Adottare un nuovo regime dietetico non serve solo per diventare belli e attraenti, ma soprattutto per spegnere le infiammazioni e i gonfiori che ci affliggono.
Ecco i rimedi che arrivano dall’antica medicina spagyrica che depurano e disintossicano l’organismo e ci aiutano a perdere peso: così trasformiamo il grasso in energia e ci manteniamo in salute.
Il capostipite della disciplina spagyrica è considerato Paracelso, medico scienziato del sedicesimo secolo, insegnante e praticante presso l’Università di Basilea in Svizzera, che raccolse materiale esoterico dalla tradizione della medicina alchemica e dalla sua esperienza personale e condensò una serie di ricerche e di riflessioni all’interno di questo sistema terapeutico.
Molto inviso alla medicina del proprio tempo, Paracelso scrisse pagine memorabili sulle tinture, sulla quintessenza e unì l’Ars Magna e l’Opus Minor, cioè la Grande Opera e la Medicina Ermetica.
Quando parliamo di tintura, e qui ci rifacciamo alle definizioni comunemente accettate da tutte le scuole di medicina spagyrica, ci riferiamo all’estrazione dei vari principi attivi dei fitoterapici che sono state macerati in acqua e alcol (presente in quantità lievemente maggiore).
Al termine del processo di macerazione viene tutto filtrato e il preparato è pronto per l’utilizzo. Il prodotto ottenuto si chiama tintura perché il colore e la tinta della pianta sono il cosiddetto principio sulfureo, l’anima della pianta stessa.
Le tinture spagyriche sono estratti naturali di fondamentale importanza nei percorsi che hanno come oggetto una sana e corretta alimentazione. Possono diventare le alleate più preziose per costruire e mantenere nel tempo il nostro personale “progetto” di salute. Ecco come.
N.B. Le tinture sono rimedi di altissima forza e di grande potenza che andrebbero usati con grande saggezza e prescritti solo da chi ne conosce profondamente gli effetti.
Il medico che li consiglia deve averli studiati, se non prodotti egli stesso, e per questo deve essere, oltre che un buon naturopata, anche un eccellente psicologo, psicosomatista e una persona profondamente intuitiva, cosa che non può derivare soltanto da una formazione meccanica e scolastica, ma anche da un lungo lavoro su di sé.
Quando parliamo di tintura, e qui ci rifacciamo alle definizioni comunemente accettate da tutte le scuole di medicina spagyrica, ci riferiamo all’estrazione dei vari principi attivi dei fitoterapici che sono state macerati in acqua e alcol (presente in quantità lievemente maggiore).
1. Artiglio del diavolo: antidolorifico e antinfiammatorio
Un’alimentazione scorretta e distratta, protratta negli anni, e un indiscriminato uso di farine raffinate e di grassi saturi delle carni rosse, soprattutto di maiale, possono causare la “sindrome metabolica”, patologia in cui aumentano gli indici infiammatori rilevati dall’esame del sangue, come VES, PCR, fibrinogeno, omocisteina, e compaiono malesseri generalizzati, come dolori ai muscoli, alle articolazioni e all’addome, accompagnati da una difficoltà a digerire.
L’artiglio del diavolo, Harpagophytum procumbens d.c., di cui vengono utilizzate prevalentemente le radici, svolge un’azione antidolorifica e antinfiammatoria proprio a livello del muscolo e delle articolazioni.
Funziona molto bene come depurativo per queste parti del corpo e aiuta anche a ridurre i dolori sgradevoli della gotta.
È anche molto efficace in caso di reumatismi e per la sciatica, e fluidifica la bile, evitandone il ristagno all’interno della vescicola biliare, allontanando così il rischio che si producano calcoli.
Questa tintura non è solo un antidoto al dolore, ma un valido sostegno che ci permette di entrare in una dimensione di benessere nuova, in attesa che il regime alimentare corretto dia i primi frutti.
La nota cosa curiosa è che questo vegetale tende a crescere dove la vegetazione tradizionale dell’area è stata rimossa per portare freschezza e umidità laddove c’era aridità.
Allora, proviamo a pensare alle articolazioni infiammate, a livello simbolico, come a una zona arida e desertica dove arriva un rimedio a riportare fluidità e freschezza.
L’EFFETTO: LIBERA DAI PESI DEL PASSATO E APRE AL NUOVO
Questo rimedio può essere utile a chi deve reinventarsi un nuovo percorso di vita sia alimentare sia creativo, come un nuovo lavoro, nuove relazioni, dopo un lutto, una perdita o un abbandono.
2. Erisimo: affermare la volontà di perdere peso
Questa pianta, chiamata anche “erba dei cantanti” non esplica il suo effetto solo sulla voce, ma evoca anche, a livello simbolico, l’identità personale.
Infatti, la voce serve per ribadire un diritto, manifestare un progetto con decisione e metodo.
Quando una persona decide, per esempio, di seguire un progetto dietetico e sceglie un professionista a cui rivolgersi è la voce dentro di sé che la porta a voler esprimere apertamente che ha definitivamente deciso di prendersi cura del proprio corpo.
In seduta queste persone hanno difficoltà a comunicare il loro desiderio, come se non fossero legittimate a farlo, anzi, hanno difficoltà a organizzare il proprio discorso e avvertono tutta la fragilità della propria decisione che prevedono verrà smontata dagli altri.
È per questo che un esperto di psicosomatica tende a raccomandare a chi ha deciso di seguire un percorso alimentare depurante e rigenerante di non comunicarlo, di non discuterlo con nessuno, di custodirlo come uno scrigno segreto e difenderlo da tutti gli attacchi.
È qui che arriva, con tutta la sua potenza, l’effetto benefico di erisimo, Sysimbrium officinalis L., pianta che può agire, a livello sottile, proprio sulla voce interiore che prende corpo, che esprime senza fatica i propri pensieri più intimi e i propri desideri più legittimi.
L’EFFETTO: AIUTA A DARE VOCE ALL’INTENTO DI DIMAGRIRE
Questo rimedio assume in sé caratteristiche molto utili poichè aiuta a disintossicare il fegato, la cistifellea, curare gli stati di afonia degli insegnanti, la raucedine e anche la tendenza cronica ad avere frequenti malattie da raffreddamento, come le tracheiti e i raffreddori.
L’erisimo è anche molto utile in forma di oleolito, che può essere utilizzato in alcuni punti strategici del corpo.
A livello psichico ridà forza alla voce, alla propria decisione, e permette di ribadire con fermezza la fedeltà a un progetto di salute, e non solo.
È anche un potente antistress vocale, laddove la voce è lo strumento di lavoro degli attori, dei cantanti, degli insegnanti.
3. Cimicifuga: per ritrovare serenità e pace
Ci sono persone che dopo aver seguito serenamente, e con ottimi risultati, un programma di alimentazione depurante e riarmonizzante, improvvisamente, dopo un evento traumatico, un lutto, un dolore, o un drastico cambiamento di rotta, fanno fallire tutti i buoni propositi e richiudono il loro il progetto dietetico in un cassetto.
I primi sintomi sono: ritenzione idrica, aumento di peso, nelle donne una sindrome premestruale molto accentuata, cefalea, ipertensione arteriosa, nevralgie e vertigini e forme catarrali.
La cimicifuga, il cui nome botanico è Altea racemosa L., di cui viene utilizzata la pianta, è il rimedio che riporta serenità e pace dopo un forte vissuto esistenziale che ha turbato e traumatizzato al punto da far perdere tutti i naturali propositi di autoconservazione e di rispetto di sé.
Questo rimedio ha un concentrato di positività infinita e sembra essere molto utile soprattutto alle donne, perché può riequilibrare la funzione in ambito ormonale e i cicli mensili.
Tra gli altri effetti, che sono veramente molti, si rileva sua azione positiva sulle turbe del ritmo cardiaco, ma anche sull’ipertensione arteriosa e, quindi, anche sui sintomi periferici che si accompagnano a questi fenomeni, cioè gli acufeni oppure i dolori e le nevralgie o i mal di testa.
Tra tutti gli aspetti positivi, ce n’è un altro che può in qualche modo riportare l’individuo a rasserenarsi, ovvero il fatto che la cimicifuga è un potente modulatore del sistema nervoso autonomo, responsabile di tutte le reazioni emotive che si attivano sotto stress.
L’EFFETTO: RITORNO ALLA NORMALITÀ
I benefici sono riscontrabili a livello psichico e mentale perché assumerlo facilita un ritorno a una serena normalità e portare ad archiviare l’evento stressante che ha interrotto una continuità positiva di progetti, tra cui anche quelli alimentari.
4. Erba spagna: perfetta nelle fasi iniziali della dieta
Quando prescriviamo un percorso dietetico dimagrante e antinfiammatorio, una delle resistenze maggiori che incontriamo nelle persone è il timore di non potersi più comportare liberamente in ambito sociale, cioè la loro sensazione è di apparire diversi e quindi di non essere più ben accolti nei contesti conviviali, dove il cibo è vissuto come un legante fondamentale.
Essere insieme e mangiare bene è una delle consuetudini che accompagnano l’uomo da sempre.
Ma la dieta non deve condizionare né essere
privativa: a volte basta soltanto cambiare gli abbinamenti tra i cibi e la sequenza delle portate al pasto, per poter seguire un corretto regime alimentare senza sentrisi “diversi”.
Chi vive questo conflitto non vede l’ora che il periodo di dieta finisca e lo vive come un dovere da adempiere per poter, in un futuro prossimo, ritornare a un’alimentazione senza limiti.
L’erba spagna, Medicago sativa L., è una pianta dalle molteplici funzioni: una delle più importanti, in caso di sovrappeso, è ridurre l’insulinoresistenza, stimolando il pancreas a produrre più insulina e rivelandosi così anche un ottimo rimedio per il diabete.
Combatte l’ipercolesterolemia, favorendo l’eliminazione del colesterolo con le feci e, proprio per queste ragioni, può aiutare a prevenire in modo efficace l’arteriosclerosi, le cardiopatie e l’ansia.
Questo rimedio si rivela utilissimo nelle fasi iniziali di una dieta, in cui è necessario ottenere rapidamente una diminuzione della glicemia a digiuno al mattino, e aiuta a modificare quel senso di inadeguatezza che può accompagnare la decisione di stare a regime, che si traduce nelle classiche espressioni: «Sarò capace a realizzare il progetto? Sarò capace a difendere con gli altri la mia decisione?».
L’EFFETTO: PENSARE SOLO A SÉ E AL PROPRIO PROGETTO
I benefici sono riscontrabili a livello psichico e mentale perché la persona si sente meno imbarazzata e giudicata e, soprattutto, riporta un senso di naturalezza nell’azione.
5. Uncaria: la protezione dagli attacchi di fame
Il gesto del mangiare compulsivamente oppure la predisposizione ad assumere la stragrande maggioranza di cibo soltanto nelle ore serali, nasconde un atteggiamento sicuramente compensativo da una parte e aggressivo dall’altra.
I racconti delle persone spesso si assomigliano da questo punto di vista: il dover sopportare gli orari lavorativi, ma soprattutto le situazioni conflittuali con i superiori o i colleghi di lavoro, stanno alla base di molti atteggiamenti bulimici della sera.
Essere stati “bravi bambini”, obbedienti alle regole, aver tollerato a lungo, soprattutto giudizi, richiede sicuramente una ricompensa che quasi sempre è rappresentata dal cibo.
Se il cibo però non è curato e non viene preparato con attenzione e presenza, ma si trasforma in uno strumento da mordere e su cui esercitare tutta quella aggressività rimasta latente durante la giornata, allora diventa difficile qualsiasi proposito di un metodo alimentare che possa rappresentare un progetto di benessere.
In questi casi è utile, al rientro dal lavoro, fare un bagno caldo con sali oppure praticare la meditazione, per prendere le distanze dai residui di una giornata difficile. In questi casi l’uncaria, Uncaria tomentosa, interviene riattivando la facoltà naturale di autoprotezione.
Le caratteristiche di questo rimedio spagyrico sono molto varie e vanno dalla capacità di riattivare le articolazioni rallentate e doloranti, come negli stati artritici, fino a risvegliare il sistema immunitario in caso di reumatismi comuni.
Ha un potente effetto antiossidante e anche la capacità di bloccare le trasformazioni dei tessuti infiammati. È un buon antivirale. Protegge chi è in leggero sovrappeso dalle forme trombotiche e quindi dal rischio di accidenti cardiovascolari.
L’EFFETTO: EVITA GLI ECCESSI E RIPORTA L’EQUILIBRIO
Se da una parte contrasta gli effetti di una dieta poco corretta per ragioni emotive, dall’altra uncaria rinforza gli aspetti psichici tramite l’affermazione del sé.
• L’uncaria può indurre una maggiore capacità individuale di difendere gli spazi intimi e privati, ritrovando il proprio valore personale.
• Uncaria tomentosa è considerato l’antiossidante spagyrico più efficace per combattere gli stress relazionali e lavorativi.