Nel corso della storia, i cani da guardia sono sempre stati utilizzati dall'uomo per la sua difesa (i cani da guardia sono infatti chiamati anche cani da difesa, per ovvi motivi).
Fare la guardia è stato uno dei principali e primi compiti che ebbe il cane domestico: era quello di proteggere il suo "padrone" facendo la guardia alle sue proprietà e difendendolo dalle persone o dagli animali indesiderati. Le case, i terreni e gli animali, infatti, erano custoditi da grossi esemplari di cani. Generalmente la guardia e la difesa sono doti innate in quasi tutte le razze. Ma, mentre quasi tutti i cani moderni sanno istintivamente come comportarsi, in caso di intrusioni da parte di estranei nel loro territorio, da perfetti guardiani, esistono delle razze specifiche, note per possedere tutte quelle caratteristiche tipiche e necessarie per allontanare meglio gli intrusi sgraditi.
Le razze canine che si qualificano come razze di cani da guardia, solitamente si presentano molto territoriali e molto diffidenti con gli estranei e devono possedere una naturale inclinazione per la protezione. Inoltre si distinguono per il loro coraggio e la loro tenacia in un evuntuale contro-attacco. I cani da guardia istintivamente faranno di tutto per proteggere la loro famiglia e il territorio di cui si sentono custodi. Considerati erroneamente antiquati e datati per il progresso tecnologico dei vari sistemi di allarme, in realtà sono oggi più che mai attuali, se inseriti in un contesto di difesa abitativa.
Prendendo in considerazione diverse razze canine ed in particolare analizzando e confrontando il temperamento, la forza fisica, il coraggio, la lealtà, e la resistenza al dolore di ciascuna di essa, gruppi di esperti (allevatori, cinofili, veterinari e addestratori) hanno indicato, mediante una classifica, le migliori razze canine da guardia, e cioè quelle razze selezionate e specificamente sviluppate negli anni per la loro naturale inclinazione a custodire e difendere non soltanto il territorio, ma anche le persone. Vediamole insieme.
NOTA 1: volete un cane fuori dal comune? Consiglio di dare una occhiata a questo articolo sul mastino tibetano, non rimarrete delusi !
NOTA 2: non tutti i cani da guardia sono 'grandi e grossi'. L'instinto per la guardia è molto sviluppato anche in cani di taglia media e piccola. Per esempio il mio Jack Russell Terrier, è un guardiano nato !!!
1. Cane da guadia - Il Bullmastiff
Come il suo nome lascia chiaramente intendere, il Bullmastiff discende sia dal Bulldog sia dal Mastiff. Nella seconda metà del XIX secolo, i guardiacaccia dei grandi proprietari terrieri inglesi (i land-lords), che avevano grosse difficoltà a mettere fine alle azioni dei bracconieri, tanto numerosi quanto determinati, sentirono il bisogno di cercarsi come ausiliari dei cani in grado di aiutarli nelle loro ricerche notturne e, in caso di necessità, di controllare i bracconieri.
Dunque, dato che non esistevano a quell'epoca razze capaci di adempiere compiti di questo tipo, furono tentati diversi incroci tra cani di grossa statura dotati anche di coraggio e di energia - l'Alano, l'Irish Wolfhound, il San Bernardo a pelo lungo, il Lurcher e il Terranova diedero i loro contributo - è giocoforza ammettere che non produssero gli effetti desiderati. Infatti, secondo i desideri dei land-lords e dei guardiacaccia, non si trattava tanto di creare una razza quanto di salvaguardare la selvaggina o di difendersi da eventuali aggressioni. Alla fine solamente i cani di tipo Mastiff o quelli nati dall'incrocio tra Mastiff e Bulldog si dimostrarono in grado di accontentare le loro richieste in maniera soddisfacente.
Contrariamente a quanto possa credere il Bullmastiff non è affatto un cane irascibile o intrattabile, anzi sa mostrarsi gentile, placido, affettuoso e paziente, ma anche sicuro di sè, specialmente quando le circostanze lo richiedono. Niente può emozionarlo o spaventarlo; egli ispira fiducia perché è pienamente cosciente della sua forza, che peraltro non sente il bisogno di mettere in mostra in ogni momento: la sua espressione e la sua presenza sono sufficientemente e ampiamente dissuasive. Il Bullmastiff è un cane con il quale è facile vivere: ha un temperamento calmo e ama gli spazi aperti, anche se non ha un bisogno assoluto per sentirsi felice.
Ma di fronte a un pericolo effettivo si trasforma: il suo brontolio diventa temibile (il Bullmastiff è un cane che abbaia poco), il suo pelo si rizza, la sua coda frusta furiosamente l'aria e la sua eccitazione diventa difficile da controllare: peggio per il temerario che oserà avventurarsi oltre. Il Bullmastiff è un cane piacevole sempre che il suo proprietario sappia dar mostra di autorità.
Del resto si consiglia di acquistare un Bullmastiff in giovane età, in modo che la sua educazione sia irreprensibile, un'educazione che faccia essenzialmente appello alla calma, alla pazienza, alla dolcezza e mai alla brutalità o alla coercizione. Il lavoro su un campo di addestramento può essere benefico, soprattutto se gli si fanno compiere degli esercizi di agilità ma non ci si deve aspettare una buona riuscita nei salti della palizzata, per esempio, perché il Bullmastiff si raccoglie male.
Nemmeno gli esercizi alla manica sono raccomandati, perché occorre essere sicuri di poterlo dominare in ogni circostanza: con la potenza della mascella e la sua agilità (a dispetto del peso), potrebbe divenire pericoloso; fortunatamente, pochi uomini sono entusiasti dell'idea di misurarsi con un tale cane. I Bullmastiff vengono considerati una delle migliori (se non, addirittura, la migliore) razze di cani da guardia.
2. Cane da guardia - Il Dobermann
Il Dobermann (cane tra i più intelligenti) è una razza che esiste da un po' più di un secolo: i primi esemplari apparvero verso il 1885, vale a dire una decina di anni prima di altre 2 celebri razze, il pastore tedesco e il boxer. Rappresenta un tipo veramente nuovo (sarebbe davvero difficile ritrovare, negli scritti o sui quadri antichi, un cane simile).
Il nome stesso della razza rivela la sua originalità nel mondo canino, poiché è quello del suo creatore, un certo Friedrich Ludwig Dobermann (1834-1894). Non sappiamo quale cane adottò per creare la razza che porta il suo nome, poiché non ha lasciato nessuna nota scritta circa questa sua selezione e gli specialisti hanno dovuto accontentarsi di congetture per tentare di ricostruire il percorso e risalire alle origini del cane che oggi noi conosciamo. Negli anni Venti, un celebre allevatore svizzero, Gottfried Liechti, si esprimeva così dei Dobermann: "Sono forti e non temevano nulla, neanche il diavolo in persona, e bisogna avere coraggio per avere uno".
Naturalmente non bisogna concludere che il Dobermann si addica a qualsiasi persona e a ogni situazione. Questo cane, non particolarmente nervoso, non è mai cattivo o aggressivo senza motivo. Un buon padrone deve conoscere bene l'indole profonda del Dobermann. Si tratta di un dominatore: se l'inesperto non scoprirà questa caratteristica nel suo cucciolo di 3 mesi, la vedrà saltar fuori nell'adolescente dinoccolato di 8 mesi. Il cane sta semplicemente tentando di diventare un capo, cosa che a volte gli riesce: basterà che si faccia sentire e che mostri i denti per raggiungere il suo scopo.
E' indispensabile pertanto non lasciarsi impressionare da queste intimidazioni. Il loro equilibrio esige, imperativamente, intense attività fisiche; bisogna offrire loro lunghe passeggiate. Il Dobermann ha bisogno di contatti umani e sarebbe decisamente aberrante lasciare tali cani legati a una catena o farne dei guardiani di un deposito in quanto se questo cane viene condannato all'isolamento, rischia di diventare pericoloso e difficile da controllare.
Il Dobermann è un cane equilibrato, benché di carattere. Nato e selezionato esclusivamente per la protezione dei beni e delle persone, è un animale molto osservatore, dotato di una notevole memoria, con grande capacità di adattamento. Capisce tutto rapidamente e riesce quasi a prevedere, a indovinare, quello che il suo padrone non gli dice. Possiede, quindi, una grande attitudine all'addestramento, anche se la sua psicologia è molto diversa da quella dei cani da pastore. Contrariamente alla reputazione che gli viene troppo spesso attribuita, il Dobermann non è un cane difficile ma un cane esigente, del quale bisogna occuparsi seriamente. E' nato sotto il segno della passione. Il suo temperamento non può accontentarsi di compromessi o mezze misure e, per questa ragione, suscita negli esseri umani opposte reazioni: da un lato è vittima di pregiudizi, dall'altro è difeso energicamente dai suoi sostenitori.
Il Dobermann resta sempre il massimo in fatto di coraggio, tenacia, tempestività e intelligenza. Racconta una giovane mamma: "Avevo lasciato per qualche giorno mia figlia, di un anno, dai miei suoceri, padroni di un Dobermann maschio. Questi si affezionò a tal punto alla bambina, che noi stessi abbiamo dovuto, al nostro ritorno, fare attenzione al suo istinto di protezione nei confronti della piccola: nostra figlia, che non aveva nessun pregiudizio verso dei Dobermann, aveva rapidamente trovato molto pratico attaccarsi al grande cane per camminare e il cane si era adeguato ai suoi piccoli passi".
3. Cane da guardia - Il Rottweiler
Il Rottweiler possiede grandi qualità, ma bisogna mettere in guardia i neofiti contro la scelta sconsiderata di questa razza. C'è poco in comune tra questa cane e un cane da pastore, per quanto possano avere sensibilmente gli stessi campi di impiego. Il Rottweiler è un molosso, così come a giusta ragione disse Raymond Triquet, è "come quelle armi che si mostrano per non doversene servire". In linea generale, l'allevamento dei Doghi si è orientato verso la selezione di cani estremamente potenti, spesso di grande taglia, di aspetto decisamente arcigno, e che quindi sono da soli sufficientemente dissuasivi perché non si debba sollecitare il loro spirito combattivo, la loro tenacia, il loro coraggio. Gli specialisti di Doghi sconsigliano peraltro in modo deciso un addestramento di questi cani alla difesa e un impiego effettivo in questo compito, poiché poche persone sarebbero in grado di padroneggiarli in ogni circostanza.
Ora, se ha conservato le caratteristiche psichiche del Dogo, il Rottweiler è al contempo un cane da lavoro, che quindi non può essere affidato a chiunque. Per questo, prima di definire la sua personalità, conviene insistere su un punto: ha bisogno di un padrone adatto a lui! Questo padrone deve essere dotato naturalmente di un'incontestabile autorità e, anche senza essere uno specialista di cani, avere un po' di esperienza. Inoltre, è preferibile che venga reso cosciente dei problemi di addestramento. Senza dubbio, una persona che ci sappia fare, potrebbe scegliere subito un Rottweiler, ma in molti casi è preferibile prima aver addestrato uno o più cani dal carattere dominante. Questo cane deve essere domato, in ogni caso se si tratta di maschio, che, senza eccezioni, è sempre un animale spiccatamente dominante. La femmina è decisamente più tollerante, meno indipendente, e si integra più facilmente nella vita di famiglia. Peraltro, istintivamente possiede un istinto protettivo sviluppato nei confronti dei bambini. Sono poche le razze nelle quali la differenza tra i sessi risulta così netta.
Innanzi tutto è opportuno indicare senza mezzi termini il principale difetto della razza: il Rottweiler non è ben disposto verso gli altri cani. Non è concepibile né avere parecchi Rottweiler in casa, eccetto che, beninteso, si tratta di una coppia, né fare coabitare il Rottweiler con un qualsiasi cane. Anche a passeggio, si consiglia di tenere saldamente il cane al guinzaglio e di scegliere, a volte, percorsi tranquilli. Si può obiettare che gli altri cani non saranno per forza così dominanti, fatto che altrimenti costituirebbe la negazione stessa ci questo concetto: non vi è capo se non vi sono seguaci. E' tuttavia vero che l'allevamento del Rottweiler si è prefisso di selezionare i soggetti più dominanti e che questa caratteristica è perciò propria della razza. In altre parole, un Rottweiler può sottomettersi a un uomo sufficientemente dotato di polso, ma di rado sopporterà che un altro cane possa imporgli la sua volontà senza che si scateni la zuffa.
Se con una sola parola si vuole definire il temperamento del Bovaro Tedesco, si dirà che appartiene al tipo "collerico". Ciò non significa che gli "salta la mosca al naso" per una sciocchezza; al contrario, si sottolineerà con forza che ha un'indole estremamente calma e pacifica. Non abbaia che molto di rado (è per questo motivo che, quando fa sentire la sua voce, è necessario andare a vedere). Ma quando viene eccitato, o lo si aggredisce, allora monterà in una collera terribile, irresistibile e niente potrà fermarlo. Si osserva in particolare questo temperamento quando si devono affrontare con lui le prove di attacco. Anche se l'istruttore di addestramento continua ad agitargli davanti un manichino, il cane non vedrà alcun interessa a morderlo per divertirsi. Basta, però, che il padrone venga attaccato e allora il Rottweiler interverrà con tutta la sua foga (ha la reputazione di un formidabile "morditore" in quanto le sua mascelle sono un'autentica morsa, la più potente nel mondo canino).
Contrariamente a quanto si potrebbe credere, questo rude cane, non deve ricevere un addestramento "alla spartana", essere oggetto di una disciplina quasi militare. Sebbene non sia un tipo sensibile, la sua educazione richiede una buona dose di sottigliezza, il saper mescolare in continuazione un'autorità con un po' di dolcezza. E' vivamente consigliato di sorvegliare attentamente la linea per evitare che ingrassi. Non è però necessario addestrarli per avere un cane valido. Naturalmente una solida educazione consentirà di poterlo addestrare in ogni circostanza. Questo protettore nato è l'espressione di una forza tranquilla, sulla quale si può sempre fare affidamento, è un cane che non abbaia mai inutilmente, che attende l'ultimo istante per intervenire. Il suo aspetto severo ispira indiscutibilmente soggezione: nessuno avrebbe il coraggio di varcare un portone se vi è un Rottweiler al di là.
4. Cane da guardia - Il Dogo Argentino
Questo cane, chiamato Dogo nel suo paese d'origine, presenta un caso comparabile a quello dei Dobermann; deve in effetti la sua esistenza alla volontà tenace di un uomo, il dottor Antonio Martinez, il quale, verso il 1900, impiegò i Doghi che esistevano all'inizio del XVI secolo in Argentina, con l'intenzione di creare una nuova razza. Si sa che i conquistadores, nella loro lotta impietosa contro gli Indios, impiegarono dei Molossi che lanciavano all'inseguimento di questi ultimi per costringerli alla sottomissione. Più tardi, quando lo sfruttamento del Nuovo Mondo fu organizzato nel quadro delle grandi piantagioni, questi cani furono educati a "riacciuffare" gli schiavi che tentavano di fuggire.
Per sviluppare il loro fiuto, si incrociavano allora dei Doghi con dei cani del tipo Saint-Hubert. Nel XIX secolo, poiché i combattimenti dei cani conoscevano un grande successo in Argentina, questi cani furono lanciati in miserabili arene intorno alle quali si raccoglievano gli scommettitori di scommesse spesso considerevoli. Per renderli ancora più temibili, gli Argentini incrociarono i loro Doghi locali con i Bulldog, i Bull-Terrier, i Boxer e i Doghi di Cordova, chiamati anche "cani da lotta di Cordova". Il risultato di questi molteplici incroci fu impressionante: essi produssero dei cani particolarmente feroci, che non si potevano quasi impiegare nella caccia perché erano praticamente incontrollabili.
Il dottor Nores Martinez, cinologo appassionato, intraprese un paziente lavoro di selezione, incrociando alcuni di questi terribili Doghi indigeni con degli Alani, dei Pointer e degli Irish Wolfhound. Il Dogo ricercato dal dottor Martinez doveva essere di taglia media, di color bianco, per essere agevolmente individuato nella pampa argentina. Questo risultato fu ottenuto dopo numerose prove e nel 1928 uno standard, redatto sotto la sua direzione, consacrò l'esistenza della nuova razza, battezzata Dogo Argentino. Questo cane possiede in abbondanza possenza e coraggio, doti necessarie a ogni buon cane da guardia.
Sotto un'apparenza piuttosto rozza, è dotato di un carattere molto interessante, e la fedeltà a tutta prova che manifesta nei confronti del suo padrone, ne fa un amico sorprendente e sicuro. Così, al di là dell'aspetto esteriore che spinge alla prudenza, questo cane manifesterà una personalità fatta di forza e di lealtà. Contrariamente a ciò che si potrebbe immaginare vedendo un tale animale, conviene educare il Dogo Argentino con dolcezza, evitando ogni brutalità fuori luogo.
Questa è l'opinione del professor Diego Ross, che ha pubblicato in Argentina uno studio sul comportamento di questi cani: "Talvolta delle persone che conoscono male questa razza acquistano un Dogo Argentino per farne un assassino. Lo educano, lo addestrano non importa come e non fanno che uno scopo: fare di questo cane una bestia sanguinaria. E' preferibile dissuadere queste persone dall'acquistare un Dogo". Così trasformato, il Dogo Argentino diviene un cane pericoloso, che si sottrarrà anche totalmente all'autorità di colui che non considererà più il suo padrone. Se ricercate un buon guardiano, efficace ed equilibrato, questo cane, addestrato intelligentemente, farà al caso vostro. Il Dogo sa essere discreto, quando non deve dare allarmi, abbaia molto poco e non è un guardiamo ipernervoso. Al contrario, quando abbaia, è generalmente troppo tardi per intervenire: è già sull'aggressore o sul ladro. E, se è stato ben educato, non commette quasi errori di stima su questo piano. Insomma il suo abbaiare è destinato a segnalare che un nemico è stato identificato e che lui, da bravo guardiano, ha fatto ciò che era necessario.
Colui che si propone di svaligiare la vostra casa, rischia di ricordarsi per molto tempo della sua "visita". Il miglior modo di combattere contro l'aggressività latente del Dogo Argentino è quello di abituarlo assai presto al contatto con gli uomini. Occorre, dunque, evitare di isolarlo sistematicamente, non obbligarlo, per esempio, a vivere sempre all'aria aperta. Guardia del corpo e compagno di giochi, il Dogo può essere anche un amico molto originale per i ragazzi, a partire dai 10 o 12 anni. E ci si può fidare completamente di lui. Molto vigile, non permetterà che alcuno alzi le mani su quanti sono affidati alla sua protezione.
5. Cane da guardia - Il Rhodesian Ridgeback
Oltre a una particolarità ben visibile, che è la sua cresta dorsale fatta di peli impiantati in senso inverso rispetto a quelli del corpo, l'aspetto del Rhodesian Ridgeback non lascia presagire niente che non sia banale. Infatti, se lo si guarda più da vicino, questo cane ci appare assolutamente originale. Questo cane africano, è stato collocato stranamente nell'ottavo gruppo, tra i "cani per alzare la selvaggina o da boscaglia".
Può sembrare assolutamente curioso mettere a fianco questo cane con il Cocker e gli altri Spaniel, ma questa situazione sembra la più logica, in quanto il ruolo del Rhodesian Ridgeback è proprio quello di cercare il leone nella savana e di farlo dirigere verso il fucile del cacciatore, esattamente quello che fa il cane da boscaglia e quello che fa alzare la selvaggina. Il Rhodesian è realmente un cane a parte. Il suo nome stesso testimonia di particolari avvenimenti nel corso della sua storia, in quanto è più verosimilmente di provenienza sudafricana.
E' certo che i suoi antenati si trovano già sul posto nel 1652, quando i primi coloni europei fondarono Città del Capo. Fin da quel momento, l'attenzione fu attirata da questi cani utilizzati dagli indigeni (Boscimani, Zulù, Ottentotti) e che, si notò rapidamente, avevano una curiosa "cresta" di peli irti eretta sulla sommità del dorso. Dalle descrizioni dell'epoca deriva ugualmente il fatto che bisognava considerare questi cani non come dei veri domestici, ma come dei commensali dell'uomo, per metà selvaggi, che restavano solamente in prossimità dei villaggi perché vi trovavano un aparte del loro cibo, accompagnando i cacciatori nelle loro spedizioni e, di fatto, aiutandoli a scovare la selvaggina. Essi furono dipinti come famelici e piuttosto feroci, ma eccellenti cacciatori. I Rhodesian Ridgeback ricevettero di seguito del sangue di cani europei che accompagnavano i coloni olandesi e tedeschi.
E' impossibile sapere esattamente quali tipi di cani vennero utilizzati per questi incroci: senza dubbio, vi furono cani da muta, dei forti mastini, se non dei Doghi da caccia (si ricorda spesso l'Alano, il Saint-Hubert o dei simili). La seconda metà del 19° secolo, fu l'epoca delle spedizioni nelle regioni delle radure e della savana che, nel 1895, si sarebbero chiamate Rhodesia (dal nome di Cecil Rhodes). Esploratori, missionari e coloni si fecero ben presto aiutare dalla razza più adatta a questo paese, il Ridgeback. Si dice che fu un missionario sudafricano che, verso il 1875, importò in questi territori la prima coppia di questi cani. In queste regioni selvagge, il Ridgeback si mise in luce per numerose imprese nel corso di safari, contro la selvaggina di grossa taglia, la pantera, il leone, ed è questa "fama" rhodesiana di nuova acquisizione che gli valse l'appellativo.
La sua reputazione deve ugualmente molto ad un cacciatore famoso all'epoca. Cornelius van Ruyen, che lodò in maniera particolare il coraggio di questo cane di fronte al leone così come le sue attitudini fisiche che lo facevano il cane da guardia per eccellenza. Il "cane leone" non è più l'animale feroce e un po' selvaggio di un tempo. Il suo ruolo di cane da safari appartiene al passato, anche nel suo paese natale. Le sue funzioni attuali sono quelle di un cane adatto alla guardia. Oggi, infatti, il Rhodesian Ridgeback è un magnifico cane da guardia, sicuro di sè e tranquillo, di bella prestanza con una taglia prossima o superiore ai 65 cm al garrese e un peso compreso tra i 30 e i 40 kg. Se uno sconosciuto prova a penetrare nella proprietà, allora il Rhodesian Ridgeback fa sentire un sordo grugnito, impressionante, fissa con audacia l'intruso, poi il suo forte latrato risuona fino all'arrivo del padrone: è veramente dissuasivo.
Il Ridgeback non è né abbaiatore né nervoso. Il suo carattere calmo va di pari passo con un temperamento molto sportivo, non appena si tratti di passeggiate o, meglio, di galoppate (è un cane velocissimo capace di raggiungere punte di velocità di 60, se non addirittura di 80 km/h). Il bel guardiano si trasforma allora in un atleta tagliato per la corsa. In questo cane di riguardevole taglia, robusto ma non pesante,non si trova niente di esagerato, anche se la cresta dorsale gli conferisce un'incontestabile originalità. Ma la cosa più importante è che il Rhodesian Ridgeback nonostante venga considerato uno dei migliori guardiani canini, resta sempre un cane calmo, di casa di tutto riposo.
Note
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Sembra essere la classifica dei cani da guardia piú diffusi che quella dei migliori. Per esperienza personale dico che il pastore del caucaso sia il miglior cane da guardia, tutti quelli elencati messi insieme valgono come uno del Caucaso.
io ho un pastore del caucaso – Anderson – e concordo pienamente con @marco.
6 settimane fa son entrati 2 ladri in casa mia e uno è in gravi condizioni e sotto terapia intensiva e l’altro ha varie ossa rotte.
quindi, se permetti, il primo in classifica è lui!
I cani da guardia sono una cosa, i cani da difesa sono un’ altra.
Il Dobermann non è un cane da guardia e nemmeno il Rottweiler…sono cani che non è detto che difendano la proprietà in caso di assenza del proprio padrone…poi alcuni esemplari di queste due razze possono avere attitudine anche alla guardia ma non è detto.
Scusa mi sapresti dire qualcosa in merito alla sua convivenza con bambini in famiglia? Grazie in anticipo
Chi dice che tutti quelli elencati valgono quanto un pastore del Caucaso non ha conosciuto direttamente le razze della lista. A livello di agilità non c’è paragone, il Caucaso ė piú lento di una vecchia in carrozzella.
Ho avuto a che fare con rottweiler, dobermann, doto, boxer, tenuti in casa e vi posso dire che ognuno di loro fa la guardia come si deve tanto quanto il Caucaso se non di più.
Quindi per favore prima di scrivere cose false marco e sopratutto havana (la tua storia sa di cazzata lontano un chilometro) documentatevi.
due razze su tutte: Mastino Napoletano e Cane Corso.
Forse prima di scrivere articoli dovreste informarvi sulle differenze tra cane da guardia e cane da difesa, tanto per dire un ottimo cane da guardia è il Chihuahua, ovviamente non è un gran cane da difesa…
Gino l’articolo non dice che il Chihuahua non sia un cane da guardia.
Noi abbiamo elencato 5 razze che, a nostro parere, sono tra i migliori cani da guardia.
concordiamo…ma c’erano solo 5 posti per cu abbiamo dovuto fare una selezione 🙂
Penso che la terminologia “cane da guardia” sia intesa in maniera differente; per me (e per molti esperti) il cane da guardia è quello che abbaiando o comunque avvertendo il padrone, segnala un pericolo (e deve saperlo valutare, non abbaiare a caso) ma generalmente non va oltre a quello, il cane da difesa è quello che non abbaia ma in caso di pericolo attacca.
Non a caso, le migliori combinazioni di sicurezza verificate sono date dall’accoppiata di 2 razze con le 2 indoli sopraelencate
Ciao a tutti , io ho una cucciola di 6 mesi incrocio di doberman madre e rhodesian ridgback padre, gia pesa oltre 30 kg e super guardiana e super atleta direi davvero un cane molto particolare !
Ottimo articolo! concordo pienamente con quanto scritto, specie nella descrizione del rott (per cui ho un’esperienza diretta).
Grazie per i complimenti ! 🙂
“selezione”??? In base a quale criterio? Avete forse fatto delle “prove” (assurdo e impossibile) su tutte le razze da guardia e difesa? Credo che nessuno possa permettersi,proprio perche’ praticamente impossibile,fare “classifiche” come queste.Saluti
Paolo, grazie per il tuo commento.
Se vedi il commento sopra (Gino Pilotino) abbiamo gia’ ribadito che “Noi abbiamo elencato 5 razze che, a nostro parere, sono tra i migliori cani da guardia.”, in cui evidenzierei “a nostro parere”. Poi sicuramente ci saranno altri cani da guardia, le persone avranno altre opinioni…
Anche il PASTORE SVIZZERO BIANCO è un formidabile guardiano oltre a un ottimo cane per famiglie con bambini. In Italia è una razza poco conosciuta per sua fortuna ma è davvero un cane eccezionale.
Grazie Stefano per il tuo feedback !
forse intendevi per il chihuahua la caratteristica di un cane da vigilanza…del resto la ‘vigilanza’ la fanno anche le oche… Il cane da guardia è un cane pronto a fermare l’intruso oltre ad avvisarne la presenza.
Guardia e vigilanza sono sinonimi nella nostra lingua, per i cani viene fatta una specifica differenza tra guardia e difesa per intendere chi avverte e chi attacca. Poi ovviamente non tutti i cani, anche se della stessa razza, si comportano nella medesima maniera ma se dovessimo valutare i singoli comportamenti di ogni animale non potremmo mai stabilire delle classificazioni.
Semmai il cane da guardia ha istinto territoriale fortissimo, ma non serve solo ad abbiare per avvisare il padrone…e se il padrone in casa non c’é cosa succede? il cane da guardia controlla chi entra nel suo territorio (giardino, casa), abbaia in un primo tempo per dissuadere gli intrusi seppoi questi non se ne vanno attacca!!
Il cane da difesa invece ha istinto territoriale basso e predatorio alto, se ne frega della casa lui pensa a proteggere il padrone!!!
Io possiedo due dobermann ho posseduto un corso e un rott, mi spiace ma come il dobermann nessuno mai in tutti i fronti! Equilibrato caratterialmente, robusto ma atletico, e da mia esperienza molto veloce nell’apprendimento in addestramento (utilità e difesa).
chissa quante grane pe te
bisogna essere totalmente fuori di testa per affrontare un “orso” a guardia di una abitazione. penso che una ai due ladri serva anche una sessione psicoterapeutica… magari in futuro ci pensano due volte.
Un bullmastiff o un dogo valgono tre pastori del Caucaso ciascuno, se parliamo di guardia soprattutto il primo abbina una razionalità innata ma al tempo stesso una determinazione nel difendere la propria casa e il proprio nucleo familiare mai vista in nessun cane.
Il secondo,il dogo, è stato costruito con altri scopi e purtroppo è perfetto per essi, il che lo rende una macchina da guerra.
Buongiorno a tutti…
Un parere hai più esperti da guardia cosa ne dite di un pastore dell’asia centrale..???
Grazie
Pure io ne ho uno….infatti credo che chi abbia scritto questo articolo ne sa tanto di cani quanto io di astrofisica nucleare.
E’ affettuoso, ma giocando è molto irruento e non volendo può capitare che da cucciolo gioca e li fa cadere, spaventandoli. Te lo dico per esperienza personale con i miei nipotini. ^_^
Chi ha scritto questo articolo lo ha fato solo per dare aria alla bocca, il Bul Mstif allo stato atuale non fa la guardia a nessuno, il Doberman è un cane da difesa, il Dogo è un cane da caccia grossa, come lo è il Rodesian, fra i molossi il migliore è il cane corso Tradizionale, (non quello da Expo Enci che è un Boxerone) e poi fra le altre razze ci sono i cani da Guardiania, tutti gli altro abbaiano e basta, ma in caso di intrusione di un ladro se la fanno sotto.
Ti assicuro io che difendono ahaha
Dove lo mettiamo il Pitbull??
L’American Pit Bull Terrier, non è un cane né da guardia né da difesa.
Mah …..la mia bullmastiff non fa la guardia non mi difende e non abbaia ….mangia e dorme …un cane veramente pigro ….ma è la mia cagnolina(45kg)
Compratevi un arma!
Assolutamente no