L’igiene orale del cane e del gallo è spesso sottovalutata dai proprietari che intervengono solo quando il proprio pet inizia a manifestare disturbi come alitosi, ascessi e perdita dei denti.
La strategia migliore per gestire correttamente problematiche come queste è senz’altro la prevenzione, che deve avere inizio fin dalla giovane età.
Infatti, nonostante si pensi che il tartaro e altre malattie della bocca facciano parte del normale corredo di acciacchi degli animali più anziani, è bene ricordare che il 70% dei cani presenta disturbi orali già dopo i 4 anni di età, nel pieno della gioventù.
La causa principale della comparsa di patologie a carico della cavità orale è senz’altro la scarsa igiene della bocca che comporta inevitabilmente un accumulo di tartaro e placca.
1. COME È FATTA LA BOCCA DEI NOSTRI AMICI ANIMALI?
- COME È FATTA LA BOCCA DEI NOSTRI AMICI ANIMALI?
Prima di parlare di tutto ciò che occorre fare per mantenere in salute la bocca dei nostri amici animali, è giusto capire come funziona e come è fatta.
Ebbene sì, la cavità orale può rappresentare un piccolo ecosistema a sé stante con una flora microbica e delle strutture ben diversificate che è importante conoscere per prendersi cura del proprio amico a quattro zampe.
In particolare, bisogna soffermarsi sui denti: il cane e il gatto sono classificati come carnivori e questa loro caratteristica incide molto sulla conformazione della bocca che si è evoluta per strappare e lacerare.
Proprio come noi, anche il cane e il gatto hanno una prima dentatura decidua, ovvero temporanea (i famosi "denti da latte”), che presto lascia il posto a quella definitivi formata da incisivi, canini molto sviluppati, premolari e molari.
Ogni dente è formato da tre strati costitutivi (smalto, cemento e dentina) che proteggono la parte più profonda, la polpa dentale, all'interno della quale si trovano i vasi sanguigni e le terminazioni nervose; come ulteriore protezione, sono presenti altre strutture che rivestono e ancorano ogni dente alla gengiva come il legamento periodontale: sono proprio loro le vittime della placca e del tartaro.
- PLACCA E TARTARO: CHE DIFFERENZA C’È?
É quasi un dubbio amletico: tartaro o placca? (Come possiamo distinguerli? la placca e una patina, spesso invisibile, di residui alimentari, cellule morte e batteri che finisce per ricoprire i denti e insinuarsi nel solco gengivale.
Con il passare del tempo la placca accumulatasi reagisce con i sali minerali contenuti nella saliva e si solidifica, diventando tartaro. A differenza della placca, il tartaro è ben riconoscibile e può assumere colorazioni diverse, dal giallo al marrone scuro o al nero.
Una corretta igiene orale, attuabile anche con l’ausilio di snack e alimenti naturali, può prevenire la formazione della placca, ripulendo i denti, ma se si è già sviluppato del tartaro, l'unico in grado di rimuoverlo è il veterinario, sottoponendo l’animale a una procedura nota come detartrasi.
Non bisogna assolutamente sottovalutare la gravità di questi disturbi, perché possono avere serie ripercussioni non solo sulla cavità orale e, quindi, sulla masticazione, ma anche su altri organi dell’organismo, come il cuore.
Se i batteri della placca non vengono rimossi periodicamente possono provocare ascessi, fistole e infiammazioni molto gravi che possono coinvolgere anche le ossa e indurre delle fratture mascellari o mandibolari.
Ma non finisce qui: i batteri spesso producono tossine che, se riescono a entrare nella circolazione sanguigna, possono danneggiare tutto l'organismo intaccando anche organi vitali come reni, fegato, polmoni e cuore, spesso soggetto a endocarditi batteriche.
2. LA MALATTIA PARODONTALE. COSA FARE?
La malattia parodontale è una patologia infiammatoria che colpisce inizialmente le mucose gengivali per poi estendersi a tutto l’apparato di sostegno dentale, chiamato parodonto.
Quest’ultimo è formato soprattutto da strutture clastiche legamentose (come il legamento periodontale), dal cemento e dall’osso alveolare di sostegno.
Durante le fasi iniziali della malattia si può osservare sanguinamento che si manifesta in seguito a traumi molto leggeri, come la masticazione di alimenti duri; successivamente possono presentarsi rossore e gonfiore delle gengive che perdono la caratteristica colorazione rosata.
Tuttavia, in molti casi la malattia può svilupparsi in modo asintomatico e ciò rende ancora più difficoltoso per i proprietari riconoscere il problema precocemente; a uno stadio avanzato, può rendersi necessaria la rimozione del dente.
Quando si instaura una parodontite, purtroppo, la situazione non è più recuperabile: bisogna sottoporre quanto prima l'animale a detartrasi, ma il problema non potrà mai essere eliminato completamente; in seguito alla retrazione gengivale dovuta all’infiammazione, infatti, si formano delle tasche inaccessibili dai farmaci all’interno delle quali i batteri della placca proliferano.
Una volta accertata la diagnosi di malattia parodontale, il veterinario dovrà delineare la terapia più adeguata alle esigenze del pet; spesso, per arrivare a questo punto è necessaria una visita sotto anestesia dell'animale, a causa della scarsa collaborazione.
Ancora una volta è bene sottolineare quanto sia importante educare fin da cuccioli Fido e Micio a lasciarsi manipolare così da consentire indagini diagnostiche più attendibili e precise, migliorando l'intervento del medico e il rapporto dell’animale con il veterinario.
Per verificare se si siano già formate delle tasche gengivali e determinare la loro eventuale estensione può essere utile sottoporre il pet a una radiografia; la maggior parte delle volte l’intera procedura è svolta subito prima dell’intervento di detartrasi che rappresenta l'unico trattamento in grado di rimuovere il tartaro e limitare i danni della parodontite.
In seguito all’operazione, l’animale è sottoposto a terapia antibiotica, per scongiurare il rischio che l'infezione si estenda all'osso e abbia ripercussioni sistemiche.
Queste procedure richiedono personale altamente qualificato e il costo degli interventi può arrivare a essere molto alto ma, purtroppo, non sono disponibili alternative altrettanto efficaci per la rimozione del tartaro e il trattamento della malattia parodontale.
La soluzione ideale per gli animali e i proprietari, dunque, è senz’altro la prevenzione.
3. PREVENIRE LA FORMAZIONE DI PLACCA E TARTARO È DAVVERO POSSIBILE? L’ALIMENTAZIONE È FONDAMENTALE
Finora abbiamo discusso su quanto la prevenzione sia importante per garantire alla bocca di Fido e Micio una salute duratura che consenta loro di giocare e alimentarsi autonomamente, ma di certo i proprietari più dubbiosi, arrivati a questo punto, si staranno chiedendo come sia possibile attuarla nel modo migliore.
In realtà, la risposta è molto semplice: bisogna lavare i denti!
Proprio come si fa con i bambini, bisogna insegnare ai pet, fin da cuccioli, a lasciarsi pulire la bocca con prodotti appositi presenti in commercio, badando di non utilizzare i comuni (e più economici) dentifrici a uso umano, poiché questi contengono lo xilitolo, una sostanza molto tossica per cane e gatto che durante la pulizia dei denti può essere ingerita e provocare gravi danni all’organismo.
Nei soggetti più a rischio, come i cani di piccola taglia e i gatti Siamesi, Abissini, Persiani, Maine Coon e Burmesi, l’ideale sarebbe spazzolare i denti quotidianamente, ma se il pet è sano e non presenta particolare sintomatologia, sono sufficienti 2-3 volte alla settimana.
Se non si hanno a disposizione spazzolino e dentifricio o se l’animale è particolarmente irritabile, la soluzione migliore e avvolgere una pezza attorno al dito e massaggiare delicatamente denti e gengive.
La salute della bocca non può che essere strettamente correlata all'alimentazione: la composizione degli alimenti che l'animale consuma nell’arco della giornata può influenzare notevolmente l’accumulo della placca.
In particolare, è stato dimostrato che cibi con un alto contenuto di carboidrati favoriscono la proliferazione dei batteri responsabili della placca.
Molti veterinari consigliano di somministrare a Fido e Micio una dieta industriale secca (croccantini), ma in realtà la sola assunzione di cibo secco non è sufficiente: infatti, i pet non sempre masticano le crocchette prima di deglutire e spesso questo tipo di prodotti contiene una percentuale elevata di carboidrati.
L’ideale, dunque, è optare per una dieta bilanciata con l’aggiunta di prodotti o alimenti che stimolino la masticazione, come finocchi, zucchine, carote, ma anche masticativi disponibili in formato di stick, molto apprezzati, in particolare, dai cani.
Se si decide di adottare una dieta a base di alimento secco industriale, il consiglio è di fare una selezione sulla marca da utilizzare, preferendo croccantini di categoria premium e super premium a prodotti di classe economy.
Indubbiamente il consulto con il proprio veterinario e una tappa fondamentale nella scelta della dieta per il proprio animale domestico.
4. BREVE GUIDA ALLA DETARTRASI
Come recita un antico proverbio, prevenire è meglio che curare, ma quando la prevenzione non è sufficiente o efficace è importante portare Fido e Micio dal veterinario per un controllo, soprattutto se si ha a che fare con disturbi che interessano la cavità orale.
L’igiene della bocca dei pet è molto importante per la loro salute: non solo rappresenta il primo segmento dell’apparato digerente (ricordiamo che la digestione dell'alimento ha inizio proprio nella bocca!), ma è anche il loro punto di contatto con il mondo.
Attraverso la bocca i pet giocano, leccano, afferrano, masticano e, cosi facendo, interagiscono con le persone, gli altri animali e l’ambiente, tutelare la bocca significa, quindi, garantire loro un corretto rapporto con ciò che li circonda.
Tuttavia, non sempre i proprietari ricordano quanto essa sia importante per i propri amici a quattro zampe e nella maggior parte dei casi la trascurano.
- 1 PROPRIETARIO SU 4 LI ISPEZIONA
Secondo uno studio del 2020 solo un proprietario su quattro è in grado di ispezionare la bocca del proprio cane (K.B Enlund, C. Brumus, J. Hanson, R. Hagman, Ο.V. Hoglund, P. Gustàs e A. Pettersson, Frontiers in Veterinary Science, 9 giugno 2020).
Il problema è che in questo modo non ci si accorge del progressivo accumularsi di placca e tartaro, almeno fino a quando Fido e Micio non iniziano a manifestare alitosi oppure mobilità dentale.
- INTERVENTO CON ANESTESIA
Ebbene, in questi casi la soluzione è soltanto una: ricorrere alla detartrasi, una procedura che si svolge sotto anestesia e che consiste nella rimozione di placca e tartaro dai denti, grazie all’uso di strumenti affilati e/o ablatori a ultrasuoni, raffreddati con getti d'acqua.
Durante l’intero intervento il paziente deve essere intubato: solo cosi è possibile avere la certezza che l'acqua, il sangue e la saliva, carichi di batteri, non finiscano in trachea e raggiungano i polmoni.
Al termine del trattamento i denti vengono sottoposti a lucidatura: si tratta di un passaggio fondamentale che serve per ritardare la deposizione di placca e tartaro.
- VISITA PRE-ANESTESIOLOGICA
Data la complessità della detartrasi e la necessità dell'anestesia, i veterinari consigliano di sottoporre l’animale a una visita pre-anestesiologica, finalizzata a evidenziare eventuali patologie subcliniche (ovvero non clinicamente manifeste) che richiedono accorgimenti particolari durante la procedura anestesiologica e possibili variazioni di protocollo (per esempio, si può optare per un farmaco piuttosto che un altro, oppure per anestesia inalatoria piuttosto che in infusione).
Questo passaggio è molto importante per assicurare al proprietario la corretta riuscita dell'intervento ed è bene tenerlo a mente, qualora si decidesse per ragioni economiche di bypassarlo.
- ESAME RADIOGRAFICO
Prima della detartrasi, inoltre, l'animale viene sottoposto a un esame radiografico che consente all'odontoiatra veterinario di avere una visione d'insieme della cavità orale e di diagnosticare eventuali fistole, ascessi o tasche di tartaro.
Tuttociò fa si che la procedura abbia un costo complessivo piuttosto elevato, ma questo non deve scoraggiare o spaventare i proprietà: è bene ricordare che durante l'intervento vengono somministrati diversi farmaci, si utilizzano strumenti ad alta precisione e sono coinvolti due o più medici veterinari specialisti.
- OCCHIO Al PREZZI BASSI
Bisogna diffidare di prezzi eccessivamente inferiori alla media: molto spesso, infatti, viene proposto di attuare un semplice distacco del tartaro a un costo nettamente inferiore; tuttavia, tale procedura non solo non ha alcun significato medico, ma espone anche la superficie porosa sottostante del dente all'aggressione dei batteri.
5. PLACCA E TARTARO: I NEMICI DELLA SALUTE GENERALE DI CANI E GATTI
Placca, tartaro, alitosi (alito cattivo) sono un "problema quotidiano" per i nostri amici animali.
La placca è un concentrato di più di 300 tipi diversi di batteri che si deposita continuamente sulla superfìcie dei denti.
Quando non rimossi, questi batteri sono dei nemici temibili per la salute e il benessere della bocca dei nostri amici a quattro zampe. Inoltre, le grandi quantità di composti volatili a base di zolfo, che tali batteri liberano, sono responsabili dell’alito cattivo.
La placca inizia, poi, a calcificarsi sotto forma di tartaro: una sorta di cemento, talmente duro da non venir più tolto con la semplice spazzolatura, che favorisce l’adesione dei batteri alla superfìcie dei denti, aggravandone l’azione lesiva.
Un cavo orale sporco e trascurato è anche in grado di compromettere lo stato di salute generale, a causa della diffusione sistemica dei batteri della placca ad organi vitali come reni, cuore, fegato e polmoni.
LA SOLUZIONE MIGLIORE? UN'IGIENE ORALE DI QUALITÀ CERTIFICATA
Solo un terzo degli animali affetti da problemi alla bocca riceve i dovuti trattamenti, e ancor meno sono i cani e i gatti oggetto di "buone abitudini" quotidiane di igiene orale. Per questo, è auspicabile sensibilizzare i proprietari all’importanza di attenzioni specifiche dedicate al cavo orale dei loro animali.
A cominciare dal concertare con il veterinario piani a lungo termine di prevenzione e cura, mirati a valutare il corretto sviluppo dell’apparato dentale, abituare il cucciolo di cane o gatto alla manipolazione della bocca e valutare lo stato di salute orale.
La visita veterinaria è anche una buona occasione per parlare di "cure domiciliari" portate avanti dai proprietari stessi tra le mura di casa.
Abbinata alla profilassi di pulizia e lucidatura dei denti dal "dentista di fiducia", la spazzolatura quotidiana dei denti, fatta con spazzolini specifici e dentifrici appositi per cani e gatti è, infatti, la "miglior medicina" per la salute della bocca dei nostri animali.
Esistono arche molti "amici dello spazzolino", in grado di coadiuvare gli effetti di una spazzolatura anche saltuaria. Tra questi, sono disponibili "premi di salute orale" a base di componenti vegetali a comprovata azione anti-placca e anti-tartaro.
Uno di questi è l’alga bruna Ascophyllum nodosum che, somministrata per via orale, viene assorbita a livello gastroenterico e, concentrandosi nella saliva, inibisce la crescita dei batteri della placca, riduce la deposizione del tartaro e, dunque, mantiene l’alito sano.
Note
CATTIVA SALUTE ORALE
- SINTOMI
• Dolore
• Alitosi
• Difficoltà a prendere e a masticare il cibo
• Denti che dondolano o cadono
- FATTORI DI RISCHIO
• Razza
• Basse difese immunitarie
• Età avanzata
• Tipo di alimentazione
• Allineamento dei denti
- POSSIBILI COMPLICAZIONI
• Osteomieliti e fratture ossee
• Fistole
• Disturbi epatici, renali e polmonari
• Endocardite batterica
• Malattia parodontale
• Stomatite felina.
PARODONTITE - I SINTOMI
- FASE INIZIALE
• Alito cattivo
• Leggero sanguinamento delle gengive
• Cambiamento di colore, forma o aspetto delle gengive (rossore, gonfiore)
- FASE TARDIVA
• Alitosi marcata
• Sanguinamento consistente delle gengive
• Retrazione delle gengive
• Mobilità dei denti
• Dolore
• Difficoltà nella prensione e nella masticazione del cibo
MASTICATIVI E ALIMENTI UTILI PER PREVENIRE LA PARODONTITE
- FRUTTA E VERDURA
• Finocchio
• Carota
• Zucchina
• Mela
- DERIVATI ANIMALI/ PRODOTTI INDUSTRIALI
• Pet food secco (croccantini)
• Snack essiccati (carne, zampe di gallina, nervo di bue, orecchie)
• Supplementi alimentari confezionati.