Per questo mese di Febbraio 2021 vi proponiamo le 5 letture che più ci hanno colpito.
Ecco allora i nostri consigli su alcuni libri interessanti e ricordatevi sempre che “Leggere fa bene all’anima” e che “Un uomo che legge ne vale due”.
«Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito… perché la lettura è un’immortalità all’indietro» Umberto Eco
1. "La disciplina di Penelope" di Gianrico Carofiglio
Con questo romanzo, Gianrico Carofiglio ci consegna una figura femminile dai tratti epici. Una donna durissima e fragile, carica di rabbia e di dolente umanità. Un personaggio che rimane a lungo nel cuore, ben oltre l'ultima pagina del sorprendente finale.
Penelope si sveglia nella casa di uno sconosciuto, dopo l'ennesima notte sprecata. Va via silenziosa e solitaria, attraverso le strade livide dell'autunno milanese.
Faceva il pubblico ministero, poi un misterioso incidente ha messo drammaticamente fine alla sua carriera. Un giorno si presenta da lei un uomo che è stato indagato per l'omicidio della moglie.
Il procedimento si è concluso con l'archiviazione ma non ha cancellato i terribili sospetti da cui era sorto. L'uomo le chiede di occuparsi del caso, per recuperare l'onore perduto, per sapere cosa rispondere alla sua bambina quando, diventata grande, chiederà della madre.
Penelope, dopo un iniziale rifiuto, si lascia convincere dall'insistenza di un suo vecchio amico, cronista di nera. Comincia così un'investigazione che si snoda fra vie sconosciute della città e ricordi di una vita che non torna.
Con questo romanzo Gianrico Carofiglio ci consegna una figura femminile dai tratti epici. Una donna durissima e fragile, carica di rabbia e di dolente umanità.
Magistrato dal 1986, Gianrico Carofiglio ha lavorato come pretore a Prato, Pubblico Ministero a Foggia e come Sostituto procuratore alla Direzione distrettuale antimafia di Bari.
È stato eletto senatore per il Partito Democratico nel 2008. Il suo primo romanzo è del 2002, Testimone inconsapevole, edito da Sellerio.
Con quest'opera Carofiglio ha inaugurato il legal thriller italiano. Il romanzo, che introduce il personaggio dell'avvocato Guido Guerrieri, ottiene vari riconoscimenti riservati alle opere prime, tra cui il Premio del Giovedì "Marisa Rusconi", il premio Rhegium Iulii, il premio Città di Cuneo e il Premio Città di Chiavari.
Sempre con protagonista Guerrieri, da Sellerio seguono nel 2003 Ad occhi chiusi (premio Lido di Camaiore, premio delle Biblioteche di Roma e "miglior noir internazionale dell'anno" 2007 in Germania secondo una giuria di librai e giornalisti) e nel 2006 Ragionevoli dubbi, premio Fregene e premio Viadana nel 2007, premio Tropea nel 2008.
Tra i suoi numerosi libri ricordiamo Il passato è una terra straniera (Rizzoli, 2004), premio Bancarella 2005, da cui è tratto l'omonimo film prodotto da Fandango nel 2008; con il fratello Francesco la graphic novel Cacciatori nelle tenebre (Rizzoli 2007), premio Martoglio; L'arte del dubbio (Sellerio 2007); Né qui né altrove (Laterza 2008); Il paradosso del poliziotto (Nottetempo 2009); Le perfezioni provvisorie (Sellerio 2010); Il silenzio dell'onda (Rizzoli 2011), Il bordo vertiginoso delle cose (Rizzoli 2013), La casa nel bosco (scritto con il fratello Francesco, 2014).
Tra le più recenti pubblicazioni Einaudi si ricordano: Una mutevole verità (2014) e la nuova indagine di Guido Guerrieri La regola dell'equilibrio, Passeggeri notturni e L'estate fredda (2016); Alle tre del mattino (2017) e La misura del tempo (2019).
Premio Speciale alla carriera della XXVII edizione del premio letterario Castelfiorentino di Poesia e Narrativa 2016.
2. "Prendila con filosofia. Manuale di fioritura personale" di Maura Gancitano e Andrea Colamedici
Il primo manuale che racconta, ispirandosi alla filosofia antica e usando esercizi pratici, come trovare il cuore di noi stessi. E così fiorire.
Si tratta di fertilizzare con lo sguardo quello che accade nella tua vita quotidiana, nella tua routine. Si tratta di imparare immediatamente a coltivare la meraviglia e reincantare il mondo. Si tratta di sentire più intensamente questa vita qui, che è già infinita di suo.
Questo è un manuale, ma allo stesso tempo è quanto di più lontano da un manuale possa esserci. È un metodo ma anche un gioco; un saggio divulgativo ma anche un prontuario di divinazione; uno studio rigoroso ma anche una successione fluida di capitoli, infilati l'uno dopo l'altro come perle in una collana.
È una mappa incompleta per inoltrarti nel labirinto del mondo. Una bussola che non punta al nord. Una strada che non conduce da nessuna parte. Una serie di pagine rilegate e tenute insieme da una copertina, ma anche un insieme di istruzioni botaniche e un esercizio di immaginazione.
Tutto con un unico scopo: insegnarti a fiorire. Prendendo spunto dalle scuole più antiche, questo saggio multiforme ci mostra come la filosofia possa ancora potentemente impattare sulle nostre vite.
Non filosofia intesa come trastullo intellettuale, ma come gioco serio condotto sulla nostra esistenza e il nostro percorso.
Una filosofia come ponte da attraversare e non casa da abitare, come arte di vivere armoniosamente, come educazione e addestramento di se stessi a sbocciare nel nostro Io più composito e vero, per trovare il nostro posto nel mondo.
Dopo il grande successo di Liberati della brava bambina, Andrea Colamedici e Maura Gancitano ci accompagnano, con un approccio moderno e a tratti volutamente dissacrante, su una strada libera o accidentata, lunghissima o molto breve, intensamente pratica ma necessariamente teorica, sempre personale, sempre unica.
Maura Gancitano è scrittrice, filosofa e fondatrice del progetto Tlön. Si occupa di filosofia e immaginazione, ricerca interiore, educazione di genere, letteratura. Ha pubblicato saggi come Igiene e cosmesi naturali (Il Leone Verde 2013), Malefica, trasformare la rabbia femminile (Tlon 2015), ma anche racconti in antologie e periodici (Voi siete qui, Minimum Fax 2007; Sizilien und Palermo, Wagenbach 2008; Libro sui libri, Lupo 2010, Nuovi Argomenti 42 e 77, Mondadori 2007 e 2017) e una raccolta di poesie (I lacci bianchi, Armando Siciliano 2007).
Insieme ad Andrea Colamedici ha tradotto libri di Stanislav Grof, Alejandro Jodorowsky e E. J. Gold e pubblicato Tu non sei Dio (Tlon 2016) e Lezioni di Meraviglia (Tlon 2017). Nel 2021 - sempre scritto a 4 mani con Colamedici - esce un libro entrato nelle classifiche di vendita: Prendila con filosofia. Manuale di fioritura personale (HarperCollins Italia).
Andrea Colamedici è filosofo, regista, attore teatrale ed editore, oltre che insegnante di filosofia per bambini. È l’ideatore di Tlön, un progetto di divulgazione culturale condotto con Maura Gancitano.
3. "Il solo modo per dirsi addio" di Simon Stranger
Che cosa spinge il timido figlio di un calzolaio a diventare un carnefice nazista?
Perché i discendenti di una delle sue vittime si trasferiscono proprio nella casa dove lui torturava?
Simon Stranger ripercorre i destini incrociati di cinque generazioni di una famiglia ebrea e di uno dei piú spietati criminali della storia norvegese.
In una strada di Trondheim, Simon Stranger si inginocchia per raccontare al figlio che secondo la tradizione ebraica una persona muore due volte: prima quando il suo cuore smette di battere, poi quando il suo nome viene letto, pensato o detto per l'ultima volta.
Davanti a loro c'è la pietra d'inciampo di Hirsch Komissar, il trisnonno del ragazzo che nel 1942 fu deportato e assassinato dai nazisti.
Il colpevole della morte di Komissar fu uno dei piú vili traditori della Norvegia: Henry Oliver Rinnan, un collaboratore della Gestapo che stabilí il suo quartier generale in una casa di periferia di Trondheim e trasformò la cantina in una camera di tortura per i dissidenti.
La stessa casa in cui i nipoti di Hirsch tornano a vivere dopo la caduta del Terzo Reich.
A partire da questo insolito scherzo del destino, Stranger costruisce un romanzo toccante sulla volontà di esorcizzare il dolore e sul tentativo di mantenere in vita i nomi di coloro che si sono persi.
4. "Sembrava bellezza" di Teresa Ciabatti
Sembrava bellezza è un romanzo sull'impietoso trascorrere del tempo, e su come nel ripercorrerlo si possano incontrare il perdono e la tenerezza, prima di tutto verso se stessi.
Un romanzo di madri e di figlie, di amiche, in cui l'autrice, con una scrittura che si è fatta più calda e accogliente, senza perdere nulla della sua affilata potenza, mette in scena con acume prodigioso le relazioni, tra donne e non solo. Un romanzo animato da uno sguardo che innesca la miccia del reale e, senza risparmiare nessun veleno, comprende ogni umana debolezza.
Ad accoglierci tra le pagine di questo romanzo è una donna, una scrittrice, che dopo essersi sentita ai margini per molti anni ha finalmente conosciuto il successo. Vive un tempo ruggente di riscatto, che cerca di tenersi stretto ma ogni giorno le sfugge un po' di più. Proprio come la figlia, che rifiuta di parlarle e si è trasferita lontano.
Combattuta tra risentimento e sgomento per il tempo che si consuma la coglie Federica, la più cara amica del liceo, quando dopo trent'anni torna a cercarla.
E riporta nel suo presente anche la sorella maggiore Livia – dea di bellezza sovrannaturale, modello irraggiungibile ai loro occhi di sedicenni sgraziate –, che in seguito a un incidente è rimasta prigioniera nella mente di un'eterna ragazza.
Come accadeva da adolescenti, i pensieri tornano a specchiarsi, a respingersi e mescolarsi. La protagonista perlustra il passato alla ricerca di una verità, su se stessa e su Livia, e intanto cerca di riafferrare il bandolo della propria esistenza ammaccata: il lavoro, gli amori.
Livia era e resta un mistero insondabile: miracolo di bellezza preservata nell'inconsapevolezza? O fenomeno da baraccone? Avvolti nelle spire di un'affabulazione ammaliante, seguiamo la protagonista in un viaggio che è insieme privato e generazionale, interiore e concreto.
E mentre lei aspira a fermare l'attimo per non perdere la gloria, la sorte di Livia è lì a ricordare cosa può succedere se la giovinezza si cristallizza in un presente immobile: una diciottenne nel corpo di una cinquantenne, una farfalla incastrata nell'ambra.
Teresa Ciabatti, nata e cresciuta a Orbetello, vive a Roma. Dopo la laurea in lettere moderne ha frequentato la scuola Holden di Torino.
Nel 2002 pubblica il suo primo romanzo Adelmo, torna da me (Einaudi Stile libero) dal quale è stato tratto il film del 2005 L'estate del mio primo bacio. Successivamente scrive: I giorni felici (Mondadori, 2008), Il mio paradiso è deserto (Rizzoli, 2013), Tuttissanti (Il Saggiatore, 2013).
Nel 2017 viene pubblicato La più amata (Mondadori), il libro viene proposto al premio Strega 2017 e arriva tra i finalisti.
Ancora, tra i suoi testi si ricordano: Matrigna (Solferino, 2018) e Sembrava bellezza (Mondadori, 2021). Collabora con "Il Corriere della Sera" e con "la Lettura".
5. "Nella luce di un'alba più fredda. Le indagini di Norberto Melis" di Hans Tuzzi
Un morto ubriaco, forse avvelenato. E due bizzarri omicidi a domicilio. Chi uccide le vecchie signore, e perché?
«Tuzzi scrive addirittura benissimo; offre molto e non concede quasi nulla» – Mario Baudino, La Stampa
«Attualmente il miglior autore di gialli di qualità» – Corrado Augias, il Venerdì di Repubblica
«Hans Tuzzi ha reinventato il poliziesco all'italiana» – Tiziano Gianotti, D-la Repubblica
«Il commissario Melis può contare su una schiera di lettori affezionati. Forse perché somiglia in qualcosa a Maigret» – Leopoldo Fabiani, la Repubblica
Nel 1990 a Milano si ebbero 103 omicidi: per la maggior parte, regolamenti di conti fra la malavita organizzata.
Norberto Melis, primo dirigente della Questura della «capitale morale» (dove, di lì a breve, scoppierà lo scandalo di Mani Pulite), si interessa di più ai delitti che coinvolgono individui apparentemente normali, coloro che potrebbero essere, o dei quali potremmo essere i vicini di casa.
Compenetrarsi di queste vite per risalire dalle vittime agli assassini affidandosi alla conoscenza del cuore umano, alle sensazioni, all'intuito – pur utilizzando tutti gli indizi materiali che la moderna criminologia consenta di vagliare – è per lui l'aspetto forse più coinvolgente di un'indagine: vedere le facce, sentire le voci, conoscere i luoghi. Per arrivare alla verità.
Così, mentre la duplice inchiesta condotta dal commissario capo Michele Iurilli sulla morte di un uomo senza identità e su due anziane casalinghe uccise con identica bizzarra modalità in due quartieri lontani fra loro segna il passo, Melis non esita a indagare personalmente su un altro omicidio, tanto violento da poter essere dettato soltanto da un odio profondo. Il tutto mentre si avvicina, livido e al tempo stesso smagliante di luci, il Natale.
Ma il mistero di un delitto non è mai, per Melis, un puro problema di analisi: egli avverte potente la necessità di restituire giustizia ai morti e ai vivi, e sa che, se vi è sempre la soluzione, non sempre è dato agli uomini di trovarla.
E che talvolta, per concludere un'indagine, è necessario sacrificare agli dèi del Caso, i soli che, quando le carte sono troppo mischiate, possono rendere la scoperta dei colpevoli una Necessità.
Hans Tuzzi, pseudonimo di Adriano Bon, è l’apprezzato autore – oltre che di saggi sulla storia del libro e sul suo mercato antiquario – dei celebri gialli ambientati a Milano che hanno come protagonista il commissario Melis: Il Maestro della Testa sfondata (2002), Perché Yellow non correrà (2003), Tre delitti un’estate (2005), La morte segue i magi (2009), L’ora incerta fra il cane e il lupo (2010), Un posto sbagliato per morire (2011), La notte, di là dai vetri (2019) sono pubblicati da Bollati Boringhieri.
Con Vanagloria (2012) Tuzzi ci regala una nuova, sorprendente prova narrativa fuori dal genere giallo e con Morte di un magnate americano (2013) arriva finalista al Premio Commisso. Altri suoi libri pubblicati da Bollati Boringhieri sono: La figlia più bella (2015), Perché Yellow non correrà (2016), La belva nel labirinto (2017), La vita uccide in prosa (2018), Il principe dei gigli (2019), Nessuno rivede Itaca (2020) e Nella luce di un'alba più fredda (2021).