Iniziamo con un concetto importante: l’età è solo un numero. Ogni razza di cane invecchia in modo differente e a un’età diversa.
Quindi, quando parliamo di terza età canina, è bene fare qualche precisazione.
Se, per esempio, un Pastore Tedesco di 11 anni è ritenuto un cane molto anziano, non è lo stesso se pensiamo a un cane di piccola taglia, come un Bassotto o un Maltese che, spesso e volentieri, vivono in ottime condizioni di salute fino a 14-15 anni.
Inoltre, come accade per le persone, non tutti i soggetti invecchiano allo stesso modo, per cui vietato “prepensionare” il proprio cane solo perché ha raggiunto i 10-11 anni di età.
Il primo nostro dovere, sicuramente quello più importante, è cercare di far invecchiare il cane nel modo migliore.
Per fare questo è importante prendersi cura di tanti aspetti, tutti ugualmente importanti, per farlo vivere più a lungo possibile e in salute.
Come è accaduto per la nostra specie, anche l’aspettativa di vita dei cani si è allungata e, grazie ai progressi nella medicina e nell’alimentazione, i nostri amici possono vivere bene e in salute anche dopo una certa età.
Scopriamo di più.
1. Le cure
Il primo punto cardine è affidare il nostro amico a un buon veterinario.
La medicina veterinaria negli ultimi anni ha fatto enormi progressi, in particolare nella prevenzione.
Se, per esempio, 10-15 anni fa erano molti i cani che morivano in giovane età per alcune malattie infettive, come la filariosi cardiopolmonare, oggi questo accade sempre più raramente, proprio perché si fa molta più prevenzione che in passato.
Il compito del veterinario, dunque, è di prevenire le malattie che potrebbero potenzialmente danneggiare precocemente l’organismo del nostro cane e attuare gli screening specifici a seconda della razza, dell’età e dello stile di vita, per identificare al minimo segnale la presenza di un problema.
Molto spesso capita di vedere soggetti anziani un po’ abbandonati a loro stessi per la falsa credenza che ormai siano vecchi e non ci sia molto da fare.
Questo è sbagliatissimo: l’età è solo un numero e decidere, per esempio, di non sottoporre il proprio amico a una pulizia dei denti che migliorerebbe molto la qualità della sua vita solo perché “dottore, ormai ha dieci anni!” è un concetto sbagliato.
Molti cani vanno incontro a malattie e problemi solo perché vengono trascurati in assoluta buona fede dai loro proprietari che pensano che non sia giusto stressare il proprio cane per sottoporlo a indagini o terapie dopo una certa età.
Scegliete, dunque, un medico di cui vi fidiate e affidatevi ai suoi consigli cercando di superare paure e preconcetti.
2. L'alimentazione
Un altro aspetto molto importante è l’alimentazione.
È fondamentale, soprattutto per i soggetti più anziani, utilizzare prodotti super premium cioè di alta qualità o, in alternativa, una dieta casalinga bilanciata prescritta da un veterinario nutrizionista.
Esistono in commercio prodotti specifici per cani anziani studiati per essere maggiormente digeribili e con fonti proteiche di qualità.
Tuttavia, è possibile che il nostro amico soffra di alcuni disturbi (come problemi epatici, renali o ormonali) e abbia bisogno di una dieta ad hoc per queste problematiche: dunque, bando al fai-da-te e chiediamo sempre consiglio al veterinario.
È molto importante anche prestare attenzione allo stato del cavo orale perché spesso i soggetti anziani possono avere problemi di tartaro o infezioni dentali.
Per quei soggetti che fanno fatica a masticare il cibo secco è possibile inumidire e ammorbidire le crocchette con acqua o brodo o passare a un’alimentazione umida o casalinga.
Inoltre, molti cani anziani soffrono di problemi alle articolazioni: la prevenzione di queste forme o il rallentamento della loro progressione possono essere affrontati con una buona alimentazione.
Per questo, i condroprotettori e gli acidi grassi essenziali della serie Omega 3 e 6 non dovrebbero mai mancare nella ciotola di un soggetto che ha varcato la soglia della terza età.
3. Muscoli e cervello, ritmi diversi ma attività sempre
Per quanto riguarda l’esercizio fisico, ovviamente un cane anziano, per quanto attivo e in buone condizioni di salute, non avrà più i ritmi di quando era cucciolo.
Si consiglia, quindi, un esercizio fisico regolare e di breve durata: meglio tante piccole passeggiate che una lunga.
Facciamo tante piccole pause lasciando a Fido il tempo di risposarsi.
Se fa freddo, dobbiamo avere le stesse attenzioni che avevamo quando era cucciolo, coprendolo, poiché l’andatura sarà più lenta e farà maggiormente fatica a scaldarsi; se fa caldo, scegliamo di fare le passeggiate più lunghe la mattina presto o la sera tardi.
Allo stesso tempo, dobbiamo assolutamente tenere attiva la mente e cercare di coinvolgerlo in più attività possibili.
Se anche non fosse più in grado di riportarci la palla centinaia di volte come faceva da giovane, bisogna trovare qualche alternativa per evitare che si annoi e si frustri.
Molti cani anziani si intristiscono perché si sentono inutili ed esclusi dalle attività che un tempo facevamo insieme.
Il cane rimane sempre e comunque un giocherellone e, quindi, possiamo continuare a lanciargli la palla, senza esagerare e senza lanciarla troppo lontana o troppo forte, prendendo una pausa più lunga tra un lancio e l’altro.
Inoltre, esistono numerosi giochi utili per stimolare la mente dei cani senza pesare troppo sul fisico.
4. Sfatiamo i luoghi comuni
Oggi, fortunatamente, sono ben noti gli effetti benefici di una corretta alimentazione e il suo ruolo antinvecchiamento.
Anche per il nostro cane che si sta avviando verso la terza età è utile, quindi, sapere come “costruire” al meglio la dieta, per garantirgli una migliore qualità dell’esistenza e una maggiore aspettativa di vita, così che possa vivere ancora per molti anni in salute al nostro fianco.
Gli aminoacidi, i “mattoni” che compongono le proteine, sono fondamentali per il nostro amico con la coda di una certa età, non solo per la componente muscolare ma anche per il sistema immunitario e sotto il profilo metabolico.
Le proteine, però, non sono tutte uguali: è importante che il nostro cane “maturo” assuma le più nobili, ovvero quelle a elevato valore biologico, ricche di aminoacidi essenziali che l’organismo non riesce a produrre da solo.
Quali scegliamo, quindi? Meglio quelle di origine animale che sia carne o pesce, ben cotte in modo che il nostro amico le possa facilmente digerire e assimilare.
La percentuale proteica presente nella razione di un animale tra sei e undici anni di età, tuttavia, deve essere equilibrata.
I lipidi, in particolare quelli presenti negli alimenti di origine animale, sono essenziali per il fabbisogno energetico dell’organismo canino: in questa fase della vita, tuttavia, è meglio non abusarne, in quanto il loro eccesso può favorire l’incremento di peso.
Se il sovrappeso e l’obesità prendono avvio in questa delicata fase, infatti, risulta poi più difficile combatterli negli anni a seguire.
Particolare attenzione va posta al rapporto tra calcio e fosforo: questi due elementi devono essere bilanciati tra loro per garantire il mantenimento della solidità dello scheletro.
E non finisce qui. Garantire al nostro amico a quattro zampe una dieta facilmente digeribile, possibilmente frazionata in più pasti al giorno (tre o quattro), permette di agevolare i processi digestivi.
5. Buono a sapersi
Con la riduzione dell’esercizio fisico e qualche acciacco a carico delle articolazioni, le unghie potrebbero non consumarsi a dovere e dare qualche piccolo o grande problema.
Dobbiamo sempre controllarle e tagliarle quando sono eccessivamente lunghe perché camminare potrebbe diventare ancora più doloroso in queste situazioni.
Dopo una certa età, inoltre, è frequente che i cani diventino ipovedenti e parzialmente sordi.
Per questo motivo bisogna avere un occhio di riguardo per le situazioni nuove e stressanti perché la loro capacità di adattamento tende a ridursi e, vedendo e sentendo meno bene, qualche volta possono manifestare comportamenti aggressivi.
Bisogna avere rispetto per un soggetto anziano e quindi permettergli, se preferisce, di essere lasciato in disparte e non alla mercé di bambini troppo vivaci ed espansivi o di cani, magari cuccioli, eccessivamente giocherelloni.
Ancora, con l’avanzare dell’età, talvolta alcuni soggetti possono diventare incontinenti o fare fatica a trattenere per molte ore i bisogni come quando erano più giovani e più in forma.
Per questo motivo può essere utile portare fuori il nostro amico più spesso o mettergli a disposizione una traversina, come quando era cucciolo.
Soprattutto è importante capire che non lo fa apposta e quindi non bisogna assolutamente sgridarlo perché, a questa età, si tratta di un problema fisiologico, non certo di un dispetto o di maleducazione.