Le zanzare sono, di fatto, fra i killer più spietati del pianeta, basti pensare alla malaria per rendersene conto.
In Italia per fortuna questo problema non è all’ordine del giorno, ma ciò non toglie che le zanzare siano davvero fastidiose.
Per questo oggi cercheremo di rispondere alle domande più frequenti che ci si pone per neutralizzarle nei limiti del possibile, cercando di capire anche quanto ci possa essere di vero, eventualmente, nei più diffusi luoghi comuni in proposito: dalla loro preferenza per certi odori o colori, per determinati gruppi sanguigni, oppure per l’età delle loro vittime eccetera.
Una guida pratica, fatta di indicazioni concrete, che probabilmente soddisferà anche molte curiosità.
1. Domande 1-10
1- Come punge la zanzara?
Con un’estensione della bocca, una ‘proboscide’ sottile attraverso cui inietta un po’ di saliva che contiene un anticoagulante perché il sangue resti fluido e possa essere succhiato.
È la femmina ad avere bisogno del pasto di sangue, che le serve per far maturare e produrre le uova; può pungere più volte nell’arco della vita (tre, quattro settimane circa) e fra un pasto e l’altro possono passare tre-cinque giorni.
2 - È vero che la zanzara punge a tutte le ore?
La zanzara comune (Culex pipiens), punge soprattutto di notte; la tigre (Aedes albopictus) invece è molto aggressiva e, anche se preferisce le ore diurne all’aperto, può pungere al chiuso e dopo il tramonto, con la luce artificiale; il picco di attività è comunque in estate, nelle prime ore del mattino o ancor più nel tardo pomeriggio.
Non ci si salva ai piani alti: le zanzare volano basso ma con il tempo, deponendo uova e colonizzando sottovasi su balconi o scale, possono raggiungere anche il ventesimo piano.
3 - Possibile che oggi ci siano zanzare anche in inverno?
Le zanzare ‘classiche’ hanno oggi un periodo di attività più lungo di circa nove giorni rispetto a trent’anni fa; la zanzara tigre può essere attiva tutto l’anno in condizioni idonee di temperatura, disponibilità di acqua, numero di ore di luce, vegetazione e ripari. In Italia il periodo di attività in media va da aprile a ottobre, fino a dicembre dove è più caldo.
A inizio autunno la zanzara tigre depone le uova che si schiuderanno in primavera: il momento della schiusa dipende dalla temperatura dell’aria ma soprattutto dell’acqua, che deve superare i 10°C, e ancora di più dalle ore di luce (ne servono almeno dodici, come in Italia accade intorno a metà marzo).
Le zanzare comuni invece trascorrono l’inverno in forma adulta ma in ‘quiescenza metabolica’, ovvero non pungono, non si muovono e consumano pochissima energia; si riattivano quando le temperature medie superano i 12°C.
4 - Come riconosco un prodotto antizanzara efficace?
Gli insetticidi e i repellenti, cioè i prodotti da usare rispettivamente nell’ambiente o sul corpo, si trovano in commercio con la dicitura ‘biocida’ o ‘presidio medico-chirurgico’ (PMC): è la garanzia che abbiano superato tutti i test sperimentali di efficacia e di tossicità su uomo, ambiente e specie che non sono il loro bersaglio.
I biocidi sono normati a livello europeo e nazionale, i PMC solo a livello italiano ed è una dicitura che andrà a scomparire, perché solo alcuni saranno convertiti in biocidi se supportati da test sufficienti a giustificarne la presenza sul mercato.
5 - Quali ingredienti degli insetticidi funzionano davvero?
Negli insetticidi (o adulticidi) per uso ambientale, interno o esterno, in genere ci sono derivati naturali e sintetici del piretro, molecole di sintesi affini o principi attivi insetticidi come acetamiprid o etofenprox.
Le concentrazioni possono essere diverse, così come le formulazioni; dalla percentuale di principio attivo e dalla modalità di impiego dipende anche la durata dell’azione insetticida, in genere indicata in etichetta.
6 - Che cosa significa la sola scritta azione repellente’?
È una definizione vaga e ambigua, a meno che il principio attivo non rientri nei biocidi o nei PMC (ma allora è segnalato in etichetta). Se non sono presenti queste diciture il prodotto potrebbe non essere efficace.
7 - Le piastrine per ambienti chiusi sono tossiche per l’uomo?
Se si seguono le istruzioni d’uso no, perché i prodotti classificati come PMC prima e come biocidi poi hanno superato i test di tossicità sull’uomo. Non bisogna però stare in una stanza dove il dispositivo è in funzione ed è necessario lavare bene le mani dopo aver sistemato la piastrina nell’alloggiamento.
8 - Elettroemanatori e altri diffusori col liquido sono efficaci?
Sì, se sono approvati come PMC o soprattutto come biocida e quindi contengono un prodotto di cui siano note efficacia e sicurezza.
Per un uso corretto, seguire sempre le istruzioni; vanno sempre spenti prima di stare nella stanza dove si sono usati, che va anche arieggiata.
I diffusori, come le piastrine, in genere riescono a ‘liberare’ dalle zanzare un’area di 20-25 metri quadrati.
9 - Che cosa significa ‘aerare prima di soggiornare’?
Tutti gli insetticidi da interno vanno fatti seguire da alcuni minuti di ‘cambio d’aria’ per ridurne la concentrazione presente; per una stanza di normali dimensioni può bastare una decina di minuti a finestre aperte.
10 - I dispositivi a ultrasuoni funzionano?
Dovrebbero essere insopportabili per le zanzare femmine, ma non ci sono sufficienti dati scientifici per confermare l’efficacia di tutto ciò che emette ultrasuoni, dai dispositivi alle app.
2. Domande 11-20
11 - L’aria condizionata aiuta a tenere lontane le zanzare?
Sì: al di sotto dei 22 gradi circa le zanzare sono meno attive. Aiuta an- che il ventilatore, che disturba il volo delle zanzare e ‘diluisce’ l’anidride carbonica che le attrae.
12 - La zanzariera è il metodo migliore, al chiuso?
Sì, perché non ha controindicazioni e protegge perfettamente, basta assicurarsi che sia integra.
13 - Chi ha un giardino quali metodi deve usare?
L’uso degli insetticidi adulticidi in terrazze e giardini dovrebbe essere considerato come ultima possibilità, visti gli effetti negativi sugli altri insetti e sull’ambiente oltre che la possibile tossicità sull’uomo, se non vengono impiegati nei modi e ai dosaggi indicati.
L’uso massiccio può contribuire a far comparire resistenze negli insetti, per cui vanno impiegati in via straordinaria solo se strettamente necessario, in tempi e modi limitati e scegliendo prodotti a base di piretrine naturali o piretroidi che non siano irritanti per le mucose e non abbiano tossicità accertata sulle piante né odori persistenti e fastidiosi.
L’uso corretto dell’insetticida è per liberarsi di zanzare sopravvissute ai larvicidi: senza un preventivo intervento sulle larve, da iniziare nei primi mesi della primavera, l’effetto è breve e limitato
14 - Per i trattamenti sulle zanzare adulte devo chiamare un’azienda specializzata?
Il fai da te è sconsigliabile perché gli adulticidi sono prodotti chimici tossici, se utilizzati in maniera scorretta.
Vanno poi nebulizzati nei luoghi giusti dove è più probabile che le zanzare trovino riparo, come siepi, arbusti, garage, zone ombrose e umide (non serve spruzzarli sulle chiome degli alberi perché altezza, vento e mancanza di umidità le rendono più ‘inospitali’ per le zanzare); inoltre il trattamento va fatto quando non c’è vento e al tardo pomeriggio o all’alba, quando le zanzare sono più attive rispetto ad altri insetti.
Per la bonifica di spazi aperti, specialmente se grandi o in aree molto infestate, sarebbe quindi opportuno rivolgersi a operatori specializzati che possano valutare il caso e proporre la soluzione più efficace e sicura. In genere si tratta di servizi di disinfestazione integrati, in cui all’eventuale uso degli insetticidi si affiancano i larvicidi: il solo intervento con gli adulticidi è più economico e veloce ma questi prodotti hanno scarsa persistenza e un effetto protettivo limitato nel tempo rispetto all’uso integrato del larvicida, che abbatte la popolazione di insetti più a lungo.
15 - Quali trattamenti funzionano all’esterno in spazi grandi?
Gli interventi integrati prevedono innanzitutto una bonifica ambientale per eliminare le situazioni favorevoli alle zanzare; poi da primavera si usano i larvicidi, che hanno minori effetti ambientali e riducono molto la popolazione; solo in caso di altissima densità di zanzare o emergenza sanitaria si attiva la lotta adulticida.
16 - Togliere i sottovasi serve davvero?
Sì, perché alle zanzare basta pochissima acqua stagnante per deporre le uova e proliferare; i sottovasi vanno tolti o almeno svuotati una volta a settimana e dopo ogni pioggia.
17 - Quali ristagni d’acqua devo controllare?
Caditoie e grondaie (se ostruite vanno liberate), bidoni e secchi, tombini e zone di scolo, teli a copertura di legna o attrezzi, fontane ornamentali e qualunque posto dove si può raccogliere l’acqua va ispezionato periodicamente e, quando possibile, andrebbe messo al riparo dalla pioggia.
I contenitori di acqua che non si possono svuotare vanno coperti con coperchi ermetici o zanzariere rigide.
Tenere l’erba ben rasata aiuta: il sole può scaldare meglio il terreno e l’eventuale umidità evapora.
18 - I repellenti cutanei fanno male?
No, se vengono usati nei modi e per i tempi indicati in etichetta; non vanno mai applicati su pelle irritata, tagli, abrasioni e sono utilizzabili anche in gravidanza.
Quelli efficaci e testati per la tollerabilità sull’uomo si riconoscono perché sono identificati sulla confezione come presidi medico-chirurgici o biocidi, con il nome del principio attivo e la sua concentrazione; agiscono emanando un odore che disturba la zanzara o irritandola se ci si posa addosso.
Se sono in spray non vanno spruzzati sul viso ma sulle mani e poi spalmati; dopo l’esposizione, rientrati a casa, è bene lavare le parti trattate con acqua e sapone.
19 - Quali ingredienti devono avere?
I più comuni e noti per funzionare sono Deet (dietiltoluamide), icaridina (KBR 3023), PMD (paramatandiolo, si trova anche indicato come citrodiol) in concentrazioni variabili.
Deet funziona già dal 5 per cento e al 20 percento protegge circa sei ore, ma può essere irritante per la pelle ed è sconsigliato sotto i due anni di età; icaridina funziona dal 10 per cento e al 20 per cento protegge oltre sei ore, può irritare gli occhi e per questo andrebbe evitata in spray nei bambini (ma non viene assorbita dalla pelle, come invece accade con Deet); PMD è un composto di origine naturale derivato dall’eucalipto meno potente, che protegge per qualche ora in concentrazioni fra il 10 e il 20 per cento (per questo il trattamento va ripetuto spesso), utilizzabile sui bambini.
Non sono infallibili: oltre alla naturale perdita di efficacia con il tempo, i repellenti interagiscono con la pelle e i suoi odori per cui su alcune persone possono funzionare poco, su altre essere quasi inutili.
Tutti vanno usati solo sulle parti scoperte secondo le istruzioni in etichetta, applicandoli agli intervalli indicati e non più spesso.
20 - Quelli naturali sono efficaci?
Ci sono prove positive per quelli con geraniolo e derivati dell’eucalipto; l’effetto è tuttavia blando e soprattutto dura poco (non oltre mezz’ora), quindi sono poco pratici da usare perché vanno riapplicati molto spesso.
Anche quelli con citronella, bergamotto, timo, lavanda e simili non sono registrati come veri e propri repellenti antizanzara.
3. Domande 21-30
21 - Vestirsi in colori chiari all’aperto protegge?
Fino a un certo punto: la maggioranza delle specie tende a essere attratta più dai colori scuri, che non riflettono la luce, ma le zanzare anofele per esempio sembrano amare anche quelli chiari.
22 - La zanzara tigre punge anche attraverso i vestiti?
Sì, riesce a ‘trapassare’ soprattutto i tessuti a trama larga come cotone a nido d’ape e lino; la zanzara comune invece no (e ne ha meno bisogno perché di notte ci trova più ‘inermi’).
23 - Perché la puntura dà prurito?
La saliva della zanzara, che contiene sostanze anticoagulanti per contrastare le difese dell’ospite e assicurarsi un buon apporto di sangue in breve tempo, è irritante: scatena una risposta infiammatoria e immunitaria, grazie al rilascio di istamina a livello locale che richiama sangue, globuli bianchi e fluidi.
24 - Perché in alcuni il pomfo è molto più gonfio e rosso?
Una risposta esagerata e violenta alla puntura di zanzara si ha in circa uno su dieci, di solito persone con dermatite atopica e quindi pelle molto sensibile, oppure bambini di pelle chiara; è più probabile se punge la zanzara tigre, che ha una saliva con più antigeni rispetto alla zanzara comune.
Esiste anche l’allergia alle zanzare: la puntura provoca in questi casi un pomfo enorme e un eritema considerevole.
È abbastanza comune fra i bambini ma si risolve con l’andare del tempo, in genere alle soglie dell’adolescenza; i sintomi della puntura, molto evidenti, spariscono comunque nel giro di un giorno o due.
25 - Quali sono i rimedi naturali per ridurre il fastidio?
Tamponare la puntura con un impasto di acqua e bicarbonato di sodio può alleviare il fastidio, altrimenti va bene un gel astringente a base di cloruro di alluminio: non è un farmaco, può essere usato dai bambini e ha effetti antinfiammatori e anti-prurito immediati, oltre a essere antisettico e ridurre così il rischio che la puntura si infetti.
Anche l’alcol disinfetta e rinfresca mentre il ghiaccio riduce l’infiammazione e il prurito.
26 - Posso usare l’ammoniaca?
Meglio evitarlo, perché è irritante e potrebbe perfino dare piccole ustioni sulla pelle delicata dei bimbi.
27 - Posso usare cortisonici o antistaminici?
I cortisonici iniziano ad agire quando spesso la reazione infiammatoria iniziale si è già calmata e abbassano le difese cutanee aumentando il rischio di infezione; gli antistaminici hanno scarsa azione locale e sono fotosensibilizzanti, quindi possono provocare macchie se poi ci si espone al sole.
28 - Chi è più a rischio che il pomfo si infetti?
Il fastidio passa quasi sempre in pochi minuti, la complicazione da evitare è l’infezione se ci si gratta troppo e la ‘ferita’ si allarga: può succedere in chi è molto sensibile alle punture (soprattutto a livello delle gambe e se si soffre di disturbi circolatori) e nei bimbi piccoli, su cui quindi può essere più opportuno intervenire per alleviare il prurito.
L’infezione è l’unico rischio anche per chi ha una risposta violenta e più duratura.
29 - Che fare se il pomfo non guarisce?
Se dopo giorni le punture sono rosse, gonfie e dolenti occorre valutare se ci sia un’infezione e serve il consiglio del medico; potrebbero essere necessari antibiotici e/o antistaminici.
A maggior ragione rivolgersi al medico se, dopo 2-14 giorni, compaiono sintomi come febbre, dolori articolari o muscolari, stanchezza, mal di testa, eruzioni cutanee.
30 - Perché le zanzare sembrano avere preferenze nel pungere?
Ciò che attira le zanzare è l’anidride carbonica che emettiamo respirando e che rilevano anche a decine di metri di distanza.
Poi contano molto gli odori e qui nascono le differenze fra chi è più e meno amato: le combinazioni possibili delle molecole emesse dalla pelle sono diverse da persona a persona e lo stesso vale per il microbiota cutaneo, la popolazione di batteri che colonizza la cute e produce sostanze chimiche differenti a seconda dei ceppi presenti.
Ognuno, quindi, ha per tutti questi motivi una tendenza più o meno spiccata a ‘piacere’ all’insetto.
4. Domande 31-40
31 - Che cosa le richiama di più?
Tutti siamo prede migliori dopo l’attività fisica o se stiamo sudando copiosamente: col sudore il numero di sostanze che emettiamo aumenta, in più abbiamo la pelle più calda.
In prossimità della vittima la scelta dipende anche dalla temperatura: chi ha capillari più superficiali o pelle chiara è più caldo e quindi più ‘attraente’.
In gravidanza e se si è sovrappeso od obesi aumenta il rischio di punture perché si emette più anidride carbonica e la temperatura è più elevata.
Anche il consumo di alcolici pare attrarre le zanzare, perché si emettono maggiori quantità di acetone, etanolo e metanolo attraverso il sudore.
Il bersaglio preferito sono piedi e caviglie, grazie al mix di calore e odore e per il fatto che le zanzare tendono a volare basso.
32 - C’è un nesso fra gruppo sanguigno e puntura di zanzare?
Secondo alcuni studi la zanzara tigre e quella della febbre gialla sono più attratte dal gruppo 0, o pungono di più chi produce una sostanza che segnala il gruppo sanguigno attraverso l’odore della pelle; tutto ciò però conta molto meno rispetto all’odore personale o la quantità di anidride carbonica emessa.
Il sangue ‘dolce’ dei diabetici non piace di più: la zanzara vi ricerca soprattutto proteine, essenziali per produrre uova.
33 - Perché i bambini vengono punti più degli adulti?
I bimbi piccoli fanno respiri meno profondi per cui emettono meno anidride carbonica, d’altro canto disperdono più calore rispetto all’adulto perché hanno più ghiandole sudoripare per centimetro quadrato.
Dal bilancio di questi due elementi dipende quanto sono facile preda delle zanzare; i più piccoli poi si spostano meno rispetto agli adulti e così vengono punti più facilmente.
Spesso le punture sembrano più numerose senza esserlo, solo perché la reazione della loro pelle delicata è più evidente.
34 - Si può ridurre l’‘appetito’ delle zanzare per l’uomo?
In teoria si potrebbe alterare l’odore in modo che risulti sgradito, tuttavia non ci sono ricette sicure: molti cibi lo modificano, ma non esistono prove che per esempio mangiare aglio le allontani.
I profumi non sono di per sé controproducenti, ma potremmo peggiorare la situazione scegliendone inconsapevolmente uno che ‘accende’ l’interesse delle zanzare.
Si sta studiando anche come trattare le zanzare perché allunghino sempre più l’intervallo fra i pasti, per esempio con farmaci che le rendano ‘disinteressate’ al sangue più a lungo mantenendole sazie, ma pure in questo campo non ci sono ancora certezze.
35 - È vero che la zanzara è uno degli insetti più mortali?
Sì, l’Organizzazione Mondiale della Sanità stima oltre 800mila vittime l’anno, un numero incalcolabile rispetto a squali e leoni, che si fermano a poche decine di morti, o perfino ai serpenti, che uccidono circa 50mila persone l’anno.
La colpa è delle temibili malattie che trasportano, prima fra tutte la malaria che da sola è responsabile di oltre la metà dei decessi da zanzara.
36 - Tutte le zanzare sono pericolose per l’uomo?
Le specie esistenti sono oltre tremila, una sessantina quelle in Italia; solo una decina sono vettore di malattie. Le anofele, per esempio, trasmetto- no il plasmodio della malaria (in Italia ufficialmente eradicata nel 1970); la zanzara tigre molti virus tra cui Dengue, Zika e Chikungunya.
L’incidenza della Dengue, diffusa soprattutto in Asia e America Latina, è aumentata di trenta volte negli ultimi 50 anni; Zika, che nell’80 per cento dei casi non dà sintomi, ha fatto paura anni fa quando ci si è accorti che può avere conseguenze serie sui bimbi se contratta in gravidanza; Chikungunya, che provoca forti dolori alle articolazioni e può diventare grave soprattutto in chi ha il sistema immunitario compromesso, in Italia ha provocato due estese epidemie nel 2007 e nel 2017.
37 - Il riscaldamento del clima le rende più pericolose?
Sì, perché più si alza la temperatura più si accorcia il periodo di incubazione durante il quale la zanzara contrae ciò che ha assimilato con il sangue e diventa infettiva; inoltre, un clima mite più a lungo favorisce la persistenza delle zanzare nell’ambiente, ne aumenta il numero di generazioni e quindi la densità.
Il riscaldamento globale potrebbe poi favorire la diffusione e l’adattamento di specie tropicali in aree temperate.
38 - In Italia quali malattie possono trasmettere?
La zanzara comune è vettore del virus del Nilo Occidentale, che in pochi anni è diventato endemico e in estate, specialmente nelle Regioni settentrionali come Veneto ed Emilia-Romagna, provoca centinaia di casi: se ci si trova in un’area dove sono stati segnalati casi, quindi, occorre proteggersi con cura e rivolgersi al medico se dopo una puntura compare febbre così da scongiurare l’encefalite, la complicanza più grave.
La zanzara tigre invece è stata responsabile della diffusione dei virus Chikungunya, nel 2007 e 2017, e della Dengue nel 2020, dopo aver acquisito i patogeni da persone che avevano contratto i virus in aree tropicali.
39 - Ci sono piani di sorveglianza per le malattie da zanzare?
In Italia dal 2020 è attivo nuovo un Piano nazionale di prevenzione e sorveglianza quinquennale per le arbovirosi, cioè i virus trasmessi dagli artropodi, in cui sono incluse Dengue, Zika e Chikungunya (portate da zanzare tigre) e il virus del Nilo Occidentale (dalle Culex).
40 - Quando serve la profilassi antimalarica?
Se ci si deve recare in uno dei 96 Paesi, soprattutto in Africa e Asia, dove la malaria è endemica ovvero costantemente presente e frequente: oltre a munirsi di repellenti ad alta concentrazione di principio attivo e a fare un uso attento delle zanzariere, è possibile proteggersi con una chemio-profilassi a base di farmaci specifici da utilizzare prima, durante e dopo il periodo di permanenza nell’area a rischio.
5. Domande 41-50
41 - Si potranno mai eliminare le zanzare?
Forse ci si potrebbe riuscire (a fatica) in un territorio limitato appena vi si sia insediata una nuova specie, con efficaci sistemi di sorveglianza e prevenzione; realisticamente nella maggior parte dei casi si può solo provare a contenere la densità degli insetti.
Si sta intervenendo per esempio con il rilascio nell’ambiente maschi sterilizzati (geneticamente, con irradiazione di raggi gamma o batteri), creando uno squilibrio nella popolazione che così potrebbe diminuire in tempi relativamente rapidi: il metodo ha dato risultati promettenti, ma non è ancora praticabile su larga scala così come il rilascio nell’ambiente di zanzare femmine geneticamente modificate per essere incapaci di volare e pungere.
42 - Ci sono posti al mondo ‘bonificati’ dalle zanzare?
È successo per esempio a Tetiaroa, in Polinesia, dove Aedes polynesiensis è stata eliminata in pochi mesi usando il batterio Wolbachia, innocuo per l’uomo, per rendere inefficaci gli accoppiamenti delle zanzare.
43 - I braccialetti e le app anti-zanzara funzionano?
Non ci sono ancora prove scientifiche certe che allontanino le zanzare.
44 - Le trappole ad anidride carbonica funzionano?
Le zanzare sono attratte soprattutto dall’anidride carbonica che emettiamo respirando, quindi funzionano meglio delle trappole luminose.
Tuttavia non sono garanzia assoluta di liberare le aree esterne, a meno che gli spazi siano circoscritti e le trappole in numero sufficiente; inoltre sono meno ‘competitive’ se nelle vicinanze ci sono persone o animali.
45 - Meglio la zanzariera alla finestra o intorno al letto?
Le zanzariere agli infissi sono ottime per proteggere tutti gli ambienti domestici, ma vanno mantenute ben chiuse, facendo attenzione nei momenti di passaggio dalle portefinestre; quelle attorno al letto possono essere un riparo in più per le culle dei neonati, più delicati, oppure per avere sonni tranquilli se non è possibile applicarle agli infissi.
46 - Gli zampironi fanno male?
Inventati nell’800 da Giovanni Battista Zampironi sono stati i primi rimedi antizanzare e oggi sono a base di polveri analoghe al piretro; i fumi derivati dalla combustione disturbano e allontanano gli insetti ma possono essere tossici per l’uomo e non devono essere respirati, perciò gli zampironi vanno usati all’aperto e posizionati con attenzione, in modo che il fumo non entri in casa e che non ci sia rischio di incendi. Dopo averli toccati bisogna lavare bene le mani.
47 - Basilico, gerani o rosmarino sui davanzali funzionano?
In teoria potrebbero fare da scudo alle zanzare perché contengono sostanze non amate dagli insetti, ma le concentrazioni sono troppo basse per un reale effetto barriera.
48 - Per una cena in terrazzo bastano le candele alla citronella?
Non sono di per sé inefficaci, perché le zanzare non amano la citronella; tuttavia l’effetto è blando e limitato alle immediate vicinanze. Optando per le sole candele, qualche puntura è da mettere in conto soprattutto se c’è vento a disperdere il fumo.
49 - Le ‘bat box’ per pipistrelli possono aiutare?
I pipistrelli sono ghiotti di zanzare come di molti altri insetti però volano di notte, quando la maggioranza delle zanzare non se ne va in giro (soprattutto la tigre, che punge in pieno giorno e non solo al crepuscolo), e ad altezze dove queste di rado arrivano.
Difficilmente quindi ‘adottare’ pipistrelli, che per di più non amano i contesti urbani dove vive la tigre, può eliminare tutte le zanzare nelle vicinanze.
50 - E gli animali che si nutrono di zanzare possono eliminarle?
Gechi, rane, pesci, uccelli, ragni e diversi insetti predatori mangiano le zanzare, la cui numerosità e velocità di riproduzione però non è paragonabile ai loro ‘appetiti’.
A livello di ecosistema la scomparsa di molta fauna selvatica, dai pipistrelli alle rane, non aiuta nel contenimento delle zanzare; circondarsi di animali che se ne cibano però difficilmente può eliminarle.