Magari sei semplicemente un po’ vanitoso, e di metterti gli occhiali proprio non vuoi saperne perché temi che ti invecchino.
Oppure hai una vita molto attiva e non vuoi passare la giornata infilandoti le stanghette dietro alle orecchie.
Vai tranquillo: quale che sia il tuoi problema di vista, mettersi gli occhiali oggi raramente è indispensabile. Partiamo però dai fondamentali. L’occhio è l’organo della vista, trasforma la luce che lo colpisce in informazioni che, sotto forma di impulsi elettrici, arrivano al cervello e ti garantiscono la visione.
È un organo perfetto che lavora come una macchina fotografica. La cornea e il cristallino sono come le lenti dell’obiettivo, la pupilla e la retina sono la pellicola e i centri nervosi, il laboratorio di stampa.
Quando si vede bene da una distanza ravvicinata (circa 10 cm) fino all’infinito si parla di occhio emmetrope, quando invece la visione non è nitida, di occhio ametrope.
In Italia sono più di 23 milioni le persone che accusano difetti visivi ma, nonostante questo, l’oculista rimane uno sconosciuto per almeno 6 italiani su 10: solo il 35% degli italiani si sottopone a una visita oculistica ogni anno.
I problemi accusati sono soprattutto due: difficoltà nella lettura e nella guida notturna, situazioni dietro le quali si possono nascondere difetti diversi.
Stiamo parlando di:
– miopia, in cui la visione degli oggetti distanti è sfuocata;
– di ipermetropia, quando si ha difficoltà di visione da vicino mentre è minore la difficoltà per il riconoscimento da lontano;
– astigmatismo, in cui gli oggetti lontani e vicini sono visti sdoppiati, con contorni confusi; e
– di presbiopia, che compare dai 40 anni in poi con la difficoltà di mettere a fuoco gli oggetti da vicino e la conseguente tendenza ad allontanarli per cercare una migliore messa a fuoco.
Sono tutti difetti di rifrazione (cioè di angolo di caduta della luce sull’occhio, la cui forma è raramente perfetta) che si correggono con l’uso degli occhiali. L’utilizzo delle lenti risale in modo documentato al Medioevo, quando i monaci le usavano per aiutarsi a trascrivere i libri.
Oggi ce ne sono per tutti i gusti e per tutte le tasche, ma spesso non sono la soluzione più adatta, soprattutto se il difetto è importante.
Prevenire (non parliamo ovviamente dei difetti congeniti della vista) è possibile con una buona alimentazione, e se poi gli occhiali proprio non li sopporti puoi prendere in considerazione diverse alternative come le lenti a contatto, la chirurgia laser, la ginnastica oculare, le lenti intraoculari e l’osteopatia.
La vista ti fa cilecca, ma di mettere gli occhiali non ne vuoi proprio sapere? Niente paura: oggi ti spieghiamo tutti i modi e le alternative per evitarli.
1. I difetti visivi più comuni
- LA MIOPIA
Il difetto visivo più frequente in tutto il modo occidentale, dove circa un abitante su quattro è alle prese con difficoltà di messa a fuoco degli oggetti lontani.
È causata, in genere, da una eccessiva lunghezza dell’occhio; i raggi luminosi prevenienti dagli oggetti lontani che entrano nell’occhio miope vengono così messi a fuoco davanti alla retina, nel vitreo, dopo di che cominciano a divergere, formando un’immagine sfocata.
Gli oggetti distanti appaiono tanto più indistinti e annebbiati quanto maggiore è l’entità del difetto.
- L’IPERMETROPIA
È in genere provocata da una cornea eccessivamente piatta oppure da un bulbo troppo corto.
Nell’occhio che non è in grado di accomodare, ovvero di aumentare la curvature del cristallino e quindi la convergenza del fascio di luce che arriva all’occhio, la radiazione luminosa viene messa a fuoco dietro la retina e la visione dell’ipermetrope risulta annebbiata a tutte le distanze, ma soprattutto da vicino.
Quando viene compensata dall’accomodazione (nei gradi lievi e nei giovani), l’ipermetropia può rimanere asintomatica e quindi nascosta a lungo, oppure essere rivelata soltanto da sintomi di affaticamento (nausea, pesantezza oculare, cefalea, vertigini).
Si tratta comunque di un difetto molto diffuso, almeno quanto la miopia, che in genere “viene fuori” con il passare degli anni, in soggetti che hanno sempre visto bene in gioventù.
- L’ASTIGMATISMO
Una condizione ottica molto comune causata da una peculiare conformazione della cornea, che ha un aspetto ovaloide anziché sferico.
L’immagine retinica nell’occhio astigmatico non si forma così in un punto preciso (dal greco stigma=punto), ma lungo un intervallo di visione sfocata. Si tratta per lo più di un’anomalia congenita.
- L’ANISOMETROPIA
La situazione in cui il difetto visivo è presente in entrambi gli occhi ma con diverse gradazioni. L’esempio che ricorre con maggior frequenza è la miopia.
Quando la differenza è significativa (al di sopra delle 2-3 diottrie) il diverso potere delle lenti degli occhiali mette in crisi i meccanismi della visione binoculare, incaricati di fondere a livello cerebrale le immagini provenienti dai due occhi.
Il soggetto accusa sintomi di “affaticamento” (dolenzia, cefalea, vertigini, visione doppia) e quando la differenza supera i limiti di compatibilità del nostro cervello, il soggetto vi ovvia escludendo le informazioni provenienti dall’occhio più ametrope, chiudendolo, oppure eliminando l’immagine meno valida, attraverso un meccanismo di “soppressione” che però comporta l’impoverimento funzionale dell’occhio escluso.
Se non è praticabile la compensazione del difetto mediante lenti a contatto, la chirurgia con il laser si impone.
- LA PRESBIOPIA
La presbiopia, il venir meno all’accomodazione con il passare degli anni, non va considerato un vero difetto visivo ma un fenomeno fisiologico.
A 45 anni l’occhio normale continua a vedere bene da lontano, ma comincia ad allontanarsi il punto prossimo di visione confortevole per vicino.
Il presbite deve allora ricorrere ai classici occhiali a mezzaluna, un paio di lenti positive convergenti che mettono a fuoco, ingrandendo leggermente, i caratteri più piccoli (elenco del telefono, foglietti di accompagnamento alle medicine...).
2. Lenti a contatto e ginnastica oculare
- Lenti a contatto
Si tratta di dischi sottili e trasparenti di plastica che galleggiano sulla superficie dell’occhio. Correggono la vista esattamente come gli occhiali e sono sicure se usate con qualche precauzione. Ce ne sono di due tipi: rigide e molli.
Le lenti rigide sono in plastica, silicone o fluoropolimeri, mantengono la propria forma ma permettono il flusso d’ossigeno tra le lenti e la cornea. Sono comode da indossare e sono la scelta preferita se si soffre di allergie oppure se c’è la tendenza a formare depositi di proteine sulle lenti.
Le lenti giornaliere sono le meno costose, si tolgono di notte e si sostituiscono a intervalli regolari, ma non vanno usate per lunghi periodi.
Ci sono anche lenti che si indossano di giorno e di notte, ma sono prescritte sempre più raramente perché aumentano il rischio di infezioni corneali.
Le lenti usa e getta sono più costose ma più comode, si tolgono di notte e si sostituiscono una volta al giorno, alla settimana o al mese. Possono essere morbide, semirigide, rigide, giornaliere, settimanali, bisettimanali, mensili.
Sono consigliabili nel caso di difetti refrattivi elevati e a chi pratica sport d’azione, immersioni e nuoto. La scelta migliore, in questo caso, sono le lenti morbide, monouso, usa e getta. Il loro raggio di curvatura è adattabile alla maggior parte delle cornee e la loro sottigliezza ne garantisce una buona ossigenazione.
Sono chiamate anche idrofile per via dei polimeri che inglobano percentuali di acqua (tra il 36% ed il 70%). Si adattano alla natura dell’occhio poiché sono in grado di
garantire il giusto apporto di ossigeno. Sono disponibili in confezioni da 30 o 90 lenti, con prezzi che partono da 15 euro.
Le lenti semirigide sono più flessibili di quelle rigide, e utili nei casi di scarsa lacrimazione, alterazione della curvatura della cornea e ferite corneali. I tempi di sostituzione, rispetto alle lenti morbide, sono più lunghi e comportano una maggiore cura nella pulizia e manutenzione. I prezzi sono più elevati di quelle usa e getta, una confezione da 6 parte da 50 euro.
Con le lenti a contatto si può spaziare anche nell’estetica. Grazie a quelle cosmetiche, che rientrano nella categoria delle morbide, oltre a correggere i difetti visivi è possibile anche cambiare il colore degli occhi. La confezione con 10 lenti costa da 12 euro.
- Ginnastica oculare
È consigliata a chi ha tempo e voglia di impegnarsi. Gli esercizi sono semplici e si fanno una volta al giorno, per un quarto d’ora, ma richiedono costanza.
Sono molto indicati nei ragazzi che hanno lievi difetti di refrazione, oppure, come dimostrano recenti studi clinici americani, nel caso di degenerazione maculare senile, non per guarire dalla malattia ma per migliorare la qualità della vita.
La ginnastica oculare si rifà al metodo Bates, messo a punto negli anni Venti da William B. Bates: questo oculista newyorkese sosteneva che i difetti della vista derivano da uno squilibrio tra corpo e mente.
A suo parere, utilizzando tecniche di rilassamento sarebbe, possibile recuperare le capacità visive. Il metodo, negli anni, si è evoluto in modi diversi, dalla sua applicazione nello yoga fino al recente Eye training system.
Gli esercizi principali di questo sistema si possono scaricare con app come Vision Training, in vendita su iTunes, o Eye Training Pro, su Play Store per Android.
Si tratta di sequenze semplici, come bagnare un asciugamano in acqua tiepida, metterlo sugli occhi e sdraiarsi rilassando la mente. Poi, occorre sfregarsi le mani una contro l’altra per scaldarle, e applicarne le palme sugli occhi.
Oppure si devono muovere velocemente le pupille da destra a sinistra e viceversa, cercando di mettere a fuoco un oggetto da entrambe le parti. E poi immaginare un orologio e spostare gli occhi di volta in volta su ogni singola ora immaginaria.
3. Interventi col laser e osteopatia
- Interventi col laser
Alla fine degli anni Settanta si è iniziato a usare il laser per ottenere una maggior precisione e affidabilità nel cambiamento di forma della cornea.
I ricercatori scoprirono che il laser a eccimeri poteva rimuovere il tessuto con una precisione estrema. Il laser a eccimeri è una radiazione invisibile di ultravioletto che viene opportunamente indirizzata e guidata sulla superficie corneale attraverso un sistema computerizzato.
Attualmente, dopo 30 anni d’uso, i laser ad eccimeri più tecnologicamente avanzati hanno raggiunto una precisione e una sicurezza straordinarie nel campo della correzione chirurgica dei difetti visivi.
Utilizzando questa tecnica si cambia la curvatura della cornea in modo da correggere il difetto, riducendo o addirittura eliminando una dipendenza a vita nei confronti delle lenti correttive.
Tra gli interventi più diffusi, la Lasik (o cheratomileusi, letteralmente “modellazione della cornea”) combina laser e chirurgia per la correzione di tutti i difetti visivi. Non è nuova, essendo stata ideata negli anni Sessanta, ma con le recenti innovazioni offre risultati decisamente positivi.
Uno speciale strumento, il microcheratomo (meccanico o con laser effettua una sottile apertura circolare sulla cornea creando un lembo protettivo che viene sollevato (come un “coperchio”); successivamente gli strati sottostanti vengono trattati con il laser a eccimeri per correggere l’ammontare desiderato di difetto visivo.
Il tessuto sollevato è poi rimesso in sede senza punti. La Lasik consente l’utilizzo del laser a eccimeri di ultimissima generazione, che modifica la curvatura corneale non solo in funzione del difetto visivo da correggere, ma tenendo conto anche delle anomalie ottiche presenti in tutto il sistema oculare; questa tecnica consente di ottenere una qualità visiva superiore ai laser della generazione precedente.
L’importante è rivolgersi a uno specialista, sottoporsi ad esami specifici e scegliere l’intervento più adatto alla propria situazione. Le opzioni disponibili, infatti, sono molte.
Per correggere miopia, astigmatismo miopico e difetti ipermetropi con il laser a eccimeri si esegue un intervento in anestesia locale che dura pochi minuti.
È eseguito con un sistema computerizzato di centratura, chiamato eye tracker, derivato dai sistemi di puntamento dei missili e che mantiene i corretti i rapporti tra raggio laser e l’occhio, anche in caso di movimenti oculari involontari del paziente.
Nei casi di ametropie elevate si possono anche inserire davanti all’iride, oppure tra l’iride e la cornea, delle lentine intraoculari. Ne sono da poco disponibili anche modelli che mantengono la capacità di variare la messa a fuoco, offrendo una nuova possibilità di correzione della presbiopia.
Il costo per un intervento con laser a eccimeri, si aggira intorno a 1500/2000 euro per occhio, in base ai centri in cui viene effettuato e agli esami preliminari.
- Osteopatia
Le tecniche osteopatiche di manipolazione cranio-sacrale possono dare un contributo nei casi di strabismo latente, problematiche dell’occhio e della postura, e nei casi di elevata pressione oculare.
Quest’ultima è determinata dalla quantità di liquido prodotta all’interno dell’occhio, e chiamato umor acqueo. Più liquido c’è nel bulbo oculare e più alto è il valore della pressione.
Si tratta di una patologia seria, considerata l’anticamera del glaucoma, cioè la rottura del nervo ottico con conseguente cecità.
Recenti studi hanno dimostrato che chi soffre di pressione oculare alta spesso soffre anche di tensioni muscolari. In questi casi, potrebbe essere utile incontrare un osteopata per cercare di eliminare, attraverso manipolazioni specifiche, le tensioni nella parte alta del corpo. Si tratta di manovre che ristabiliscono la mobilità, migliorano l’apporto sanguigno, il ritorno venoso e linfatico per ottimizzare l’ossigenazione delle cellule.
Nel caso specifico di rigidità muscolare e ipertensione oculare si possono eseguire manipolazioni che aiutano a liberare e riequilibrare la funzione della colonna vertebrale e del cranio.
L’importante per l’osteopata è essere avvisato di questa patologia visiva e, magari, poter contattare l’oculista per conoscere l’andamento del monitoraggio della pressione.
4. Cosa puoi fare a scuola e in ufficio per i tuoi occhi
Mal di testa, bruciore e affaticamento agli occhi, lacrimazione, sono segnali di un sistema visivo che ha bisogno di aiuto.
La vista oggi incontra a forti sollecitazioni: si utilizza continuamente la visione da vicino per il lavoro e per il tempo libero.
Il passaggio ai computer ha costretto un numero sempre maggiore di persone a svolgere lavori da vicino per periodi prolungati. Molti problemi dell’occhio e della visione sono il diretto risultato dell’adattamento (o del mancato adattamento) a questo nuovo tipo di impegno visivo.
- Alza lo sguardo di tanto in tanto: a intervalli regolari bisogna sollevare lo sguardo dal lavoro da vicino che stai svolgendo e osservare un punto distante.
- Illuminazione: sul piano di lavoro dovrebbe essere tre volte maggiore rispetto al resto della stanza. Non leggere con una sola lampada accesa in una stanza buia. Elimina eventuali riflessi della lampada.
- Distanza ottimale: per leggere, lavorare o scrivere da vicino la distanza non deve essere inferiore a quella che intercorre tra polso a gomito (35-40 cm circa).
- Tieni la schiena diritta: fuori il petto, indietro le spalle, siediti in modo che entrambi gli occhi siano alla giusta distanza.
- Scrittura: reggi la penna a 2-3 cm dalla punta, in modo da poterla vedere senza dover muovere la testa o il corpo.
- Televisione: dovrebbe essere osservata a una distanza pari a sette volte l’ampiezza dello schermo (circa 2,5-3 m), stando seduti correttamente, accendendo luci indirette per evitare riflessi sullo schermo.
- Palming: indispensabile per indurre un rilassamento degli occhi e dei tessuti circostanti più completo di quanto possa ottenersi con l’azione del sonno.
Seduto comodamente su una poltrona o su un sofà, rilassati al massimo, sentiti sciolto e comodo, poi chiudi gli occhi e coprili con le mani, incrociandole leggermente, in modo che il palmo sinistro sia sull’occhio sinistro e il palmo destro sul destro.
Tieni le palme delle mani leggermente a coppa, in modo che il naso sia libero, non premere sugli occhi ed evita che filtri della luce attraverso le mani; puoi tenere gli occhi aperti o chiusi, come preferisci, l’importante è non vedere alcuna luce. Lascia ricadere i gomiti sulle ginocchia.
Puoi fare il palming anche poggiando i gomiti su un tavolo; 10-30’, 2 o 3 volte al giorno.
- Sbattere le palpebre (blinking): chi soffre di difetti della vista effettua il battito delle palpebre solo sporadicamente e con sforzo, anziché ammiccare spontaneamente e inconsciamente. Impara ad ammiccare una o due volte ogni 10” (ma senza sforzo), specie mentre leggi.
- Luce solare (sunning): chiudi gli occhi, faccia al sole (in mancanza di sole puoi usare una lampada daylight da 100 watt), muovi dolcemente la testa da un lato all’altro e accertati che i raggi cadano ugualmente su tutte le parti degli occhi. Esegui per circa 10’ 2 o 3 volte al giorno; ha un effetto di vasodilatazione dovuta al calore, che rilassa muscoli e nervi.
- Acqua fredda: tonifica gli occhi ed i tessuti circostanti. Curvati sul lavandino, solleva le mani piene d’acqua fino a 5 cm dagli occhi chiusi, poi scaglia l’acqua sugli occhi, energicamente ma non con violenza. Ripeti circa 20 volte, poi asciugati strofinando vigorosamente gli occhi chiusi con l’asciugamano per un minuto o due.
5. Alimentazione salvavista e cinque esercizi per vederci meglio in 5 minuti
- Alimentazione salvavista
Sicuramente non potrà far guarire da miopia e astigmatismo, ma un corretto regime alimentare aiuta a prevenire o ritardare l’insorgenza di cataratta e degenerazione maculare. Consuma cibi di origine vegetale quali frutta, spinaci, broccoli, granturco, tuorli d’uovo o integratori degli antiossidanti betacarotene e luteina. E poi, mangiare carote perché contengono betacarotene, che viene trasformato dal corpo in vitamina A, particolarmente utile per la salute dell’occhio.
Una dieta ricca ed equilibrata fornisce le vitamine e gli antiossidanti indispensabili per proteggere dall’invecchiamento retina e cristallino. Via libera, quindi, a frutta e verdura fresche e colorate, fonti di vitamina C: cavoli, broccoli, spinaci, peperoni, pomodori, carote, kiwi, agrumi, mirtilli, fragole, albicocche e prugne.
Indispensabili anche cereali e legumi che forniscono vitamina E, fondamentale per la salute degli occhi; pesce (sgombri, salmone) ricco di omega 3 e 6, e crostacei, fonte di astaxantina, eccellente antiossidante.
Concessi anche due-tre uova a settimana, un cubetto di cioccolato fondente e un bicchiere di vino rosso al giorno: forniscono antiossidanti utili.
- Cinque esercizi per vederci meglio in 5 minuti
Questi esercizi hanno lo scopo di rilassare i muscoli contratti del collo, e sono importanti perché è il collo a reggere la testa dove hanno sede gli occhi, organi della vista.
L’ora migliore per eseguirli è al mattino, al risveglio, complessivamente per 4 o 5’.
1. In piedi, senza irrigidirti, braccia lungo i fianchi; sollevale quanto più in alto puoi, poi il più possibile all’indietro, quindi abbassale e ritorna alla posizione di partenza effettuando con le braccia un movimento circolare piuttosto vigoroso. Ripeti 25 volte come un unico, ininterrotto movimento circolare delle braccia.
2. Simile all’esercizio precedente ma invertendone la direzione: ripeti 25 volte come un unico movimento circolare ininterrotto.
3. Lascia che il mento cada in avanti, il più possibile vicino al petto, mantenendo il collo rilassato; solleva poi la testa e falla cadere il più possibile all’indietro sulla schiena. Ripeti 10 volte.
4. Lascia cadere il mento in avanti sul petto, poi descrivi un circolo completo, girando prima verso destra, poi ripeti girando in senso contrario. Descrivi 10 circoli completi.
5. Volta la testa quanto più possibile verso sinistra, mantenendo immobile il resto del corpo. Torna alla posizione di partenza, quindi volta la testa il più possibile verso destra. Ripeti 10 volte lentamente.