Capire se in una casa vive un giovane cane “mordicchiatore” è facile…
Basta osservare la parte inferiore dei pantaloni e delle maniche dei proprietari, ma anche le loro scarpe, per non parlare delle gambe di sedie e tavoli, soprattutto se sono di legno.
E se è estate, spesso gli indizi sono ben visibili sulle braccia e sulle caviglie scoperte dei bipedi della famiglia… sono i denti del piccolo “distruttore” che lasciano il segno.
Questo è un comportamento comune praticamente a tutti i cani e ha una fase ben delineata: dall’arrivo del cucciolo nella nostra casa al completamento della dentizione in età adolescenziale.
Ma una cosa rassicurante c’é: si può intervenire per modificare e indirizzare correttamente questo comportamento, naturale peraltro, in almeno una decina di modi.
Oggi li vedremo insieme per scoprire come risolvere il problema.
1. Perché lo fa? Le ragioni fisiologiche
Sicuramente avrete visto dei cuccioli giocare tra loro: come giocano?
Usano soprattutto la bocca, mordendosi a vicenda, perché è lo strumento più importante che hanno per aumentare le competenze relativamente all'utilizzo del morso: sostanzialmente, si allenano per un'eventuale caccia o per uno scontro con un altro individuo di qualsiasi specie.
Ecco perché osservando una cucciolata possiamo assistere a delle "risse" apparentemente allarmanti che, in realtà, fanno parte del normale processo di maturazione sociale del cane. Il nostro ruolo, però, è molto diverso da quelli dei fratelli di cucciolata.
È un ruolo genitoriale che ci impone di educare il cucciolo su cosa può e non può fare; e una delle cose che non può fare è morderci, quindi per prima cosa si sconsiglia vivamente di giocare con il cucciolo facendosi mordere le mani.
Sì, per alcuni è divertente "fare la lotta" con il proprio cane ma in questo modo non lo aiutano, perché non favoriscono lo sviluppo dell'inibizione del morso verso se stessi e gli altri famigliari, cosa della massima importanza per una convivenza serena.
Inoltre, il cane può mordicchiare anche per scoprire e apprendere, una sorta di "fase orale" che hanno anche i bambini nei primi anni di vita, oppure perché attiva una parte del comportamento predatorio, cioè il morso e la successiva uccisione della preda; pensate a quando il cane scuote la testa a destra e sinistra, ringhiando, con un giocattolo in bocca: sta replicando quello che farebbe per spezzare il collo o la colonna vertebrale a un animale che ha catturato.
Infine, e questo vale anche per l'adulto, un cane può mordere perché è stressato oppure frustrato nelle sue aspettative. Per esempio, se in passeggiata qualcosa attira fortemente il cane ma non la può raggiungere perché è al guinzaglio, può sfogare la frustrazione mordendo proprio quest'ultimo.
Utilizzare la bocca per mordere e per masticare è un'esigenza etologica irrinunciabile del cane, da cucciolo in particolare ma anche da adulto. Quindi, dargli modo di indirizzare correttamente questa necessità è un'ottima idea per prevenire mordicchiamenti e masticazioni inappropriate.
Adesso vi chiedo: cosa date da masticare al vostro cane durante la giornata? Prendete carta e penna e scrivete la lista degli oggetti o degli snack a lunga durata che sono a disposizione del cane e che soddisfano l'attività masticatoria. Fatto?
Un istruttore ed educatore cinofilo ecco cosa avrebbe scritto e dato al suo cane quando era cucciolo:
"- a casa con me: bottiglia di plastica, snack di pelle di bufalo, zoccolo di capra e il suo peluche preferito;
- a casa da solo: Kong (farcito con formaggio e poi messo in freezer), un gioco di gomma indistruttibi le (a forma di osso, palla da rugby, pallina eccetera), un pezzo di legno proveniente dall'albero del caffè o da un olmo (non scheggiano) e un corno di cervo;
- in passeggiata: tira e molla (corda con nodi, salamotto o straccio) e pallina; questi due giochi sono utilissimi per scaricare lo stress in passeggiata e inoltre fungono da rinforzo per gli esercizi che gli richiedo durante l'uscita".
Adesso riprendete la vostra lista e, se vi fa piacere, arricchitela con qualcosa dall'ultimo elenco. Se il vostro cane passerà diverso tempo a masticare oggetti e snack tra quelli consigliati, automaticamente dovrebbe ridurre la frequenza di bersagliare coi denti oggetti inappropriati, persone, abiti, mobili eccetera, perché buona parte della sua necessità etologica di mordere e masticare sarà già stata soddisfatta.
Parlando di mordicchiamento, bisogna ricordarsi che il giovane cane cambia i denti “da latte” con quelli definitivi tra i quattro e i sei mesi di vita: il fastidio che gli provoca la crescita dei denti da adulto lo spinge a masticare oggetti per trovare sollievo e, istintivamente, lo farà anche per facilitare la caduta di quelli da latte.
Esiste anche un secondo periodo, che segue immediatamente il primo e che arriva fino ai dodici mesi, in cui i denti definitivi si fissano all’osso della mandibola. Anche in questo caso alcuni cani tenderanno a “ rosicchiare” qualcosa per trovare sollievo.
2. Come intervenire. L'indifferenza. Il comando "lascia". Ti offro un’alternativa. L'urlo della preda.
Iniziamo con un breve elenco del le dieci tecniche che possiamo mettere in campo per modificare il com portamento del cane che mordicchia.
Le svilupperemo una per una, alcune in questo numero e altre nel prossimo.
Poiché non esiste una tecnica valida per tutti i cani, è necessario andare per "prove ed errori" fino a individuare quelle più efficace e anche più adatta alle nostre esigenze. Ecco l'elenco:
1. L'indifferenza
2. Il lascia
3. Ti offro un'alternativa
4. L'urlo della preda
5. Il vento di Maestrale
6. Il comando "mano"
7. Il comando "bacio"
8. Ti faccio volare
9. La doccia fredda
10. La tecnica dello shaker
Ora passiamo a descriverle meglio.
- L'indifferenza. Coerenza e tempismo indispensabili
Questa è una tecnica molto diffusa ma che spesso dà pochi risultati. Il motivo?
La coerenza nell'applicazione, che deve essere pari al 100 per cento e pochi riescono a raggiungerlo, e la tempestività del nostro intervento.
Sostanzialmente, questa tecnica prevede che quando il cane sta per mordicchiare noi voltiamo lo sguardo e ci allontaniamo in silenzio.
In linguaggio tecnico, dobbiamo intercettare la "fase appetitiva", quella in cui il comportamento non è stato ancora messo in atto ma sta per esserlo, e non quella in cui è già in essere ("fase consumatoria"), altrimenti è tutto inutile.
Questo nostro comportamento va ad in terrompere la relazione con il cane che, nel corso dei giorni, associa che quando inizia a morderci noi ci allontaniamo e il divertimento finisce prima ancora di iniziare.
Quando torniamo, anche dopo solo qualche minuto, il tempo necessario per resettare la memoria a breve termine del cane, possiamo dargli un'alternativa di gioco con la bocca: un masticativo, una bottiglia di plastica (vuota, senza tappo e relativo anellino di tenuta) e così via.
- Il comando "lascia"
Prendiamo una corda robusta, uno straccio o meglio ancora un "tira-molla" apposito che troviamo nei pet shop (la lunghezza deve permetterci di tenerne saldamente le estremità con le mani abbastanza distanti dalla bocca del cane, che lo afferrerà al centro).
Facciamolo muovere per terra in modo invitante, come se fosse una piccola preda, per attivare l'istinto di caccia del cane.
Non appena si avvicina per investigare, diciamo "bravo", parola che ormai conosce già visto che la utilizziamo come rinforzo intermedio per gli esercizi che fa con noi, e facciamo in modo che afferri il tira-molla nella parte centrale mentre le due estremità sono saldamente nelle nostre mani.
A questo punto, possiamo iniziare il "gioco di ruolo" che consiste nel lottare scherzosamente per il possesso della preda: molti cani lo fanno per natura tra loro e si tratta di un'attività nella quale, a turno, ciascuno "vince" o "perde". Nel nostro caso, però, lo scopo è un altro, cioè invogliare il cane ad aprire la bocca per insegnargli il comando "lascia".
Per riuscirci, giochiamo per qualche decina di secondi piegati in avanti spostando il tira-molla solo lateralmente, a destra e a sinistra, e mai verso l'alto, per non costringere il cane a sforzi pericolosi per le vertebre cervicali.
Poi, all'improvviso, diventiamo del tutto passivi, tenendo sempre molto saldo il tira-molla per le estremità ma smettendo di "lottare" e avvicinandolo al nostro corpo mentre riportiamo il busto in posizione eretta e lasciamo le braccia distese verso il basso.
Molto facilmente, il cane entrerà fisicamente in contatto con la nostra gamba poggiandovi il mento e darà ancora qualche strattone ma poi, visto che il gioco è finito, aprirà la bocca: è fatta! Appena stacca i denti dal tira-molla diciamo immediatamente "bravo" e subito dopo "lascia", con tono molto neutro e calmo. Poi ricominciamo a giocare.
La gratificazione del cane, infatti, in questo caso viene dalla ripresa dell'attività dopo aver lasciato. E funziona benissimo come rinforzo, cioè come evento che aumenta le probabilità che un comportamento venga ripetuto in una successiva occasione.
Se il cane non dovesse lasciare, mettiamo un boccone gustoso sotto il suo naso in modo che, attirato dal profumo, apra la bocca. Facendo lasciare giochi e oggetti nel momento in cui il cane ci tocca con il muso gli stiamo insegnando a rispettare il nostro corpo e i nostri vestiti, sostanzialmente stiamo lavorando per non farci "masticare".
Quando il cane vi mordicchia potete usare il comando "lascia" e contemporaneamente dargli un gioco da mordere per fargli capire chiaramente che il morso va indirizzato solo su certi oggetti e non su di noi. Tutto questo, ovviamente, se al cane il gioco del tira-molla piace...
- Ti offro un’alternativa
Indirizziamo altrove la sua energia, sfruttando l’olfatto per esempio!
Quando il cane ci "mordicchia", spesso non è veramente consapevole della sua azione perché appartiene ai comportamenti istintivi che si innescano, per così dire, "in automatico".
Dare un'alternativa significa proporre al cane qualcosa di diverso per spostare la sua focalizzazione dal morso verso un'altra azione.
Per esempio, se intuite che il cane sta per mordicchiare, il che implica una buona dose di attenzione ai dettagli del suo linguaggio corporeo, potete usare dei comandi che già conosce quali "seduto", "terra", "in piedi", "guardami" eccetera.
In questo modo portiamo il cane in "modalità lavoro", che esclude altre attività tra cui il morso, almeno in quel momento. Ricordatevi poi di premiare il cane con il cibo o ancora meglio con un "tira-molla" per reindirizzare la sua energia e la sua azione di morso, di per sé legittima, verso un bersaglio adeguato e scelto da voi.
Un'altra alternativa utile per spostare il focus del cane e fargli scaricare energia è avviare la ricerca di un gioco oppure di un oggetto nascosto per casa, impegnando il suo olfatto e quindi il suo cervello.
Le ricerche sono attività che richiedono molta concentrazione e che portano il cane a calmarsi e stancarsi molto a livello mentale, favorendo il relax.
- L'urlo della preda. Serve credibilità e può esserci un problema
In genere, parlare in modo concitato e agitarsi sono comportamenti che portano il cane a eccitarsi, più che a calmarsi.
Quindi, se mentre il nostro amico ci mordicchia iniziamo a dire "no, basta, smettila!" con aria preoccupata, sguardo stupito e voce turbata... probabilmente otterremo soltanto di farci mordere meglio e più a fondo, soprattutto con alcune tipologie di cani come i Terrier di tipo bull e relativi incroci, ma anche con tutti i soggetti con soglia di eccitazione bassa.
Il silenzio, al contrario, ha spesso un effetto calmante o disarmante, in particolare se associato all'immobilità. Ma stare immobili e zitti mentre denti aguzzi ci "masticano" o affondano nel tessuto dei nostri abiti non è detto che sia semplice.
Possiamo allora ricorrere a un piccolo trucco, che è l'urlo di dolore della preda. Si tratta di un verso improvviso e acuto, emesso con forza, che alcuni cani interpretano correttamente come una manifestazione di dolore e una richiesta di aiuto, interrompendo la loro azione di "attacco".
Il problema di questa tecnica risiede nel fatto che non sono in molti a riuscire a emettere un suono credibile, l'altro è che spesso ai cuccioli si acquistano palline e altri giochi da mordere che hanno all'interno un sistema sonoro che... emette suoni acuti, per cui il cane si abitua a considerare questi suoni parte del gioco e invece di smettere, insiste.
3. Il comando “mano"
Questa tecnica e la prossima (il comando "bacio") sono utili soprattutto per quei cani che tendono a mordere le mani.
Condizionando il cane a toccare la nostra mano su comando, spostiamo il focus della sua azione dal mordere al toccarci con il tartufo: sostanzialmente, lo mettiamo in una modalità diversa, ovvero "fai un esercizio e verrai premiato".
Inoltre, il comando mano potremo utilizzarlo anche per il richiamo, la passeggiata, se il cane che tende a saltarci addosso e così via.
L'esercizio consiste nel trasformare la nostra mano in un "target" di riferimento (un bersaglio da toccare con il tartufo, in questo specifico caso).
Bisogna essere tempestivi: appena ci si accorge che il cane sta per mordicchiarci attiviamo il comando. Impostiamo il target "mano" usando la tecnica SMAF, secondo me la più efficace in questo esercizio, dividendolo in 3 fasi:
Fase 1: stimolo-gesto/segnale-parola;
Fase 2: gesto/segnale-parola;
Fase 3: parola.
FASE 1: STIMOLO-GESTO/SEGNALE-PAROLA
a. Prendo un boccone prelibato e lo posiziono sul palmo della mano tenendolo con il pollice chiuso, oppure lo tengo incastrato tra il dito indice e il dito medio (alla base). Le altre dita sono tenute dritte come fossero una tavoletta rigida e non semicurva (segnale ben visibile al cane).
b. Contemporaneamente dico "mano" e la muovo a destra e a sinistra.
c. Quando il cane, attratto a livello olfattivo dal profumo del boccone e attratto visivamente dalla mano che si muove, tocca il palmo della mano dico "bravo".
d. Lascio che il cane si gusti il meritato boccone direttamente dalla mano.
e. Ripeto altre 3 volte per un totale di 4 ripetizioni.
f. Possiamo fare 4-5 sessioni al giorno da 4 ripetizioni ciascuna, variando i luoghi, il tipo di movimento della mano, la posizione del cane e il nostro movimento: facciamolo con il cane alla nostra destra o a sinistra, avanti o più indietro, da fermi o camminando, a casa e al parco!
e. Dopo circa 50 ripetizioni, passiamo alla fase 2.
FASE 2: GESTO/SEGNALE-PAROLA
È il momento di togliere qualcosa: togliamo il boccone dalla mano!
a. Muovo la mano (senza boccone) dicendo "mano".
b. Il cane esegue, dico "bravo".
c. Tiro fuori il boccone dalla tasca (sullo stesso lato della mano che il cane ha toccato) e premio.
e. Ripeto altre 3 volte sempre premiando il cane.
f. Possiamo fare 4-5 sessioni al giorno da 4 ripetizioni, variando i luoghi, il tipo di movimento della mano (che deve essere sempre meno evidente), la posizione del cane e il nostro movimento con il corpo,
e. Dopo circa 100-150 ripetizioni, passiamo alla fase 3.
FASE 3: PAROLA
È il momento di togliere anche il segnale, ovvero la mano che si muove.
a. Non ho bocconi in mano e la stessa è ferma. Dico la parola "mano".
b. Il cane esegue, dico "bravo".
c. Tiro fuori il boccone dalla tasca (sullo stesso lato della mano che il cane ha toccato) e premio.
e. Ripeto altre 3 volte, sempre premiando il cane.
f. Possiamo fare 4-5 sessioni al giorno da 4 ripetizioni, variando i luoghi, la posizione del cane eccetera,
e. Dopo circa 100-150 ripetizioni con stimoli esterni medi o bassi, iniziamo a fare questo esercizio in luo ghi ad alto stimolo (parchi, in passeggiata, a casa di amici eccetera).
Note: il cane potrebbe fare fatica ad eseguire l'esercizio con il solo comando vocale. In questo caso, aiutiamolo con il gesto della mano che, però, con il tempo e molte ripetizioni, dovrà essere sempre meno evidente fino a scomparire: all'inizio posso muovere la mano con un'oscillazione di 20 cm per poi passare a 15 cm, poi a 10, a 5 cm... fino a un impercettibile movimento.
4. Il "vento di maestrale". Il comando "bacio".
- Il "vento di maestrale". A volte un po' d'aria può fare miracoli.
Un cucciolo, spesso, è facilmente impressionabile, soprattutto quando non si aspetta un'azione improvvisa da parte nostra.
Dipende molto, però, anche dalla genetica del cane, dal temperamento e dalla personalità dell'individuo. I soggetti più "tosti" possono anche ignorare la nostra azione.
Il "vento di maestrale" in realtà è un soffio d'aria che esce all'improvviso dalla nostra bocca e va dritto sul musetto del cucciolo che ci mordicchia.
Non è il soffio in sé che inibisce il cane dal continuare a mordere ma, piuttosto, l'effetto sorpresa. Molto importante, subito dopo aver soffiato, allontanare il viso dal muso del cucciolo, per ché potrebbe reagire, magari pensando a un gioco, e senza volerlo... pinzarci il naso!
Un'alternativa potrebbe essere utilizzare una piccola pompetta per il getto d'aria. Appena il piccolo smette e ci guarda stupito, diamogli un boccone supergustoso!
- Il comando "bacio"
Adesso ci divertiamo: insegniamo al nostro cane a "baciarci" su comando; inizialmente il cane dovrà baciare la nostra mano (se bacia, automaticamente resetta l'opzione "mordicchiare") e poi, se ci va, possiamo indirizzare lo stesso comando sul nostro viso.
Dietro una "leccata" di un cane spesso si nascondono significati diversi rispetto al significato romantico che noi proiettiamo sul cane, ovvero affettivo; il cane può leccare per stress (positivo e negativo), perché attratto da un odore, per accudire oppure come atto di riconoscimento del ruolo di "guida" (le adership autorevole) del conduttore.
Ovviamente, in un momento in cui il cane sta per "mordicchiarmi" punterei sull'ultimo punto: "sono la tua guida, baciami e non mordermi". C'è anche da dire che il cane, con l'esperienza, impara da noi che il bacio ha un significato diver so: puramente affettivo!
Vediamo come impostarlo:
a. Prendiamo un pezzetto di fegatomolto appetibile (Wurstel, cotto e simili) o un tubetto di paté per cani.
b) Strofiniamo o spalmiamo sul palmo della mano.
c) In silenzio, porgiamo la mano al cane e facciamola "baciare" tenendola ferma (5 sessioni per 5 ripetizioni nell'arco della giornata fino ad arrivare a 50 ripetizioni totali).
d) Facciamo la stessa operazione del punto "C " inserendo la variabile del movimento, cioè muovendo la mano lentamente a destra e a sinistra, tenendo il palmo sempre visibile al cane (5 sessioni da 5 ripetizioni nell'arco della giornata fino ad arrivare a 50 ripetizioni totali).
e) Adesso è il momento di togliere "l'esca": non strofiniamo più il cibo sulla mano, diamo il comando "bacio" porgendo il palmo della mano stessa e aspettiamo... quando il cane ci lecca diciamo "bravo" e premiamo con lo stesso cibo usato in precedenza (5 sessioni da 5 ripeti zioni nell'arco della giornata fino ad arrivare a 100 ripetizioni totali, se bastano, altrimenti proseguiamo per più giorni).
f) Generalizziamo questo bellissimo esercizio proponendolo al cane in contesti e stimoli esterni diversi, in modo tale che lo esegua in qualsiasi situazione e non solo in casa.
g) Se vogliamo spostare il comando "bacio" dalla mano al viso, è semplicissimo: porgiamo il viso anziché la mano e date il comando "bacio"; se non funziona, spalmiamo o strofiniamo un po' di cibo sulla guancia, giusto per richiamargli l'esercizio appena condizionato sulla mano.
5. Si decolla! La doccia fredda. La tecnica "shaker" e conclusioni importanti
- Si decolla! Ma sempre con delicatezza
Questa è una tecnica molto semplice che, in alcuni casi, dà risultati immediati.
Quando il cane sta per mordere lo prendiamo saldamente (una mano o un braccio sotto il collo o sul collare e una sulla pancia, per non farlo cadere) e lo solleviamo a un'altezza massima di 60 cm.
Possiamo anche abbinare un comando prima di sollevare il cane, per esempio "volo": dopo un po' di ripetizioni, basterà usare il comando e il cane potrebbe smettere di mordicchiare anche senza... decollare. Anche in questo caso, a fine in tervento diamo sempre al cane un boccone goloso.
Spesso il cane, preso di sorpresa, può inibirsi e quindi calmarsi ma potrebbe anche agitarsi; in quest'ul timo caso, manteniamo la calma e, in silenzio, continuiamo a tenere il cane sollevato finché non si calma.
Possiamo tenere il cane in due posizioni: la prima parallelo al pavimento mentre la seconda prevede una leggera inclinazione in avanti della testa del cane. Per i cani di grossa taglia questa tecnica è riservata ai cuccioli... sollevare un Alano di 7-8 mesi potrebbe essere già piuttosto impegnativo.
- La doccia fredda. Il tempismo è fondamentale
Questa tecnica è molto utile per capire quanto siano importanti l'effetto sorpresa e il tempismo d'intervento, piuttosto che l'azione stessa.
Infatti, la "doccia fredda" prevede l'interruzione dell'azione di mordicchiare del cane con una spruzzata d'acqua erogata con uno vaporizzatore (piccolo) per piante.
I fattori determinanti sono i seguenti:
- il getto dello spruzzino deve essere diretto e non vaporizzato;
- lo spruzzino deve essere nascosto dietro la schiena prima dell'u-tilizzo;
- bisogna intervenire entro 0,5 secondi dall'inizio del mordicchiare;
- inseriamo un comando prima dello spruzzo, in modo, che dopo 2-3 spruzzate, il comando basti.
- La tecnina "shaker"
Il nome potrebbe trarre in inganno: non si tratta di portare il cane al bar per offrirgli un cocktail al fine di stordirlo e calmarlo... Prendiamo una bottiglietta di plastica vuota da mezzo litro, infiliamoci dentro una decina di sassi di misure diverse e richiudiamo il tappo.
Quando il cane propone l'azione di mordere, agitiamo la bottiglietta come fosse uno shaker in modo da produrre rumore; il rumore improvviso, spesso, prende di sorpresa il cane che lascia la presa.
Se questo rumore non è efficace, possiamo usare una lattina con dentro qualche pezzetto di ferro (viti, bulloni eccetera) producendo un rumore metallico.
Attenzione: le prime volte serve un rumore leggero in modo da non traumatizzare il cane, dobbiamo trovare la "shakerata" giusta che interrompa la sua azione senza spaventarlo.
Anche in questo caso, prima dello shaker, possiamo inserire un comando che funga poi da "promemoria". Di nuovo, premiamo sempre il cane a intervento concluso.
Il vantaggio dello shaker è l'utilizzo a distanza: se il cane mordicchia un familiare o un amico che si trova a 3 metri di distanza possiamo intervenire azionando il rumore in modo da generalizzare il comportamento del cane.
- Conclusioni importanti. Non stiamo parlando di punizioni
Abbiamo visto diverse tecniche che provocano effetti diversi a seconda del cane (genetica, esperienze e così via) e del conduttore che le propone (siete abbastanza credibili per il vostro cane o è necessario lavorare sull'aumento della relazione e della leadership?).
Queste tecniche che tipo di impatto possono avere sul vostro cane? E' sempre una questione di dosaggio e di come vi ponete durante l'esecuzione della tecnica.
Se l'applicazione è corretta, non possiamo parlare di "punire" o "rinforzare negativamente" il cane ma semplicemente di distoglierlo dall'azione di mordicchiare prendendolo di sorpresa.
Infatti è difficile collocare un soffio d'aria, uno spruzzo d'acqua, un'alzata, e un rumore (shaker) nella categoria delle "punizioni": si tratta di "stimoli avversativi".
Sempre fondamentale è finire ogni intervento in positivo: se riuscite a "distrarre" il cane con una delle tecniche de scritte, concludete con un boccone in modo da ripristinare la "relazione".
Anticipo la domanda che, giustamente, qualcuno potrebbe porsi: "non è che il cane impara che se mi morde poi io lo alzo e riceverà un boccone?"
Troppo complesso per il cane, poiché i nostri amici a quattro zampe associano il rinforzo all'ultima azione fatta quindi, nel caso del nostro esempio, il cane associa il cibo al non mordicchiare.
Inoltre il cibo potrebbe essere un rinforzo positivo ma anche uno stimolo: per stimolo s'intende qualcosa che attira e distrae il cane.......e quando il cane si eccita, iniziando a mordicchiare, uno stimolo può aiutarlo a ripristinare la calma.