La torsione dello stomaco è una patologia drammatica per la sua gravità e la rapidità di evoluzione, le cui cause scatenanti non sono ancora completamente note.
E’ una dilatazione acuta dello stomaco in concomitanza con una rotazione intorno all’asse maggiore dello stesso, e rappresenta una vera e propria emergenza medica che deve essere risolta prima possibile per evitare la morte del cane.
Si sa che esistono dei fattori predisponenti come le grandi dimensioni del cane e la profondità del suo torace (infatti razze come l’alano, i grandi molossi, il san bernardo, il terranova, i bovari, il dobermann, il weimaraner, il setter, il pastore tedesco sono più a rischio), pasti o bevute troppo abbondanti o eccessiva attività fisica dopo il pasto.
Anche l’età (maggior rischio negli anziani) e patologie concomitanti (es. malattie respiratorie che costringono il cane ad ingerire aria con conseguente gonfiore dello stomaco) possono predisporre alla malattia, per questo motivo anche razze e tipologie non considerate a rischio possono esserne colpite.
1. La torsione gastrica
La dilatazione o torsione gastrica è una condizione acuta, caratterizzata da un aumento abnorme della dimensione dello stomaco, associata a un impedimento a defluire dei liquidi e dei gas presenti nello stomaco.
A volte, purtroppo, la torsione gastrica si associa alla torsione della milza, questo poiché questi due organi sono strettamente connessi tra loro mediante legamenti.
Questa ulteriore torsione può portare a effetti secondari molto gravi, quali la formazione di trombi, e con essi a un’alta probabilità di ischemia. Una volta diagnosticata la torsione, è inevitabile per la sopravvivenza del cane l’intervento chirurgico.
Durante l’intervento si rimettono nella giusta posizione gli organi interessati, si completa lo svuotamento dello stomaco e, come azione preventiva per il futuro, si esegue anche la gastropessi, che altro non è che il fissaggio dello stomaco alla parete addominale, tramite sutura.
La vera e propria causa di questa patologia non è esattamente nota, ma sono stati individuati diversi fattori che incrementano il rischio di tale sindrome, come l’aumento dell’età, una condizione di sottopeso, la predisposizione famigliare e un temperamento ansioso o pauroso.
Il trattamento di questa sindrome e la sua prevenzione stanno sempre a cuore a molti veterinari e cinofili perché si tratta di una sindrome gravissima, a volte sottovalutata, e i cui sintomi vengono scambiati con un malessere gastrico, che può uccidere i nostri amici cani.
Non sottovalutare mai questi sintomi e ricordate che la prevenzione può salvare la vita del vostro cane.
2. Fattori di rischio
Particolare importanza assume la gestione alimentare, una rapida ingestione di alimento con aerofagia, la riduzione da due o tre pasti giornalieri a uno solo che include l’intera razione e un’alimentazione costituita esclusivamente da alimento secco (crocchette) sono considerati importanti fattori di rischio.
Anche la taglia e, in particolar modo, l’aumento del rapporto profondità-larghezza del torace, ha un ruolo importante, come importante è la predisposizione di razza (nelle razze da caccia: spinoni, bracchi italiani e tedeschi, segugi, bassethound, setter) e la famigliarità.
È ormai risaputo che alcune linee di sangue sono più predisposte di altre; contribuiscono anche il sesso maschile, l’aumento dell’età, il dimagrimento e la voracità, utili sono le ciotole anti soffocamento, che limitano l’aerofagia.
Anche il carattere del soggetto sembra avere notevoli influenze, tant'è che stati di ansietà e paura sembrano condurre ad una maggiore predisposizione rispetto ad un temperamento "felice" (Glickman et al. 1997).
Altro fattore che marcatamente aumenta il rischio di questa malattia è un precedente intervento di splenectomia, secondo uno studio condotto da Millis nel 1995 e pubblicato anch'esso sul "Journal of the American Veterinary Medical Association".
Particolari condizioni climatiche e soprattutto le fasi lunari sembra possano condizionare l’insorgenza di questa patologia, spesso notiamo coincidenze tra il plenilunio e la torsione.
Un altro fattore di rischio è la presenza di corpi estranei gastrici, anche se spesso i fenomeni di ingestione incontrollata di qualsiasi cosa non sono una concausa, ma una complicanza di un disordine gastrointestinale pregresso, preludio della patologia.
3. Sintomi e cenni di anatomia
Spesso i primi sintomi si presentano la sera tardi o durante la notte e dall’esperienza pratica dopo l’ultimo pasto e la passeggiata serale.
Ma anche in cani seduti tranquilli in un box possono insorgere i sintomi della torsione gastrica.
Il cane si mostra agitato e cerca di rigurgitare cibo e di vomitare, ma senza alcun successo. Entro poco tempo si nota un gonfiore anomalo dell’addome, ma non sempre questo è visibile in cani di taglia grande. I
l cane mostra poi segni di dolore e respira più rapidamente. Se non si interviene in tempo, portando il cane al pronto soccorso veterinario, iniziano i sintomi cardio-circolatori, l’animale collassa e muore in tempo breve.
Dilatazione dell’addome, conati di vomito improduttivi e salivazione profusa, uniti spesso a difficoltà respiratoria, difficoltà a muoversi e guaiti. Questi sono i caratteristici sintomi che ci devono mettere in allarme e fare immediatamente interpellare un veterinario.
Per confermare la diagnosi è indispensabile un esame radiografico dell’addome, in proiezione laterale destra; in presenza di torsione il piloro non sarà più posizionato ventralmente al fondo dello stomaco, ma cranialmente al corpo dello stomaco, assumendo un’immagine inequivocabile cosiddetta a “C” rovesciata.
Lo stomaco è una porzione dilatata del tubo digerente, che fa seguito all’esofago con una valvola (cardia), e continua, in corrispondenza del piloro, all’intestino tenue.
La specie canina - come l’uomo e la maggior parte dei mammiferi - è dotata di uno stomaco semplice, rappresenta il primo degli organi essenziali per la digestione, un serbatoio piegato su se stesso e sospeso posteriormente al fegato, la sua forma varia a seconda del suo stato di riempimento, in generale forma un sacco allungato leggermente appiattito, abbiamo due curvature e due estremità di cui la sinistra è la più grossa che rappresenta il fondo e la destra più piccola che rappresenta il piloro.
Mantenuto nella sua posizione dalla continuità dell’esofago e dell’intestino, lo stomaco è sospeso nella cavità addominale da legamenti. La loro distensione sembra sia la causa primaria della torsione.
4. Fisiologia del movimento dello stomaco
Nello stomaco del cane l’alimento ingerito soggiorna più o meno a lungo, ed è sottoposto a una prima serie di processi demolitivi enzimatici che vanno sotto il nome di digestione gastrica.
Lo stomaco ha il compito di convogliare gradualmente nel duodeno, attraverso lo sfintere pilorico, il materiale inizialmente digerito.
Dopo il pasto, lo stomaco risulta disteso dall’alimento, che soggiorna nel fondo dello stomaco dove hanno luogo diversi processi fermentativi, prima che digestione gastrica vera e propria interessi l’intera massa alimentare.
Lentamente, il materiale alimentare sotto l’azione degli enzimi gastrici si riduce sempre di più e viene sospinto da movimenti (da tre a sei al minuto) che spingono l’alimento verso il piloro (uscita dallo stomaco).
Indipendentemente dai complessi meccanismi di regolazione, di cui eviterei di parlare, la velocità di svuotamento dello stomaco è strettamente legata alle caratteristiche fisiche dell’alimento ingerito, per cui gli alimenti solidi soggiornano nello stomaco più a lungo di quelli più naturali e fisiologici per un carnivoro.
Non dimentichiamo che il cane è un carnivoro obbligato e l’alimento con cui è arrivato dalla preistoria sino ai giorni nostri è la carne.
Questo non significa che bisogna dare carne cruda ai nostri cani per evitare la torsione, ma sicuramente un’alimentazione “Barf” (somministrazione calibrata di carne, ossa, organi a crudo) seguita e consigliata da un veterinario può sicuramente essere un aiuto alla prevenzione.
5. Prevenzione
Esistono delle misure preventive, attuabili dal proprietario, che riducono considerevolmente il rischio di sviluppare la torsione.
Un ruolo fondamentale è assunto dalla gestione dell’alimentazione. È consigliato suddividere la porzione giornaliera in tre pasti, in modo da evitare il riempimento eccessivo dello stomaco.
Utilizzare una dieta esclusivamente secca, a base di crocchette, perché alimenti come pane, pasta o cereali facilmente fermentabili possono indurre dilatazione gastrica a causa della massiva produzione di gas e la successiva torsione.
Bisogna evitare che il cane mangi o beva subito prima o dopo aver svolto attività fisica. Non bisogna fornire acqua ghiacciata e sarebbe meglio proporla 30 minuti dopo la fine del pasto. Esistono in commercio diversi tipi di ciotole che impediscono al cane di mangiare con voracità e contrastano dunque l’aerofagia.
Oltre alla prevenzione gestionale, purtroppo non sempre sufficiente, ma attuabile dal proprietario, esiste la prevenzione chirurgica, effettuata dal medico veterinario. Il trattamento chirurgico preventivo consiste in una gastropessi per fissare lo stomaco nella sua sede anatomica fisiologica.
Vi sono diversi approcci chirurgici per eseguire la gastropessi preventiva, ma negli ultimi anni quelle mininvasive, ovvero la gastropessi endoscopico-assistita, laparoscopico-assistita o totalmente laparoscopica, hanno assunto sempre più rilevanza.
Queste tecniche, rispetto alla tradizionale gastropessi eseguita mediante laparotomia, permettono di ridurre la dimensione della breccia chirurgica, i tempi di chirurgia, e tutti i rischi correlati alla chirurgia stessa e all’anestesia. Compreso il dolore postoperatorio e i tempi di recupero.