genere come negli equilibri famigliari.
Perfino in quelle dicotomie sommarie che tanto Connell quanto Marianne subiscono, e in cui essi stessi indulgono: quelle fra persone gentili e persone crudeli, fra brave persone e persone cattive, corrotte, sbagliate, fra persone strane e persone normali.
In un modo o nell'altro entrambi aspirano alla normalità, Connell per un'innata benché riprovevole pulsione di conformità, Marianne forse per sfuggire a quella cruda e pervasiva sensibilità che tanto dolore le causa e che facilmente vira all'autodistruttività.
C'è Jane Austen in queste pagine, la forza del suo dialogo, la violenza sotterranea delle sue relazioni, e l'omonimia di Marianne con l'eroina del suo romanzo più celebre ne è un indizio.
Per anni Marianne e Connell si ruotano intorno «come pattinatori di figura», rischiando la vita e salvandosela, chiedendosi, promettendosi, negandosi, dimostrandosi che quella che li lega è una storia d'amore.
La conclusione è un capolavoro di tenera e dolente maturità, per un'autrice oggi ventottenne che a ogni nuovo passo sbaraglia tutte le aspettative.
Sally Rooney è nata a Dublino nel 1991 e si è laureata al Trinity College in Letteratura americana. I suoi racconti sono apparsi su alcune delle maggiori riviste letterarie tra cui «Granta», «The White Review» e «The Stinging Fly». Parlarne tra amici è il suo romanzo d'esordio, in Italia edito da Einaudi nel 2018.
È finalista allo Young Writer Award del «Sunday Times». È vincitrice con Parlane tra amici del National Book Award sezione International Author of the Year 2018.
3. "L' amico immaginario" di Stephen Chbosky
Dopo avere conquistato e commosso un’intera generazione di lettori con Noi siamo infinito, Stephen Chbosky torna con un romanzo da brivido in cui il delicato passaggio dall’infanzia all’età adulta si compie attraverso una battaglia epica tra Bene e Male.
«Straordinario. Chbosky riesce a coniugare cuore ed emozione con un brivido degno di Stephen King.» - Sarah Pekkanen & Greer Hendricks
«Vi innamorerete dei suoi personaggi.» - R.J. Palacio
«Un capolavoro.» - Emma Watson
Mill Grove è una tranquilla e isolata cittadina della Pennsylvania: solo una strada per arrivare, solo una per andarsene. A Kate Reese sembra il luogo ideale per fuggire da un compagno violento, far perdere le proprie tracce e ricominciare una nuova vita.
Lo deve al suo bambino, Christopher, che ha solo sette anni ma sa già quanto il mondo dei grandi possa far male. In quella nuova casa, tutto sembra andare a meraviglia: Christopher incontra nuovi amici, Kate trova un nuovo lavoro.
Ma poi, all’improvviso, Christopher scompare. Per sei lunghissimi giorni, nessuna traccia di lui. Finché, una notte, il bambino riemerge dal bosco di Mission Street, al limitare della piccola città. È illeso, ma profondamente cambiato.
Nessuno sembra accorgersene; solo sua madre sospetta qualcosa, perché Christopher, che ha sempre faticato a scuola, di punto in bianco prende ottimi voti ed è un vorace lettore.
Ma nemmeno lei può immaginare tutta la verità. Christopher ora sente una voce in testa, e vede cose che agli altri sono impercettibili.
Conosce i segreti del passato, inghiottiti dal bosco di Mission Street; quelli del presente, celati dietro le facciate rispettabili della città. Conosce il futuro tragico che sta per abbattersi su tutti loro. Non può parlarne a nessuno, nemmeno a sua madre, o lo prenderebbero per pazzo.
Ma può e deve compiere la missione che quella voce amica gli detta: costruire una casa nel bosco, prima che arrivi Natale. Altrimenti, per sua madre, i suoi amici e l’intera città, sarà la fine.
Stephen Chbosky è romanziere, regista, sceneggiatore. Il suo primo romanzo, Ragazzo da parete (Frassinelli 2006), è stato un vero caso letterario. Nel 2012 dal libro è stato tratto il film Noi siamo infinito, di cui lo stesso Chbosky è regista.
Nel 2019 per Sperling & Kupfer pubblica L'amico immaginario.
4. "Il coltello" di Jo Nesbø
La piú grande maledizione di Harry Hole è non riuscire mai a mollare, neanche quando è completamente alla deriva.
«Ecco l'abilità del grande narratore. Nesbø impiega meno di trenta pagine per catturare la nostra attenzione» – La Lettura
L'unico motivo per cui si alza al mattino è la caccia forsennata. Il bisogno implacabile di stanare un nemico mortale. Fuori e dentro di sé.
Adesso c'è un caso bomba. Il piú devastante della sua carriera. Harry Hole è di nuovo a terra. Ha ricominciato a bere, e da quando Rakel lo ha cacciato di casa abita in un buco a Sofies gate.
Nell'appartamento ci sono soltanto un divano letto e bottiglie di whisky sparse ovunque. Ma Harry non è mai abbastanza sobrio da curarsene.
La maledetta domenica in cui si sveglia da una sbornia colossale, non ha il minimo ricordo di cosa sia successo la notte precedente. Quel che è certo, però, è che ha le mani e i vestiti coperti di sangue.
Forse, si convince, è diventato davvero un mostro.
Cantante, chitarrista e scrittore, Jo Nesbø in patria e non solo è stato insignito di numerosi premi letterari. Prima di votarsi completamente alla scrittura, ha fatto il calciatore di Seria A, il giornalista free-lance e il broker di borsa.
Il pettirosso è il suo primo libro, votato in Norvegia come migliore crime novel. Ha scritto una serie con protagonista il detective Harry Hole, che appare in numerosi romanzi tra cui citiamo Il pettirosso (Piemme, 2004), Nemesi (Piemme, 2007- finalista all'Edgar Award 2010), La stella del diavolo (Piemme, 2008), La ragazza senza volto (Piemme, 2010), L'uomo di neve (Piemme, 2010), Il leopardo (Einaudi, 2011), Lo spettro (Einaudi, 2012) e Polizia (Einaudi, 2013).
Oltre a questa serie, Nesbø ha scritto anche Il cacciatore di teste (Einaudi, 2013), Il confessore (Einaudi, 2014). Inoltre, ha dato alle stampe con Salani la serie per ragazzi Il dottor Prottor, che comprende, tra gli altri Il dottor Prottor e la superpolvere per petonauti (2009), Il dottor Prottor e la vasca del tempo (2011), Il dottor Prottor e la distruzione del mondo (2012) e Il dottor Prottor e il grande furto d'oro (2013).
Altre sue pubblicazioni Einaudi sono: Scarafaggi e, l'anno dopo, Sole di mezzanotte, Sete, L'uomo di neve, Macbeth, Il coltello.
5. "Il treno dei bambini" di Viola Ardone
A volte dobbiamo rinunciare a tutto, persino all'amore di una madre, per scoprire il nostro destino. Nessun romanzo lo aveva mai raccontato con tanto ostinato candore.
«Affilato e toccante» – Il Venerdì
«Ci siamo letteralmente innamorati di questo romanzo di formazione così commovente. Una storia piena di tenerezza, ironia e umanità» - Juan Milà, Harper Collins
«Un romanzo appassionante e scritto benissimo. La storia di questo bambino del dopoguerra, della sua lotta per la sopravvivenza e l’amore, tiene incollati alle pagine» - Marion Kohler, DVA-Penguin, Germania
«Originale, emotivo, di grande qualità letteraria. Un libro che tutti dovrebbero leggere» - Anne Michel, Albin Michel, Francia
È il 1946 quando Amerigo lascia il suo rione di Napoli e sale su un treno. Assieme a migliaia di altri bambini meridionali attraverserà l'intera penisola e trascorrerà alcuni mesi in una famiglia del Nord; un'iniziativa del Partito comunista per strappare i piccoli alla miseria dopo l'ultimo conflitto.
Con lo stupore dei suoi sette anni e il piglio furbo di un bambino dei vicoli, Amerigo ci mostra un'Italia che si rialza dalla guerra come se la vedessimo per la prima volta.
E ci affida la storia commovente di una separazione. Quel dolore originario cui non ci si può sottrarre, perché non c'è altro modo per crescere.
Viola Ardone (Napoli 1974) è laureata in Lettere e ha lavorato per alcuni anni nell'editoria. Autrice di varie pubblicazioni, insegna latino e italiano nei licei. Fra i suoi romanzi ricordiamo: La ricetta del cuore in subbuglio e Una rivoluzione sentimentale, entrambi editi da Salani.